T R I B U N A L E D I T R A P A N I

SEZ. PENALE

PROC. PEN. 386/01 R.G.

A CARICO DI CERENZIA LEONARDO

 

I L T R I B U N A L E

1 - DOTT. FRANCO MESSINA         PRESIDENTE

2 - DOTT. LUCIA FONTANA        GIUDICE

3 DOTT. GIUSEPPE MECCARIELLO        GIUDICE    

                                                 

DOTT. MARZIA CASTALDI   PUBBLICO MINISTERO

SIG. ROSA BARBATA      CANCELLIERE

SIG. GIUSEPPINA ROSANO OPERAT. REGISTRAZIONE

UDIENZA DEL 29/10/2003

 

Tenutasi presso Aula Penale del Tribunale di Trapani

Alternate Process: ESAME  IMPUTATO:		DA PAG      A PAG:

CERENZIA LEONARDO		    02		65

 

 

 

 

RINVIO AL 28 NOVEMBRE 2003

PROC.N. 386/01 A CARICO DI CERENZIA LEONARDO

UDIENZA DEL 29/10/2003

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COSTITUZIONE DELLE PARTI

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PRESIDENTE:       allora, costituiamo le parti. Allora, Cerenzia Leonardo libero presente, difeso dall'avvocato Crescimanno. Diamo atto del difensore, del patrono di parte civile.

                  Allora,  il  programma  era  l'esame  dell'imputato  si sottopone?

CERENZIA L.:      s.

PRESIDENTE:       prego, s certamente pu portare tranquillamente i documenti.

ESAME DELL'IMPUTATO CERENZIA LEONARDO

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PRESIDENTE:       allora, diamo atto che si procede all'esame dell'imputato richiesto dalla difesa.

                  Allora, devo farle un avvertimento ai sensi dell'articolo 64 del codice di rito, nel senso che laddove lei dovesse rendere dichiarazioni che riguardano la responsabilit di altri, cio fare accuse su altri in ordine a queste dichiarazioni lei assumer la qualit di teste, nel probabile instaurando procedimento.

CERENZIA L.:      va bene.

PRESIDENTE:       va bene, prego.

CERENZIA L.:      grazie.

PRESIDENTE:       chiaramente inutile che gli dico se vuole rispondere perch ha gi dichiarato che vuole sottoporsi all'esame.

CERENZIA L.:      mi avvalgo della facolt di parlare.

PRESIDENTE:       quello un diritto. Prego.

AVV. CRESCIMANNO: grazie Presidente. Dottore Cerenzia, lei stato prefetto di Trapani.

CERENZIA L.:      s.

AVV. CRESCIMANNO: in quale periodo?

CERENZIA L.:      dal '97 al 20 dicembre '99, eh nel 2000 pardon, nel 2000 chiedo scusa.

AVV. CRESCIMANNO: lei nella qualit di prefetto di Trapani si occupato dei fatti relativi alla collocazione, all'opera pia del Serraino Vulpitta, di un centro di accoglienza e di trattenimento di extracomunitari?

CERENZIA L.:      s.

AVV. CRESCIMANNO: a partire da quando?

CERENZIA L.:      be', la legge istitutiva di questi centri di accoglienza e permanenza temporanea del 6 marzo dell'88.

AVV. CRESCIMANNO: del?

CERENZIA L.:      '88.

AVV. CRESCIMANNO: '88?

CERENZIA L.:      '98, numero 40. Quindi per brevit poi la chiamiamo 40, e io me ne occupai subito appena entr in vigore, anzi diciamo qualche giorno prima perch il 27 febbraio ancor prima che entrasse in vigore la legge, il Ministero poich si sapeva che questa legge doveva entrare in vigore avvis i prefetti d'Italia e in special modo anche per via telefonica i prefetti pi interessati, dove si...

AVV. CRESCIMANNO: quelli di frontiera diciamo.

CERENZIA L.:      di  frontiera  ecco,  Trieste,  Palermo,  Brindisi  e  cos via.

                  E quindi ci occupammo di questa faccenda, vado avanti o preferisce lei farmi le domande.

AVV. CRESCIMANNO: no, no, pu andare avanti e io eventualmente m'inserisco.

CERENZIA L.:      allora, il telegramma parlava di questi centri di trattenimento previsti poi dall'articolo 14 della legge 40, e diceva praticamente di reperire degli alloggi, di reperire delle strutture che dovevano avere la caratteristica di avere 100 posti e oltre diceva il telegramma.

                  Per non dava molte indicazioni su come dovessero essere fatti e come dovessero essere attrezzati.

                  Ci siamo messi subito...

AVV. CRESCIMANNO: mi scusi, prima che vada avanti.

CERENZIA L.:      prego.

AVV. CRESCIMANNO: cos concludiamo gli argomenti e non ci torniamo poi di sopra.

CERENZIA L.:      certo.

AVV. CRESCIMANNO: il telegramma diceva qualcosa in ordine ai criteri per l'individuazione degli edifici idonei sotto il profilo della sicurezza e della vigilanza?

