dal 5 al 9 settembre 2003
1. Immigrazione: favorivano ingresso clandestini, decine di arresti in
Calabria. (Agr)
2. Ue: Prestigiacomo, prioritaria lotta a tratta esseri umani (ANSA)
3. IOM riporta a casa centinaia di bambini lavoratori. (Misna)
4. IMMIGRAZIONE: Pezzotta, no a politiche restrittive. (Agi)
5. IMMIGRATI: a Napoli commissione del Consiglio d'Europa. (AGI)
6. UE: riunione dei saggi per il dialogo euro-mediterraneo Quasi pronto il
documento finale
(Adnkronos)
7. Regolarizzazione: a Milano chiuso solo il 45% delle pratiche. A rilento
anche l'attività dell'Ufficio stranieri. (Stranierinitalia)
8. IMMIGRAZIONE - Magrebino rinchiuso nel Cpt di Bologna tenta il suicidio.
Bsf: ''atto che conferma la brutalità del lager''. (Redattore Sociale)
9. SOLIDARIETA' - A Napoli si gioca il Derby del Cuore. Il ricavato a
favore di rom e minori non accompagnati. (Redattore Sociale)
10. CULTURA – ''Carovane 2003'': si apre oggi l'appuntamento con la
letteratura, il cinema e le culture del Sud del mondo. (Redattore Sociale)
11. MINORI - Giornata Alfabetizzazione. Intervita: ''Nel Sud del mondo una
bambina non ha gli stessi diritti di un bambino''. (Redattore Sociale)
12. Rissa al semaforo per il posto da lavavetri. Violenta discussione tra
marocchini e tunisini per il "posto di lavoro" in piazza maresciallo
Giardino. E per riportare la calma intervengono i carabinieri e arrestano tre
dei contendenti. (Il Nuovo)
13. Le rimesse degli emigrati: come mandare i soldi a casa in un paese
senza banche. (Migranews)
14. IMMIGRAZIONE: a Calais di nuovo clandestini in massa. Sempre alla
ricerca di un varco verso l' Eldorado britannico (Ansa)
15. Il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu: "Ragionevole la
richiesta di Bossi di una revisione della legge sull'immigrazione" (Stranierinitalia)
16. CASTELLI: detenuti stranieri, la legge Bossi-Fini funziona. (Agi)
17. IMMIGRAZIONE: d'Ali', in Europa Italia avanti a tutti (Ansa)
18. UMBERTIDE: opposizione accusa, case popolari solo per extracomunitari. (AGI)
19. LAMPEDUSA: sospesi lavori per centro accoglienza dopo proteste abitanti. (AGI)
20. GROTTAMMARE: rinnovato albo insegnanti di sostegno per alunni immigrati. (AGI)
21. FEDERCONSUMATORI: tornano mestieri scomparsi con arrivo
extracomunitari. (Agi)
22. CAGLIARI: popolazione in crescita grazie agli extracomunitari. (Agi)
23. Maroni: "Quando funzioneranno pienamente i controlli sui contratti
si potrà fare a meno delle quote". L'importanza della formazione
professionale. (Stranierinitalia)
24. IMMIGRAZIONE - Romania, il terzo paese per contratti di lavoro. La
Caritas promuove una settimana di incontri. (Redattore Sociale)
1.
Immigrazione: favorivano ingresso
clandestini, decine di arresti in Calabria. (Agr), ROMA, 9 settembre 2003. Vasta operazione contro l'immigrazione clandestina in
queste ore in Calabria. La Polizia ha arrestato decine di persone tra le
province di Crotone, Catanzaro, Cosenza, Vibo Valentia. Presa di mira
un'organizzazione che introduceva in Italia ragazze provenienti dall'Est
europeo per avviarle alla prostituzione. Ne facevano parte extracomunitari
bulgari e ucraini e cittadini italiani.
2. Ue: Prestigiacomo, prioritaria lotta a tratta esseri
umani (ANSA),SIRACUSA, 8 SETTEMBRE 2003 -
Centrale nell'agenda politica del semestre di presidenza italiana dell'Ue sara'
la lotta contro la tratta degli esseri umani. Lo ha ribadito il ministro per le
Pari Opportunita' Stefania Prestigiacomo presentando a Siracusa la conferenza
dei 25 ministri europei alle Pari opportunita' che si terra' nel capoluogo
aretuseo venerdi' e sabato prossimi.''Da anni impegnata in questa battaglia di
civilta' contro un fenomeno drammatico e criminale, l'Italia si fara'
promotrice di una risoluzione congiunta del Consiglio Affari sociali e del
Consiglio Giustizia e Affari interni per la realizzazione di iniziative per il
reinserimento socio lavorativo delle vittime della tratta'', ha affermato il
ministro, annunciando anche ''significativi impegni contro la pedofilia''.Il
completamento del primo rapporto annuale sull'attuazione del principio di pari
opportunita' negli Stati dell'Unione e la rappresentanza femminile in politica
e nei processi decisionali saranno al centro della riunione di Siracusa.
3.
IOM riporta a casa centinaia di bambini
lavoratori. (Misna), GHANA, 8 settembre 2003.
Sono attesi in settimana nelle loro famiglie 1200 bambini ganesi ‘riscattati’
dall’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Iom) dai pescatori del
Lago Volta, a cui erano stati venduti dai loro genitori. Ragazzini tra i 4 e i
14 anni vengono ceduti per un ammontare di circa 180 dollari ai pescatori che
li utilizzano nel tirare e aggiustare le reti. L’Iom definisce le condizioni
sofferte dai giovani vicine allo schiavismo: i bambini lavorarono senza sosta,
senza paga e con pesanti maltrattamenti. La pratica tra le famiglie molto
povere di cedere i figli è estremamente diffusa in Ghana e non ci sono dati
ufficiali sul numero dei giovani coinvolti. Per togliere i ragazzi dal lavoro
precoce e farli tornare a casa, lo Iom ha avviato un progetto pilota,
finanziato per il 62 per cento da fondi statunitensi, che prevede il versamento
di denaro sia ai genitori che ai pescatori. Inoltre si fa leva su ulteriori
incentivi per il sostegno e lo sviluppo sia dell’economia famigliare che
dell’attività dei pescatori, come prestiti in microcredito, consulenze avviare
o ampliare un’attività e attrezzature per la pesca. Nel Ghana dal 1998 è in
vigore una normativa per la tutela dei minori che include il divieto di cederli
per denaro. La legge prevede la prigione fino a due anni e una multa di quasi
1.200 dollari. Ma sono pochissime i casi portati in tribunale. Lo Iom ha preferito
la ‘via morbida’ puntando sull’adesione volontaria al progetto sia delle
famiglie che dei pescatori. L’organizzazione internazionale, chiedendo ai Paesi
donatori un nuovo impegno economico per continuare ed allargare il progetto, ha
avvisato che tali programmi hanno un senso se continuati nel tempo, altrimenti
rischiano di causare ancora più danni: lasciate senza assistenza e pressate
dalla povertà le famiglie finiscono per rivendere una seconda volta i figli. Le
autorità del Ghana hanno fatto sapere che è in fase di elaborazione una legge
dedicata al problema e orientata alla prevenzione.
