Rassegna Stampa


dal 22 al 26 settembre  2003

 

1. INFANZIA – La Conferenza dei Ministri europei approva 2 dichiarazioni su lotta allo sfruttamento sessuale e lavoro minorile. (Redattore Sociale)

2. Siracusa, sbarcano 107 immigrati. Di nazionalità somala, sono approdati nei pressi di Porto Palo utilizzando un barcone di 15 metri. Fanno parte del gruppo 17 donne e 13 bambini. Sono stati smistati nei centri di accoglienza.  (Il Nuovo)

3. IMMIGRAZIONE - Msf chiede che non possano essere più espulsi stranieri affetti da gravi patologie non curabili nel paese di origine. (Redattore Sociale)

4. IMMIGRAZIONE - Nasce un fondo di solidarietà per finanziare il rientro in patria dei lavoratori immigrati. (Redattore Sociale)

5. Presidente Mbeki all’Onu: “aiutate paesi poveri o palazzo di vetro verrà distrutto”. (Misna)

6. POVERTA' – Etiopia: rimane critica la situazione di crisi alimentare. La Fao lancia un appello per 7,7milioni di dollari. (Redattore Sociale)

7. Le agenzie interinali sbarcano all'estero: forniranno lavoratori stranieri alle aziende italiane  (Stranierinitalia)

8. Iracheno minaccia di farsi esplodere. L'uomo, un venditore abusivo, lavora nella zona antistante alla stazione Flaminia. Insieme a un collega, che minaccia di tagliarsi le vene, protesta contro l'ennesimo controllo dei vigili urbani. (Il Nuovo)

9. Immigrazione: Loy (Uil), da cambiare legge Bossi-Fini. (agi)

10. IMMIGRAZIONE: Fvg;lavora a legge per arginare la 'Bossi-Fini'. Lo ha anticipato oggi l' Assessore Regionale all' Immigrazione  (Ansa)

11. IMMIGRAZIONE - Conferenza Intergovernativa Ue, appello alla mobilitazione del Tavolo dei Migranti. (Redattore Sociale)

12. IMMIGRAZIONE: Commissione Ue, si' dati biometrici su visti. Obbligatoria scansione elettronica volto e impronte digitali. (Ansa)

13. FI: Costa, liberalismo popolare si confronta su immigrazione. Nelle case del cittadino temi di convivenza e integrazione. (Ansa)

14. Cina: Giovanardi, lotta a tutto campo commercio-immigrazione. Governo attento a problematica  (Ansa)

15. IMMIGRAZIONE: Lampedusa; direttive Pisanu per rimpatri rapidi  (Ansa)

16. Sarà presentato al CNEL un dossier in lingua inglese sull'immigrazione in Italia. (Inform)

17. IMMIGRAZIONE - Stranieri e informazione. In calo il razzismo esplicito, resta il problema di quello ''ordinario''. I risultati del monitoraggio della ''Sapienza''. (Redattore Sociale)

18. Sanatoria a Genova, truffati dal datore di lavoro. (Migranews.net)

19. Gli extracomunitari entrano in consiglio comunale. Quattro consiglieri aggiunti non italiani siederanno presto in consiglio comunale ma gli sarà precluso per legge il diritto di voto pieno. (Il Nuovo)

 

1. INFANZIA – La Conferenza dei Ministri europei approva 2 dichiarazioni su lotta allo sfruttamento sessuale e lavoro minorile. (Redattore Sociale),LUCCA, 26 settembre 2003. Due dichiarazioni contro due piaghe che affliggono l'infanzia, lo sfruttamento sessuale ed il lavoro minorile. Sono state approvate oggi a Lucca dai 15 paesi dell'Unione Europea, i 10 che presto entreranno e da Romania, Turchia e Bulgaria, nel corso della terza conferenza dei Ministri responsabili per l'infanzia. Per quanto riguarda il contrasto ai fenomeni di abuso e sfruttamento sessuale intra ed extra familiari - commenta il Sottosegretario al Welfare Grazia Sestini - "i punti fondamentali del programma riguardano prevenzione e processo di cura - reinserimento nella societ?". Fare prevenzione vuol dire - continua il sottosegretario - "coinvolgere attivamente nelle azioni la società civile e il volontariato e soprattutto diffondere la conoscenza del fenomeno, unico sistema per combattere l'abuso soprattutto all'interno della famiglia, con la difficoltà ulteriore di capire fino a che punto si può e si riesce ad intervenire per il bambino contro il nucleo familiare in cui vive".Il processo di cura implica - si legge nella dichiarazione - "che i bambini vittime dell'abuso accedano ad appropriati servizi di assistenza e trattamento terapeutico", considerando che spesso l'aspetto medico-psichiatrico si lega spesso a quello sociale e familiare sempre presente. Di estrema complessità anche la questione del lavoro minorile. "Bisogna contrastare il lavoro che si configura come sfruttamento e implementazione dell'economia sommersa - continua la Sestini - e nello stesso tempo tutelare le situazioni in cui l'obbligo formativo termina prima dei 18 anni, e si ha un periodo di lavoro dai 16 ai 18, ma soprattutto le situazioni in cui si abbandona la scuola prima del termine d'obbligo previsto". Quest'ultimo caso si verifica "sia perché c'è ancora sfiducia verso la scuola e le sue opportunità rispetto al lavoro, sia perché in alcuni casi il lavoro di un bambino significa necessità di fornire soldi alla famiglia. Si ha quindi un doppio abuso, verso il genitore disoccupato che non riesce a lavorare ed il bambino che può servirsi del lavoro nero"

 

2. Siracusa, sbarcano 107 immigrati. Di nazionalità somala, sono approdati nei pressi di Porto Palo utilizzando un barcone di 15 metri. Fanno parte del gruppo 17 donne e 13 bambini. Sono stati smistati nei centri di accoglienza.  (Il Nuovo), SIRACUSA, 26 settembre 2003. Proseguono senza sosta gli sbarchi di immigrati in Sicilia. Condizioni meteo stazionarie e il mare calmo favoriscono gli approdi. La scorsa notte sono stati bloccati nei pressi di Porto Palo 107 immigrati, tutti di nazionalità somala. I clandestini erano già sbarcati, quando sono stati fermati dalla Guardia di finanza. I militari hanno ritrovato un barcone di 15 metri, con cui è stato effettuato il trasporto. Degli scafisti nessuna traccia: probabilmente si sono dileguati subito dopo lo sbarco. Del gruppo fanno parte 17 donne e 13 bambini. Dopo i primi accertamenti gli immigrati sono stati inviati verso i centri di prima accoglienza. Tre giorni fa sulle coste delle isole siciliane si erano riversati 456 immigrati. Altri due gruppi di clandestini sono giunti meno di 12 ore dopo: 70 a Lampedusa, altri cento a Porto Empedocle.