CERENZIA L.:      non ricordo questo sinceramente.

AVV. CRESCIMANNO: parlava o no di l'inoltro o impiego di risorse umane per la vigilanza?

CERENZIA L.:      io posso vederlo un po', un attimo. Sa sono passati diversi anni.

                  S, dunque il telegramma diceva che si doveva guardare a una capacit di vigilanza ridotta per risparmiare uomini della polizia, e doveva avere anche un certo ... dal punto di vista della vivibilit e della solidariet.

AVV. CRESCIMANNO: oh, a seguito di questo telegramma che tipo di attivit lei pose in atto o per reperimento di un edificio idoneo?

CERENZIA L.:      noi ci siamo messi subito alla ricerca, cercando d'interpellare tutte quelle strutture che noi ritenevamo potessero  avere  questo  tipo  di  fabbricato,  di struttura.

                  Naturalmente non fu facile trovarlo e poi abbiamo fatto delle riunioni alle quali hanno partecipato il Sindaco, allora Sindaco di Trapani, ovviamente le forze dell'ordine il questore Colonnello dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, i collaboratori, i funzionari, alcuni della capitaneria di porto, poi il Presidente o qualcuno delegato dall'amministrazione provinciale, chiamammo anche i dirigenti dell'A.S.L., e qualche rappresentante anche se non ricordo male della Chiesa.

                  Ma purtroppo non si trov nulla, perch tutte queste persone interpellate fecero presente che non avevano strutture idonee.

                  Chiamammo anche il rappresentate dell'Esercito perch qua ci sono delle caserme ma disse che non poteva essere utilizzate.

                  D'altra parte ci avevano detto per via telefonica che avevano molta fretta di fare questi centri, per cui dovevamo cercare anche  qualche  struttura  che  non  fosse  del  tutto fatiscente.

                  Ricordo che vicino, andando su verso Erice c'era una struttura, un ex manicomio, per era talmente messa male che ci sarebbero voluti molti miliardi per metterla a posto e parecchio tempo, cosa che era incompatibile con i tempi stretti che per telegramma e via filo ci continuavano a dire.

AVV. CRESCIMANNO: pervenne poi lo sappiamo, pi che una domanda stavolta una mera affermazione.

                  Si pervenne poi a un'individuazione.

CERENZIA L.:      s, perch...

AVV. CRESCIMANNO: come si pervenne all'individuazione...

CERENZIA L.:      si pervenne ecco, ovviamente io avevo i miei collaboratori perch io non sono di Trapani.

                  Allora, il dottor D'Amico viceprefetto, perch allora c'era attuale prefetto di Cosenza che trapanese e ha vissuto una vita qua, disse: "proviamo un po' con il Serraino Vulpitta perch io so che una struttura di queste.."

                  Allora, chiamammo presso il Serraino Vulpitta e dopo una certa cos attivit di persuasione ci disse che ce l'avrebbe concesso in locazione.

AVV. CRESCIMANNO: se ne occup lei direttamente, se n'era occupato altra struttura?

CERENZIA L.:      no, no. Le dico come andata la cosa, l'allora direttore generale dei servizi civili prefetto Emilio Delmese mi telefon per dirmi "guarda che la legge non ha finanziamento, quindi trova tu la soluzione" ma il gli dissi: "ma caro collega, come mai?" "ma i prefetti devono saperlo fare caso mai".

                  Allora, chiesi al Sindaco di allora, l'architetto Buscaino se fosse disposto a farci questi lavori.

AVV. CRESCIMANNO: ma prima ancora dei lavori, all'individuazione del Serraino Vulpitta di arriv su sua iniziativa, su indicazione del viceprefetto, su intervento di altre autorit.

CERENZIA L.:      dal parte del viceprefetto e anche il questore fece una relazione in cui disse che poteva andar bene, tutto sommato poteva essere idonea.

AVV. CRESCIMANNO: s, dopodich la prefettura cosa fece a questo punto, individuato il Serraino Vulpitta il possibile centro di accoglienza e trattenimento, cosa fece?

CERENZIA L.:      noi abbiamo iniziato a vedere se.., abbiamo riunito il comitato di sicurezza pubblica e abbiamo prospettato questa cosa e si pervenne alla conclusione che poteva andare.

                  Dopodich quello che ho detto.

AVV. CRESCIMANNO: certo.

CERENZIA L.:      abbiamo parlato con il Sindaco prima a voce e poi per scritto, perch il Sindaco ovviamente mi disse che non poteva spendere dei soldi su una semplice dichiarazione mia verbale.

                  Allora, io mi sono impegnato per conto del Ministero, speriamo che poi la legge abbia finanziamento.

                  Il finanziamento c' stato e i lavori sono stati fatti, il Sindaco mi mise a disposizione l'ufficio tecnico suo, sotto la direzione dell'ingegnere Messina che allora era capo dell'ufficio tecnico, non so se lo sia ancora.

AVV. CRESCIMANNO: ufficio tecnico del comune.