4. IMMIGRAZIONE: Pezzotta, no a
politiche restrittive. (Agi), ROMA, 8
SETTEMBRE 2003. "E'
necessario dare il voto agli extracomunitari e puntare a un'immigrazione di
lunga durata per sconfiggere la paura". Lo ha detto il segretario della
Cisl, Savino Pezzotta, al meeting di Sant'Egidio ad Aachen. "Purtroppo una
politica unitaria europea in campo di immigrazione sembra lontana. I governi
europei cedono allo spirito xenofobo e localistico. Per ottenere consensi,
propongono politiche restrittive come la legge Bossi Fini in Italia: viene
creata una immigrazione "corta", legata solo al lavoro, la quale non
favorisce l'integrazione." Per Pezzotta, i governi scaricano la
responsabilta' dei problemi sugli immigrati, soprattutto per quanto riguarda la
sicurezza, "ma questo e' falso: in italia la maggior parte degli omicidi
avviene all'interno del nulceo familiare, la maggior parte dei morti sulle
strade e' italiana, e se muoiono tanti anziani, in Italia o in Francia, non e'
colpa degli immigrati." In questa fase di costruzione europea, secondo
Pezzotta, "bisogna pensare di concedere il voto agli extracomunitari per
le istituzioni locali
5. IMMIGRATI: a Napoli commissione del
Consiglio d'Europa. (AGI), napoli, 8 SETTEMBRE 2003. Le tematiche legate all'immigrazione
clandestina sono state al centro della sessione di lavori che la commissione
permanente del Consiglio d'Europa ha tenuto oggi a Napoli. Ai lavori hanno
partecipato il presidente della Camera Pierferdinando Casini, il vice
presidente del Senato Domenico Fisichella, il sottosegretario agli esteri Mario
Baccini. Coordinati dal vice presidente Claudio Azzolini, erano presenti una
novantina di parlamentari di 45 paesi aderenti al consiglio d'Europa e 25
funzionari di Camera, Senato e Consiglio d'Europa. La commissione permanente si
riunisce solo due volte l'anno e ogni volta in un paese europeo diverso.
Attualmente la presiede il socialista austriaco Pete Schieder e ne fanno parte
18 vice presidenti, 45 capi delle delegazioni nazionali, 10 presidenti delle
commissioni dell'assemblea parlamentare e 5 presidenti dei gruppi politici.
6. UE: riunione dei saggi per il dialogo
euro-mediterraneo Quasi pronto il documento finale
(Adnkronos), BRUXELLES, 8 settembre 2003. Si tiene oggi e domani a
Bruxelles la quarta riunione del gruppo dei saggi incaricati dalla Commissione
Europea di redigere il rapporto finale sul 'Dialogo dei popoli e delle culture'
nel quadro euro-mediterraneo e della politica di vicinato dell'Ue. Come ricorda
un comunicato diffuso oggi a Bruxelles, il gruppo definira' il corpo dei
principi e le linee guida che costituiranno il 'motore'della futura 'Fondazione
euro-mediterranea per il dialogo delle culture'.
7. Regolarizzazione: a Milano chiuso
solo il 45% delle pratiche. A rilento anche l'attività dell'Ufficio stranieri. (Stranierinitalia), MILANO, 8 settembre 2003. A Milano
la sanatoria viaggia ancora in salita. Sono solo 40mila le domande di
regolarizzazione che sotto le guglie del Duomo si sono trasformate in permessi
di soggiorno. Meno della metà, quindi, delle 87mila presentate. Tra i 47mila
lavoratori immigrati ancora in attesa del permesso di soggiorno, solo per
16mila è già arrivata la convocazione. A giugno Milano
superava appena quota 20%, quindi durante l'estate qualche passo in più lo
si è fatto.Ma comunque si procede troppo lentamente, specialmente se si pensa
che, secondo le rassicurazioni del governo, la regolarizzazione dovrebbe
chiudersi in tutta Italia entro la fine dell'anno. Se lo sportello
polifunzionale avanza lento pede, lo stesso non si può dire per i flussi
occupazionali di Milano e provincia.E così moltissimi stranieri (la categoria
più mobile e flessibile del mercato del lavoro italiano) hanno già perso quel
lavoro grazie al quale avevano potuto presentarte il kit alle Poste. Situazione
che per chi non è stato ancora convocato, vista la linea del
Viminale sui subentri, si trasforma inevitabilmente in un altro tuffo nel
sommerso. I guai, poi, non vengono mai da soli, specialmente quando sono in
rapporto di causa-effetto. Oberato dalla sanatoria, l'ufficio stranieri di
Milano, ha rallentato anche tutte le altre attività. I regolarizzandi vivono
nell'attesa, ma hanno come compagni di sventura quelli che un permesso di
soggiorno già lo hanno, ma devono rinnovarlo. Per loro si prospettano anche 9
mesi di attesa. Mesi da "ostaggi" in Italia, perché il cedolino del
rinnovo, così come quello della regolarizzazione, non è un documento valido per
passare le frontiere dell'area schengen. Gli organici delle Questure sono
ridotti all'osso. I mille
poliziotti in più che saranno assunti entro la fine ottobre, sono quindi
una manna dal cielo. Sempre che si decida di impiegarli anche negli uffici
stranieri, e non solo sul controllo del territorio, attività importante, certo,
ma certo non in diretta relazione con i due milioni e mezzo di onesti
lavoratori stranieri che vivono nel nostro paese. Ben vengano, infine, anche
tutte le iniziative che possono agevolare la vita degli immigrati, sveltendo
lepratiche ed eliminando qualche fila di troppo.Una potrebbe essere il
decentramento: a Brescia ci
hanno provato e va a gonfie vele.Chissà che il buon esempio non faccia
scuola nel resto d'Italia.
