dal 26 al 30 settembre 2003
1. Africa.
Conferenza di Tokyo: Giappone, un miliardo di dollari per aiutare il
continente. (Misna)
2.
Regolarizzazione: il monitoraggio del Sole 24 Ore su 13 province italiane. (Stranierinitalia)
3. Sospesa la
circolare Maroni che aveva bloccato l’intesa tra prefetto e sindacati sulle
regolarizzazioni (Stranierinitalia)
4. Imprese
etniche: in Emilia Romagna sono 12mila 436. Un'indagine del Cna. (Stranierinitalia)
5. IMMIGRAZIONE: Cei, apprezzamento per impegno accoglienza. (agi)
6.
IMMIGRAZIONE: indagato Presidente Provincia Lecce (Ansa)
7. IMMIGRAZIONE:
indagato Presidente Provincia Lecce (2) (Ansa)
8. PRISTINA: dal '98 diminuita del 73% emigrazione
albanese in Italia. (AGI)
9. Comprano
un figlio da albanesi, ripresi "mamma" e bambino. Protagonista
un'anziana coppia. Lui è stato fermato mentre la donna è stata ritrovata solo
in serata. La gang aveva acquistato il bambino in cambio di un televisore.
Coinvolto anche un agente dei servizi segreti albanesi. (Il Nuovo)
10. IMMIGRAZIONE:
sbarco nel Siracusano, arrestati due scafisti. Sta bene la bambina nata durante
la traversata. (Ansa)
11.
MANTOVANO: forse elimineremo quote entrata immigrati. (AGI)
12. Terre di
Mezzo dedica speciale alla Bossi-Fini, un anno dopo. (AGI)
13. PISANU:
impartite direttive per rimpatrii immediati. (AGI)
14.
IMMIGRAZIONE: Casini, ineludibile disciplina diritto di asilo. Parlamento
definisca in maniera coerente con decisione Ue. (Ansa)
15.
IMMIGRAZIONE: Casini, ineludibile disciplina diritto di asilo(2) (Ansa)
16. Il
Tribunale di Trento dice sì al ricongiungimento familiare di fatto con il
coniuge irregolare. (migranews.net)
1. Africa. Conferenza di Tokyo: Giappone, un miliardo di dollari
per aiutare il continente.
(Misna), 29 settembre
2003. Si è aperta con lo stanziamento di un miliardo di dollari in aiuti per i
prossimi cinque anni, la terza Conferenza internazionale di Tokyo per lo
sviluppo africano (Ticad III). L'impegno finanziario, preso questa mattina dal
primo ministro giapponese Junichiro Koizumi, ha dato il via alla tre giorni di
lavori che riunisce nella capitale nipponica Tokyo un migliaio di delegati in
rappresentanza di 89 Paesi, di cui 49 africani, e di una cinquantina di
organizzazioni internazionali. I soldi saranno destinati ai settori
dell'assistenza medica, alla lotta contro l'Aids, ma anche a programmi scolastici,
idrici ed alimentari del continente. "Senza una crescita economica, la
povertà non potrà mai essere ridotta" ha detto Koizumi, assicurando anche
la cancellazione da parte del Giappone di ben 3 miliardi di dollari in debiti
per alcuni dei Paesi africani più fortemente esposti. La Ticad - organizzata da
Giappone, Onu, Programma Onu per lo sviluppo, Banca mondiale e Coalizione
globale per l'Africa - intende raccogliere risorse dalla comunità
internazionale per sostenere il Nepad (Nuovo partenariato per lo sviluppo) e
ridurre la povertà nel continente. Il segretario generale delle Nazioni Unite,
Kofi Annan, e il responsabile del programma Onu per lo sviluppo, Mark Malloch
Brown, hanno sottolineato che occorrono finanziamenti massicci a lungo temine
per realizzare l'obiettivo di ridurre della metà la povertà in Africa entro il
2015. Il presidente francese Jacques Chirac, invece, si è pronunciato a favore
di "un regime commerciale specifico" per l'Africa sub sahariana,
"dove la povertà continua ad aumentare". In un messaggio inviato ai
partecipanti della conferenza di Tokyo, Chirac ha sottolineato che non "vi
potrà essere alcuna mondializzazione, senza lo sviluppo africano". La
Ticad venne organizzata per la prima volta dal Giappone nel 1993 per sensibilizzare
il mondo sui problemi drammatici dell'Africa e si riunisce ogni cinque anni.