CERENZIA L.:      del comune certo.

AVV. CRESCIMANNO: quindi il comune si fece carico delle spese con o senza onere del rimborso da parte del Ministero.

CERENZIA L.:      no, si fece carico delle spese con la promessa del rimborso che poi avvenne regolarmente.

AVV. CRESCIMANNO: per quanto attiene alla gestione del centro, lei convenne qualcosa e con chi?

CERENZIA L.:      per la gestione, dunque all'inizio la gestione.., ecco io distinguerei signor Presidente due tipi di gestione una gestione di sicurezza e era devoluta alla questura, e una gestione quotidiana che andava dalla pulizia al cibo, o non so al riscaldamento.

PRESIDENTE:       logistica.

CERENZIA L.:      ecco, la cosa logistica all'inizio lo fece la Caritas perch noi eravamo, diciamo si erano sempre un po' prestati a questo tipo di servizio.

                  Poi a un certo punto il vescovo mi scrisse una lettera dicendo che non condivideva quest'impostazione da un punto di visto legislativo, e ritir la Caritas.

                  Allora, affidammo la gestione al comune che gestiva da un punto di vista logistico tramite una cooperativa di cui francamente non ricordo il nome.

AVV. CRESCIMANNO: quindi il comune assunse quest'onere.

CERENZIA L.:      s.

AVV. CRESCIMANNO: anche in questo caso con o senza impegno di rimborso?

CERENZIA L.:      no, no, con impegno di rimborso da parte del Ministero degli Interni.

AVV. CRESCIMANNO: lei ricorda grosso modo i tempi di quest'attivit, d'individuazione del centro, d'impegno a fare i lavori, e di impegno anche della gestione da parte del comune.

CERENZIA L.:      guardi io...

AVV. CRESCIMANNO: considerato  che  siamo  partiti  dal  27  di  febbraio  con il...

CERENZIA L.:      dunque nel marzo, esattamente il 23 marzo del '98 noi abbiamo scritto al comune di Trapani per incaricarlo di fare insomma i lavori che erano necessari.

AVV. CRESCIMANNO: ho capito. Dopodich cosa avvenne, i lavori si misero in moto?

CERENZIA L.:      ma i lavori si misero in moto quasi subito, poi il Ministero dell'Interno con una circolare sempre del marzo se non vado errato 26 disse che avrebbe preso l'incarico di tutte le spese.

                  Questo fu un azzardo io lo confesso da parte mia, perch io ho dato inizio ai lavori non sapendo se ci fosse stata o meno la copertura finanziaria per ci fu.

AVV. CRESCIMANNO: e il Ministero adott un provvedimento proprio per l'assunzione del centro Serraino Vulpitta come entro di accoglienza?

CERENZIA L.:      s, ci fu un decreto del Ministro dell'Interno dico un certo.., col tesoro, con il Ministro del Tesoro e con le Solidariet Sociale mi pare qualcosa del genere, del 30 marzo in cui individuava diversi centri, uno di Milano, uno di Trapani, un altro di un'altra citt che non ricordo.

                  E' chiaro che.., vorrei specificare questo signor Presidente che noi prima di fare una cosa di questo genere, abbiamo mandato ovviamente tutte le piantine le cose al Ministero che ci ha autorizzato poi anche alla locazione.

AVV. CRESCIMANNO: per quanto attiene ai lavori di adeguamento dei locali del Serraino Vulpitta all'esigenze a cui era destinato il centro, vi fu una riunione in prefettura con il suo vicario, con il Sindaco, con il capo del settimo settore del comune, con il commissario straordinario del Serraino Vulpitta, nel quale incontro si decise su che base andavano fatti i lavori di sistemazione o di adeguamento per meglio dire.

CERENZIA L.:      s, s, per questi furono innanzitutto.., si prospett perch obiettivamente non che si sapesse con chiarezza come dovevano essere fatti questi strutture.

                  Per era evidente che bisognava fare delle strutture che fossero compatibili, dovessero coniugare la sicurezza del centro con al vivibilit del centro stesso.

                  E poi lavori furono sostanzialmente suggeriti dal questore e dagli altri competenti.

AVV. CRESCIMANNO: io faccio riferimento in particolare a una riunione tenutasi in prefettura il 20 aprile del '98.

CERENZIA L.:      s.

AVV. CRESCIMANNO: possibile che in quella riunione si addivenne e cito fra virgolette a una addeterminazione sulla base delle dichiarazioni tecniche fornite dal questore?

CERENZIA L.:      s, sulla base delle indicazioni tecniche fatte dal questore s.

AVV. CRESCIMANNO: lei ricorda...

PRESIDENTE:       si ricorda chi era all'epoca?

AVV. CRESCIMANNO: chi era all'epoca il questore le chiede il Presidente.

CERENZIA L.:      il questore Zanini Querini (o simile).

AVV. CRESCIMANNO: il  problema  delle  spese  rimane  quello  che  abbiamo  gi detto.