8. IMMIGRAZIONE - Magrebino rinchiuso
nel Cpt di Bologna tenta il suicidio. Bsf: ''atto che conferma la brutalità del
lager''. (Redattore Sociale), BOLOGNA, 8 settembre
2003. Ancora polemiche intorno al Cpt, questa volta per un tentato suicidio
denunciato dal Bsf. Nella tarda serata di qualche giorno fa, un migrante
magrebino rinchiuso nel Centro di permanenza temporanea di via Mattei ha
tentato di impiccarsi. Per fortuna, è stato soccorso prima che la corda che si
era messo intorno al collo lo uccidesse. E' stato poi trasferito in ospedale e
ora è fuori pericolo. Non si conoscono ancora le ragioni di questo gesto
estremo di disperazione. “Questo episodio – ha commentato Valerio Monteventi,
portavoce del Bologna social forum - conferma la brutalità del lager sorto alla
periferia di Bologna e che, in poco meno di due anni dalla sua apertura, ha
prodotto una quantità di episodi di violenza e di lesioni dei diritti delle
persone in carcere”. Il più grave fra tutti, è stato probabilmente l’invio di
12 avvisi di garanzia ai poliziotti che erano intervenuti al Cpt nel marzo
scorso. “In suo confronto – prosegue il rappresentante del Bsf -, un campo di
concentramento potrebbe sembrare un istituto di beneficenza”. E sul da farsi,
Monteventi non ha dubbi. “Non c'è molto da aggiungere – ha detto -, se non che
va ripresa la lotta per ottenere, al più presto, la sua chiusura. Quel luogo è
irriformabile e bisogna far sì che in molti se ne rendano conto. Non può essere
solo il movimento ad occuparsi di questo problema: chiunque si dica interessato
ai valori della democrazia e ai diritti universali delle persone non può stare
zitto di fronte a questa vergogna”. Un appello già accolto a suo tempo dalla
Caritas, che circa un anno fa aveva predisposto un punto si ascolto e di
assistenza all’interno del Cpt per fornire sostegno psicologico e legale agli
stranieri ospiti del centro, e che in luglio ha raccontato il suo anno di
esperienza in via Mattei.
9. SOLIDARIETA' - A Napoli si gioca il
Derby del Cuore. Il ricavato a favore di rom e minori non accompagnati. (Redattore Sociale), NAPOLI, 8 settembre 2003. Sarà
devoluto alla Fondazione Banco Napoli per l’Assistenza all’Infanzia il ricavato
del Derby del Cuore, in trasferta a Napoli il prossimo 28 ottobre. Testimonial
dell’evento l’ex scugnizzo -oggi nuova icona della musica nazional-popolare -
Gigi D’Alessio che, quando “mamma Napoli” chiama, è sempre pronto a rispondere,
“soprattutto quando si tratta di iniziative di solidarietà”, dice. Dopo il
grande successo dello scorso anno (ben 52mila presenze) il Derby torna al San
Paolo con l’obiettivo di vendere 80mila biglietti a 4 euro l’uno, per
finanziare un fondo a favore di rom e minori non accompagnati che la Fondazione
Banco Napoli gestirà attraverso l’attivazione di progetti specifici. “L’idea –
spiega Raffaele Picardi, presidente della Fondazione – è di offrire accoglienza
a tutti i bambini che sono per strada o fermi ai semafori a chiedere
l’elemosina. Ovviamente trattandosi di un problema delicato, i progetti che
attiveremo saranno concordati con altri soggetti della rete territoriale che si
occupano di minori e di bambini rom, e con un tavolo interistituzionale che
intendiamo attivare con Comune, Regione e Provincia”. Sono oltre mille i
bambini che la Fondazione, costituita nel 1939 come ente morale al servizio dei
“figli del popolo”, oggi assiste attraverso misure di sostegno economico,
attività di assistenza scolastica, l’accoglienza in istituti religiosi e laici
in forma semi-convittuale. “Con il Derby – conclude Picardi – vogliamo unire i
valori della solidarietà a quelli dello sport e dell’allegria. Per questo è
importante anche la presenza di Gigi D’Alessio, che è, per la sua storia
personale, un esempio da indicare ai ragazzi che vivono in condizioni
disagiate”.
10. CULTURA – ''Carovane 2003'':
si apre oggi l'appuntamento con la letteratura, il cinema e le culture del Sud
del mondo. (Redattore Sociale), MILANO, 8 settembre
2003. Lunedì 8 settembre a Sesto San Giovanni parte "Carovane 2003",
l'incontro annuale con la letteratura, il cinema e le culture di tutti i Sud
del mondo. La manifestazione, in programmazione dal 6 settembre anche nella
città di Piacenza, è patrocinata dal Consolato Generale del Cile e promossa
dall'assessorato alla Cultura, Sport e Politiche Giovanili della città di Sesto
San Giovanni e dall'assessorato alle Politiche Giovanili della provincia di
Piacenza. La "carovana" partirà l'8 e si chiuderà il 13 settembre,
offrendo un programma ricco di incontri, aperitivi letterari con scrittori
europei, africani e sudamericani, testimonianze di giornalisti ed esperti e
proiezioni di film. Il tema di questo "viaggio immaginario" è
"Addio alle armi" e prende spunto dall'omonimo romanzo di Hernest
Hemingway, pietra miliare del pacifismo occidentale. Il sindaco Giorgio Oldrini
e l'assessore alla Cultura Sara Valmaggi introdurranno la manifestazione alle
ore 18 e daranno il via agli eventi: alle 18.30 l'incontro con lo scrittore
somalo Nuruddin Farah, esule al tempo della dittatura di Siad Barre e alle
20.30 la proiezione del film "11'-09''-01" con interventi di Mario
Maffi, docente di Lingue e letterature anglo-americane presso l'Università
Statale di Milano e Sam Hamill, scomodo poeta americano, impegnato nella
sensibilizzazione contro la guerra. Si riparte il 9 settembre alle 18 con la
presentazione del volume del sociologo cileno Tomas Moulian "Una
rivoluzione capitalista", seguita da un aperitivo a base di vini cileni
con il curatore italiano del libro, Davide Danti, la direttrice della rivista
"Latinoamerica" Alessandra Riccio e Fernando Ayala, Console generale
del Cile in Italia. Alle 20.30 la proiezione dei primi due espisodi de "La
batalla de Chile" del regista cileno Patricio Guzman (il terzo episodio
sarà proiettato il 10 alle 20.30). Il 10 e 11 settembre alle 18, la carovana
prosegue con altri aperitivi letterari insieme a scrittori argentini,
guatemaltechi francesi e finaladesi e con l'incontro "Gli 11 settembre
dimenticati- impressioni d'Africa" (11 settembre ore 20.30), che sarà
accompagnato da una mostra fotografica sul Mali. Ancora da segnalare, la
manifestazione di commemorazione del Golpe in Cile, promossa da Amministrazione
comunale, Cgil, Cisl e Uil con il Teatro del circolo dei filosofi ignoranti, la
musica del gruppo cileno "Manchao con tinto" e la pittura naturalista
della "Brigada Pablo Neruda" (venerdì 12 ore 21). La manifestazione
si chiuderà sabato 13 con uno spettacolo teatrale per ragazzi, un incontro su
"Hemingway: reporter di guerra, scrittore di pace", al quale sarà
presente Fernanda Pivano e la proiezione del film "Ilaria Alpi: il più
crudele dei giorni". Lo scopo di Carovane 2003, sottolinea Sara Valmaggi,
è "costruire una grandissima compagnia di persone, di girovaghi, che fanno
insieme un cammino con carri carichi di "mercanzie", e come in
qualsiasi viaggio, pur nella provvisorietà degli incontri e nella fugacità dei
rapporti, mantenere la vivacità che favorisce lo scambio di cultura e gli
scambi fra culture". La manifestazione si svolgerà a Sesto San Giovanni,
presso Villa Visconti d'Aragona in via Dante 6, Villaggio Feltrinelli/
Centrosarca via Milanese e Teatro Elena via Solferino 30. Il programma completo
si può scaricare dal sito www.sestosg.net
11. MINORI - Giornata
Alfabetizzazione. Intervita: ''Nel Sud del mondo una bambina non ha gli stessi
diritti di un bambino''.