 

3. IMMIGRAZIONE - Msf chiede che non possano essere più espulsi stranieri affetti da gravi patologie non curabili nel paese di origine. (Redattore Sociale), 25 settembre 2003. Medici Senza Frontiere (Msf) ha chiesto al governo l'inespellibilità e il rilascio del permesso di soggiorno per gli stranieri affetti da gravi patologie non curabili nel paese di origine, dopo aver riscontrato che in Italia si sono verificati molti casi che coinvolgono cittadini stranieri sieropositivi, con insufficienze renali croniche e altre patologie renali che richiedono dialisi, malattie oncologiche o gravi patologie psichiatriche, in trattamento terapeutico presso strutture sanitarie italiane. Secondo l’organizzazione la legge italiana garantisce agli stranieri presenti nel paese le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti ed essenziali e quelle continuative per malattia o infortunio. “Per "cure continuative" possono senz'altro intendersi tutte quelle prestazioni sanitarie necessarie a non vanificare i trattamenti intrapresi con la prestazione iniziale e la cui interruzione potrebbe causare grave pregiudizio per la salute e per la vita del malato. – spiega Msf - Nonostante ciò, la prassi dimostra che lo straniero "non in regola con le norme relative all'ingresso e al soggiorno" gode di una certa "immunità" da eventuali controlli solo all'interno del presidio ospedaliero (art. 35, comma V legge 49/98), mentre al di fuori della struttura sanitaria può essere controllato, tradotto in Questura, in quanto irregolarmente presente sul territorio, ed espulso”.L’organizzazione ha dunque chiesto che in sede di definizione del regolamento di attuazione della Bossi-Fini il senso dell’articolo di legge chiarisce che sono da considerare categoria inespellibile (come attualmente le donne in stato di gravidanza) gli stranieri affetti da gravi patologie non diagnosticate, non diagnosticabili o non curabili adeguatamente ed effettivamente nel loro Paese di origine. Queste persone quindi potranno ottenere un permesso di soggiorno specifico che consenta loro di dimostrare immediatamente il loro particolare status se sottoposti a controllo, visto che la legge attuale prevede l'accompagnamento immediato in frontiera per tutti i casi di espulsione. Avranno inoltre la possibilità di lavorare in modo da contribuire alla spesa pubblica e quindi al pagamento delle cure cui sono sottoposti.

 

4. IMMIGRAZIONE - Nasce un fondo di solidarietà per finanziare il rientro in patria dei lavoratori immigrati. (Redattore Sociale), TREVISO, 25 settembre 2003. Oltre 70 artisti trevigiani hanno donato una loro opera per dare vita al progetto “Condividere a Treviso”, una mostra mercato di opere d’arte, che si propone un obiettivo singolare e innovativo: costituire un fondo di solidarietà per finanziare microprogetti di rientro in patria per lavoratori immigrati emarginati o respinti, per varie ragioni, dalla nostra società. L’iniziativa, promossa dal Coordinamento Fratelli d’Italia e dall’Associazione Uomo Mondo e patrocinata dal Centro di servizio per il volontariato, avrà luogo l’ultimo fine settimana di settembre (sabato 27 e domenica 28 dalle ore 10 alle 19) e il primo di ottobre (sabato 4 e domenica 5, stesso orario) nella splendida cornice della Loggia dei Cavalieri, in centro città. Rispedire a casa gli extracomunitari, in questo caso, non è un auspicio razzista e xenofobo, ma fa parte di un progetto articolato e complesso. “La nostra esperienza quotidiana accanto agli extracomunitari – spiega Gianni Rasera del Coordinamento Fratelli d’Italia – ci ha spesso fatto conoscere casi disperati: ragazzi che si erano inseriti, avevano trovato un lavoro, a volte una casa, e poi per varie ragioni (una malattia, un incidente) sono caduti nella disperazione, nell’emarginazione. Spesso per loro il ritorno a casa, ai loro affetti, rappresenta l’unica possibilità, soprattutto se supportati da veri e propri microprogetti che permettano loro di avviare un’attività in patria e di non sentire il ritorno come un fallimento”. La vendita delle opere d’arte donate dagli artisti è dunque il primo passo per la costituzione di un fondo di solidarietà (che potrà essere alimentato attraverso donazioni sul c/c 109921, intestato a I Care- Progetto Condividere, presso Banca Popolare Etica); successivamente verrà costituito un Comitato etico che avrà il compito di gestire il fondo stesso e valuterà, caso per caso, i requisiti dei potenziali beneficiari. Infine, per ciascuno verrà studiato un progetto di rientro ad hoc. “Per noi – sottolinea Silvano Meneghel di Uomo Mondo – è importante condividere con i trevigiani i valori di solidarietà e fraternità che sono alla base dell’iniziativa: per questo chiediamo che partecipino numerosi e acquistino i quadri esposti”. Il progetto “Condividere a Treviso” rappresenta anche una testimonianza particolare di solidarietà in una città troppo spesso citata nelle cronache come esempio di razzismo nei confronti degli immigrati.