CERENZIA L.:      sempre a carico del Ministero.

AVV. CRESCIMANNO: con scorporo a carico del Ministero dell'Interno.

CERENZIA L.:      s.

AVV. CRESCIMANNO: si effettuarono sopralluoghi al Serraino Vulpitta, anche sotto il profilo dell'idoneit statica dell'edificio?

CERENZIA L.:      s, io incaricai.., siccome la struttura non era molto recente, era degli anni 30.

                  Mi feci fare un sopralluogo da parte del genio civile il quale accert il 4 maggio del '98 accert la staticit.

                  Dette qualche piccolo consiglio perch c'era un pezzetto di cornicione che non era messo bene e poi fu aggiustato e poi feci fare un sopralluogo dall'Unit Sanitaria Locale, dall'A.S.L. per i requisiti di igienicit.

                  E loro con un certificato del luglio, pochi giorni prima che aprisse il centro attestarono che c'erano ricordo i requisiti igienici minimi.

                  E insomma vivibile la cosa.

AVV. CRESCIMANNO: e il centro prese immediatamente a funzionare o vi fu un rinvio  del  tempo  prima  che  potesse  entrare  in funzione?

CERENZIA L.:      ma guardi ci fu una riunione fatta il 2 di luglio, nella riunione del 2 luglio cercammo di accelerare i lavori anche perch venne il sottosegretario Sinisi, il capo della polizia, il prefetto Delmese e altri funzionari e dissero che bisognava fare assolutamente presto.

                  Il centro entr in funzione il 13 luglio.

                  Non entr per in funzione regime completo, anche perch signor Presidente nessuno di noi aveva un'esperienza del genere quindi all'inizio cominciammo con non so, un 30 posti e poi man mano and avanti.

AVV. CRESCIMANNO: per quanto riguarda il profilo della sicurezza, gli standard di sicurezza che lavori vennero effettuati e su indicazioni di chi?

CERENZIA L.:      i lavori furono come ho detto prima furono effettuati dal comune, la maggior parte delle indicazioni per la sicurezza furono date dal questore.

PRESIDENTE:       scusi, avvocato se possiamo intervenire per evitare di tornare...

AVV. CRESCIMANNO: s, Presidente va benissimo.

PRESIDENTE:       quando lei parla di sicurezza da quale punto di vista affrontaste l'argomento, la sicurezza operativa, la sicurezza dell'immobile...

CERENZIA L.:      no, no, sicurezza operativa e delle persone che a qualunque titolo erano dentro.

                  Per quanto riguarda la staticit la cosa l'avevamo accertato prima.

AVV. CRESCIMANNO: parliamo delle misure di sicurezze attive e passive, con riferimento  alla  sicurezza  degli  ospiti  e  degli operatori...

CERENZIA L.:      e degli operatori.

PRESIDENTE:       va be', avvocato quando finisce abbiamo...

AVV. CRESCIMANNO: s, s, per carit ci mancherebbe.

PRESIDENTE:       s, s, ci mancherebbe avvocato era semplicemente...

AVV. CRESCIMANNO: non ho la pretesa di esaurire tutto...

PRESIDENTE:       no, no, avvocato chiaro che c'interesseranno quelli sulle norme antincendio dico.

AVV. CRESCIMANNO: e ora ci arriviamo.

PRESIDENTE:       per carit avvocato. Siccome si parlava di misure di sicurezza volevamo chiarire.

AVV. CRESCIMANNO: s, s...

PRESIDENTE:       certo.

AVV. CRESCIMANNO: per quanto mi riguarda ci andremo sullo specifico, poi ovviamente il Tribunale completer.

PRESIDENTE:       avvocato.

AVV. CRESCIMANNO: dunque e quindi le indicazioni che lei diceva per gli standard di sicurezza provenivano dal questore.

CERENZIA L.:      s.

AVV. CRESCIMANNO: si data un'indicazione puntuali di quali interventi bisognava fare per rispondere all'esigenza di trattenimento a cui il centro doveva rispondere?

CERENZIA L.:      s, s, e date delle indicazioni puntuali tipo sbarre alle finestre, delle porte che avessero certo...

AVV. CRESCIMANNO: parli al microfono.

CERENZIA L.:      delle porte che avessero determinate caratteristiche, questo per quanto attiene alla sicurezza.

                  E avesse almeno due porte una da una parte, e una dall'altra per vie di fuga e cos via.

AVV. CRESCIMANNO: questo fu dato come indicazione...

CERENZIA L.:      come indicazione s.

AVV. CRESCIMANNO: lei ricorda alcuni degli interventi eseguiti sempre sotto il profilo della sicurezza attiva e passiva?

                  Cio vennero creati dei cancelli, vennero creati...

CERENZIA L.:      s, s, dei cancelli s.

AVV. CRESCIMANNO: lei ricorda i cancelli dove vennero creati?

CERENZIA L.:      ma diciamo che la struttura da una parte o dall'altra era chiusa da due grandi cancellate.