2.
Regolarizzazione:
il monitoraggio del Sole 24 Ore su 13 province italiane. (Stranierinitalia),
29 settembre 2003. A tre mesi dall'ultima rilevazione, il Sole 24 Ore
pubblica i dati sull'andamento della regolarizzazione in 13 province italiane.
Rispetto ai dati di giugno, sembra che
in tutta Italia si siano fatti notevoli passi avanti. Quasi ovunque il numero
di domande trasformatesi in un contratti di soggiorno è almeno raddoppiato,
segno che durante l'estate il meccanismo della regolarizzazione è finalmente
(era ora!) entrato a regime. La rilevazione del Sole conferma inoltre
tendenze prevedibili e già evidenziate negli scorsi mesi: la situazioni
migliori si registrano nelle province con il minor numero di domande, mentre i
grandi centri (eccezion fatta per Torino) arrancano. A guidare la classifica è
Vicenza, con il 100% di pratiche concluse, tallonata da Padova, a quota 94,7%.
Se Napoli e Brescia superano di poco il 60%, fanalini di coda si riconfermano
le solite Milano e Roma, appena al 55,1% la prima, al 53,5% la seconda.
3.
Sospesa
la circolare Maroni che aveva bloccato l’intesa tra prefetto e sindacati sulle
regolarizzazioni (Stranierinitalia), 29 settembre 2003. La terza
sezione bis del Tar del Lazio ha accolto la domanda cautelare di sospensiva,
avanzata da Cgil, Cisl e Uil di Milano, della circolare del
ministero del Lavoro con quale - sostenevano i sindacati - "veniva
impedita la procedura di subentro di un nuovo datore di lavoro a quei
lavoratori stranieri in attesa della regolarizzazione che avevano perso il
precedente lavoro ma ne avevano trovato un altro". Per i giudici
amministrativi di primo grado "le argomentazioni difensive dei
ricorrenti" vanno condivise "sia relativamente al fumus che alla
gravità del danno". Da qui l'accoglimento della domanda "ai fini del
riesame dell'impugnata circolare". Commentando "questa piccola
vittoria del sindacato", il responsabile nazionale dell'Immigrazione della
Cgil, Piero Soldini ha detto che la direttiva in questione "era, peraltro,
in contraddizione con una precedente circolare che era stata concordata con il
Ministero dell'Interno.Il Tar del Lazio, insomma, ha dato ragione a Cgil, Cisl
e Uil sospendendo un provvedimento che condannava i lavoratori immigrati in
attesa di regolarizzazione alla disoccupazione o al lavoro nero.
4. Imprese etniche: in Emilia Romagna sono 12mila 436. Un'indagine
del Cna. (Stranierinitalia), BOLOGNA, 29 settembre 2003. In Emilia
Romagna sempre più imprenditori parlano straniero. Secondo un'indagine della
Cna regionale, tra artigianato e piccole e medie imprese sarebbero ormai 12mila
436 le imprese etniche, concentrate nelle province di Bologna, Modena,
Reggio-Emilia, Forli' e Ravenna. L'indagine sottolinea quindi un cambiamento
del lavoro immigrato, non più solo dipendente (all'Inps emiliana risultano
iscritti 42mila stranieri), ma anche, e sempre più, autonomo. Negli ultimi 5
anni, sarebbe inoltre cresciuto il numero di lavoratori stranieri qualificati,
che forti di diplomi tecnici o attestati di qualificazione professionale,
riescono a migliorare la propria condizione lavorativa. L'identikit
dell'imprenditore etnico tracciato dal Cna lo vuole maschio, con un'età
compresa tra i 30 e i 46 anni e il più delle volte albanese, tunisino o
maricchino. In Emilia l'immigrazione non solo cresce, (i regolari sarebbero
sarebbero ormai 200mila, il 5%della popolazione), ma diventa anche sempre più
stanziale. Aumentano infatti i ricongiungimenti familiari, e nelle scuole
dell'obbligo di Reggio Emilia, Modena, Ravenna e Bologna, la presenza di
bambini stranieri raggiunge ormai percentuali a doppia cifra. I problemi però
non mancano, primo tra tutti quello della ricerca della casa, fronte su cui la
Cna sta facendo da intermediario tra stranieri ed affittuari. "Sul
territorio, - ha spiegato il segretario regionale Giorgio Allari - le singole
Associazioni provinciali sono impegnate nella ricerca di alloggi per gli
immigrati attraverso accordi e convenzioni pubblico-privati e la collaborazione
con i vari Istituti Autonomi di case popolari per la ristrutturazione di
appartamenti sfitti." "L'obiettivo - spiega Allari - e' quello di
permettere ai lavoratori immigrati di accedere ad alloggi con pari diritti e
doveri rispetto agli altri cittadini, al fine anche di evitare la creazione di
zone a rischio di esclusione sociale o veri e propri ghetti''.