 

5. Presidente Mbeki all’Onu: “aiutate paesi poveri o palazzo di vetro verrà distrutto”. (Misna), 25 settembre 2003. “No more water. The fire next time!”. “Niente più acqua. La prossima volta il fuoco”: ha citato un famoso slogan utilizzato negli anni ‘60 dai neri d’america nelle loro battaglie per i diritti civili, il presidente Sudafricano Thabo Mbeki, il quale parlando di fronte all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha avvertito l’Onu che se le ragioni e le richieste del Sud del mondo non verranno ascoltate, il Palazzo di vetro sarà “distrutto dalle fiamme”. Il presidente Sudafricano - una delle più importanti figure di riferimento dell’intero ‘continente nero’, diventato negli anni il portabandiera della causa africana più apprezzato al mondo - ha dismesso i toni pacati e diplomatici che lo hanno conraddistinto finora per lanciare un appello accorato e preoccupante al tempo stesso: le Nazioni Unite devono ascoltare i Paesi poveri e farsi portatori delle loro istanze, altrimenti l’Onu non avrà più ragione di esistere e verrà distrutta. Secondo Mbeki le Nazioni Unite si trovano davanti ad un bivio che le costringe ad affrontare nuove sfide e ad operare un cambiamento sotanziale che corregga l’attuale sbilanciamento dell’istituzione nei confronti dei Paesi occidentali. “I Paesi poveri non accetteranno più lo status quo attuale – ha detto – che vede le Nazioni ricche occupate a garantire la propria pace, sicurezza e prosperità, senza curarsi delle necessità e dell’ipoverimento di tutto il resto del Pianeta. Il presidente sudafricano ha poi spiegato che la voce dei singoli Paesi del sud del mondo non è sufficientemente forte e proprio per questo essi guardano con fiducia e speranza all’Onu e a quello che esso rappresenta. “Quanto abbiamo detto oggi probabilmente resterà inascoltato perché non abbiamo la forza sufficiente per far udire a tutti le nostre parole – ha continuato Mbeki – ma domani potremmo essere obbligati a dire: ‘no more water, the fire next time!’ E se il fuoco divampasse, anche le Nazioni Unite brucerebbero. Insieme alle speranze dei poveri del mondo”. La citazione di Mbeki è tratta da una vecchia canzone degli schiavi d’america che, nei primi anni sessanta, fu utilizzata da James Baldwin, uno scrittore nero di Harlem diventato uno degli intellettuali di riferimento per l’ala più militante del movimento per i diritti civili, per intitolare un saggio (‘The fire next time’, appunto). Nel suo scritto Baldwin profetizzava il ricorso alla violenza da parte dei neri americani se la società bianca Usa non avesse risposto in tempo alle loro aspirazioni di giustizia.

 

6. POVERTA' – Etiopia: rimane critica la situazione di crisi alimentare. La Fao lancia un appello per 7,7milioni di dollari. (Redattore Sociale), ROMA, 25 settembre 2003. "Mancanza di cibo e livelli alti di malnutrizione continuano ad affliggere un largo numero di persone in molte zone dell'Etiopia”. Lo ha affermato la Fao, secondo cui “si stima che siano 13,2 milioni le persone che oggi hanno bisogno assistenza d'emergenza”. La situazione alimentare nella Regione delle Nazioni, Nazionalità e Popoli Meridionali (SNNPR) rimane particolarmente critica. “La risposta dei donatori ai recenti appelli per aiuti d'emergenza è stata senza precedenti, ed è riuscita ad evitare un disastro umanitario di grandi dimensioni – aggiunge la Fao -. La distribuzione di sementi cerealicole, per esempio, è riuscita a coprire il fabbisogno quasi interamente, tranne che in alcune zone dove ancora c'è scarsezza di sementi”.La Fao ha lanciato un appello per ulteriori 7,7 milioni di dollari per progetti destinati a migliorare le condizioni sanitarie del bestiame, incrementare la pastorizia ed il foraggio, e distribuire sementi per i raccolti non cerealicoli. "Il finanziamento di questi progetti è essenziale per rafforzare la capacità produttiva degli agricoltori e dei pastori a rischio, per renderli autosufficienti e meno dipendenti dagli aiuti alimentari - ha dichiarato Anne M. Bauer, Direttrice della Divisione delle Operazioni d'Emergenza e di Riabilitazione. E ha aggiunto: "Fornire alle famiglie più povere fattori produttivi agricoli, è un primo passo perché possano riprendere a produrre cibo. Sono specialmente le popolazioni dedite alla pastorizia ad avere più urgente bisogno d'aiuto". Malattie del bestiame quali l'antrace, il carbonchio e le pasteurellosi bovine ed ovine si stanno diffondendo nella regione SNNPR e potrebbero anche diventare una minaccia per le altre regioni e per i paesi confinanti, ha avvertito la Fao. I servizi veterinari delle zone pastorali sono scarsamente attrezzati per campagne di vaccinazioni. La stessa Fao in considerazione di questo, ha proposto di rafforzare i servizi veterinari ed organizzare dei corsi di formazione. Laddove necessario, l’organizzazione fornirà anche i vaccini per proteggere gli animali dalle malattie. Si stima che saranno circa 30.000 le famiglie rurali che beneficeranno di questi interventi. La siccità ha ucciso molti degli animali da cortile. Ed è per far fronte a questa situazione che l'agenzia aiuterà a realizzare depositi per il foraggio, in grado di fornire cibo agli animali nei periodi di siccità e durante la stagione arida. Una migliore fornitura di foraggio per le mucche, le pecore e le capre nel periodo dell'allattamento e della riproduzione, farà aumentare la disponibilità di latte per i bambini e contribuirà anche ad accelerare il recupero delle mandrie e delle greggi. I finanziamenti per l'alimentazione d'emergenza del bestiame sono stati sinora molto esigui per riuscire a coprire il fabbisogno.La Fao distribuirà ai contadini poveri della regione SNNPR oltre 3 milioni di talee di patate dolci e sementi per ortaggi. Saranno circa 50.000 le famiglie che beneficeranno di questo progetto. L'agenzia dell'ONU ha messo in evidenza che l'insicurezza alimentare in Etiopia è per lo più cronica, da collegarsi principalmente a cause strutturali ed alla povertà, ed è aggravata dai disastri ricorrenti che sono stati causati sia dalla natura che dall'uomo. Il numero delle persone vulnerabili è aumentato nel corso dell'ultimo decennio, nonostante l'aumento degli aiuti alimentari e dell'assistenza allo sviluppo. “Le ragioni di questa tendenza sono parecchie - ha detto la Fao -. La crescita annua del settore agricolo, per esempio, si aggira intorno al 2,4 per cento, rispetto ad un tasso di crescita della popolazione del 2,8 per cento. Questo ovviamente fa aumentare il deficit alimentare annuale dell'Etiopia. Inoltre, le politiche agricole nel settore rurale non sono ancora riuscite ad affrontare i problemi strutturali che inibiscono la crescita ed aggravano la povertà. Nel complesso, c'è stata una tendenza a diminuire gli investimenti nelle zone con deficit alimentare, mentre le zone che hanno prodotto eccedenze, a causa dell'estrema oscillazione dei prezzi, non sono state in grado di reinvestire questo surplus. Non è esistito alcun rapporto tra surplus da reinvestire e zone con deficit alimentare. Le scadenti infrastrutture di commercializzazione e lo scarso sistema dei trasporti hanno accentuato i problemi di un settore agricolo debole. Le tendenze attuali del settore della commercializzazione continuano a beneficiare gli abitanti della città, a scapito di quelli delle zone rurale. L'insieme delle risorse provenienti dagli aiuti d'emergenza e dall'assistenza allo sviluppo dovrebbero migliorare l'autosufficienza economica dei piccoli agricoltori ed aiutarli ad uscire dalla povertà e dalla fame cronica”.A questo fine, il Governo dell'Etiopia, insieme con la Banca Mondiale, la FAO ed altre agenzie ONU, a donatori e ad organizzazioni non governative, ha lanciato la Nuova Coalizione per la Sicurezza Alimentare.

