Rassegna Stampa


dal 29 agosto al 2 settembre 2003

 

1. SCHIAVITÙ: congregazione di suore lancia allarme contro traffico esseri umani. (Misna)

2. Al Alawi leaves for Cairo to attend Arab migration conference. (Bahrain Tribune)

3.VENEZIA: incontro sull'aids tra first ladies africane. (Misna)

4.MINORI – L'attività del centro pediatrico di Bissau: 3000 i bambini presi in cura, il doppio dell'anno scorso. (Redattore sociale)

5.RIFUGIATI - In scena ad Assisi ''Dinieghi'' per promuovere la campagna sul Diritto d'asilo di Msf, Ics ed Amnesty (Redattore Sociale)

6.Farmaci ai paesi poveri, firmato accordo ma non è risolutivo. (Misna)

7.Immigrazione: rimpatriati pakistani in attesa di asilo politico, contrariati Ds e Verdi. (Agr)

8.VOLONTARIATO - A Milano l'Unità di strada ''Avenida'' cerca persone disposte a partecipare alle uscite serali (Redattore Sociale)

9.CLANDESTINI: disordini nel centro di accoglienza a Trapani. (agi)

10.IMMIGRAZIONE – Il gruppo No-Cpt del Tavolo Migranti si oppone la progetto di costruzione di un nuovo e più grande Centro a Lampedusa. (Redattore sociale)

11.UE: Frontiere più facili per piccoli spostamenti. (Ansa)

12.Badanti, colf e operai: le regolarizzazioni cambiano volto al Polesine. (migranews.net)

13.Roma: la Facoltà di Studi Orientali si trasferisce a piazza Vittorio, cuore multietnico della capitale  (Stranierinitalia)

14.WELFARE - Quattordici milioni di euro per potenziare le strutture per minori, disabili, anziani nelle Marche. (Redattore Sociale)

15.Matera: arrestato un bulgaro per sfruttamento dell'immigrazione clandestina. (Agr)

16.ONU promuove l'enciclopedia del rifugiato. (agi)

17.IMMIGRAZIONE: Tunisia; cercano di arrivare in italia,4 morti. (Ansa)

18.SEMESTRE UE: immigrazione, si' tedesco al piano italiano. (agi)

19.FARNESINA: sbloccati ricongiungimenti per i cittadini marocchini. (agi)

20.MINISTERO INTERNO: nuovo centro Lampedusa sostituira' l'attuale. (agi)

21.CORANO A SCUOLA: Osservatorio diritti minori, si' condizionato. (agi)

22.PACE: "Donne in nero" a Marina di Massa. (agi)

23.POTENZA: ass.sanitaria per immigrati durante raccolta pomodori. (AGI)

24.Sant'Egidio inaugura in Albania ambulatorio pediatrico. (agi)

25.Immigrazione: Pisanu, serve sistema di quote europee. (ANSA)

26.IMMIGRAZIONE: Pisanu, serve dialogo tra fedi monoteiste. A ottobre incontro ministri interni Ue e capi religiosi. (Ansa)

27.IMMIGRAZIONE: Di Luca, piu' sostegno dell'Europa all' Italia. Il presidente del Comitato Schengen dopo parole Pisanu e Cox. (Ansa)

28.RIFUGIATI – Secondo il nuovo rapporto di Human Rights Watch ''Rifugiati serbi sempre più discriminati in Croazia'' (Redattore Sociale)

 

1.SCHIAVITÙ: congregazione di suore lancia allarme contro traffico esseri umani. (Misna), 2 settembre 2003. Il traffico di esseri umani “è la più evidente negazione della dignità umana e dei diritti umani che venga compiuta oggi”. La denuncia, come riferito dall’agenzia religiosa ‘Vidimus Dominum’, viene da suor Joan Hart, Ssnd (School Sister of Notre Dame), una congregazione che dall’anno 2000 è impegnata in attività di sensibilizzazione e denuncia verso il fenomeno del traffico di esseri umani, considerata una delle “nuove schiavitù” all’inizio del terzo Millennio. Su questo tema, a Baltimora (Stati Uniti) si è svolta una conferenza ad agosto, organizzata dall’Ufficio per i migranti della Conferenza episcopale, a cui hanno preso parte alcune decine di religiosi e religiose. Secondo i dati del governo di Washington, quasi 900mila persone sono vittime del traffico di esseri umani a livello internazionale, e circa 20mila all’interno degli Usa. “Nel 2001 – spiega suor Hart – l’Unione internazionale delle superiore generali (Uisg) a Roma ha approvato una risoluzione che chiedeva un impegno per la fine del traffico di esseri umani. Negli Stati Uniti, pochi mesi dopo, la Leadership Conference of Women Religious (Lcwr) e la Conference of Major Superiors of Men (Cmsm), hanno diffuso una dichiarazione congiunta simile”. Secondo suor Hart “occorre prendere coscienza di questo terribile fenomeno, in cui le vittime sono trattate come oggetti e rese schiave, vendute e comprate; dobbiamo farlo conoscere, premere sul governo perché si adoperi per fermare questa moderna schiavitù e fare quanto possiamo per aiutare le vittime”.

 

2.Al Alawi leaves for Cairo to attend Arab migration conference. (Bahrain Tribune), 2 settembre 2003. Arab migration patterns and challenges will be the focus of the Regional Conference on Arab Migration in a Globalised World, which begins today and continues until Thursday at the League of Arab States headquarters in Cairo.The conference is organised by the League, the Population Policies Department and the International Organisation for Migration, in cooperation with the UNFPA and the UNDP.The Secretary-General of the Arab League, Amr Moussa, will open the conference, along with the Egyptian Manpower and Emigration Minister, Ahmed Al Amawy, and the Director-General of the International Organisation for Migration, Brunson McKinley.The Minister of Labour and Social Affairs, Dr Majeed bin Mohsin Al Alawi, who left yesterday to attend the conference, will be the chairperson of the second day proceedings. The plenary session will be on the characteristics and magnitude of Arab migration patterns in the Arab region with a host of presentations from experts, including Prof. Nasra Shah of the University of Kuwait and Prof. Baquer Al Najjar of the University of Bahrain, on Arab migration patterns in the Gulf, and Prof. Andrzej Kapiszwski, of Jagiellonian University, Poland, on Arab labour migration to the GCC states.The other topics include human rights and foreign contract labour, implications for managing regulations in the Arab countries to be presented by Prof. Ray Jureidini of the University of Beirut. Other speakers will include ministers of labour, Social Affairs and migration from Morocco, Algeria, and Palestine. The third will be dedicated to workshops on national diaspora, and papers from the Arab regions.Over 250 experts in migration, representatives of organisations dealing with Arab diaspora and academics from the Arab world, Europe and the US, are expected to attend.The conference aims to be a forum for Arab leaders and experts to discuss current issues related to Arab migration, human resources, and the mobility of labour at the national and regional levels to build a consensus between countries on migration policies. Four main areas will be covered: the new context of globalisation as it pertains to Arab migration, advancing human resources mobility on a national and regional scale, how to active the Arab diaspora to join in a “complementary of civilisations”, and focusing on the role of the Observatory of International Migration in the Arab Region as a powerful tool to exchange knowledge which could be used as a support system for decision-makers.

