Il Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna

Considerato che

· sempre più la nostra regione, similmente a quanto accade nelle zone più produttive del Paese e dell'Unione Europea, è meta di cittadini stranieri, in maggioranza di provenienza extra UE, che cercano lavoro e una vita migliore, spesso fuggendo da situazioni di gravi difficoltà - povertà guerre e dittature - presenti nei Paesi di origine,

· in Emilia-Romagna vivono ora circa 200.000 immigrati (il 5% della popolazione), in gran parte regolarizzati; integrati nel sistema produttivo e inseriti in un nucleo familiare,

· la nostra regione, quarta per presenza straniera; è la prima in Italia per numero di bambini e ragazzi inseriti nelle scuole, indicatore significativo di radicamento nella società;

Ritenuto che

tutte le azioni programmate e finanziate negli ultimi anni dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con gli Enti locali e il Terzo Settore, hanno contribuito a determinare questa realtà complessivamente positiva., puntando a contrastare ogni forma di sfruttamento e illegalità.; all'informazione sui diritti/doveri, all'inserimento nella formazione e nel lavoro, alla facilitazione nell'accesso ai servizi socio-sanitari e alla partecipazione alla vita locale;

Chiede al Governo e al Parlamento

.

• di superare il collegamento tra soggiorno e mantenimento del posto di lavoro, che rende i migranti estremamente ricattabili e li confina in una condizione semiservile;
• . di approvare con urgenza una legge che garantisca il diritto di asilo, in applicazione dell'art. lO della Costituzione;

Si impegna

• a garantire ai cittadini stranieri adeguate forme di tutela dei diritti e di conoscenza dei doveri previsti dall’ordinamento italiano ed europeo;
• a operare per il superamento dei CPT, individuando soluzioni alternative che permettono la chiusura dei centri che prevedono la detenzione dei cittadini stranieri immigrati in base al solo elemento della clandestinità, che per la nostra Costituzione e per il nostro ordinamento legislativo non è un reato penale.

Bologna, 25 febbraio 2004