(Redattore Sociale), ROMA,
8 settembre 2003. Sono 400 milioni le persone nel Sud dell'Asia ancora
analfabete - il 46% del totale mondiale - ed oltre il 50% delle donne indiane
non ha accesso all'istruzione. In occasione dell'8 settembre, Giornata mondiale
dell'Alfabetizzazione, Intervita, organizzazione internazionale che promuove
l'adozione a distanza per la realizzazione di progetti di sviluppo in 7 paesi
del Sud del mondo, riflette sulla drammatica situazione in cui vivono molte
donne asiatiche. “Nel Sud del mondo una bambina - dichiara Marco Di Mauro,
Direttore Generale di Intervita- non ha gli stessi diritti di un bambino:
nonostante la percentuale di frequenza scolastica sia aumentata, continuano,
ancora oggi, a sussistere notevoli differenze educative tra i due sessi: questo
è inammissibile!” Secondo l’organizzazione in Asia alla popolazione femminile è
negato il diritto all'istruzione e per tanto ogni opportunità di sviluppo e i
matrimoni precoci, le gravidanze adolescenziali, l'obbligo a prendersi cura
della famiglia e delle faccende domestiche accentuano maggiormente questa
esclusione. Intervita opera in India e in Bangladesh, dove pone attenzione
particolare agli "slums", quartieri marginali delle città,
realizzando appunto programmi di alfabetizzazione: “interventi educativi
destinati alla trasmissione delle tecniche di lettura e scrittura, ma
soprattutto alla promozione di una cultura che favorisca il cambio di mentalità
tra le donne”. “Il tasso di analfabetismo è in calo, - conclude Di Mauro - ma
l'azione di Intervita proseguirà sino a quando non sarà annullato il divario
fra coloro che hanno accesso all'istruzione e coloro che non ce l'hanno: un
impegno determinante nella lotta contro la povertà e la discriminazione”.
12. Rissa al semaforo per il
posto da lavavetri. Violenta discussione tra marocchini e tunisini per il
"posto di lavoro" in piazza maresciallo Giardino. E per riportare la
calma intervengono i carabinieri e arrestano tre dei contendenti. (Il Nuovo), ROMA, 8 settembre 2003. Calci,
pugni e minacce tra marocchini e tunisini per un posto da lavavetri al
semaforo. E alla fine devono intervenire i carabinieri per riportare la calma e
arrestare tre dei contendenti più esagitati.
La storia,
come l'hanno ricostruita i militari, è nata dall'occupazione
"abusiva" del semaforo da parte di alcuni tunisini. Fino ad agosto
infatti nella zona lavoravano due coppie di fratelli marocchini che all'inizio
del mese sono tornati dalle famiglie in Marocco.
Al loro
rientro in città i marocchini hanno trovato il loro "posto di
lavoro" occupato da alcuni tunisini. Poiché questi ultimi non avevano
alcuna intenzione di abbandonare il semaforo, dopo una animata discussione è
nata la violenta rissa nella quale i contendenti si sono anche colpiti con i
secchi.
Alcuni
automobilisti hanno avvertito il 112 e in piazza maresciallo Giardino sono
arrivate alcune autoradio della Compagnia Trionfale. I carabinieri hanno
fermato tre immigrati e ricostruito i motivi della contesa. In un secchio è
stato anche trovato l'incasso della giornata, 150 euro.
13. Le rimesse degli
emigrati: come mandare i soldi a casa in un paese senza banche.
(Migranews), 8 settembre 2003. Mancano pochi mesi a Natale e già siamo tutti
presi da un’ansia incontrollabile. Per fortuna qualcuno riesce ancora a
diventare più buono come nella migliore tradizione. Nel passato periodo
natalizio, per esempio, gli italiani sono stati tra i più buoni d’Europa. Tv,
radio, giornali, siti internet, hanno fatto a gara per promuovere iniziative
benefiche e il popolo ha risposto con gran ardore. Gente di buon cuore ha
offerto denaro, con la speranza di poter migliorare la qualità di vita di un
essere umano più sfortunato. Basta una firmetta dopotutto. Si riempie un conto
corrente e il gioco è fatto. È così facile aiutare la gente (il difficile di
questi tempi è sapere dove vada a finire gran parte del denaro che elargiamo.
Un consiglio-che ha poco a che vedere con questo articolo-stiamo attenti a chi
doniamo!). Ma se dovessimo aiutare una persona specifica X che vive in un paese
Y in guerra, sapremmo come inviarli aiuti concreti? Questa è la situazione di
migliaia di immigrati in Italia, provenienti da aree a rischio. Per saperne di
più siamo andati a trovare Khadigia, una ragazza somala di 34 anni che lavora
nel Bel Paese come collaboratrice domestica. «I soldi ci dice sono un vero
tormento. Non sono mai abbastanza! Guadagno al mese 700 Euro con i contributi.