 

3.VENEZIA: incontro sull'aids tra first ladies africane. (Misna), 2 settembre 2003. Si è svolto ieri a Venezia un simposio fra le First Ladies di alcuni Stati africani in cui è stata presa in esame la spinosa questione del virus dell'Hiv che da anni miete vittime nel continente africano, e la minaccia rappresentata dalla comparsa di nuovi agenti patogeni. Al convegno hanno preso parte, fra gli altri, Hanriette Conteh, moglie del Presidente della Guinea General Lansana, il ministro della sanità del Cameroon, Urbain Olanguina-Awono, e il consigliere alla presidenza della Nigeria, Jules Ouguet, impegnata attivamente nella lotta contro questo flagello mondiale. Il meeting di ieri è uno dei tasselli del 'Families First Africa project', presentato dall' Unesco (l'organizzazione Onu che opera nell'ambito dell' istruzione, della scienza e della cultura) e del 'World foundation for Aids Research and Prevention' che esamina la questione della trasmissione del virus dell'Hiv da madre a figlio. Secondo quanto dichiarato dall'Unesco, si stima a circa 800mila il numero dei bambini africani colpiti dal virus ogni anno. Nell'ambito del convegno si è tenuta una conferenza presieduta dal professor Luc Montaigner, presidente della World foundation for Aids Research and Prevention. Scienziato che scoprì il virus dell' HIV nel 1983, Montagnier è impegnato da anni e si interessa alla ricerca di un vaccino per quei neonati le cui madri sono sieropositive. Il raduno si è concluso con una serata di gala durante il quale sono stati raccolti finanziamenti destinati un fondo da istituire presso l'Unesco a sostegno della lotta contro il virus. Le first ladies fanno parte del movimento 'African Synergies', fondato nel 1992, il cui intento è favorire iniziative e lanciare nuovi progetti per dare all'Africa un futuro in cui credere.

 

4.MINORI – L'attività del centro pediatrico di Bissau: 3000 i bambini presi in cura, il doppio dell'anno scorso. (Redattore sociale), ROMA, 2 settembre 2003. Sono più di tremila i bambini visitati e presi in cura nell'ambulatorio pediatrico di Bissau della Comunità di Sant’Egidio in oltre 5 settimane. Il doppio di un anno fa.Un bilancio più che positivo dell’attività estiva che fa dire agli operatori che il "Consultorio pa meninos" è diventato “l'indirizzo della speranza”.“In piena stagione delle piogge, quando tutto diventa più difficile, il nostro servizio si è rivelato prezioso. – raccontano gli operatori - A Bissau infatti non esiste rete idrica, né fognaria. Con le grandi piogge, tutto si allaga: strada, case, negozi. I bambini, che spesso hanno un solo vestito, camminano a piedi nudi nell'acqua e si ammalano facilmente di bronchite, polmonite e infezioni intestinali. Molti di loro sono arrivati all'ambulatorio in pessime condizioni, febbricitanti, disidratati, malnutriti. Nessuno è andato via senza le medicine. A molti è stato chiesto di tornare con regolarità, per controllare la terapia”. Anche il Ministro della Sanità della Guinea Bissau, Antonio Serifo Embalò, ha visitato il centro , un evento ripreso dalla radio e dalla televisione.

 

5.RIFUGIATI - In scena ad Assisi ''Dinieghi'' per promuovere la campagna sul Diritto d'asilo di Msf, Ics ed Amnesty (Redattore Sociale) 1 settembre 2003 - ASSISI (PG) - All'interno dell'VIII Festival internazionale per la Pace, andrà in scena "Dinieghi", rappresentazione teatrale del Teatro di Nascosto, giovedì 4 settembre alle ore 21,30 al Teatro Metastasio di Assisi. L'appuntamento è organizzato nell'ambito della Campagna "Diritto d'asilo: una questione di civiltà", promossa da Amnesty International, ICS-Consorzio Italiano di Solidarietà e Medici Senza Frontiere per sostenere la tutela del diritto d'asilo in Italia e chiedere al Parlamento l'approvazione di una legge organica in materia."Dinieghi" è un'esperienza di teatro reportage unica nel suo genere, che unisce lo spettacolo teatrale all'inchiesta giornalistica; la rappresentazione di Assisi è basata sulle esperienze di vita dei rifugiati e dei richiedenti asilo che studiano recitazione presso l'Accademia di Teatro Reportage per Rifugiati e Richiedenti Asilo, fondata dal Teatro di Nascosto Hidden Theatre di Volterra. Sul palco di Assisi reciteranno richiedenti asilo e rifugiati accanto all'attore professionista Gianni Calastri. Direttore della rappresentazione e interprete è l'attrice e regista Annet Henneman. Al termine della rappresentazione, gli attori, la regista Annet Henneman e una delegazione della Campagna "Diritto d'Asilo: una questione di civiltà", incontreranno in un dibattito gli spettatori.”In Italia ha detto a nome della Campagna Loris De Filippi di Medici Senza Frontiere - unico tra i Paesi dell'Unione Europea, questo diritto non ha mai trovato attuazione in una legge organica. Questa grave lacuna legislativa ogni giorno rischia di mettere a repentaglio la sicurezza di chi arriva nel nostro Paese per cercare protezione”. Amnesty International, ICS e Medici Senza Frontiere hanno dunque lanciato la campagna al fine di ottenere garanzie per la tutela del diritto d'asilo come diritto umano fondamentale, attraverso l'approvazione di una legge organica da parte del Parlamento italiano e con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle tematiche dei rifugiati, del diritto d'asilo e dell'accoglienza.