5. IMMIGRAZIONE: Cei, apprezzamento per impegno accoglienza. (agi), 29 settembre
2003. - I Vescovi italiani
sono del tutto solidali con i loro confratelli più impegnati nel fronte
dell'accoglienza agli immigrati, fatti oggetto, assieme a sacerdoti e volontari
cattolici, di critiche da parte della Lega. Lo ha ripetuto oggi il Segretario
della Cei, mons. Giuseppe Betori, affermando che "i vescovi ribadiscono la
loro fiducia per le attività ecclesiali e le associazioni impegnate
nell'accoglienza". Segno concreto di questa stima la nomina, da parte del
Consiglio Episcopale Permanente, di coordinatori nazionali della pastorale
degli immigrati per le comunità polacca, lituana e filippina, su indicazione
delle rispettive Conferenze Episcopali. Continua intanto - ha aggiunto mons.
Betori - l'esperienza delle cappellanie etniche, che raccordandosi con le
normali parrocchie, garantiscono il rispetto delle tradizioni religiose
nazionali degli immigrati, favorendo il loro legame con la madrepatria". I
nuovi coordinatori, come del resto i cappellani che agiscono in ambito
diocesano, ha concluso il Vescovo, "sono inseriti a pieno titolo nel
sistema di sostentamento del clero che da oggi garantisce, grazie ad un modesto
aumento determinato dall'inflazionme, un reddito mensile medio di circa 800
euro a tutti i sacerdoti".
6.
IMMIGRAZIONE:
indagato Presidente Provincia Lecce
(Ansa), BARI, 27 settembre 2003. C' è
anche il presidente della Provincia di Lecce, Lorenzo Ria, tra le nove persone
indagate su presunte irregolarità nella gestione della convenzione stipulata il
'98 con l' associazione onlus "Ctm-Lorizzonte" per l' assistenza
degli immigrati clandestini sbarcati sulle coste pugliesi.A dare l' annuncio è
lo stesso Ria in un comunicato nel quale precisa di essere indagato per abuso e
falso in atti d' ufficio.
7.
IMMIGRAZIONE:
indagato Presidente Provincia Lecce (2)
(Ansa), BARI, 27 settembre 2003.
"Per proseguire un modello di comportamento che da tempo anima il mio
rapporto con la comunità dei salentini - afferma Ria - avverto l' opportunità
di rendere nota la mia situazione di indagato, per abuso e falso in atti d'
ufficio, in relazione all' affidamento al Ctm, nel 1998, dei servizi erogati
dal centro d' accoglienza "Lorizzonte"."E' una posizione -
aggiunge - che non ha alcun punto di contatto con quanto contestato al
consiglio direttivo del Ctm e concerne, invece, esclusivamente la procedura con
cui il servizio è stato affidato"."Ancora una volta ribadisco,
secondo coscienza e in quanto uomo di diritto - dice Ria - che la Provincia di
Lecce, nella sua azione complessiva, a partire dal lavoro eccezionalmente diligente
e solerte degli uffici, ha agito, in questo caso, con la consueta limpidezza.
Ogni verifica del magistrato sarà utile per confermare questo stile di governo,
corretto nelle procedure ed eticamente motivato nei contenuti". "Sono
fortemente convinto - conclude - che i giudici, che hanno quanto noi il dovere
di tutelare l' immagine e la credibilità delle istituzioni, opereranno con la
necessaria sollecitudine i chiarimenti che occorrono".Tra gli indagati ci
sono il presidente del Ctm, l' avvocato Ernesto Leganza, il sindaco di
Martignano (Lecce), Antonio Tommasi, e l' attuale direttore generale della
Provincia di Lecce, Luigino Sergio.