 

7. Le agenzie interinali sbarcano all'estero: forniranno lavoratori stranieri alle aziende italiane  (Stranierinitalia), 25 settembre 2003. Qualche giorno fa il Sole 24 Ore raccontava una storia che incarna il sogno di molti stranieri in Italia. Il protagonista è Malick Guye, senegalese arrivato nel nostro Paese, fresco di laurea, 9 anni fa. Nonostante una laurea in sociologia, Malick è costretto a prendere una strada battuta da tanti suoi connazionali: due anni da irregolare passando per ogni tipo di lavoro in nero, fino al tanto atteso permesso di soggiorno ottenuto grazie ad una sanatoria. Dopo un corso di formazione alla scuola edile, Malick inizia a lavorare come muratore, prima con un contratto stabile, poi attraverso un'agenzia di lavoro interinale. Qualche mese fa gli si presenta però l' opportunità di cambiare (un' altra volta) vita: tornare in Senegal a dare lavoro ai suoi connazionali che vogliono venire in Italia. Il senegalese è stato infatti incaricato di aprire a Dakar un ufficio della società interinale per cui lavorava. La stessa società ha già un ufficio simile a Budapest e ne aprirà un altro anche a Tunisi. Sono molte le agenzie interinali italiane che stanno sbarcando all'estero. La riforma del mercato del lavoro, già approvata dal governo ed in attesa solo dei decreti d'attuazione, le trasforma infatti in "agenzie per il lavoro" a tutti gli effetti, autorizzate a far incontrare domanda e offerta anche tra paesi diversi. I loro uffici potranno quindi selezionare direttamente nei paesi d'origine i lavoratori richiesti dalle aziende italiane, per poi farli entrare nel nostro paese attraverso il sistema delle quote. Verranno stipulati contratti tradizionali o anche quelli introdotti dalla riforma, come ad esmpio lo "staff leasing", che permette di affittare (a termine o a tempo indeterminato) intere squadre di lavoratori. Le agenzie potranno organizzare inoltre la formazione professionale, o collegarsi a scuole già esistenti in loco, per offrire ai loro clienti quei lavoratori qualificati di cui hanno sempre più bisogno. Tutte le agenzie del lavoro saranno infine collegate tra loro da una rete informatica, e questo permetterà di monitorare con precisione i contratti stipulati e quindi gli ingressi regolari in Italia. Chissà che con questo sistema non si arrivi finalmente all'abolizione del decreto flussi. Del resto, nemmeno un mese fa Maroni dichiarava: "se in futuro ci sarà un effettivo ed efficace controllo sui contratti si potrà anche fare a meno delle quote". In bocca al lupo a Malick Guye, quindi, per il suo ufficio potrebbe passare una delle svolte epocali delle politiche dell'immigrazione in italia…

 

8. Iracheno minaccia di farsi esplodere. L'uomo, un venditore abusivo, lavora nella zona antistante alla stazione Flaminia. Insieme a un collega, che minaccia di tagliarsi le vene, protesta contro l'ennesimo controllo dei vigili urbani. (Il Nuovo), ROMA, 25 settembre 2003. Un cittadino iracheno minaccia di farsi esplodere in piazzale Flaminio a Roma. L’uomo, un venditore abusivo, protesta contro l’ennesimo controllo dei vigili urbani. L' iracheno, insieme con collega, un romano, vende merce nel mercatino davanti alla stazione della ferrovia Roma-Viterbo, zona frequentata nelle prime ore della mattina da donne e anziani che mettono insieme il pranzo. L’ennesimo controllo dei vigili urbani fa scattare la rabbia della coppia. L’iracheno protesta a gran voce: qualche giorno fa gli è già stata sequestrata tutta la merce. Gli agenti però sono inflessibili. L’iracheno e il romano passano così alle minacce. Il primo grida di possedere dell’esplosivo e di essere pronto a usarlo per farsi esplodere. Il romano, invece, estrae un coltello dalla tasca: “Mi taglio le vene”, urla alle persone ferme a osservare la scena. Di fronte alle minacce polizia, carabinieri, vigili urbani e vigili del fuoco hanno transennato la zona per motivi di sicurezza. Ai passanti viene raccomandato di stare lontano.

