Allegato B
Seduta n. 556 del 9/12/2004


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INTERNO

Interrogazioni a risposta orale:

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in occasione dello sciopero generale dello scorso 30 novembre 2004 a Bologna si è nuovamente verificato una sorta di


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«esproprio proletario affievolito» in danno della libreria «Melbookstore» di Via Rizzoli;
un gruppo di no-global ha minacciato di occupare la libreria impedendo l'ingresso ai clienti se non fosse stata decisa una riduzione dei prezzi di copertina dei libri in vendita (cfr. Agenzia AGI 30 novembre 2004, ore 11,40);
dopo una «trattativa» con la proprietà, si è deciso, non certo liberamente, di mettere in vendita i libri nuovi con il 30 per cento di sconto e quelli usati con il 70 per cento di sconto;
nella prima ora di questo «accordo» sono stati acquistati circa duecento libri;
è di tutta evidenza l'inammissibilità di tali comportamenti, che integrano fattispecie di reato molto gravi che restano impunite -:
quali iniziative siano state assunte dalle forze dell'ordine per far cessare la consumazione di reati;
se alcuni dei responsabili siano stati individuati;
quali strategie si intendano adottare per prevenire iniziative di questo genere, che, emulativamente, rischiano ormai di diventare una vera e propria «moda rivoluzionaria» del fine settimana.
(3-03962)

ROSSO, ZANETTA e DANIELE GALLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il fenomeno dell'immigrazione è una realtà ormai presente sul territorio nazionale;
la disciplina giuridica contenuta nella legge 30 luglio 2002, n. 189, costituisce il primo strumento di definizione dei problemi legati al diritto dell'immigrazione;
non sono mai state costituite le Commissioni territoriali, pur previste dall'articolo 32 comma 1-ter della summenzionata legge;
è prevista la possibilità in astratto di ricorrere in via amministrativa e gerarchica avverso il provvedimento di diniego dello status di rifugiato, tuttavia non esiste alcun modo in concreto per sospendere l'esecuzione del provvedimento opposto;
il cittadino straniero, espulso e rimpatriato, in pendenza di un ricorso gerarchico avverso un provvedimento di diniego dello status di rifugiato, può rimanere vittima di persecuzioni nel paese dal quale proviene -:
come il Governo intenda porre rimedio alle carenze di cui ai summenzionati problemi, a chi sarebbero da attribuire le responsabilità derivanti dagli atti persecutori di cui all'ultimo punto, e se si possa ipotizzare una violazione degli articoli 10 comma 3 Costituzione e degli articoli 3, 5, 14 della Convenzione per la Salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà Fondamentali da parte dello stato italiano.
(3-03968)

Interrogazioni a risposta scritta:

DI SERIO D'ANTONA e LUCIDI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il giorno 27 novembre 2004 nella citta di Roma, nel quartiere Marconi (XV Municipio), si è svolta una manifestazione indetta da «Forza Nuova», dietro le parole d'ordine «lavoro e casa per gli italiani»;
i manifestanti hanno sfilato gridando slogan anti-ebraici e antisemiti; inneggiavano «viva il Duce» e mostravano il saluto fascista. Tali atti, secondo l'interrogante, sono riconducibili a «reato di apologia al fascismo» e comunque vietati dalle leggi dello Stato (cosiddetta «legge Mancino»);
per tutta la durata della manifestazione i commercianti ed i cittadini del quartiere hanno vissuto in un clima di forte tensione e preoccupazione;


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la manifestazione era stata da diversi esponenti istituzionali ritenuta pericolosa e da impedire, come evidenziato anche dal Consiglio del XV Municipio, attraverso un ordine del giorno approvato, che chiedeva la revoca della manifestazione per l'incolumità pubblica e per l'alta presenza della Comunità ebraica nel quartiere Marconi;
appare evidente che la manifestazione è stata l'ennesimo atto provocatorio nei confronti della Comunità ebraica del quartiere Marconi che, già da tempo ha intrapreso la strada del dialogo multietnico, multireligioso e multiculturale;
nonostante la forte presenza delle forze dell'ordine, durante la manifestazione non sono cessati gli slogan anti-ebraici, e si sono altresì verificati interventi da parte delle forze dell'ordine per disperdere i giovani della comunità ebraica -:
quali provvedimenti intenda assumere, al fine di scongiurare il ripetersi di tali episodi che arrecano grave disturbo alla quiete pubblica, e che rappresentano un oltraggio ai valori fondanti della nostra Repubblica;
quali siano i motivi che hanno indotto le istituzioni competenti a non impedire questa manifestazione con presumibili intenti razzisti, così come richiesto nell'ordine del giorno approvato dallo stesso Consiglio del XV Municipio di Roma, in cui si evidenzia una forte preoccupazione per la Comunità ebraica presente nel territorio e per l'incolumità pubblica.
(4-11937)