8. PRISTINA: dal '98 diminuita del 73% emigrazione albanese in
Italia. (AGI), PRISTINA, 27 SETTEMBRE 2003. - Dal 1998 ad oggi e'diminuita del 73%
l'emigrazione albanese in Italia.Secondo i dati registrati dall'istituto
demoscopico di Pristina "Demoskos", che ha condotto un'indagine per
il settimanale multimediale "Tribuna dell'Est", i flussi migratori
verso l'Italia hanno subito un netto e progressivo calo negli ultimi cinque
anni.Dal 1998 ad oggi si e' registrata infatti una diminuzione del 73% della
media complessiva di albanesi emigranti (calcolata rispetto alla media relativa
agli antecedenti cinque anni 1993- 1998).L'indagine e' stata condotta su un
campione di 3.300 famiglie albanesi con almeno un componente emigrato in
Italia. E' emerso un costante e progressivo calo di preferenza dell'Italia
rispetto ad altri paesi dell'Ue. Il calo e' risultato del 65% negli anni
compresi tra il 1998 e il 2000, rispetto alla media delle preferenze calcolata
tra il 1993 e il 1998, e del 78% negli anni che vanno dal 2000 al 2003. Gli
emigranti compresi nel campione di indagine di "Demoskos" hanno
scelto altre mete d'Europa e del mondo. Inoltre, 1.564 tra quelli che avevano
gia' scelto di venire in Italia hanno poi deciso di andarsene.
9.
Comprano
un figlio da albanesi, ripresi "mamma" e bambino. Protagonista
un'anziana coppia. Lui è stato fermato mentre la donna è stata ritrovata solo
in serata. La gang aveva acquistato il bambino in cambio di un televisore.
Coinvolto anche un agente dei servizi segreti albanesi. (Il Nuovo), 27 settembre 2003. Hanno
comprato un bambino di tre anni pagando dieci milioni di vecchie lire a una
gang albanese, che a sua volta l'aveva "acquistato" dal padre in
cambio di un televisore. Angelo Borelli, 69 anni, residente in provincia di
Catanzaro, è stato arrestato stamane dalla polizia di Pescara mentre sua moglie,
Iole Rodio, 57 anni, è riuscita a fuggire insieme al piccolo Tommaso, 6
anni. La donna è stata ritrovata in serata col bambino nel Catanzarese.Le forze
dell'ordine hanno fatto sapere che i due si trovavano da alcuni parenti della
donna ed erano in buone condizioni.
Secondo
l'accusa la coppia aveva acquistato un bambino di tre anni nel 2000
direttamente in Albania, tramite l'organizzazione criminale capeggiata da Besim
Metani, arrestato lo scorso 4 aprile; il bimbo era stato venduto
all'organizzazione, all'insaputa della madre, dall'altro genitore, in cambio di
un televisore. Il pagamento era avvenuto attraverso un bonifico bancario e il
bambino era stato accompagnato in Italia, da Durazzo a Bari, dalla moglie di
Metani, Teuta, e dallo stesso Borelli.
Successivamente
la coppia ha falsificato alcuni documenti per registrare il bambino
all'anagrafe come proprio figlio. La signora Rodio, che si era stabilita in
Calabria, a Isola Capo Rizzuto, quando però ha avvertito che introno a lei si
stava stringendo la morsa degli investigatori è scappata insieme con Tommaso
che era stato regolarmente iscritto alla scuola elementare del paese.
L'indagine
svolta nei mesi scorsi dalla polizia di Pescara e diretta dalla locale Procura
della Repubblica, ha consentito di sgominare l'organizzazione albanese,
responsabile di avere condotto in Italia almeno 67 bambini. Tra i 18 arrestati
finora ci sono anche un avvocato pescarese, un investigatore privato di Teramo,
un poliziotto albanese e un agente dei servizi segreti di Tirana (Ramadan Pajaj,
bloccato a casa del figlio a Roveredo, in provincia di Pordenone); 52 sono le
persone attualmente indagate.
La polizia
finora è riuscita a individuare la destinazione di oltre la metà dei bambini
venduti: molti sono arrivati in Italia per ricongiungersi a parenti già
residenti sul territorio nazionale, altri invece sono stati
"consegnati" a pregiudicati albanesi, verosimilmente per essere
destinati ad attività di accattonaggio.