                  Siccome poi c'era una terrazza le finestre, cio i balconi per meglio dire vennero chiuse con delle cancellate apribili ovviamente verso l'esterno.

                  Poi mano mano se ne fecero altre, a un certo punto il questore chiese che fosse messo un cancello all'interno del corridoio per dividere praticamente il Serraino Vulpitta in due blocchi.

                  Di cui uno fu affidato alla polizia e uno ai carabinieri proprio per evitare la cosa.

AVV. CRESCIMANNO: tutte queste opere vennero suggerite da lei, dal questore o da chi altri?

CERENZIA L.:      ma quasi esclusivamente dal questore, ovviamente anche noi dicevamo la nostra sulla base dell'esperienza professionale e del buonsenso, ma il questore che poi doveva gestire il tutto chiedeva determinate cose e noi facevamo.

AVV. CRESCIMANNO: per quanto riguarda le stanze, mi riferisco in particolare a quelle in cui poi avvenne l'incendio ma credo che la dotazione fosse uguale per tutte le stanze.

                  Queste stanze avevano un balcone verso l'esterno.

CERENZIA L.:      s, un balcone verso l'esterno s.

AVV. CRESCIMANNO: lei ha detto poc'anzi vennero create delle cancellate apribili.

CERENZIA L.:      s, apribili s.

AVV. CRESCIMANNO: come venivano tenute chiuse queste cancellate?

CERENZIA L.:      con delle chiavi, poi in un secondo momento c' agli atti una lettera del questore...

AVV. CRESCIMANNO: cio avevano una serratura?

CERENZIA L.:      una serratura s, chiaro.

AVV. CRESCIMANNO: s.

CERENZIA L.:      poi il questore fece una lettera alla prefettura dicendo che si era verificato un altro tentativo di fuga perch avevano forzato, per cui suggeriva che fossero comprate della catene con dei lucchetti, e cos fu fatto.

AVV. CRESCIMANNO: pur facendo un salto in avanti, ma per completare un aspetto delle dotazioni di sicurezza.

                  Per quanto attiene alle lenzuola la questura chiese qualcosa alla prefettura?

CERENZIA L.:      s, le prime lenzuola furono tra l'altro non comprate ma fornite insieme ai materassi della protezione civile, ed erano lenzuola normali.

AVV. CRESCIMANNO: per normali cosa intende?

CERENZIA L.:      di cotone. Poi ci si rese conto, il questore fece presente che queste lenzuola potevano essere usate per fare delle corde e fuggire, e chiese che fossero sostituite con usa e getta, con quel tipo di carta che.., pi o meno come quelle che usano le ferrovie.

                  Noi aderimmo di buon grado alla faccenda anche per motivi igienici signor Presidente, perch l si buttava se no bisognava lavarle, portarle in lavanderia ed era pi complicato.

AVV. CRESCIMANNO: venne interpellato mai il comando dei vigili del fuoco o venne acquisito certificato di prevenzione d'incendi?

CERENZIA L.:      no, questo no, perch studiando il problema la legge mi pare l'articolo 21 dice che il prefetto sentito al questore adotta le misure minime di sicurezza.

                  Per quanto riguarda specificatamente non so il problema del certificato di prevenzione d'incendi, noi eravamo convinti che questo stabile non fosse soggetto, ma in ogni caso poich nel giardino, grande giardino del Serraino Vulpitta c', esiste tuttora, c' la casa di riposo per anziani e quella aveva il certificato di prevenzione incendi, noi ritenemmo che nel complesso non ce ne fosse bisogno perch se l'aveva avuto una struttura, io mi riferisco in special modo al cancello.

AVV. CRESCIMANNO: s, e cio quale cancello? E' noto gi al Tribunale ma chiariamolo.

CERENZIA L.:      il cancello se fosse stato idoneo a fare entrare un mezzo di soccorso, ci sono sempre entrati ma in ogni caso poich il Serraino Vulpitta casa di riposo per anziani aveva ricevuto, aveva avuto il certificato di prevenzione d'incendi, dico: "visto  che  la  porta    unica  andr  bene  pure  per noi".

AVV. CRESCIMANNO: lei ha fatto riferimento poc'anzi all'articolo 21, articolo 21 di quale norma...

CERENZIA L.:      se non sbagliato della legge 40, del decreto aspetti, un attimo solo.

                  Il D.P.R. 31 agosto '99, articolo 21 comma 8.

AVV. CRESCIMANNO: s.

CERENZIA L.:      e  poi  praticamente  il  decreto  di  attuazione  della legge  40.

AVV. CRESCIMANNO: per rispondere a quel criterio di...

PRESIDENTE:       avvocato mi scusi, proprio perch abbiamo affrontato il problema.

                  Dico ma a parte per il cancello, per vedere se era idoneo a fare entrare mezzi di soccorso, con la soluzione che avete dato, ma consultaste il comando dei vigili del fuoco anche in ordine alle restanti parti, alla dotazioni che c'erano per vedere se rispondevano ai requisiti...