 

6.Farmaci ai paesi poveri, firmato accordo ma non è risolutivo. (Misna), GINEVRA, 1 settembre 2003. Via libera dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc/Wto) ai farmaci destinati ai Paesi poveri. Dopo innumerevoli rinvii e colpi di scena, i 146 Paesi membri dell'organizzazione hanno formalmente approvato sabato a Ginevra (Svizzera) l'accordo sui salvavita (per esempio contro Aids, malaria e tubercolosi). Grazie a specifiche deroghe al diritto sui brevetti, dovrebbero così essere agevolate le importazioni da parte di quei Paesi che sono privi di industrie nel settore di farmaci generici a buon mercato. Il direttore generale dell'Omc/Wto, Supachai Panitchpakdi, ha espresso grande soddisfazione: "L'ultimo pezzo del puzzle è andato a posto. L'intesa costituisce una prova del fatto che la Wto può anche gestire questioni umanitarie e non solo commerciali. È stato difficile. Il fatto che i membri della Wto abbiano raggiunto un compromesso su questa complessa questione è la prova della loro volontà. Siamo di fronte ad un accordo storico". Anche l’Unione europea (Ue) ha accolto positivamente l'accordo: “Per i Paesi che non sono in grado di produrre medicinali, l'importazione dei prodotti generici è ora un diritto protetto dal Wto" ha sottolineato in una nota il commissario Ue al commercio il francese Pascal Lamy. "Ci sono voluti forse troppi mesi per raggiungere l'accordo, ma questo dimostra - ha aggiunto Lamy - che il Wto può rispondere con elasticità e pragmatismo alle preoccupazione dei Paesi in via di sviluppo, e contribuire alla lotta contro le malattie infettive". La sensazione, però, ha detta degli osservatori è che l’accordo di Ginevra non sia del tutto risolutivo dal punto di vista attuativo. Nel documento, infatti, molti sono i vincoli e i limiti che rischiano di renderne difficile l'applicazione. Tra i limiti principali, le garanzie fornite alle multinazionali del farmaco che i loro profitti non saranno minimamente intaccati; l'esclusione da quest'accordo di nazioni ove la diffusione dell'Aids ha raggiunto ormai livelli fortemente preoccupanti come è il caso della Cina, la restrizione del concetto di emergenza sanitaria: quasi che per poter accedere ai farmaci sia necessario aver prima contato centinaia di migliaia di morti per Aids.

 

7.Immigrazione: rimpatriati pakistani in attesa di asilo politico, contrariati Ds e Verdi. (Agr), ROMA, 1 settembre 2003. Sono stati trasferiti nella notte all'aeroporto di Fiumicino per essere rispediti in patria i 35 cittadini pakistani ospitati nel centro immigrati di Ponte Caleria che avevano richiesto asilo politico. La decisione lascia contrariati Paolo Cento (Verdi) e Alba Sasso (Ds) che dal centro immigrati annunciano un'interpellanza al ministro dell'Interno: ''Siamo di fronte - hanno detto - a una clamorosa negazione del diritto di asilo politico per 35 persone che al rientro nel loro paese rischiano la loro incolumita' fisica se non addirittura la vita''. Aggiungono poi che riterranno responsabile il governo epr questa decisione: ''Il ministero dell'Interno e' responsabile di quanto puo' accadere ai cittadini pachistani. Chiediamo un'azione diplomatica del governo italiano presso quello pakistano affinche' vengano garantiti i diritti umani e civili ai rimpatriati''.

 

8.VOLONTARIATO - A Milano l'Unità di strada ''Avenida'' cerca persone disposte a partecipare alle uscite serali (Redattore Sociale) 1 settembre 2003,MILANO - Cercasi volontari "di notte" a Milano. L'Unità di strada "Avenida", progetto della Caritas partito nel '98, è alla ricerca di persone disposte a partecipare alle uscite serali. Con 18 volontari all'attivo, un'assistente sociale e un'educatrice, Avenida si occupa da anni di donne extracomunitarie che si prostituiscono in strada. "L'obiettivo primario del progetto -spiega Valentina Petroli, assistente sociale e coresponsabile dell'unità di strada- è creare una relazione stabile e profonda con le donne straniere che sono vittima dello sfruttamento e della tratta".Con due uscite settimanali, i volontari sono impegnati nella mappatura del territorio della circonvallazione a Nord e Sud di Milano, ma lo scopo prioritario rimane creare un contatto con le ragazze che si incontrano per strada. Dopo un approccio "soft", si cerca di conoscere più a fondo le ragazze, di aiutarle sul piano psicologico e pratico. Una stretta collaborazione con i servizi territoriali della Caritas e con alcuni ospedali, ad esempio la Mangiagalli, facilita il compito dei volontari. Alle donne per strada si offre la possibilità di un accompagnamento ai servizi sanitari; a quelle che vogliono voltare pagina si prospetta l'opportunità di rifugiarsi presso le comunità di pronta accoglienza della Caritas e si offre un'assistenza nella ricerca di un impiego alternativo.L'attività dell'unità di strada è un'occasione unica per raccogliere informazioni sul fenomeno della prostituzione nel territorio di Milano, cercare di coglierne la portata e l'evoluzione nel tempo. "Il fenomeno sembra essere in diminuzione in città -afferma Valentina Petroli- oggi Milano è più che altro un punto di smistamento e di passaggio. Basta uscire di poco dalla città, prendere ad esempio la strada statale Paullese, per rendersi conto che i grandi numeri stanno lì". In aumento, secondo la Petroli, le ragazze provenienti dall'Europa dell'Est, in particolare Romania, e le minorenni. "È a loro in particolare che l'unità di strada si rivolge". Per diventare operatori, è sufficiente sostenere un colloquio motivazionale.Dopo le prime uscite in strada, ai volontari si offre un corso di formazione sul tema del volontariato e della tratta delle donne. Il volontario deve garantire due uscite al mese (si esce sempre in quattro, in macchina, con la presenza obbligatoria di almeno un volontario maschio) e la partecipazione a una riunione di coordinamento mensile. (fs) Per ulteriori informazioni, contattate Valentina Petroli al numero 335-73.00.436; oppure il Servizio disagio donne (Se.d.) della Caritas, 02-76.03.73.57.

 

9.CLANDESTINI: disordini nel centro di accoglienza a Trapani. (agi), trapani, 1 settembre 2003. - Disordini sono scoppiati nella tarda serata di ieri al centro di permanenza temporanea "Serraino Vulpitta" di Trapani. Alcuni extracomunitari hanno causato un incendio nel bagno bruciando carta, suppellettili e due tinozze in plastica. Poi, quando la situazione sembrava tornata alla normalita', hanno dato fuoco ad un materasso. L'intervento, in entrambi i casi, degli agenti e dei vigili del fuoco ha evitato che le fiamme potessero provocare danni maggiori. Intanto il segretario del Siulp di Trapani, Vincenzo Lucchese, chiede la chiusura del centro per carenze igieniche. La questione verra' affrontata giovedi' nel corso di una riunione alla quale prenderanno parte una delegazione del sindacato ed il direttore generale dell'Asl di Trapani, Fulvio Manno.