10. IMMIGRAZIONE: sbarco nel Siracusano, arrestati due scafisti. Sta
bene la bambina nata durante la traversata. (Ansa), SIRACUSA, 27 settembre 2003. La polizia di
Siracusa ha arrestato i due presunti scafisti che hanno pilotato l'
imbarcazione con 89 immigrati clandestini a bordo sbarcati ieri a Portopalo ed
intercettati dalla guardia di finanza. Sono il palestinese Ismail Alì Zaki, di
32 anni, e il somalo Alì Ibrahim Fareh, di 34. Entrambi sono indagati per
concorso nel favoreggiamento e nell' introduzione di immigrati clandestini e
sono stati condotti nel carcere di Cavadonna. Sono intanto migliorate le
condizioni di salute della piccola Corrada, la neonata venuta al mondo sull'
imbarcazione durante la traversata in mare, e della madre. Entrambe stanno bene
come un' altra donna incinta agli ultimi giorni di gestazione. Tutte e tre sono
ricoverate nell' ospedale Trigona di Noto. Il nome di Corrada è stato scelto da
medici ed infermieri del nosocomio in onore del Patrono del paese
barocco.Secondo quanto emerso dalle indagini della polizia di Siracusa, il peschereccio
con gli immigrati sarebbe partito da un porto Libico il 2 settembre scorso.
Ciascun clandestino avrebbe pagato per il viaggio una somma compresa tra i 500
e i mille dollari. Indagini sono in corso per identificare il presunto terzo
scafista.
11. MANTOVANO: forse elimineremo quote entrata immigrati. (AGI), ROMA, 27
SETTEMBRE 2003. "Premessa
la piena funzionalita' del sistema e la sicurezza che gli immmigrati
extracomunitari troveranno in Italia imprese pronte ad assumerli, stiamo
considerando la possibilita' di eliminare le quote fisse di entrata". Lo
ha detto il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano durante il seminario
"Legge Bossi-Fini, un anno dopo" organizzato dalla Uil. Mantovano ha
difeso la Bossi-Fini che "garantisce stabilita' grazie al collegamento
stretto tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro". "Entro
dicembre 2003 - ha continuato - saranno terminate le procedure di
regolarizzazione per i 700.000 immigrati che hanno fatto richiesta. Abbiamo gia'
vagliato l'80 per cento delle pratiche presentate". Questi numeri, a
parere del sottosegratario all'Interno, dimostrano l'efficienza della
Bossi-Fini rispetto alla Turco-Napolitano che: "in due anni avendo a
disposizione solo 250.000 domande ne ha lasciate invalidate 35.000".
L'esponente del governo ha poi suggerito l'estensione a tutti i paesi Ue del
sistema delle quote previlegiate, gia' attivo in Italia. "Si tratta - ha
spiegato Mantovano portando l'esempio dello Sry Lanka- di stipulare accordi con
i paesi da cui provengono i calndestini affinche' ne blocchino la partenza. In
cambio il paese ospitante garantisce una quota minima di immigrati da
accogliere".
12. Terre di Mezzo dedica speciale alla Bossi-Fini, un anno dopo. (AGI), ROMA, 27 SETTEMBRE 2003. La rivista "Terre di mezzo",
giornale di strada, dedica il suo numero di settembre all'anniversario della
"Bossi-Fini". La nuova legge, secondo la rivista, ha un "trend
di incostituzionalita'" superiore a quello della precedente legge
sull'immigrazione, la cosiddetta "Turco-Napolitano", che, dal
novembre '98 al maggio 2002, in 3 anni e mezzo, suscito' 285 eccezioni, tutte
respinte dalla Corte costituzionale. Queste pero', ed e' la novita', potrebbero
essere le ultime settimane di vita della "Bossi-Fini". Infatti, il 15
ottobre, una prova decisiva aspetta l'attuale legge sull'immigrazione: la Corte
Costituzionale, riunita in camera di consiglio, mettera' sotto esame la
"Bossi-Fini". Obiettivo: decidere se il testo sia in linea o meno, in
alcune sue parti, con la massima legge dello Stato, la Costituzione. L'articolo
su cui si sono incagliati la maggior parte dei processi - almeno 221 casi - e'
senza dubbio il 13 che disciplina l'arresto obbligatorio in flagranza. La norma
prevede che un extracomunitario debba essere arrestato, processato in
direttissima e punito con la detenzione se si trattiene sul territorio italiano
nonostante l'ordine di espulsione ("arresto obbligatorio in
flagranza"). Misure che violerebbero prima di tutto il principio di
uguaglianza fra i cittadini di cui parla l'articolo 3 della Costituzione.