 

9. Immigrazione: Loy (Uil), da cambiare legge Bossi-Fini. (agi), 25 settembre 2003. "La legge sull'immigrazione è da cambiare, specialmente nei meccanismi che regolano il contratto di soggiorno ed i flussi programmati di immigrati nel nostro Paese". Lo ha dichiarato il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loy, nel corso del seminario 'Legge Bossi-Fini, un anno dopò organizzato dallo stesso sindacato. "Il risultato - continua Loy - è che i flussi programmati non vengono utilizzati e la gente entra irregolarmente". In particolare la legge Bossi-Fini "lega rigidamente il diritto al permesso di soggiorno ad un lavoro stabile e duraturo in forte discrepanza con la riforma delle normative del lavoro volute dalla legge Biagi". È necessario invece: "Permettere realmente l'incontro tra la domanda e l'offerta di lavoro separando l'obbligo al contratto di lavoro dalla condizione preventiva di possedere un permesso di soggiorno. Il modo va studiato preferibilemnte in una cornice legislativa europea". Poi un commento alla dichiarazione del sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano secondo il quale entro il 31 dicembre 2003 termineranno le pratiche di regolarizzazione adesso all'80% del totale: "A Roma sono state regolarizzate solo il 60% delle domande presentate, penso che sia difficile rispettare la scadenza di fine anno".

 

10. IMMIGRAZIONE: Fvg;lavora a legge per arginare la 'Bossi-Fini'. Lo ha anticipato oggi l' Assessore Regionale all' Immigrazione  (Ansa), JALMICCO, 24 settembre 2003. La Giunta Regionale del Friuli-Venezia Giulia sta lavorando a una legge che "riesca a potenziare le politiche regionali in materia di migranti" e "anche ad arginare gli effetti negativi della 'Bossi-Fini'": lo ha anticipato oggi l' assessore regionale del Friuli-Venezia Giulia ai problemi dell' immigrazione, Roberto Antonaz (Prc). La legge alla quale la Regione sta lavorando - ha spiegato Antonaz nel corso di una riunione dell' Osservatorio Regionale per la Tutela della Salute dei Migranti - è "un provvedimento organico" che ha l' obiettivo di "rispondere a bisogni emersi sul fronte del lavoro, della casa, della sanità, della cultura".Il Friuli-Venezia Giulia - ha evidenziato Antonaz - è "una regione tra le più esposte ai flussi di migrazione, ma la risposta che le istituzioni danno a persone che cercano condizioni di vita migliori è ancora insufficiente. Né può bastare - secondo Antonaz - il contributo importante del volontariato, che non può però essere alternativo o sostitutivo a quanto le istituzioni sono chiamate a fare"."La legge a cui pensiamo - ha aggiunto Antonaz - andrà costruita insieme a chi già opera sul campo" e un gruppo ristretto di esperti - ha reso noto - sta già lavorando a questo provvedimento che dovrà anche arginare gli effetti negativi della 'Bossi-Fini'. Un contributo importante - ha aggiunto Antonaz - verrà poi dall' Osservatorio Regionale per la Tutela della Salute dei Migranti, che opera già con cinque gruppi di lavoro che spaziano dalle tematiche dei permessi di soggiorno collegati al rilascio della tessera sanitaria, alla salute delle donne e dei bambini, all' elaborazione di schede clinico-epidemiologiche, alla profilassi e al controllo delle malattie infettive e all' infortunistica. Un lavoro importante - ha concluso - che si è allargato, travalicando la sfera strettamente legata alla salute, ai temi della casa, della scuola e del lavoro".

 

11. IMMIGRAZIONE - Conferenza Intergovernativa Ue, appello alla mobilitazione del Tavolo dei Migranti. (Redattore Sociale), ROMA, 24 settembre 2003. In occasione della manifestazione del prossimo 4 ottobre a Roma della Conferenza Intergovernativa (CIG) che porterà i capi di stato e di governo dell'Unione Europea all'approvazione della Costituzione Ue il Tavolo dei Migranti lancia un appello e chiama a raccolta tutte le realtà e tutte le reti “che, in questi mesi, hanno sperimentato pratiche attive contro la Bossi-Fini, contro l´invisibilità dei migranti e contro ogni forma di esclusione sociale”.“Non possiamo infatti dimenticare che le norme italiane si inseriscono pienamente nel quadro delle direttive europee che già prevedono la diffusione dei centri di detenzione, impediscono qualsiasi regolarizzazione dei migranti, relegandoli in una situazione di clandestinità senza possibilità di uscita, favorendone ricattabilità e sfruttamento in tutta Europa. – si legge nell’appello - Non possiamo accontentarci di un progetto di costituzione europea che riserva alla questione migrante un vago e formale rifiuto del razzismo”.“Il progetto di costituzione – prosegue il testo - non contempla i migranti quali soggetto di diritto, li esclude proprio perché non ha come riferimento gli individui liberi (i quali, infatti, non hanno partecipato alla sua stesura, riservata ad un'elite di "saggi"). La libertà di movimento, la possibilità di accedere ai servizi del welfare, il riconoscimento del valore sociale della presenza dei migranti così come della centralità politica del lavoro migrante, l´esercizio del diritto d´asilo e la non criminalizzazione delle migrazioni trattate come una questione d´ordine pubblico, devono essere posti alla base dell'Europa a venire”. “Rivolgiamo in particolare un appello agli immigrati e alle immigrate a condividere le ragioni di questa mobilitazione e a rendere visibile la battaglia contro la fortezza Europa da parte di chi la subisce, nella convinzione che anche questa può essere una grande occasione per far crescere il protagonismo politico dei migranti”, conclude l’appello.