 

10.IMMIGRAZIONE – Il gruppo No-Cpt del Tavolo Migranti si oppone la progetto di costruzione di un nuovo e più grande Centro a Lampedusa. (Redattore sociale), LAMPEDUSA, 1 settembre 2003. "Né qui né altrove: nessun Cpt a Lampedusa, tutti i Cpt devono essere chiusi". Prosegue la mobilitazione del gruppo No-Cpt del Tavolo migranti del Social forum contro i Centri di permanenza temporanea per stranieri, in particolare contro l'apertura di una nuova struttura, più grande, sull'isola di Lampedusa. Il gruppo fa sapere, in una nota, che “durante i giorni della sua permanenza a Lampedusa, nell'agosto di quest'anno, ha riscontrato numerose irregolarità nella gestione del Centro di permanenza temporanea e una sostanziale omertà da parte di operatori e istituzioni". Dunque, secondo il gruppo, la chiusura del Cpt risulta necessaria non solo "per la sua manifesta inadeguatezza e per la gestione a dir poco arbitraria, ma anche perché, come in tutti i Centri, il diritto è sospeso e gli immigrati che vi sono detenuti lo sono per effetto di una vera e propria legislazione speciale, che consente di incarcerarli anche se non hanno commesso alcun reato". Di qui l'appello, rivolto a tutti coloro che sono contrari ai Centri di detenzione, a una mobilitazione comune, che si unisca a quanti, sull'isola, "stanno cercando di bloccare l'avvio dei lavori di sbancamento dell'area di interesse archeologico e paesaggistico sulla quale dovrebbe sorgere il nuovo Centro”. L'obiettivo del gruppo non è soltanto impedire la costruzione della struttura a Lampedusa, ma anche la chiusura di quella già esistente. "Solo la libera circolazione delle persone - proseguono - può risolvere il problema dell'emergenza degli sbarchi a Lampedusa, perché solo così si può evitare il ricorso dei migranti ai viaggi sulle carrette del mare, perché solo così non si costringono i migranti alla clandestinità". La lotta contro i Cpt è infatti parte integrante della lotta contro la legge Bossi-Fini, concludono, e "contro tutte le politiche migratorie che vedono nell'immigrato innanzitutto un problema di sicurezza e di ordine pubblico, come già accaduto con la Turco-Napolitano e come ordinato dagli accordi di Schengen". Dal Viminale, intanto, è arrivata una precisazione: "in relazione alle notizie di stampa che riferiscono della realizzazione del nuovo Centro per immigrati di Lampedusa - si legge in una nota - pare utile precisare che la nuova struttura ha la qualifica di ‘centro per l'attività di prima assistenza e soccorso’”. Questo, secondo il Viminale, significa che sarà un centro temporaneo, per fare fronte esclusivamente alle emergenze, finché dureranno gli sbarchi a Lampedusa, sottolineano: “la permanenza degli ospiti sarà limitata al tempo occorrente all'effettuazione delle prime operazioni di soccorso e identificazione (24-48 ore)". Una volta operativa la nuova struttura, aggiungono dal Viminale, sarà soppresso il Centro di permanenza temporanea nell'area aeroportuale dell'isola: “si rammenta, infine – conclude la nota - che la costruzione di una nuova struttura a Lampedusa non rientrava nei programmi di questa amministrazione e che la decisione è stata assunta proprio per venire incontro alle esigenze più volte rappresentate, anche attraverso la stampa nazionale, dalla comunità locale, preoccupata per le interferenze che il Centro di permanenza temporanea esistente, che si trova nell'area aeroportuale, esercitava sui flussi turistici e sulla stessa attività dell'aeroporto”.

 

11.UE: Frontiere più facili per piccoli spostamenti. (Ansa),BRUXELLES, 1 settembre 2003. Frontiere piu' facili per tutti coloro che pressoche' quotidianamente, per vari motivi, hanno bisogno di compiere piccoli spostamenti. Lo chiede la Commissione europea che ha presentato due proposte di regolamento in tal senso, una relativa alla circolazione tra paesi Ue e paesi terzi e l'altra invece fra due Stati membri nel caso in cui, come per i paesi dell'allargamento, nonostante l'adesione, non potranno applicare subito le disposizioni di Schengen. Le facilitazioni, che interesseranno le frontiere terrestri, consistono nella creazione di punti di passaggio speciali o di un corridoio riservato per quei cittadini che vivono nelle regioni di frontiera e che per motivi familiari, economici o piu' semplicemente di shopping o di rapporti di amicizia si spostano con frequenza da un paese all'altro utilizzando la frontiera terrestre. Data la natura locale del traffico, l'applicazione concreta sara' delegata ai singoli Stati. L'esecutivo europeo si augura che questi nuovi regolamenti possano entrare in vigore gia' all'inizio del 2004

 

12.Badanti, colf e operai: le regolarizzazioni cambiano volto al Polesine. (migranews.net), 1 settembre 2003. Alla prefettura di Rovigo sono state presentate 1908 istanze per la regolarizzazione dei dipendenti extracomunitari delle quali 939 per “badanti” e colf e le altre per subordinati (perlopiù operai). A distanza di quasi un anno dalla scadenza dei termini per presentare la domanda, l’11 novembre 2002, le pratiche non sono ancora concluse. Il tempo d’attesa poteva essere utilizzato con la frequenza a corsi di formazione professionale ma questo non è stato possibile per disposizioni governative. Così, per fare un esempio, al corso di saldatori organizzato dall’Enaip di Rovigo sono stati rifiutati extracomunitari residenti nel territorio in attesa di regolarizzazione mentre sono stati accettati invece numerosi corsisti giunti dalla Moldavia con visto per motivi di studio. Si segnalano poi già diverse regolarizzazioni annullate perché alcuni richiedenti non hanno potuto ritirare il permesso in prefettura entro i tempi prescritti poiché avevano cambiato indirizzo e non avevano ricevuto la comunicazione. Sono state finora definite 1837 domande e le rimanenti saranno chiuse a settembre. 1447 immigrati hanno ottenuto il permesso di soggiorno per un anno e di questi 698 per lavoro subordinato e 751 per lavoro domestico (colf e badanti). Le pratiche inevase per mancanza di requisiti sono 166 mentre 222 immigrati hanno avuto il permesso per soli sei mesi, a causa di licenziamento o di perdita dell’impiego. Con questi nuovi regolarizzati cambia la composizione dei lavoratori extracomunitari in Polesine, sia per quanto riguarda le etnie che per il genere e l’età: ne dovranno tenere conto le istituzioni e gli operatori del settore. Se l’anno scorso su 4300 immigrati regolari predominava la comunità marocchina e il genere maschile, adesso cambia tutto per il fenomeno “badanti” con donne che vengono soprattutto dall’Est Europa. Anche i contributi regionali dovranno essere adeguati . Infatti in base all’accordo di programma fra la Regione e le sette Province del Veneto, all’amministrazione provinciale di Rovigo arrivano 500 milioni all’anno di vecchie lire per favorire l’integrazione di immigrati e di emigrati di ritorno: una cifra calcolata sulla base dei residenti che sono ora notevolmente aumentati.