13. PISANU: impartite direttive per rimpatrii immediati. (AGI), ROMA, 27
settembre 2003. Il ministro
dell'Interno Pisanu ha impartito precise direttive affinche' si preceda nei
tempi piu' rapidi all'identificazione degli immigrati e all'immediato rimpatrio
verso i paesi di origine di ultima provenienza di tutti quelli che non hanno
diritto di asilo. E' quanto afferma una nota del Viminale che aggiunge: "I
recentissimi arrivi, con imbarcazioni sfuggite ai controlli, necessitano di
risposte immediate per impedire alle organizzazioni criminali che in tal modo
si reclamizzano sulle coste nordafricane presso i loro potenziali clienti di
proseguire nella loro remunerativa attivita' delittuosa". A tal proposito
il Viminale specifica che nei giorni scorsi sono stati ricondotti a Malta i 148
nordafricani giunti nei giorni scorsi in Italia e che nelle ultime 24 ore sono
stati rimpatriati 233 immigrati clandestini.
14. IMMIGRAZIONE:
Casini, ineludibile disciplina diritto di asilo. Parlamento definisca in
maniera coerente con decisione Ue. (Ansa),
SAN MARINO, 26 settembre 2003. E' "ineludibile", che il Parlamento
definisca una disciplina organica del diritto d'asilo "coerente con le
decisioni assunte in sede europea". E' uno dei passi salienti dell'
intervento del Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini all' edizione del
2003 del comitato interpaese del Rotary International sul tema
"migrazioni".Un tema quello dell' immigrazione che "passa anche
attraverso l' istituto del diritto di asilo che pone questioni particolarmente
delicate. Per il legislatore italiano è questa la frontiera più
attuale".L' Italia - ha spiegato Casini - dopo aver ratificato la
convenzione di Ginevra ne ha garantito nel tempo l' applicazione ma "la
nostra Carta costituzionale definisce tuttavia i confini del diritto di asilo
in termini ben più ampi da quelli fissati da quella convenzione, prefigurando
uno strumento avanzato, volto a garantire la massima diffusione dei valori
della libertà e della democrazia".Casini ha ricordato che è in corso alla
Camera il dibattito presso la commissione Affari costituzionali: "Sono
fiducioso - ha detto - che possa giungere presto all' esame dell' aula un testo
sulle cui linee di fondo sia possibile registrare la più ampia
condivisione".
15. IMMIGRAZIONE:
Casini, ineludibile disciplina diritto di asilo(2) (Ansa), SAN MARINO,
26 settembre 2003. Casini ha incentrato l' intervento al comitato del Rotary
parlando del percorso di sofferenza vissuto dalla stessa Italia sul tema dell'
immigrazione. Il presidente della Camera infatti ha parlato di una maturata
"consapevolezza che ai fenomeni migratori è necessario rispondere con
spirito di accoglienza e insieme con senso di responsabilità".Casini ha
ribadito che nel corso delle ultime due legislature "é stata data una
risposta legislativa complessiva al fenomeno dell' immigrazione". "E'
un risultato - ha aggiunto - che ritengo sia oggettivamente positivo anche se
ovviamente le singole soluzioni individuate non accontentano tutti nella stessa
misura". Il percorso non è stato agevole - ha spiegato Casini - perché
occorreva conciliare l' esigenza dell' aiuto ai più deboli e della
realizzazione di una società giusta, l' esigenza dei cittadini di vivere in
sicurezza, di contrastare lo sfruttamento degli esseri umani e il timore di
perdere l' identità culturale e religiosa del paese. Il presidente della Camera
ha parlato dell' importanza del ruolo dei cattolici nel dialogo interreligioso.
"Credo che il legislatore italiano abbia saputo rispondere a questa sfida
con equilibrio, senza trincerarsi dietro un 'buonismo' inutile e di maniera, ma
anche senza cedere alle tentazioni di un atteggiamento demagogico e
superficiale che avrebbe potuto prevalere, anche sull' onda di emotività
seguita ai fatti dell' 11 settembre 2001". La disciplina sull'
immigrazione - ha detto ancora Casini - si fonda ora su tre cardini: la programmazione
dei flussi migratori, il contrasto all' immigrazione clandestina, l'
integrazione degli stranieri regolari. Il Presidente della Camera ha definito
decisivo il ruolo delle intese più ampie rispetto agli accordi di riammissione
degli stranieri irregolari raggiunti con l' Albania, la Tunisia e il
Marocco.Dopo il suo intervento al Rotary Casini è stato ricevuto in udienza
privata dai capitani reggenti della Repubblica di San Marino.