 

12. IMMIGRAZIONE: Commissione Ue, si' dati biometrici su visti. Obbligatoria scansione elettronica volto e impronte digitali. (Ansa), BRUXELLES, 24 settembre 2003. La Commissione europea ha dato oggi il via libera alla proposta di regolamento, anticipata ieri dall'Ansa, che prevede l'obbligo per i Quindici di inserire la fotografia e i dati biometrici del titolare nei visti per turismo e nei permessi di soggiorno rilasciati a cittadini di paesi terzi e che in futuro sarà esteso anche ai passaporti dei cittadini degli Stati membri.In particolare Bruxelles prevede di "anticipare dal 2007 al 2005 il termine ultimo per l'introduzione della fotografia nei modelli uniformi per i visti e per i permessi di soggiorno rilasciati in forma di vignetta autoadesiva". L'esecutivo Ue chiede inoltre ai Quindici di "procedere in maniera armonizzata all'introduzione di identificatori biometrici" in tali documenti.Gli elementi biometrici individuati dalla Commissione sono in primo luogo l'immagine del volto, i cui dati numerici devono essere memorizzati in un apposito microchip, e la scansione delle impronte digitali delle dieci dita, che deve essere inserita nello stesso supporto elettronico.L'obiettivo della Commissione, è "introdurre nuove tecnologie non solo contro la falsificazione dei documenti, ma anche contro la loro utilizzazione fraudolenta, grazie alla creazione di un legame più sicuro tra il visto, o il permesso di soggiorno, e il suo titolare".Secondo fonti comunitarie, le due soluzioni tecniche individuate da Bruxelles per i visti ed i permessi di soggiorno, saranno alla base della proposta di inserire dati biometrici anche nei passaporti dei cittadini europei, che la Commissione presenterà entro la fine dell'anno.

 

13. FI: Costa, liberalismo popolare si confronta su immigrazione. Nelle case del cittadino temi di convivenza e integrazione. (Ansa), ROMA, 24 settembre 2003. Saranno l'immigrazione e l'integrazione i temi all'ordine del giorno a ottobre nelle 231 case del Cittadino (i comitati territoriali della corrente liberal-popolare di Forza Italia). A fissare l'argomento è stata una nota di Raffaele Costa, che con Alfredo Biondi e Roberto Rosso coordina il movimento 'Liberalismo Popolare'. I circoli sono stati, quindi, invitati a confrontarsi col tema: 'L'immigrazione può convivere con la sicurezza dei cittadini e farsi integrazione attraverso il lavoro, la scuola, la cultura, i matrimoni, il dialogo sulle religioni?'. Costa sottolinea che si tratta solo di "un primo tema di discussione e che l'obiettivo è quello di contribuire col dialogo e con l'elaborazione culturale e politica a intercettare le priorità dei cittadini su questioni che incidono sull' esistenza quotidiana di ciascuno".Si tratta, per Costa della "stessa impostazione da cui era nata l'idea alla base di Liberalismo Popolare". "Ovvero - spiega ancora l'esponente azzurro - fare da ponte tra le sensibilità e le esigenze dei cittadini e le istituzioni". Lo scopo è anche quello, poi, di tradurre i risultati in "iniziative politiche, parlamentari e legislative".

 

14. Cina: Giovanardi, lotta a tutto campo commercio-immigrazione. Governo attento a problematica  (Ansa), ROMA, 24 settembre 2003. Una lotta a tutto campo per combattere i fenomeni della contraffazione dei marchi e dell'immigrazione clandestina legati alla Cina. A scattare la fotografia delle azioni intraprese a livello nazionale contro il dilagare del fenomeno 'Cina' è stato il ministro per i rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi nel corso del Question Time."Al Governo non sfugge la preoccupazione per la dimensione del fenomeno, che oltre alla contraffazione ha rivelato l'invio di immigrati irregolari cinesi presso imprese di loro connazionali, dove sono costretti a lavorare in condizioni di sfruttamento", ha detto Giovanardi, ponendo l'accento su una delle misure già adottate e cioé il 'Progetto Panda', curato dalla polizia di Stato e che "prevede il monitoraggio delle attività commerciali gestite da persone di etnia cinese". In contemporanea "la Polizia di Stato con la Guardia di Finanza, d'intesa con l'Antimafia, ha avviato il monitoraggio di attività economiche svolte da cinesi in alcune città campioni", le più colpite dal fenomeno, come ad esempio Roma e Milano. Solo quest'anno sono stati allontanati 1.217 cinesi in posizione irregolare di cui 761 allontanati effettivamente, su un totale di oltre 62.000 cinesi regolari. Nel biennio 2000-2002 - ha aggiunto Giovanardi - 770 cinesi sono stati arrestati per cause legate alla criminalità, 1.249 denunciate. Per lo sfruttamento di lavoro sono invece stati incarcerati 559 cinesi mentre 2.250 sono stati denunciati. Complessivamente, "nel biennio sono state controllate 2.250 strutture, di cui 339 sequestrate per un valore di 1,7 milioni di euro - ha concluso il ministro - In Italia ed all'estero, anche con gruppi di lavoro misti, c'é un impegno forte per la prevenzione e la repressione".

 

15. IMMIGRAZIONE: Lampedusa; direttive Pisanu per rimpatri rapidi  (Ansa), 24 settembre 2003. Il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, in seguito agli sbarchi di ieri a Pantelleria, ha impartito precise direttive "affinché si proceda nei tempi più rapidi alla identificazione degli immigrati e all'immediato rimpatrio verso i paesi di origine o di ultima provenienza di tutti quelli che non hanno diritto di asilo".I recentissimi arrivi con imbarcazioni sfuggite ai controlli, infatti, secondo il Viminale, necessitano di risposte immediate per impedire alle organizzazioni criminali - che in tal modo si 'reclamizzano' sulle coste nordafricane presso i loro potenziali clienti - di proseguire nella loro remunerativa attività delittuosa.Il Viminale ricorda inoltre che già ieri sono stati ricondotti a Malta i 148 nordafricani giunti nei giorni scorsi in Italia, e che nelle ultime 24 ore sono stati rimpatriati altri 233 immigrati clandestini sbarcati nei giorni scorsi.