CERENZIA L.:      signor Presidente, noi poich la struttura non era classificata allora noi abbiamo...

PRESIDENTE:       e questo discorso della non classificazione da dove l'avete evinto, da dove...

CERENZIA L.:      dal fatto che la legge non prevedeva assolutamente che noi dovessimo interpellare.., come ho detto prima i lavori furono fatti dal comune su indicazioni nostre.

                  Ufficialmente il comando dei vigili del fuoco non fu interessato insomma, probabile che durante l'esecuzione dei lavori qualche consiglio sia stato chiesto.

AVV. CRESCIMANNO: e comunque la legge parla a proposito degli standard di sicurezza di misure strettamente indispensabili.

CERENZIA L.:      s.

AVV. CRESCIMANNO: quali misure ritenute strettamente indispensabili furono adottate?

CERENZIA L.:      allora, noi abbiamo ritenuto strettamente indispensabili le vie di fuga, di esodo tecnicamente si chiamano cos, e gli estintori.

                  Lei vie di fuga erano costituite da due porte, erano costituite dalla possibilit di accedere su un terrazzo lungo 65 metri circa e largo 3,20 metri.

                  Dal corridoio, quindi erano due, dal corridoio che poi dava sulle  scale  che  era  largo  2,60  metri  e  dagli estintori.

AVV. CRESCIMANNO: in numero di?

CERENZIA L.:      4.

AVV. CRESCIMANNO: in base a quale criterio questo stato...

CERENZIA L.:      ma criterio un po' cos analogico, pi o meno come un albergo ma  senza  fare  riferimento  a  nessuna  norma  sugli alberghi.

                  Abbiamo detto se gli alberghi hanno un estintore ogni 200 metri quadrati ce lo mettiamo pure noi, non avendo altri parametri di riferimento.

AVV. CRESCIMANNO: vi curaste d'individuare la tipologia dei materassi o vi vennero forniti dei materassi da parte di chi?

CERENZIA L.:      dunque siccome come ho spiegato avevamo una fretta, eravamo pressati per potere aprire questo centro, per comprare i materassi noi avremmo dovuto fare delegare e allora ce li siamo fatti dare dalla protezione civile che l'organismo del Ministero dell'Interno.

                  C' un magazzino a Palermo e ci siamo fatti dare.., penso che siano state addirittura richieste per telefono e ce li hanno mandati.

                  Materassi normali come quelli che vengono comunemente dati per i terremotati, colpiti da pubbliche calamit.

                  E cos avviammo subito, perch ripeto c'era molta fretta e dal Ministero in continuazione pressavano perch fosse aperto almeno questo centro.

                  Infatti fu il primo ad aprire in Italia, perch era proprio sulla zona di sbarco.

AVV. CRESCIMANNO: avete fatto qualcosa per l'impianto elettrico?

CERENZIA L.:      s.

AVV. CRESCIMANNO: che cosa?

CERENZIA L.:      dunque l'impianto elettrico fu rifatto integralmente perch quello che c'era prima ovviamente non era a norma.

                  Fu fatto dal comune, e fu fatto secondo.., con certificazione di conformit alla normativa.

                  Poi non so se possa interessare al Tribunale furono rifatti i bagni, insomma diciamo...

PRESIDENTE:       s.

CERENZIA L.:      diciamo fu ritinteggiato tutto, furono aggiustati i termosifoni,  insomma  in  modo  che  fosse  tutto funzionante.

AVV. CRESCIMANNO: per rispondere a quell'esigenza di trattenimento che comunque era nella legge e quindi bisognava tenerne conto.

CERENZIA L.:      s.

AVV. CRESCIMANNO: e nel contempo per contemperare questa esigenza con l'esigenza di eventuale esodo veloce, si adottarono quali misure?

CERENZIA L.:      dunque il fatto che la struttura era presidiata 24 ore su 24, quindi le porte venivano aperte dal personale di guardia, dalla polizia o carabinieri che fossero.

AVV. CRESCIMANNO: non vi erano porte a maniglioni?

CERENZIA L.:      no, no, questo assolutamente incompatibile con.., una struttura blindata signor Presidente ecco.

                  Poi per quanto riguarda la necessit di trattenimento, vorrei specificare una cosa.

                  Quando venne il 2 luglio il sottosegretario Sinisi e si fece questa riunione, io personalmente chiesi che cosa si deve intendere per trattenuti.

                  Perch dice, s vengono istituiti dei centri di accoglienza e di permanenza temporanea dove vengono trattenuti.., il sottosegretario disse questo me lo ricordo perfettamente, "l'unica interpretazione che si pu dare che bisogna mettere le grate alle finestre eccetera, e se necessario ricorrere anche all'uso della forza, disse proprio la forza necessaria a impedire che scappino", questo.

AVV. CRESCIMANNO: le risulta se vennero fatti corsi di addestramento per il personale che doveva svolgere l'attivit di vigilanza, sotto il profilo delle norme di sicurezza e in particolare quella di prevenzione incidi?