Più della metà del mio stipendio lo invio a Mogadiscio dove è rimasta gran
parte della mia famiglia.»Dal 1991 in Somalia infuria una
tremenda guerra tribale e da quella data Khadigia (e molte donne come lei)
lavora per la sopravvivenza dei suoi cari. «Da sola non ce la farei. La
nostra famiglia come ogni famiglia somala è numerosa. Alcuni sono rimasti in
Somalia e altri sono partiti verso i paesi ricchi. Chi si trova in Occidente ha
il dovere morale di aiutare chi è rimasto. Io e le mie due sorelle che vivono
in Canada, per esempio ci occupiamo del sostentamento della nostra madre
malata, dei cinque fratelli e della loro prole. Mandiamo quasi ogni mese denaro
e quando abbiamo occasione medicinali, vestiti e a volte caramelle per i
bambini». Khadigia ci espone con dovizia di particolari le
difficoltà incontrate nel primo periodo della guerra civile. «Non esistevano
racconta collegamenti con la Somalia.Il vuoto! Non sapevamo se i nostri
famigliari e amici erano vivi o morti. Il denaro e altri oggetti erano affidati
a delle persone prive di scrupoli che oltrepassavano la frontiera tra Kenya e
Somalia, spesso a bordo di aeri che servivano per trasportare il qad» (*il
qad è una droga leggera molto usata in Somalia e Yemen. Ha avuto il suo boom
con la guerra. Toglie fame e sonno, dando alla persona un vago senso di
leggerezza). «Gli interessi da pagare erano esorbitanti e il risultato non
sempre sicuro. Molto spesso denaro o oggetti non arrivavano a destinazione.» E
ora, le chiediamo? «Ora tutto è più facile. C’è l’hawala. Esistono delle
persone, connazionali, che hanno messo su una specie di agenzia con una rete di
collaboratori in madrepatria, le hawala appunto. Io mi rivolgo a questa
persona, consegno la somma da inviare più una notevole somma per il lavoro. Il
tutto deve essere in dollari americani, perché il mercato nero somalo lavora
solo con George Washington. Dunque tutta l'operazione ha un costo altissimo, ma
almeno sono sicura che il denaro arriverà a destinazione. Eventuali problemi
possono essere risolti telefonicamente. In Somalia non esiste linea telefonica,
ma i collegamenti sono garantiti dai telefoni satellitari. Certo queste persone
si sono arricchite con la guerra e questo a pensarci bene è spregevole. Ma
senza di loro noi saremmo perdute. Non voglio sapere cosa c’è dietro….certo si
rimetteranno in tasca gli interessi….ma senza di loro come potremmo fare? Non
esistono sistemi bancari in Somalia»Questo caso non è circoscritto
solo alla Somalia, ma comune a quasi tutte le aree a rischio o sottosviluppate
del continente africano: Sudan, Etiopia, Guinea, Eritrea e molti altri. La
guerra e la miseria portano a situazioni disperate e molte persone come
Khadigia vengono usate come esche per un gioco più grande di loro. Cosa c’è
dietro a queste banche clandestine? All’indomani dell’11 Settembre si è
scoperto che alcune delle più importanti reti di hawala avevano legami
accertati con la rete terroristica di Osama Bin Laden. Le rimesse degli
immigrati erano state usate come metodo sicuro per “ripulire” il denaro che
sarebbe servito a finanziare i piani dello sceicco del terrore. Sono state
raccolte prove in tutti gli angoli della terra e poi dopo aver fatto le
verifiche del caso si è agito su alcuni importanti network, tra cui l’Al
Barakaat, la hawala più usata dai somali. Chiediamo a Khadigia come ha vissuto
questa scoperta. La donna sorride,un sorriso amaro, e poi ci dice «Quello
per noi somali migranti è stato il periodo più difficile dopo lo scoppio della
guerra civile. Non voglio sapere chi o cosa aveva ragione. Da donna semplice
sapevo solo una cosa, con Al-Barakaat, andavo la e in quattro e quat’rotto i
miei cari ricevevano i soldi che avevo inviato loro. Nessuno sospettava di
niente. Certo il servizio era “troppo” veloce per operare in zone disagiate e
“troppo” competitivo, la Al-Barakaat lavorava più e meglio di una banca
occidentale. Un po’ tutti sapevamo che erano legati con i wadad (cioè i
religiosi), ma a nessuno importavai, eravamo tutti preoccupati che i nostri
cari avessero la loro pagnotta quotidiana e il loro bicchiere di latte sicuro.
Il resto non contava! Poi quando hanno cominciato a chiudere le agenzie del
gruppo tra noi somali è cominciato a serpeggiare il panico. I nostri cari
telefonavano allarmati, la fame e la disperazione erano dietro l’angolo e noi
completamente impotenti. A nessuno fregava di Bin Laden o Bin pincopallino…però
tutti eravamo d’accordo su una cosa, volevamo la nostra agenzia e la volevamo
subito. Fu un periodo di caos. Mi sembrava di essere tornata al momento dello
scoppio della guerra, Ho cominciato a pregare la gente che partiva per la
Somalia (e ce ne sono parecchi che ogni tanto vanno a visitare i loro cari) di
portare qualcosa alla mia famiglia. Ero disperata!»Khadigia
riprende fiato e poi continua «Per fortuna siamo un popolo intraprendente,
morto un re se ne fa un altro. Quindi alcuni uomini con il senso degli affari
hanno riproposto il modello Al-Barakaat in scala minore e soprattutto senza
legami con i wadad (i religiosi). Io non so-non sono un funzionario di polizia-
dire se c’era o non c’era qualcosa. Nella nostra comunità si dice che se
qualcuno ha fatto lega con i wadad (i religiosi), beh l’ha fatto per tornaconto
non per ideologia. Io comunque lo ripeto…si nota la differenza. Ora i soldi non
arrivavano con la stessa celerità… ma è già meglio di niente, non crede?».