 

16. Sarà presentato al CNEL un dossier in lingua inglese sull'immigrazione in Italia. (Inform), 24 settembre 2003. Mercoledì 1° ottobre alle ore 11, presso la sala della biblioteca del CNEL in Viale David Lubin, 2 - Roma - verrà presentato e distribuito ai giornalisti della stampa italiana ed estera, alle Ambasciate dei paesi esteri in Italia, alle strutture pubbliche e alle associazioni interessate il volume "Contemporary Immigration in Italy: current Trends and future Prospect".

Questo sussidio è stato realizzato nell'ambito del Progetto "L'immagine degli immigrati in Italia tra media, società civile e mondo del lavoro" sostenuto dall'Unione Europea (Equal) e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il testo è stato curato dal "Dossier Statistico Immigrazione" della Caritas con il patrocinio del Consiglio Nazionale Economia e Lavoro (CNEL) e dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), che è anche il partner coordinatore del progetto.

Non si tratta della traduzione del Dossier Statistico, bensì della originale presentazione del caso migratorio italiano ad un pubblico estero, che ha potuto contare sull'esperienza dei redattori del "Dossier Caritas" e sulla competenza di un Comitato scientifico composto da noti studiosi italiani e da esperti di 11 paesi esteri. "Contemporary Immigration in Italy" è stato ultimato nel corso del semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea e potrà essere utilizzato nelle diverse iniziative dedicate all'immigrazione, a partire dal convegno che il CNEL organizza il 6 e il 7 ottobre per i Comitati Economici e Sociali dei Paesi degli Stati membri e del Nord Africa.

Quali sono le caratteristiche attuali più significative del fenomeno migratorio in Italia? Quali i problemi? Quali le prospettive in un'ottica europea? Qual è il significato più profondo che deriva dall'esperienza italiana, che aiuti a leggere questo fenomeno sempre più consistente anche a livello mondiale? A queste domande cerca di dare una risposta esauriente questo studio di 160 pagine, partendo da una rassegna della situazione legislativa e dall'esame dei dati statistici. Sulle stesse si soffermeranno i relatori della conferenza stampa: il dottor Peter Schatzer nuovo Capo missione dell'OIM in Italia, l'Arcivescovo Agostino Marchetto segretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e degli Itineranti, il prof. Giorgio Alessandrini, presidente vicario presso il CNEL dell'Organismo Nazionale di Coordinamento delle Politiche di Integrazione Sociale dei Lavoratori Stranieri, ed il sottosegretario agli Esteri senatore Roberto Antonione.

 

17. IMMIGRAZIONE - Stranieri e informazione. In calo il razzismo esplicito, resta il problema di quello ''ordinario''. I risultati del monitoraggio della ''Sapienza''. (Redattore Sociale), 24 settembre 2003. Diminuisce il razzismo esplicito e manifesto, ma rimane il problema del razzismo “ordinario”, quello che ad esempio alterando i numeri crea allarme nell’opinione pubblica.La rappresentazione mediale della presenza straniera in Italia e in quale modo tale immagine concorre, nei fatti, alla costruzione dell’opinione pubblica in tema di immigrazione. E’ il tema della ricerca “Extracommunication. Monitor su informazione e immigrazione” promossa dal DISC- Dipartimento di Sociologia e Comunicazione dell’ università La Sapienza di Roma e illustrata oggi nel corso della presentazione del Progetto Equal “Etnequal Social Communication” (finanziato attraverso il Fondo sociale europeo al quale partecipano anche Amnesty International, la Caritas di Roma, l’osservatorio sulla Comunicazione sociale e dell’Editoria e del Terzo Settore, la FNSI, la Galgano International e la Rai).Secondo quanto emerge dalla ricerca, l’immagine dell’immigrazione nei media italiani può riassumersi in categorie ben definite. In particolare su un totale di 556 articoli di quotidiani esaminati, il 56,7% si riferisce a reati, droga e terrorismo. (Nella maggioranza dei casi vengono messi in evidenza i reati contro la persona che però, nei fatti, risultano inferiori a quelli contro il patrimonio). Il 20,3% alle politiche di regolarizzazione, allo stato di clandestinità e agli sbarchi. E soltanto il 10,3% affronta i temi del lavoro, dell’assistenza, dell’istruzione e della sanità. Le notizie sull’immigrazione che riguardano reati e terrorismo trovano più spazio nelle cronache locali, dove arrivano al 70% di quelle pubblicate in generale sugli immigrati. Per le cronache nazionali lo stesso dato arriva al 40%, tuttavia qui trovano spazio consistente anche gli articoli che riguardano gli sbarchi e le regolarizzazioni, circa il 35 per cento.La ricerca, condotta nella prima metà del 2003 (sulla base dell’analisi di articoli e notizie pubblicate e mandate in onda, in tema di immigrazione, da 33 diverse redazioni della carta stampata dei telegiornali e delle trasmissioni televisive di approfondimento e attraverso l’elaborazione delle risposte di 400 cittadini romani maggiorenni a un questionario) evidenzia come i meccanismi di produzione delle notizie e degli articoli contribuiscono in modo determinante a creare un eccessivo allarme sociale riguardo alla presenza degli immigrati. Meno di un terzo dei cittadini intervistati ha una corretta percezione della presenza straniera (che a Roma è del sei per cento) e il 3,7% è addirittura convinto che gli immigrati siano più della metà della popolazione. Un aspetto positivo messo in evidenza dai ricercatori è che il pubblico è si disinformato ma è cosciente di esserlo. E l’informazione sull’immigrazione è ritenuta poco attendibile. Scandagliati alcuni dei meccanismi redazionali che conducono alla confezione di notizie che, implicitamente, hanno un contenuto razzista. Attraverso l’osservazione etnografica del lavoro nelle redazioni, è stato infatti evidenziato come una delle caratteristiche maggiormente unificanti, dal punto di vista della struttura professionale del giornalismo è la prevalenza del lavoro di desk su quello degli inviati. La notizia costruita in redazione in questo modo fa ricorso alle agenzie e al lavoro telefonico di conferma presso le fonti istituzionali che spesso forniscono come uniche informazioni proprio la nazionalità di testimoni, sospetti o vittime dei reati in aggiunta alle informazioni sul loro stato giuridico, regolare/irregolare. La più forte attenzione nei confronti del tema immigrazione, secondo la ricerca, si manifesta attraverso la pubblicazione di reportage da parte di alcune testate e la specializzazione di giovani giornalisti con una particolare vocazione per il tema, la quantità e la qualità del feedback con i lettori e gli ascoltatori.