CERENZIA L.:      no, questo...

AVV. CRESCIMANNO: d'intervento in caso d'incendi?

CERENZIA L.:      ecco, guardi questo avvocato non fu fatto dopo, anche perch penso che eventualmente l'avrebbe dovuto fare il questore in quanto i poliziotti dipendono da lui.

                  Ma comunque dopo l'incendio, la tragica notte dell'incendio io insomma insistetti perch venisse fatto, e poi ci furono dei problemi signor Presidente perch gli uomini che vennero a fare il centro, a sorvegliare il centro erano quasi tutti reparto mobili di Palermo e non erano sempre gli stessi, quindi diventava un po' difficile.

                  Poi c'era anche un altro problema da un punto di vista economico, questi corsi si fanno a pagamento vero che sempre il Ministero dell'Interno che paga, il Ministero dell'Intorno che riceve.

                  E aveva avuto delle difficolt, difficolt che poi io so sono state superate dopo, quando gi io me n'ero andato.

                  Adesso come funziona non lo so, questo l'ho accertato recentemente che cos.

                  C' una lettera del questore in cui disse solo "lasciamo stare per adesso" questo il senso.

                  E scrive alla prefettura il comandante dei vigili del fuoco dice: "attualmente lo rifacciamo queste cose".

AVV. CRESCIMANNO: lei in grado di fornire al Tribunale grosso modo le date di quando il questore dispose, parliamo dell'epoca successiva all'incendio, dispone che si effettuassero i corsi e di quando poi dispose o comunque prese atto che non era possibile effettuarli?

CERENZIA L.:      aspetti un momento, vediamo. Dunque se ne incominci il 26 febbraio del 2000 signor Presidente, il questore scrisse dietro mia insistenza al comandante, per poi con lettera del 25 luglio 2000 il questore comunic al comando dei vigili che la programmazione del corso era momentaneamente sospesa. Per questi motivo gli ho detto e forse, forse anche perch nel frattempo era intervenuto il provvedimento di sequestro dello stabile.

AVV. CRESCIMANNO: per quanto attiene, poc'anzi lei ha fatto riferimento a quel rapporto superficie-estintori.

CERENZIA L.:      s.

AVV. CRESCIMANNO: il numero degli estintori.

CERENZIA L.:      s.

AVV. CRESCIMANNO: per quanto attiene la superficie destinata al centro di accoglienza e trattenimento, a quanto ammontava questa superficie e da dove fu dedotta...

CERENZIA L.:      770 metri quadrati circa. 770 metri quadrati che risultavano dalle piantine di cui era in possesso, da un contratto di locazione, dal fatto che l'ufficio del territorio, l'ex ufficio tecnico erariale per determinare la congruit dei prezzi di locazione quando va a fare un sopralluogo.

                  Insomma io sinceramente non l'ho mai misurato per ci risulta sono tre o quattro enti, e anche il proprietario diciamo il commissario del Serraino Vulpitta aveva documentazione che parlava di 770 metri quadrati circa, da qui noi deducemmo che 4 estintori erano insomma secondo norma e peraltro non era specificato ma una forma analogica diciamo.

AVV. CRESCIMANNO: quindi lei ha fatto riferimento a un relazione del comune per la determinazione del canone, a una nota dell'ufficio del territorio sempre ai di determinazione del canone.

CERENZIA L.:      s.

AVV. CRESCIMANNO: vi un verbale di consegna?

CERENZIA L.:      certo.

AVV. CRESCIMANNO: il verbale di consegna si fa riferimento sempre alla superficie?

CERENZIA L.:      s,  si  fa  riferimento  se  non  ricordo  male  alla superficie.

                  D'altronde un ente pubblico non pu prendere in locazione una cosa senza un verbale di consegna, si fa un verbale di constatazione, com' fatto, quanto largo, quanto lungo eccetera.

                  E si viene consegnato praticamente, ed un verbale fatto in contraddittorio tra un nostro funzionario e il.., un funzionario o commissario del Serraino Vulpitta.

AVV. CRESCIMANNO: e vi una nota del prefetto, una nota sua dell'agosto '98 dalla quale si evince questa superficie?

CERENZIA L.:      mi faccia controllare. Prego, che data sarebbe?

AVV. CRESCIMANNO: 3 agosto '98 a me risulta.

CERENZIA L.:      ma avvocato mi scusi, questa lettera cosa avrebbe detto non ricordo in questo momento.

AVV. CRESCIMANNO: una nota appunto del 3 agosto '98 della prefettura di Trapani indirizzata al Ministero dell'Interno gabinetto dipartimento sicurezza direzione generale servizi civili, in cui si dice seguito precedente corrispondenza e per ultimo .. stesso numero datato 21 luglio scorso, "comunicasi che risultano ultimati i lavori ritenuti indispensabili al fine sicurezza.."

CERENZIA L.:      s, s, e poi abbiamo indicato anche la cosa l, la superficie.

AVV. CRESCIMANNO: s, c' in questa nota anche qualcosa con riferimento al numero di persone ospitabili al centro?