14. IMMIGRAZIONE: a Calais di nuovo
clandestini in massa. Sempre alla ricerca di un varco verso l' Eldorado
britannico (Ansa),
PARIGI, 7 settembre 2003. Quando cala la notte si intrufolano dentro i treni
merci in transito sotto la Manica, cercano un Tir con autista compiacente, si
arrampicano sui traghetti. Sono curdi, sudanesi, afghani, albanesi, rumeni e
rieccoli in massa Calais. Hanno un unico chiodo fisso: trovare un varco verso
la Gran Bretagna.Il governo di Sua Maestà ha preso un abbaglio davvero grosso
se sperava di stroncare la piaga spingendo la Francia allo smantellamento del
controverso centro profughi che la Croce Rossa aveva aperto a Sangatte, ad un
tiro di schioppo da Calais, e che per tre anni è servito da cavernoso, babelico
dormitorio a migliaia di clandestini a caccia di un passaggio verso l' eldorado
britannico.Il centro di Sangatte è stato sbaraccato con gran pompa nove mesi fa
in base ad un accordo tra Londra e Parigi, ma i "dannati della terra"
ritornano alla carica: nella città francese più vicina alle Bianche scogliere
di Dover se ne contano di nuovo centinaia. Bivaccano qui e là. Di giorno in
genere dormono, di notte entrano in azione. C'é persino qualcuno che tenta di
marciare dentro l' Eurotunnel o che nuota al largo nella speranza di un appiglio
per saltare sui traghetti appena usciti dal porto.Almeno in trecento si mettono
ogni giorno in fila al centro di Calais per un pasto caldo offerto dalle
associazioni francesi di carità per mezzo di una cucina mobile e il
"turn-over" (dopo qualche giorno le facce sono quasi tutte diverse)
indica che non è poi impossibile farsi breccia verso l'agognato Regno Unito.Può
andar male una, due, tre volte ma alla fine ci si riesce. A Londra il
conservatore Oliver Letwin, ministro-ombra degli Interni, ha appena denunciato
l'andazzo prendendosela innanzitutto con il governo Blair per come è stato
gestito il problema dell'immigrazione clandestina dalla Francia. "Sangatte
- ha tuonato - era un sintomo, non la causa. E' stupefacente che il governo non
se ne sia reso conto. Era inevitabile che un grosso numero di persone avrebbe
cercato ancora di attraversare la Manica".Per i conservatori britannici le
associazioni di carità dovrebbero ovviamente smetterla di accudire i
clandestini e la polizia francese dovrebbe usare il pugno di ferro, mentre
adesso si limita perlopiù al mantenimento dell'ordine (impresa non facile:
qualche giorno fa è scoppiata a Calais una colossale rissa tra una sessantina
di curdi e una cinquantina di sudanesi).Secondo il sindaco di Calais, Jacky Henin,
il problema è aggravato da un fatto: molti clandestini a caccia del varco verso
la Gran Bretagna sono attirati in città da bande organizzate di
"passatori" che in cambio di parecchie centinaia di euro (in qualche
caso migliaia) promettono un trasporto sull'altra sponda della Manica.Negli
ultimi anni il governo Blair si è adoperato per rendere il Regno Unito meno
appetibile, ma i "dannati della terra" non demordono: sono convinti
che sia più facile trovarci lavoro e che i sussidi a favore degli immigrati
rimangano più generosi. Li attira di più la Gran Bretagna anche perché sono
anglofoni e in quel Paese hanno spesso amici, familiari o reti comunitarie su
cui possono contare per una prima sistemazione.
15. Il ministro dell'Interno
Giuseppe Pisanu: "Ragionevole la richiesta di Bossi di una revisione della
legge sull'immigrazione"
(Stranierinitalia), 6 settembre 2003. "E' una richiesta
ragionevole".Questo il commento del ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu,
alla proposta di una revisione della legge sull'immigrazione avanzata dal
ministro Umberto Bossi. "Se ho ben inteso - ha affermato Pisanu - Bossi
dice che ad un anno di distanza dall'applicazione della legge, e' opportuno
vedere come sono andate le cose, cercando di individuare i punti di debolezza e
di porvi rimedio. E quelli di forza per consolidarli". "Quel che io
posso dire - ha proseguito il ministro - e' che oggi in Italia per ogni
immigrato clandestino che mette piede nel Paese, ce ne sono quattro che vengono
rimandati a casa, non con azioni di deportazione ma in base ad accordi di
rimpatrio con i Paesi di origine. Per quanto riguarda la presenza dei
lavoratori immigrati in Italia, quest'anno siamo gia' al 70-80% delle
operazioni complessive sul piano nazionale e regolarizzeremo 705 mila
lavoratori immigrati in nero che quindi emergono alla legalita' con un regolare
contratto di lavoro, con un regolare permesso di soggiorno, con una regolare
posizione assicurativa. E' una operazione gigantesca che non ha precedenti in Europa,
segno evidente che la politica del Governo sull'immigrazione sta procedendo
piuttosto bene, su tutti i fronti". "Gli accordi bilaterali
sottoscritti con alcuni Paesi - ha concluso Pisanu - hanno consentito di
ridurre drasticamente l'immigrazione clandestina. Dalla Tunisia l'abbiamo
ridotta di addirittura oltre il 90%. In altri casi l'abbiamo azzerata come
dall'Albania e dal Canale di Suez e da qualche mese 'abbiamo ridotta fortemente
anche nei confronti della Libia, Paese peraltro che non e' fonte di origine dei
flussi migratori ma solo di transito".
16. CASTELLI: detenuti stranieri,
la legge Bossi-Fini funziona.
(Agi), MIRABELLO, 6
settembre 2003. "La Bossi-Fini funziona anche se la stampa non ne parla.
Stiamo liberando cento detenuti al mese e saranno 1.200 l'anno quelli che non
saranno piu' ospiti delle nostre galere". Lo ha dichiarato il ministro
della Giustizia, Roberto Castelli, alla Festa Tricolore a Mirabello. Il
guardasigilli ha sottolineato che un carcere da 1.200 posti costa 250-300
milioni di euro. Io sono leghista da diciotto anni e, quindi, per i giornali di
sinistra e nei festival dell'Unita' sono il prototipo del leghista rozzo,
ignorante, incolto, ma a volte l'ignoranza aiuta - ha detto il ministro -. Per
esempio: dicevano, non ci provare a cercare un accordo con i Paesi di origine
perche' i detenuti stranieri scontino la pena a casa loro. Ma io ho fatto come
il calabrone che, secondo le leggi della fluidodinamica, non puo' volare. Ma il
calabrone e' ignorante, non lo sa, e vola lo stesso. Io non conoscevo quelle
leggi che secondo la sinistra impedivano accordi del genere. Sono andato a
parlare con il collega albanese e l'accordo si e' fatto. L'ignoranza
aiuta".
17. IMMIGRAZIONE: d'Ali',
in Europa Italia avanti a tutti (Ansa), ROMA, 6 settembre 2003. Sul fronte
dell'immigrazione l'Italia, in Europa, "é avanti a tutti". E' quanto
ha sottolineato il sottosegretario all'Interno, Antonio d'Alì, nel suo
intervento, nella sessione "L'immigrazione tra accoglienza sicura e
integrazione", alla Festa nazionale della Margherita, a Lerici. Giudicando
positiva l'esperienza italiana, a suo parere, inoltre "sarebbe utile
sondare i Paesi partner sulla fattibilità di una 'quota europea' di immigrazione"."La
nostra storia, la nostra cultura - ha detto D'Alì - rifuggono l'intolleranza e
l'emarginazione. E' quindi necessario far sì che questo moto ininterrotto di
disperati, spesso vittime della criminalità, sia conosciuto e governato in un
sistema integrato non solo a livello nazionale, ma europeo e allo stesso tempo
locale affinché vengano garantiti standard di integrazione coerenti con una
società occidentale, moderna e multietnica così come si propone di essere
quella dell'Italia e dell'Europa del terzo millennio".A suo parere,
l'accoglienza "é sicura nella misura in cui l'immigrazione è ben
controllata". Per questo, ha spiegato, "occorre rafforzare l'attività
di cooperazione con i Paesi terzi e attivare una più intensa ed efficace opera di.intelligence".
