UE: MISURE PER FRENARE LAVORATORI EST PAESE PER PAESE /ANSA

 (SCHEDA)

    (ANSA) - BRUXELLES, 24 FEB - Per frenare l'arrivo di

 manodopera a basso costo dai dieci nuovi paesi che dal primo

 maggio entreranno nella Ue, i paesi della Ue hanno deciso o

 stanno decidendo misure. Ecco un quadro della situazione, al

 momento attuale:

    IRLANDA: ha annunciato che non applichera' restrizioni.

    GRAN BRETAGNA: ieri il governo di Tony Blair, favorevole ad

 accogliere forza lavoro considerata la piena occupazione e

 l'economia in espansione, ha deciso che per i primi due anni

 lavoratori provenienti dai paesi dell'est non godranno di

 assistenza pubblica e avranno l'obbligo di iscrizione in un

 registro di lavoro.

    GERMANIA-AUSTRIA: hanno manifestato l'intenzione di avvalersi

 di tutti i sette anni del periodo di transizione. Dopo il primo

 maggio, i lavoratori di altri paesi dovranno essere

 preventivamente in possesso di un permesso di lavoro valido.

 Nessun beneficio sociale sara' concesso a chi ne sara'

 sprovvisto.

    OLANDA: nessuna decisione finale e' stata ancora presa dal

 Parlamento. Il governo non ha escluso la possibilita' di imporre

 un tetto di 22 mila lavoratori nel primo anno.

    DANIMARCA-SVEZIA: hanno dichiarato di non volere creare

 barriere ai nuovi immigrati in cerca di lavoro. Misure

 restrittive saranno pero' prese per evitare un accesso

 automatico ai sistemi di sicurezza sociale per difendersi dai

 ''turisti del welfare''.

    FRANCIA-BELGIO-SPAGNA-PORTOGALLO: l'orientamento e' di

 usufruire del periodo di transizione di due anni e di verificare

 poi l'esigenza di nuove restrizioni. Previsti anche accordi

 bilaterali con singoli paesi, in particolare Polonia.

    ITALIA: non c'e' ancora una proposta del governo. Oggi

 l'on.Mario Borghezio (Lega nord) ha chiesto che l'Italia

 ''blocchi gli ingressi per almeno due anni''. Nel primo periodo

 biennale di transizione i nuovi immigrati non avrebbero accesso

 ai benefici sociali. Ipotizzati accordi bilaterali.

    FINLANDIA: un progetto di legge arrivato in Parlamento

 prevede restrizioni per i primi due anni ai cittadini dei nuovi

 entranti, con le eccezioni di Malta e Cipro. I nuovi immigrati

 non avranno accesso a tutti i benefici del sistema sociale se

 saranno sprovvisti di permesso di lavoro valido e di residenza

 finlandese.

    GRECIA: si sta orientando verso l'applicazione del periodo di

 transizione di due anni. I benefici concessi ai disoccupati

 saranno estesi solo ai lavoratori legali che pagano i

 contributi. Nessun accordo bilaterale e' previsto. (ANSA).

 

      OS

 24-FEB-04 17:48 NNNN