PERROTTA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
come si evince da un articolo a firma di Oscar Grazioli, pubblicato su Libero, il 2 dicembre 2004, sono in vendita collari elettrici per i cani;
la trasmissione Striscia la notizia ha mandato in onda immagini di un «addestratore» che obbligava il cane a tenere un oggetto tra i denti mediante scosse elettriche tanto violente da stordirlo e ribaltarlo a terra;
sulle confezioni non viene indicato né l'amperaggio né gli altri dati relativi alla potenza;
questi collari sono liberamente venduti nei negozi di accessori per cani e gatti e si trovano anche su internet, così come segnalatoci dall'Assoconsum di Catania -:
se il Ministro interrogato intenda intervenire al fine di vietarne la produzione e la vendita.
(4-11939)

BULGARELLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
secondo quanto riportato dal Corriere della Sera del 3 dicembre, il 17 febbraio 2003 Abu Omar, imam a Milano, è stato rapito vicino alla sua abitazione in via Conte Verde. Di fronte allo sguardo di alcuni testimoni tre uomini a volto scoperto lo avrebbero infatti fatto salire a forza su un minivan;
alcune intercettazioni e il metodo utilizzato hanno convinto gli inquirenti che i rapitori sono agenti dei servizi segreti, presumibilmente americani e, forse, italiani. È questo infatti il metodo usato dagli americani per far sparire almeno 70 terroristi veri o presunti;
secondo una ricostruzione ancora ufficiosa Abu Omar sarebbe stato trasportato in una base americana in Italia con scalo aereo e quindi portato in Egitto dove, quattordici mesi dopo il rapimento viene scarcerato ma solo per poche settimane di libertà vigilata;
l'Italia è quindi già divenuta teatro di una vera e propria guerra sporca al terrorismo dove si considera lecito un arresto illegale -:
di quali elementi informativi il Governo disponga in merito a quanto delineato in premessa, e quali iniziative intenda adottare al riguardo.
(4-11944)


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CICALA e ANTONIO BARBIERI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il Comune di Roccarainola (Napoli), in data 17 novembre 2002 ha approvato il piano regolatore generale;
allo stato, tale strumento urbanistico è al vaglio degli organi competenti ed in fase di approvazione da parte della Provincia;
sennonché, in data 8 ottobre 2004, il Consiglio Comunale di Roccarainola ha revocato ed annullato la delibera di adozione del citato PRG;
nel frattempo, sono state presentate richieste di permessi per costruire da parte di diversi Consiglieri del predetto Comune o da parte di loro stretti congiunti;
in virtù della suddetta revoca del PRG, verrebbero accolte quasi tutte le domande;
la seduta dell'8 ottobre 2004, nel corso della quale è stata votata la citata revoca, si è tenuta solo in seconda convocazione, con la presenza di sei consiglieri, essendo andata deserta la seduta in prima convocazione per mancanza del numero legale;
tra gli altri risultavano assenti proprio i Consiglieri Comunali interessati direttamente o per conto di congiunti al rilascio di concessione edilizia;
il responsabile dell'UTC, Architetto Gragnano, al fine di consentire il ripristino del vecchio piano di fabbricazione, che avrebbe permesso il rilascio delle licenze edilizie, ha motivato la revoca del PRG con una perizia giurata e successivamente argomentando l'impossibilità di creare un'area PIP in determinate zone;
tale motivazione appare agli interroganti pretestuosa perché la zona destinata ad aree PIP prima dell'adozione del PRG revocato, è stata votata all'unanimità dal Consiglio Comunale e perché quelle zone sono ubicate nelle vicinanze della zona ASI di Nola, dell'interporto campano, zona facilmente raggiungibile tramite strade provinciali, autostrada e asse mediano;
inoltre, la perizia effettuata da due professionisti incaricati dal responsabile UTC, al fine di verificare la consistenza e la tipologia delle unità abitative, ritiene apoditticamente presunti i dati ISTAT che fanno parte dell'istruttoria del PRG -:
se intenda, valutata la questione sopra esposta adottare le iniziative di competenza disponendo l'accesso presso il Comune di Roccarainola della Commissione prefettizia.
(4-11947)