16. Il
Tribunale di Trento dice sì al ricongiungimento familiare di fatto con il
coniuge irregolare. (migranews.net), 26 settembre
2003. Con
un’ordinanza depositata in cancelleria il 14 agosto 2003, il Tribunale di
Trento ha accolto il ricorso contro il provvedimento di espulsione di uno
straniero irregolare coniugato con una cittadina immigrata regolarmente
soggiornante, in possesso dei requisiti sostanziali per il ricongiungimento
familiare. La moglie del sig. X - entrato in Italia senza regolare visto
d’ingresso - ha un regolare permesso di soggiorno, dispone di un idoneo
alloggio ad ospitare la famiglia, lavora e dispone di un reddito sufficiente
per il sostentamento della coppia. Per il Tribunale ciò significa che vi sono
le condizioni perché possa essere chiesto il ricongiungimento familiare ai sensi
dell’art. 29 del Decreto Legislativo 286/98 senza che la moglie abbia attivato
la prescritta procedura per il rilascio del nulla osta al ricongiungimento
familiare e per l’ingresso regolare in Italia del marito. L’ordinanza del
Tribunale ritiene che “ si sia in presenza di una violazione meramente
procedurale e formale, posto che nella sostanza sussistono i requisiti
normativi per il ricongiungimento, tanto che si può fondatamente valutare che
tale beneficio sarebbe stato accordato ove fosse stata inoltrata richiesta con
le prescritte modalità”. Il Tribunale ricordando che l’unità familiare è un
diritto garantito dalla Costituzione italiana accoglie il ricorso ed annulla il
decreto di espulsione. L’art.30, comma
1, lettera c) del Decreto Legislativo 286/98 (la cosi detta legge
Napoletano-Turco) e le successive modificazioni introdotte dalla cosiddetta
legge Bossi – Fini permette chiaramente al cittadino straniero regolarmente
soggiornante di chiedere il rilascio di un permesso di soggiorno per il proprio
coniuge irregolarmente soggiornante nel caso in cui quest’ultimo abbia avuto
nel passato un permesso di soggiorno oggi scaduto.Il permesso di soggiorno però
(che può essere stato rilasciato anche per motivi di turismo o di salute) non
deve essere scaduto da oltre un anno. Il cosiddetto ricongiungimento familiare
di fatto, cioè la regolarizzazione della situazione di soggiorno del coniuge
senza che quest’ultimo sia costretto a fare un viaggio di andata e ritorno per
il paese d’origine, è stato utilizzato da molti lavoratrici e lavoratori
immigrati che hanno ottenuto il permesso di soggiorno in base alla
sanatoria/regolarizzazione prevista Bossi-Fini. In particolare a Genova è stato
utilizzato dai migranti ecuadoriani i quali potevano, fino a qualche mese fa,
fare ingresso in Italia per turismo senza l’obbligo del visto, chiedendo alla
questura il rilascio del permesso di soggiorno turistico. Lo stesso art. 30
permette inoltre ai rifugiati di chiedere il rilascio di un permesso di
soggiorno per motivi familiari per il coniuge irregolare a prescindere dalla
sua situazione di soggiorno. C’è da ricordare che quanto detto per il coniuge è
previsto anche per i genitori a carico quando non hanno altri figli nel paese
d’origine o di provenienza oppure quando hanno più di sessantacinque anni e gli
altri loro figli sono impossibilitati al loro sostentamento. La situazione dei
figli minori è molto più agevolata poiché sono tutelati dall’art.19 del Decreto
Legislativo 286/98, ed il ricongiungimento di fatto per loro è possibile senza
l’obbligo di dimostrare di essere in possesso dei requisiti previsti per
l’ottenimento del nulla osta all’ingresso per motivi familiari. La positiva
sentenza del Tribunale di Trento, rispettosa delle normative sull’immigrazione
e della Costituzione italiana, potrebbe - se venisse recepita da una circolare
del Ministero dell’Interno - permettere l’uscita dalla clandestinità di molti
immigrati che vivono con i loro parenti regolarmente soggiornanti, i quali per
vari seri motivi non possono fare un viaggio di andata e ritorno per il loro
paese d’origine. La regolarizzazione del loro permesso di soggiorno (legalmente
possibile ai sensi dell’ordinanza) permetterebbe loro di lavorare in regola ed
ai loro datori di lavoro di pagare i contributi all’INPS.
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