 

13.Roma: la Facoltà di Studi Orientali si trasferisce a piazza Vittorio, cuore multietnico della capitale  (Stranierinitalia), ROMA, 1 settembre 2003. Nel quartiere più multietnico della capitale arrivano anche gli "stranieri" dell'ateneo romano. La Facoltà di Studi Orientali, fiore all'occhiello (è l'unica in Italia) dell'Università La Sapienza, ha quasi completato il suo trasferimento dalla vecchia città universitaria a piazza Vittorio, nei locali dell'ex Caserma Sani. Già l'anno scorso i milleottocento studenti della facoltà hanno potuto seguire le lezioni di arabo, cinese, coreano, ebraico, giapponese, hindi e persiano nel cuore babele romana. Un'occasione unica per tuffarsi in quelle culture che, fino a ieri, per molti studenti rischiavano di rimanere tra le pagine dei libri. Per il preside Federico Masini, che è anche docente di lingua e letteratura cinese, non sarà un incontro a senso unico. La sua facoltà vuole costruire un dialogo con i nuovi vicini, creando momenti di incontro e integrazione culturale. "Ho già preso contatti ufficiali - spiega il prof. Masini - con la comunità cinese, per avviare iniziative che facciano conoscere ai cinesi di piazza Vittorio la presenza di questa struttura". La facoltà si farà quindi promotrice di cineforum, presentazioni di libri e seminari aperti ai tanti nuovi cittadini della zona. "L'anno scorso - continua il preside - abbiamo organizzato, con un buon riscontro di pubblico, due rassegne di film coreani e indiani. Le ripeteremo quest'anno, dedicando una manifestazione simile anche ai film cinesi". La facoltà attiverà anche uno "sportello" aperto al pubblico e affidato ai suoi studenti, che potranno così esercitarsi nella conversazione in lingua. Lo sportello non darà consulenze di tipo normativo ("è al di fuori delle nostre competenze"), ma di carattere culturale. Nei suoi locali verrà infatti trasferita anche la biblioteca della facoltà con il suo prezioso patrimonio di testi orientali. Per italiani e stranieri che quei libri volessero anche acquistarli, a piazza Vittorio c'è poi Orientalia, libreria specializzata gestita da alcuni ex studenti della Facoltà. Senza dimenticare che anche tra gli studenti ci sono degli stranieri, molti dei quali figli di immigrati che trovano nei corsi della Facoltà di Studi Orientali del professor Masini un ponte con la cultura dei propri padri. "Mentre - spiega Masini- i ragazzi parlano il cinese a casa loro, solitamente in un dialetto, vengono da noi per imparare a scriverlo e per studiare la letteratura . Un modo per riqualificarsi sulla loro stessa identità culturale". Ma non di soli libri vive l'uomo, tanto meno un giovane studente. Ecco allora fiorire le convenzioni tra la facoltà ed i tanti ristoranti e fast food etnici del quartiere. "È giusto- scherza il preside - che chi studia il cinese mangi anche cinese. Naturalmente a prezzi convenienti…" L'interessantissima simbiosi tra facoltà e quartiere, toccherà infine i suoi livelli massimi tra qualche mese, quando al piano terra dell' ex Caserma Sani sarà trasferito anche il mercatino dell'abbigliamento di Piazza Vittorio, gestito per lo più da stranieri. Per il prof. Masini è l'ennesima scommessa: "Può venirne fuori un caos totale oppure una cosa davvero interessante. Ma sono ottimista: sono sempre gli studenti a trasformare le cose piuttosto che ad essere trasformati"…

 

14.WELFARE - Quattordici milioni di euro per potenziare le strutture per minori, disabili, anziani nelle Marche. (Redattore Sociale), ANCONA, 1 settembre 2003. Quattordici milioni di euro per finanziare 110 strutture strutture socio-assistenziali in tutto il territorio marchigiano, di cui nove milioni sono stati messi a disposizione dall’Unione Europea nell’ambito dell’attuazione dell’Obiettivo 2, gli altri cinque milioni, stanziati dalla Regione come fondi propri, serviranno a finanziare altri progetti di strutture sociali (una cinquantina) che non ricadono nell’area di interesse dell’Obiettivo 2. “Un segnale tangibile - ha affermato l’assessore alle Politiche Sociali, Marcello Secchiaroli- di come la giunta regionale delle Marche sia impegnata ad accompagnare l’adeguamento della rete delle strutture sociali ai nuovi standard previsti dalla L.R. n.20/02, per il raggiungimento dei livelli di qualità che siano in linea con le aspettative dei soggetti più fragili della nostra collettività.” Le strutture socio-educative e socio-assistenziali da attivare, potenziare o riqualificare operano nell’ambito dei minori, disabili, adulti in difficoltà, anziani autosufficienti e non. Su 66 domande presentate da Comuni, IPAB e cooperative sociali, 61 sono risultate ammissibili al finanziamento previsto dalla misura comunitaria ( 9 milioni di euro) Rispetto al passato, anche la programmazione degli interventi previsti dalla misura comunitaria è stata concertata nei territori , delineata in seno agli Ambiti territoriali sociali ricadenti nelle aree dell’Obiettivo 2 e i Comitati dei Sindaci, in collaborazione con i soggetti istituzionali e non istituzionali, hanno scelto una programmazione degli interventi, da effettuare in base al fabbisogno locale o alla disponibilità dell’offerta di servizi in quel territorio, oltre ad una preselezione delle domande di contributo da parte dei beneficiari. “Una prassi questa – ha commentato l’assessore Secchiaroli – che non solo consente di far decidere gli interventi da coloro che conoscono meglio e sono più vicini alle esigenze delle fasce deboli di quel territorio, ma anche di ottimizzare le risorse sulla base dell’effettivo fabbisogno”.

 

15.Matera: arrestato un bulgaro per sfruttamento dell'immigrazione clandestina. (Agr), MATERA, 31 agosto 2003.  E' stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Tricarico, in provincia di Matera, un cittadino bulgaro per sfruttamento e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. L'operazione ha interessato tutta la provincia materana e l'uomo e' stato trovato alla guida di un furgoncino con 30 extracomunitari provenienti dall'Est nascosti all'interno.