Il sottosegretario ha quindi sottolineato "l'azione mirata" portata
avanti sul tema dell'immigrazione "sicura e controllata" da Governo e
ministero dell'Interno nell'ultimo anno. L'Italia, ha proseguito, "che in
Europa è avanti a tutti, intende lavorare in questa direzione e grande impegno
sarà dedicato all'obiettivo di giungere ad una rapida conclusione dei negoziati
in corso per la sottoscrizione di accordi di riammissione comunitaria".
D'Alì ha quindi posto l'accento anche sulle prospettive finanziarie aperte dal
vertice di Salonicco. Nel 2004-2006 saranno disponibili 140 milioni di euro e
altri 250 milioni di euro, ha detto, sono previsti per progetti nei Paesi terzi
di origine e di transito dell' immigrazione clandestina.. A suo parere, poi,
serve anche una "politica forte e mirata sulle tematiche dell'asilo"
volte a contrastare il fenomeno delle domande presentate in "via
strumentale da migranti economici" (su circa 9.600 domande esaminate nel
2002 ne sono state accolte circa 770, poco più dell'8%, ha ricordato, e nel
2002 le richieste presentate in Italia sono state 9.608, contro le oltre 18mila
del 2000 e le 17.639 del 2001), mentre in Francia sono state 50.789, in
Germania 71.127, in Gran Bretagna 110.700.Un riferimento, inoltre,
all'esperienza delle quote realizzata in Italia e "positivamente
caratterizzata" tanto che, ha detto, a suo parere "sarebbe utile
sondare a questo proposito i Paesi partner sulla fattibilità di una 'quota
europea' di immigrazione". In Italia, ha sottolineato, c'é "carenza
di manodopera italiana in diversi settori del mercato del lavoro che è la causa
che determina, da anni, la necessità di coprire il fabbisogno con l'assunzione
di lavoratori stranieri".Infine, un accenno all'iniziativa assunta dallo
stesso sottosegretario D'Alì del permesso di soggiorno in formato elettronico
con le stesse caratteristiche, impronta digitale compresa, della carta
d'identità elettronica."Tale progetto, in fase di avanzata elaborazione -
ha detto - potrà essere.sperimentato nel prossimo anno almeno in 4-5 province
campione per poi essere lanciato su tutto il territorio nazionale".
18. UMBERTIDE: opposizione
accusa, case popolari solo per extracomunitari. (AGI), PERUGIA, 6
SETTEMBRE 2003. La Casa delle
Liberta' attacca l'amministrazione comunale della citta' umbra per le sue
politiche sulla immigrazione. Questi i dati forniti dall'opposizione: su 20
appartamenti di edilizia popolare di recente costruzione assegnati, 18
sarebbero abitate da extracomunitari, una da famiglia italiana di fuori
provincia e solo un appartamento ad una famiglia umbertidese. Forza Italia e
Alleanza Nazionale chiedono alla giunta che vengano rivisti e modificati i
criteri per la formazione delle graduatorie di accesso per l'assegnazione delle
abitazioni. Il centrodestra pone come priorita' un alloggio popolare per tutti
gli umbertidesi che ne abbiano bisogno, ed in subordine l'assegnazione anche
per gli immigrati "che devono essere integrati nella giusta percentuale e
non come allo stato attuale in cui rappresentano oltre il 15% dell'intera
popolazione umbertidese".
19. LAMPEDUSA: sospesi lavori per
centro accoglienza dopo proteste abitanti. (AGI), AGRIGENTO, 6
SETTEMBRE 2003. Dopo le
proteste degli abitanti, culminate in uno sciopero generale dell'isola, sono
stati sospesi i lavori per la costruzione del nuovo centro di accoglienza per
immigrati a Lampedusa. Il fermo del cantiere di localita' Poggio Monaco, aperto
il 27 agosto in un clima di forte tensione con i lampedusani stesi a terra per
fermare le ruspe, e' stato deciso d'intesa dal prefetto di Agrigento, Fulvio
Sodano, e dal sindaco di Lampedusa, Bruno Siragusa. La nuova struttura di
Poggio Monaco, che potra' ospitare fino a 400 persone, viene ritenuta
indispensabile per fronteggiare l'emergenza degli sbarchi di migranti che hanno
in Lampedusa da mesi il principale approdo sul territorio italiano. L'attuale
centro di accoglienza puo' ricevere 190 persone circa e opera spesso in
condizioni di sovraffollamento. Anche Legambiente ha chiesto che il cantiere
venga chiuso, sostenendo, in un esposto alla Procura e alla Soprintendenza, che
Poggio Monaco e' un sito di interesse paesaggistico e che i lavori non hanno
ricevuto i necessari nulla osta.L'opposizione diessina, intanto, ha annunciato
la richiesta di un incontro con il ministro Pisanu al quale chiedere di fare
marcia indietro nella costruzione del nuovo centro. In una nota il segretario
locale Masone si interroga: "Non si capisce quale emergenza ci sia per
potenziare il centro visto che sono stati annunciati accordi bilaterali con la
Libia e la Tunisia e la percentuale degli sbarchi, e' diminuita del 90%".
20. GROTTAMMARE: rinnovato albo
insegnanti di sostegno per alunni immigrati. (AGI),
ascoli piceno, 6 settembre 2003. Il comune di Grottammare sta rinnovando
l'albo per il sostegno scolastico-linguistico agli alunni stranieri: fino al 10
settembre e' possibile inviare la domanda per l'iscrizione al registro
predisposto dal servizio Assistenza alla persona per il conferimento di
incarichi di sostegno relazionale e didattico nella fase di primo inserimento
scolastico attraverso le figure del mediatore interculturale e del facilitatore
linguistico per gli alunni immigrati iscritti alla scuola dell'obbligo. Per
partecipare alla selezione si richiede la laurea e la conoscenza di una lingua
straniera per gli italiani, titolo di studio corrispondente a quello italiano
di scuola media superiore di secondo grado e la conoscenza della lingua
italiana per i soggetti di nazionalita' straniera.
21. FEDERCONSUMATORI: tornano
mestieri scomparsi con arrivo extracomunitari. (agi), foggia, 6 settembre 2003. In alcune borgate di Foggia, Manfredonia e
Cerignola la presenza di immigrati ha superato il numero dei residenti locali:
e' il dato evidenziato dall'ultimo censimento e ripresa dalla Federconsumatori.
Il segretario dell'associazione, Raffaele Ferrantino, spiega che ormai "e'
il lavoro a determinare la nuova geografia demografica" e con l'arrivo di albanesi,
marocchini, ghanesi ed altri lavoratori extracomunitari, cambia anche
l'immagine delle anagrafi, che riscoprono qualifiche ormai scomparse dai
registri, oppure del tutto nuove. "Il censimento - aggiunge - dimostra
quanto sia determinante il ruolo degli immigrati non soltanto nell'arginare il
progressivo spopolamento delle nostre zone, ma anche nell'inventarsi lavori che
noi non facciamo piu' o non abbiamo mai fatto".