 

18. Sanatoria a Genova, truffati dal datore di lavoro. (Migranews.net), 24 settembre 2003. La prefettura di Genova crede che la sanatoria a Genova sarà conclusa entro la fine del mese. Sono state circa 11.000 le domande presentate e fino ad ora sono stati rilasciati circa 9.000 permessi di soggiorno. La sanatoria ha riservato delle brutte sorprese ad una trentina di lavoratori immigrati che hanno lavorato, qualcuno per un anno, altri per due anni, come edili nei cantieri autostradali liguri. Credevano che il datore di lavoro avesse davvero presentato per loro la domanda di sanatoria in base alla Bossi- Fini e soltanto pochi giorni fa, a distanza di un anno dalla riapertura della sanatoria, hanno scoperto di essere stati truffati e che i timbri opposti sui bollettini postali che testimoniavano la presentazione della domanda di sanatoria sono falsi e le domande non sono mai arrivate alla prefettura di Genova. «Si tratta - dice Angelo Sottanis, segretario regionale FILLEA/CGIL - di lavoratori ecuadoriani, albanesi, marocchini e senegalesi, venticinque alle dipendenze di un’impresa oggi ferma, con libri sotto sequestro e l’imprenditore agli arresti domiciliari, altri cinque di una seconda impresa. Si sono rivolti a noi nei mesi scorsi - prosegue Sottanis – quando non riuscivano a farsi pagare il dovuto, abbiamo scoperto che a dispetto della busta-paga ufficiale più di acconti non avevano mai visto, la maggior parte a cinquanta euro per volta». Inoltre, quando è uscita la legge di sanatoria a settembre dell’anno scorso, i lavoratori hanno accettato nuovi ed ulteriori vessazioni pur di ottenere il permesso di soggiorno. L’imprenditore ha trattenuto loro sullo “stipendio” anche i soldi necessari per la presentazione della domanda di sanatoria, gli 800 euro richiesti dalla legge. «Abbiamo ormai appurato che nella maggioranza dei casi di regolarizzazioni - dice Sottanis - alla fine i soldi che avrebbe dovuto pagare il datore di lavoro quasi sempre sono stati trattenuti sugli stipendi dei lavoratori, ma almeno le pratiche sono state fatte». Ora la FILLEA - CGIL chiede riaprire le loro pratiche di regolarizzazione «Già in passato abbiamo tenuto informata la questura di quello che stava accadendo – prosegue il segretario degli edili della CGIL - ed ora ci siamo rivolti alla Questura tramite i legali». Gli avvocati Alessandra Ballerini e Marco Vano hanno presentato un'istanza alla questura per chiedere in questo caso particolare di concedere la riapertura dei termini per la presentazione di un’istanza di permesso di soggiorno per motivi di attesa occupazione, visto che si tratta di lavoratori che sono stati truffati. «Negli primi undici giorni di novembre (ultimi giorni della sanatoria) – spiega l’avvocato ballerini- i lavoratori immigrati potevano denunciare i datori di lavoro che non intendevano presentare per loro la domanda di sanatoria ottenendo un permesso di soggiorno della durata di 6 mesi per motivi di attesa occupazione, ma questi lavoratori non lo hanno fatto perché erano assolutamente convinti, documenti alla mano, di aver presentato regolare domanda tramite il datore di lavoro. E’ evidente che non è colpa loro se non hanno potuto rispettare i termini di legge e su questa base chiediamo di tenere conto della situazione particolare, decidendo in tempi rapidi, perché ormai le pratiche di sanatoria stanno andando a conclusione e questi lavoratori rischiano di trovarsi senza permesso di soggiorno e di essere espulsi». I due legali ieri hanno annunciato che, se la questura rispondesse con un no, presenteranno ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale.

 

19. Gli extracomunitari entrano in consiglio comunale. Quattro consiglieri aggiunti non italiani siederanno presto in consiglio comunale ma gli sarà precluso per legge il diritto di voto pieno. (Il Nuovo), ROMA, 22 settembre 2003. Dopo anni di attesa, a Roma, anche gli extracomunitari potranno avere loro rappresentanti nel consiglio comunale. E’, infatti, prevista per giovedì prossimo la disamina, da parte del consiglio romano, del regolamento per l’elezione di quattro consiglieri aggiunti stranieri, futuri portavoce dei 250 mila immigrati che vivono nella capitale. Nel regolamento si parla anche dell’elezione di un consigliere straniero per ciascuno dei 19 municipi della città. Prende così finalmente forma la modifica dello statuto comunale voluta, alcuni anni fa, dall’allora direttore della Caritas, monsignor Luigi Di Liegro.

Il provvedimento, però, vede esclusi dal diritto di voto pieno i consiglieri extracomunitari, ai quali, invece, sarà permesso presentare mozioni e interpellanze e partecipare al lavoro delle commissioni.

L’Italia, infatti, aderisce solo in parte alla normativa europea sulla materia. Come ha spiegato il sindaco romano Walter Veltroni, in occasione del suo discorso alla festa nazionale dell’Unità a Bologna: “I consiglieri comunali immigrati entreranno a far parte del consiglio con voto consultivo perchè, per legge, non possiamo dargli la facoltà del voto pieno. Vogliamo rappresentare il senso di integrazione e sottolineare il diritto di cittadinanza che le comunità di immigrati hanno dentro una città nella quale quello che succede li riguarda direttamente. E’ giusto che partecipino alle nostre decisioni”.

 

 

 

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