 

16.ONU promuove l'enciclopedia del rifugiato. (agi), roma, 30 agosto 2003. L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), sta promuovendo l'uscita di RefWorld 2003, considerata "l'Enciclopedia del rifugiato". Si tratta di una raccolta di quattro cd-rom con facile accesso alle maggiori informazioni aggiornate sui rifugiati e sui diritti umani. Le informazioni contenute nei cd-rom sono state raccolte non solo da tutti gli uffici Unhcr a livello mondiale ma anche da organizzazioni governative e non governative, istituzioni accademiche e corpi giudiziari. RefWorld 2003 include piu' di 70.000 testi e documenti completi, il "Tesauro internazionale della terminologia riguardante i rifugiati", legislazioni nazionali sull'asilo e sugli apolidi, documenti di giurisprudenza internazionale e nazionale, l'aggiunta di nuovi documenti in spagnolo e tedesco, e 270 mappe geografiche. L'utente puo' inoltre inserirsi nel catalogo della biblioteca dell'Unhcr, che contiene 15.000 volumi tra libri, riviste sui rifugiati, articoli e rapporti su conferenze

 

17.IMMIGRAZIONE: Tunisia; cercano di arrivare in italia,4 morti. (Ansa), TUNISI, 30 agosto 2003. Ancora un naufragio di una barca di clandestini che volevano arrivare in Italia. Undici giovani tunisini hanno tentato la sorte giovedì scorso ma l'imbarcazione è affondata: sono morti in quattro. La notizia é data oggi dal quotidiano in lingua araba El Akbar.Uno dei ragazzi era già stato in Italia, ma era incappato in un controllo e le autorità italiane lo avevano rimpatriato. E' lui che ha convinto gli altri, un gruppo di amici, 11 ragazzi mediamente sui 20 anni, a mettere insieme un pò di soldi e tentare la sorte.Hanno comprato una barchetta di plastica, poco più che un guscio di noce, con un motore fuoribordo. E mercoledì scorso sono partiti dalla spiaggia di Rafraf, vicino a Biserta (nord della Tunisia).La loro avventura però è durata pochissimo trasformandosi ben presto in tragedia. L'elica della barca - secondo quanto riporta El Akbar - s'é andata a impigliare in un tramaglio di pescatori. Il motore si è fermato. Allora i ragazzi che erano a bordo, forse per paura hanno cominciato ad agitarsi e la barca, sovraccarica, ha cominciato ad imbarcare acqua ed è affondata. Sono affogati in quattro: solo due corpi sono stati recuperati, quelli di due fratelli di 20 e 23 anni. Tutti gli altri sono stati salvati da un'imbarcazione che navigava nelle vicinanze.L'uomo che ha venduto la barca ai ragazzi è stato arrestato, precisa El Akbar. Verrà perseguito in base alle nuove e più dure norme recentemente introdotte dal governo tunisino contro chi favorisca l'immigrazione clandestina.

 

18.SEMESTRE UE: immigrazione, si' tedesco al piano italiano. (agi), alghero, 30 agosto 2003. Anche la Germania ha detto si' all'agenda della presidenza italiana dell'Ue in materia di contrasto all'immigrazione clandestina, al terrorismo e alla criminalita' organizzata. Il ministro dell'interno tedesco Otto Schily ha incontrto ad Alghero il collega italiano Giuseppe Pisanu, condividendo le misure per combattere l'immigrazione clandestina, a patto pero' che la Germania non veda aumentare i propri contributi alle casse dell'Unione europea."Sono d'accordo sulla condivisione degli oneri per il pattugliamento e il controllo delle frontiere, ma inizialmente ogni paese deve assumersi la responsabilita' della loro protezione", ha precisato Schily al termine dell'incontro avvenuto il 23 agosto.. "L'Unione europea prestera' attenzione affinche' i paesi piu' deboli possano svolgere le mansioni loro affidate, fornendo anche mezzi finanziari comunitari", attingendo pero' a fondi gia' disponibili.Gli interventi che Pisanu ha concordato con gli altri colleghi europei in un giro di consultazioni cominciato a fine giugno, prevedono fra l'altro una maggiore collaborazione tra le polizie di frontiera dell'Ue e l'istituzione di tre centri per la protezione rispettivamente dei confini terrestri (sotto la guida della Germania), aeroportuali (affidato all'Italia) e marittimi, nell'ambito del progetto 'Nettuno', con in primo piano Grecia, Malta e Cipro. 'Nettuno' prende il nome dalle grotte vicino ad Alghero dove Schily e Pisanu andranno in visita domani, come accaduto anche per il ministro spagnolo un mese fa nell'incontro in Sardegna."Con Schily il progetto 'Nettuno' di pattugliamento del Mediterraneo centro-orientale, che vede direttamente interessata l'Italia", ha dichiarato Pisanu, "e' decollato".Riguardo ai controlli negli aeroporti, sia sul fronte immigrazione sia su quello della lotta al terrorismo, Schily ha evidenziato che ci sono deficit da colmare. Tra le iniziative che l'Italia promuovera' rientra il controllo sui biglietti di andata e ritorno degli stranieri, per verificare che la permanenza di coloro che sono entrati con visti turistici non superi i tre mesi. Verifiche analoghe - ha precisato Pisanu - potranno essere assunte anche per i biglietti marittimi. Maggiore vigilanza sara' dedicata agli strumenti di identificazione con l'inserimento dei dati biometrici e verifiche contro la contraffazione dei passaporti. Pisanu ha annunciato anche la convocazione a Roma di una conferenza interreligiosa con i leader delle principali correnti religiose del cattolicesimo, dell'islamismo e dell'ebraismo. "Perche' la lotta al terrorismo", ha sottolineato Schily, "passa anche attraverso un cambiamento della mentalita' e iniziative diverse da mezzi di mero contrasto".

 

19.FARNESINA: sbloccati ricongiungimenti per i cittadini marocchini. (agi), roma, 30 agosto 2003. Si e' sbloccata la situazione dei ricongiungimenti familiari creatasi al consolato generale d'Italia a Casablanca per i cittadini marocchini residenti in Italia. Per disposizione del Ministero degli Esteri e degli Interni, a partire dal 9 maggio scorso, infatti, il consolato aveva annullato le pratiche per il ricongiungimento familiare se il nulla osta della Questura era stato rilasciato da piu' di sei mesi. Per risolvere la situazione e' intervenuto il Ministero degli Esteri. In una lettera indirizzata ai responsabili immigrazione di Cgil, Cisl e Uil, la Farnesina spiega che "il consolato generale d'Italia in Casablanca e' stato eccezionalmente autorizzato a procedere, dal 15 luglio fino al 15 ottobre 2003, all'emissione di visti d'ingresso per motivi di ricongiungimento familiare, sulla base di nulla osta rilasciati dalle Questure competenti, anche da oltre sei mesi". Nella lettera si assicura anche che, per garantire lo smaltimento delle pratiche arretrate entro il 15 ottobre, sara' inviato presso il consolato altro personale

 

20.MINISTERO INTERNO: nuovo centro Lampedusa sostituira' l'attuale. (agi), roma, 30 agosto 2003. La nuova struttura per immigrati in costruzione a Lampedusa sostituira' l'attuale centro di accoglienza. La specifica arriva dal ministero dell'Interno in merito alle contestazioni degli abitanti di Lampedusa e alla protesta di Legambiente che hanno portato la sovraintendenza ai Beni culturali di Agrigento a chiedere di fermare i lavori. Il ministero dell'Interno, in una nota, specifica che "il centro per l'attivita' di prima assistenza e soccorso e' destinato a restare in funzione finche' dureranno gli sbarchi", mentre la permanenza degli immigrati sara' limitata a 24-48 ore, il tempo occorrente alle prime operazioni di soccorso e identificazione. La costruzione di un nuovo centro non rientrava nei programmi del Viminale, aggiunge la nota, ma la decisione e' stata assunta per venire incontro alle esigenze degli abitanti di Lampedusa, preoccupati dall'influsso negativo sul turismo che la struttura, sita nell'area aeroportuale, avrebbe potuto causare.