22. CAGLIARI: popolazione in
crescita grazie agli extracomunitari. (agi), cagliari, 6 settembre 2003. Per la prima volta dopo molti anni il capoluogo
sardo non perde abitanti. Gli italiani continuano ad andare via, ma vengono
rimpiazzati dagli stranieri. I senegalesi stanno sbarcando sempre piu' numerosi
(482 residenti), seguiti da filippini (368) e cinesi (320). Dall'Ucraina
arrivano quasi esclusivamente donne di mezza eta' (58 contro 6 maschi) che
spesso lavorano come badanti. Il contrario del Bangladesh, 55 maschi e appena 9
femmine
23. Maroni: "Quando funzioneranno pienamente i controlli sui
contratti si potrà fare a meno delle quote". L'importanza della formazione
professionale. (Stranierinitalia), FIUGGI, 5 settembre
2003. "Se in futuro ci sarà un effettivo ed efficace controllo sui
contratti si potrà anche fare a meno delle quote". Intervenendo ad un
dibattito della festa dell'Udc, il ministro del Welfare Roberto Maroni
prospetta una rivoluzione nei meccanismi d'ingresso dei lavoratori stranieri in
Italia. La chiave di volta del "new deal dei flussi" potrebbe essere
la formazione professionale nei paesi di provenienza. "Tenuto fermo il
principio che si entra solo con un posto di lavoro - ha detto Maroni - vedremo
quali correttivi introdurre per rendere efficace tale principio. In particolare
è possibile utilizzare la legge Biagi che permette di fare formazione lavoro.
In questo senso, quando il principio sarà effettivo e funzioneranno pienamente
i controlli sui contratti, in prospettiva si potrà fare a meno delle quote,
perché la selezione si farebbe già a partire dai contratti di lavoro"
Addio decreto flussi? L'opposizione non sembra crederci molto. L'ex ministro
per gli Affari Sociali Livia Turco (Ds) ha commentato: "Pensare che tutti
gli immigrati che entrano nel Paese vengano formati nei loro paesi d'origine,
superando così il sistema delle quote, mi sembra francamente velleitario.
Anch'io - ha aggiunto- credo che questo lavoro di formazione vada incentivato,
tuttavia è evidente che il fenomeno dell'immigrazione è molto più complesso".
Nel corso del suo intervento, Maroni ha anche dichiarato di ritenere
necessaria, entro dicembre, "una riflessione e una verifica sul
funzionamento della Bossi-Fini". Ad ogni modo, secondo il ministro del
Welfare le quote a disposizione dei lavoratori stranieri sarebbero già
aumentate rispetto agli anni passati. "Con un decreto del dicembre 2002
per l' anno 2003 - ha spiegato - è stata introdotta la modifica per cui si
contano le persone e non i contratti di lavoro. Se una persona viene in Italia
per fare tre lavori prima venivano contate tre differenti quote. Oggi una. In
realtà, quindi, abbiamo ampliato le quote e per gli stagionali, per esempio,
siamo addirittura ad un numero superiore al fabbisogno".
24. IMMIGRAZIONE - Romania, il
terzo paese per contratti di lavoro. La Caritas promuove una settimana di
incontri. (Redattore Sociale), ROMA, 5 settembre
2003. Sono 98.834 gli immigrati romeni registrati nel nostro Paese (è il terzo
gruppo dopo marocchini e albanesi) e il loro numero sale a 115.000, se si
includono anche i minori; in Lazio, Piemonte e Veneto superano il 10% della
popolazione immigrata. All’inizio del 2003 la Romania è risultato il terzo
paese per contratti di lavoro in vigore (dati Inail), con una quota del 9%. Parimenti
importante è il flusso imprenditoriale che si determina da parte italiana. Nel
2001, su 82.424 imprese straniere registrate in Romania, ben 10.634 erano
italiane (13%). “La Romania è una realtà meno lontana, nei suoi problemi e
anche nelle prospettive positive che si presentano. A questo riguardo
l’immigrazione è una leva da non trascurare: ne abbiamo avuto tangibile
riscontro in una settimana di intensi contatti con le autorità locali civili e
religiose”, hanno dichiarato i responsabili Caritas don Giancarlo Perego (area
nazionale Caritas Italiana) e mons. Guerino Di Tora (Direttore Caritas Roma),
che per il “Dossier Statistico Immigrazione” hanno partecipato agli incontri
insieme al coordinamento della redazione, ad una delegazione del CNEL/Organismo
nazionale di coordinamento delle politiche di integrazione sociale dei
lavoratori stranieri, delle Camere di Commercio e di Western Union Italia,
organizzazione che ha anche sponsorizzato l’iniziativa. Oltre ai contatti con i
diversi uffici pubblici locali c’è stato l’incontro con Vasile Puscas, ministro
per l’integrazione europea e, in ambito ecclesiale, quello con mons. Robu,
arcivescovo di Bucarest e presidente della Conferenza episcopale romena.
Umanamente toccante è stata la visita alla casa di accoglienza “Concordia” per
i minori abbandonati, occasione per riflettere su come il coinvolgimento dei
minori nella delinquenza e nel giro di prostituzione trovi origine in cause
strutturali spesso trascurate. Il momento unificante di questa rete di contatti
si è avuto nella mattinata di mercoledì 3 settembre presso l’Istituto Cattolico
di Bucarest con un seminario di approfondimento sui temi dell’immigrazione, al
quale hanno partecipato funzionari pubblici, operatori sociali, rappresentanti
delle varie diocesi cattoliche romene e della chiesa ortodossa. Da parte romena
è stata confermata la disponibilità a collaborare con le strutture pubbliche
italiane. È emersa anche la necessità, condivisa con Caritas Romania, di
rafforzare gli uffici immigrazione delle Caritas diocesane rumene così da
favorire una relazione stretta con i centri di ascolto e gli sportelli
immigrati delle nostre Caritas diocesane, per accompagnare e tutelare gli
immigrati rumeni in Italia. Questa iniziativa italo-romena, promossa dal Cnel e
dalla Caritas, è stato un importante passo per confrontarsi sul ruolo
dell’immigrazione nello sviluppo della Romania che, dopo la Polonia, è il più
popoloso (22 milioni di abitanti) candidato all’adesione all’U.E. Infatti, come
ha sottolineato l’arcivescovo Robu, un’emigrazione lasciata senza regole,
rischia di impoverire ulteriormente vaste aree già attualmente in serie
difficoltà.
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