BULGARELLI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, il governo libico avrebbe impedito l'ingresso nel paese a un team dell'organizzazione umanitaria Human Rights Watch; la visita aveva come obiettivo, tra gli altri, quello di verificare le condizioni e il trattamento riservato agli immigrati; la Libia è infatti un paese di passaggio per molte persone che chiedono asilo politico o emigrano dai paesi dell'Africa sub-sahariana; come risulta da molte precedenti denuncie di organizzazioni internazionali, gli immigrati sono spesso sottoposti ad abusi e violenze da parte della polizia del luogo, che li detiene spesso illegalmente o, in altri casi, li deporta, rimandandoli in paesi come Eritrea e Somalia, dove rischiano gravi ritorsioni;
in occasione degli sbarchi di immigrati avvenuti sull'isola di Lampedusa nel mese di ottobre, Amnesty International si era detta profondamente turbata dalla velocità con cui centinaia di persone erano state deportate da Lampedusa verso la Libia e dalla mancanza di trasparenza di tali procedure; un recente rapporto della stessa organizzazione («Libia: è tempo di rendere i diritti umani una realtà») ha evidenziato gravi preoccupazioni per la situazione dei diritti umani nel paese nordafricano, che non ha ancora firmato la


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Convenzione delle Nazioni Unite sullo status di rifugiato del 1951; Amnesty International denunciava inoltre che alcune delle persone respinte da Lampedusa potessero, una volta in Libia, rischiare un ulteriore respingimento verso paesi dove potevano andare incontro a torture o trattamenti crudeli, inumani e degradanti;
Amnesty International faceva infine notare che nonostante la Libia abbia sottoscritto la Convenzione sui rifugiati dell'Organizzazione dell'unità africana, essa ha violato i propri obblighi in materia di arresto, detenzione e processo, con pesanti conseguenze sulle vite di centinaia di reali o possibili oppositori politici come su quelle di migranti e possibili richiedenti asilo, per questo motivo, Amnesty International aveva sollecitato il governo libico a permettere all'Acnur di incontrare le persone espulse dall'Italia in modo che i funzionari di questo organismo potessero verificare le loro condizioni e denunciare ogni violazione dei loro diritti fondamentali -:
se, alla luce dell'ennesima denuncia presentata da un'organizzazione umanitaria sul trattamento riservato in Libia agli immigrati, il nostro Governo non ritenga opportuno rivedere gli accordi stipulati con la Libia e se si sia adoperato per verificare la sorte delle centinaia di migranti coattivamente rispediti da Lampedusa nel paese libico.
(4-11949)

PISA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
mentre si sta ancora discutendo la modifica degli articoli della II parte della Costituzione, già si stanno creando diverse interpretazioni sul contenuto del progetto in corso di discussione;
il nuovo modello costituzionale suscita molti dubbi relativi alle attribuzioni delle competenze tra lo Stato e le regioni, competenze che, peraltro, si sovrappongono e danno origine ad una disputa anche in, riferimento all'unità nazionale;
nei giorni scorsi si sono accese le polemiche sulle competenze regionali relativamente alla questione delle polizie locali, uno dei temi principali per la sicurezza dei cittadini. Gli ultimi dati dell'ISTAT parlano di un lento, ma certo, incremento dei delitti denunciati all'autorità giudiziaria;
i progetti regionali sulla polizia locale, da ultimo quello annunciato dalla Regione Lazio, creano, secondo l'interroganto, confusione politica e istituzionale anche tra i cittadini e discriminazioni tra cittadini appartenenti a regioni diverse -:
se non ritenga il Ministro ad adoperarsi per il potenziamento e miglioramento dei servizi offerti dai corpi di polizia già esistenti;
quale sia la posizione del Ministro interrogato sull'istituzione delle politiche regionali e se non ritenga che la stessa possa comportare, il rischio di discriminazione tra le diverse regioni, nonché di confusione nella delicata materia dell'ordine pubblico.
(4-11956)