 

21.CORANO A SCUOLA: Osservatorio diritti minori, si' condizionato. (agi), trento, 30 agosto 2003. Un "si'", ma con il condizionale, per l'insegnamento del Corano nelle scuole arriva dall'Osservatorio sui diritti dei minori di Milano, quello che ha redatto, per conto del ministro Gasparri, il codice di regole tv destinate alla difesa dei minori."Non riesco a capire l'agitazione dei politici su questo argomento - dice Maria Pia Dematheis, psicologa infantile, vicepresidente dell'Osservatorio - mi preoccupa invece l'aspetto tecnico della questione. Se le lezioni vengono facoltativamente scelte da adolescenti nelle scuole medie superiori, cio' rientra in una logica di approfondimento culturale e spirituale, se invece si intende impartire lezioni di Corano ai bambini di elementari o medie inferiori, l'idea non e' accettabile perche' a quell'eta' i bambini sono inquadrabili con facilita'. E il Corano non e' il Vangelo".L'osservazione arriva all'indomani di furiose polemiche che agitano il mondo politico trentino dopo la proposta dell'imam Aboulkheir Breigheche, presidente dell'Associazione delle comunita' islamiche del Trentino, che ha chiesto spazi di approfondimento e di studio sull'Islam e sul Corano nelle scuole. Spazi rivolti soprattutto ai figli di immigrati che, nati in Italia, rischiano di perdere l'identita' culturale e religiosa del loro paese d'origine. La reazione piu' accesa e' venuta dalla Lega Nord attraverso il consigliere provinciale trentino Ermino Boso, noto come "Obelix", che ha annunciato battaglia parlando di "invasione programmata".Sull'argomento interviene anche il presidente dell'Osservatorio sui diritti dei minori, il sociologo Antonio Marziale. "Un si' condizionato il nostro - spiega - il Corano non appartiene di per se' alla cultura occidentale, ma non dobbiamo per questo farci spaventare. Esiste gia' nelle scuole l'ora di religione facoltativa, imporre il Corano come materia di studio non sarebbe possibile, la nostra cultura non sarebbe attrezzata". "Ma se riteniamo l'Occidente davvero evoluto - aggiunge Marziale - allora e' il momento di dimostrarlo: se si tratta di proporre spazi di approfondimento, anche nelle scuole, proprio sull'Islam va bene, basta che gli alunni siano superiori di eta' a 13 anni e quindi abbiano gia' una loro idea di spiritualita'. Prima e' impensabile".

 

22.PACE: "Donne in nero" a Marina di Massa. (agi), MARINA DI MASSA, 30 agosto 2003. Per la prima volta le "donne in nero" abbandonano i Balcani, dove si erano sempre riunite, per incontrarsi in Italia. Circa 300 donne provenienti dai Balcani, Medio Oriente, Africa, Asia e Sud America, con esperienze di guerre, conflitti ed integralismi, sono state dal 26 al 28 agosto a Marina di Massa. Il programma dei tre giorni di incontri si e' focalizzato sulle parole chiave e sulle pratiche politiche delle "donne in nero": no al militarismo come pensiero dominante e modo di risoluzione dei conflitti, no alla guerra come strumento per il superamento di differenze e divergenze.

 

23.POTENZA: ass.sanitaria per immigrati durante raccolta pomodori. (AGI), potenza, 30 AGOSTO 2003. Medici,infermieri e assistenti sociali dell'Azienda sanitaria locale di Venosa, in provincia di Potenza, assicureranno l'assistenza sanitaria agli extracomunitari impegnati nella raccolta del pomodoro. I sanitari svolgeranno la propria attivita' nell'ambulatorio medico allestito all'interno di alcuni locali messi a disposizione dall' amministrazione comunale. L'ambulatorio medico restera' aperto il lunedi', mercoledi' e venerdi' dalle ore 17.30 alle 19.30.Si tratta di una iniziativa che rientra in un progetto di interventi concordato con gli amministratori locali, le associazioni di volontariato e mira a fornire servizi integrati, sociali e sanitari ai bisogni degli extracomunitari, che affollano il territorio lucano durante questo periodo della raccolta del pomodoro.

 

24.Sant'Egidio inaugura in Albania ambulatorio pediatrico. (agi), PUKE, 30 agosto 2003. E' stato inaugurato a Puke, nel nord dell'Albania, il 7 agosto un nuovo "Ambulatorio per la promozione della salute e della crescita del bambino albanese".Con questo, sono 14 gli ambulatori pediatrici realizzati dalla Comunita' di Sant'Egidioin Albania dal 1994. Sono spesso in luoghi isolati, in villaggi dove manca tutto. Eppure, proprio per questo, sono dei preziosi punti di riferimento. Quando scoppio' la guerra in Kosovo, ed arrivarono i primi profughi nel nord, gli ambulatori furono tra i primi punti di soccorso organizzati per l'emergenza. Dallo scorso anno, grazie ad un programma finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana, si e'potuto incrementare l'attivita' e raggiungere obiettivi nuovi e significativi. Si e' trattato della ristrutturazione dell'Ambulatorio che si trova al Iø piano dell'Ospedale della citta', una struttura vecchia e malandata ma sempre piena di bambini. Nel corso della cerimonia, a cui hanno preso parte le autorita' sanitarie del distretto, il Sindaco ha espresso la sua gratitudine a nome di tutta la citta' per l'efficace lavoro svolto dalla Comunita' contro la malnutrizione infantile.

 

25.Immigrazione: Pisanu, serve sistema di quote europee. (ANSA), RIMINI, 29 AGOSTO 2003 - Per risolvere il problema dell'immigrazione clandestina e' necessario che l'Europa stabilisca un sistema di quote da offrire a tutti i paesi da cui partono gli immigrati. Ne e' convinto il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu il quale ha annunciato al meeting di Cl a Rimini che ''la Presidenza italiana dell'Ue andra' avanti su questa strada''. Intervenendo in un dibattito con il presidente del Parlamento europeo Pat Cox, Pisanu ha osservato che ''dinanzi ai nostri occhi si sta consumando una tragedia umana di proporzioni inaudite senza che l'Ue senta un palpito di pieta' e di indignazione''. ''Quando non hai ne' pane ne' speranza, non c'e' ostacolo che tenga ne' forza che possa fermare'', ha aggiunto il ministro dell'Interno.. Pero', ha concluso Pisanu, l'Europa ha bisogno della immigrazione: ''Se negli ultimi 10 anni non avesse avuto immigrazione avrebbe perso il 2% del suo tasso di popolazione attiva e se l'Italia non avra' l'immigrazione nei prossimi anni perdera' una fascia di 4 milioni di cittadini attivi tra i 30 e i 40 anni''.

 

26.IMMIGRAZIONE: Pisanu, serve dialogo tra fedi monoteiste. A ottobre incontro ministri interni Ue e capi religiosi. (Ansa), RIMINI, 29 agosto 2003. "Non posso rinunciare all'idea di un islam italiano che conviva con i cattolici italiani". Lo afferma al Meeting di Cl a Rimini, il ministro dell'interno Giuseppe Pisanu spiegando che quello dell'integrazione religiosa e sociale, soprattutto con le comunità musulmane di immigrati, "rappresenta un fattore decisivo".Per seguire questo obiettivo, per Pisanu serve un forte dialogo interreligioso tra le tre grandi religioni monoteistiche ed annuncia che negli ultimi due giorni di ottobre si terrà, su sua iniziativa, un incontro tra i 25 ministri degli interni dell'Europa allargata, introdotto dagli interventi dei leader delle chiese cristiane, della comunità musulmana e di quella ebraica, nell'ambito della Presidenza italiana dell'Ue. "A fine lavori - dice Pisanu - il Santo Padre riceverà tutti i partecipanti e farà loro un discorso importante per il quale, dalle anticipazioni che ho ricevuto, dovremo ringraziarlo con tutto il cuore".

 

27.IMMIGRAZIONE: Di Luca, piu' sostegno dell'Europa all' Italia. Il presidente del Comitato Schengen dopo parole Pisanu e Cox. (Ansa), ROMA, 29 agosto 2003. Le parole pronunciate oggi al Meeting di Rimini dal Ministro dell' Interno, Giuseppe Pisanu, e la solidarietà dimostratagli dal Presidente del Parlamento europeo, Pat Cox, "sono segnali estremamente importanti" nel settore della "politica dell' immigrazione".Lo ha detto l' on. Alberto Di Luca, presidente del Comitato parlamentare bicamerale Schengen Europol Immigrazione, che vigila sull' attuazione della legge Bossi-Fini, secondo il quale "l' Italia e tutti i Paesi di frontiera esterna dell' Unione verso il Mediterraneo sono meno soli nel controllo e nella difesa dei confini esterni dell' Unione".Di Luca ha sottolineato che "il buon governo dei flussi di immigrazione, la lotta al traffico di esseri umani e al terrorismo internazionale sono priorità riconosciute da tutti i governi nazionali e dalle istituzioni europee, ma troppo spesso gli enormi oneri che derivano da una serie politica di controllo delle frontiere sono stati completamente addossati ai Paesi di frontiera esterna, a cominciare proprio dall' Italia".Nell' evidenziare la "consapevolezza del problema da parte del Governo italiano e del Parlamento Europeo, che è un organismo elettivo", Di Luca ha criticato "il cinismo e la demagogia" di "alcuni esponenti dell' opposizione".

 

28.RIFUGIATI – Secondo il nuovo rapporto di Human Rights Watch ''Rifugiati serbi sempre più discriminati in Croazia'' (Redattore Sociale) 29 agosto 2003 MILANO - Boja Gajica ha 53 anni, è serba e non ha un lavoro. Dopo il rientro nella città croata di Knin, abbandonata durante la guerra, Boja si è candidata per otto volte ad un posto di infermiera. Surclassata ogni volta da una candidata croata con qualifiche inferiori e senza diploma.Il caso di Boja è esemplare: come lei, gli oltre 300 mila croati di origine serba, dislocati durante il conflitto del '95, devono fare i conti con la politica di discriminazione etnica del governo: chi è già rientrato (100 mila persone secondo le autorità) non riesce ad integrarsi, chi non è ancora tornato, è scoraggiato dal farlo. Una situazione che ha portato al forte calo della popolazione serba in Croazia (dal 12,1 per cento del '91 al 4,5 per cento del 2001).È questo il quadro che emerge dal nuovo rapporto di Human Rights Watch "Promesse non mantenute: impedimenti al rientro dei rifugiati in Croazia": un documento di 61 pagine, che sarà presentato ufficialmente a Zagabria il prossimo 2 settembre. Il lavoro di ricerca, durato due anni, si è basato sull'analisi delle legislazioni locali, e sulle interviste con i rifugiati rientrati in Croazia e rappresentanti delle istituzioni locali e delle associazioni civiche serbe. Non c'è dubbio, secondo Hrw, che i rifugiati serbi siano discriminati in modo pesante da un governo che facilita invece il rientro e la reintegrazione dei rifugiati di origine croata. Una politica iniqua, che si manifesta in particolar modo nella difficoltà da parte dei serbi di riprendere il possesso delle proprie case. Così Danilo Stanic, rientrato a Gracac nel '98, ha trovato un ristorante al posto della sua abitazione, aperto abusivamente da un croato fuggito dalla Bosnia. La commissione abitativa locale ha ripetutamente ignorato gli appelli di Stanic, che è tuttora senza casa.L'occupazione è un altro grave problema: la difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro, dovuta a cause di etnia, è un concreto impedimento al rientro di molti serbo-croati giovani e adulti, in particolare nelle aree urbane. Ai vecchi contadini delle campagne è andata un po' meglio: nella maggior parte dei casi le loro fattorie non sono state né distrutte né occupate e a loro il governo accorda una pensione. Ma ci sono altri motivi per cui i rifugiati hanno paura di tornare: le eventuali ritorsioni, gli arresti arbitrari e le possibili accuse di "crimini di guerra"."È tempo che il governo croato diventi parte della soluzione, piuttosto che del problema - ha affermato Lotte Leicht, direttore di Hrw a Bruxelles – le autorità non hanno mai provato seriamente a facilitare il rientro dei serbi". Dall'associazione per i diritti umani parte un appello al governo croato, affinché si impegni con decisione ad eliminare le cause di discriminazione nei confronti dei serbi. E all'Unione Europea Hrw chiede che il rientro dei rifugiati diventi una condizione per l'ingresso della Croazia nell'Europa unita.Il rapporto si potrà scaricare a partire dal 3 settembre dal sito di Hrw:

http://www.hrw.org/reports/2003/croatia0903.

 

 

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