CERENZIA L.:      s, s, s. Desidero signor Presidente spiegare questo fatto.

                  Noi avevamo ipotizzato 160 posti come abbiamo fatto a fare questo, abbiamo misurato, abbiamo fatto misurare proprio i letti a castello e uscivano 160 posti letto e abbiamo comunicato cos al Ministero.

                  Se nonch poi col tempo ci si accorsi che non era molto facile gestire 160 posti per diversi motivi, prima di tutto mano mano c'era nuove esigenze il corpo di guardia fu allargato, fu fatta una stanza grande questo perch, perch all'inizio si pens che i clandestini, gli extracomunitari venissero portati in questura per i rilievi fotosegnaletici, poi si disse: "ma andare e venire ci vogliono un sacco di uomini, allora portiamo tutto l" e quindi si andato al centro.

                  Poi ci fu messo un piccolo ufficio, cos una scrivania per il magistrato che veniva a.., poi ci fu un'infermeria, poi c' stato i bagni per i poliziotti di guardia.

                  Siccome per i poliziotti c'erano anche, o potevano esserci delle  donne  abbiamo  dovuto  fare  un  altro  bagno  per le  donne.

                  Poi ci si rese conto che l'etnia diversa, le varie etnie, e le varie anche certe volte la turbolenza di questi ospiti sconsigliava questo.

                  Per cui noi ci siamo attestati pi o meno sui 100 posti, questo si pu dedurre signor Presidente, c' un servizio della questura che comunicavano ogni giorno al Ministero i clandestini sono tanti rimangono liberi tanti posti.

                  Io non so se questi atti siano.., al fascicolo ci sono per io sono in grado di produrli.

                  Inoltre si pu dedurre dal fatto che in data 4 dicembre del '99, cio prima che succedesse l'incendio noi decidemmo di prendere indiretta per cos dire la gestione anche dei servizi logistici, e facemmo una convenzione con una cooperativa per 100 pasti, con l'accordo tacito che se ne arrivava qualcuno in pi lo portavano, senza per garantire il minimo perch non sapevamo quanti ne arrivassero.

                  In realt da questi atti signor Presidente si pu vedere che raramente hanno superato i 100, e alcune volte pensammo di chiuderlo perch in quel momento ce n'erano 19, io ricordo che per un periodo di tempo ce ne furono 19.

                  E tenere su un'impalcatura estremamente costosa per 19 persone ritenemmo che non ne valesse la pena, per poi il giorno dopo sbarcavano e allora and avanti cos.

                  Per raramente hanno superato le 100 persone, 100-110.

                  Per vorrei anche signor Presidente dire questo, quando questo si verificato e qualche volta si verificato, perch d'altronde quando sbarcavano noi non sapevamo dove metterli, la permanenza oltre i 100 non durava pi di 2 giorni, poi venivano smistati in altre parti d'Italia alcune volte con calcoli acrobatici.

                  Perch io ricordo benissimo, una volta ce li mandarono Verbania addirittura, ai confini con la Svizzera e noi qualche volta li abbiamo mandati a Milano, in Calabria e in Puglia dove c'erano anche altri.

AVV. CRESCIMANNO: tornando alle misure di sicurezza.

CERENZIA L.:      s.

AVV. CRESCIMANNO: il Ministero sugger mai la collocazione di rilevatori di fumo?

CERENZIA L.:      s, con una circolare.

AVV. CRESCIMANNO: ricorda in che data?

CERENZIA L.:      posso vederla, ma comunque dopo l'istituzione del centro. E se i miei dati sono esatti dell'ottobre del '98, 13 ottobre '98.

AVV. CRESCIMANNO: 13 ottobre '98, e cosa...

CERENZIA L.:      erano linee guida per la costruzione di nuovi centri.

AVV. CRESCIMANNO: per la costruzione di nuovi centri.

CERENZIA L.:      s, di nuovi centri che io ricordi. E tra le altre cose ricordo che c'era, consigliava di fare dei rilevatori di fumo.

                  Intendendosi per rilevatori di fumo come segnali di allarme e non antincendio ovviamente.

                  Questo signor Presidente perch, perch in questo modo si sarebbe risparmiato personale di guardia, cio c'era una centralina e il personale di guardia era meno numeroso.

                  Tra l'altro si prese a esempio il centro di, vicino Roma a Ponte Galera, che stato fatto ex novo con dei criteri completamente nuovi e l fu per la prima volta che io sappia installato questo rilevatore di fumo, e c'erano le varie cos chiamiamoli abitazioni, e un corpo di guardia numericamente inferiore poteva controllare.

                  Noi invece non avendo questi rilevatori di fumo facevamo una guardia 24 ore su 24.

                  Tra l'altro siccome noi dovevamo fare un altro centro ritenemmo che non fosse logico e opportuno fare dei lavori che avrebbero bloccato il centro, perch non potevamo lavorare con i clandestini dentro, spendere un certo quantitativo di denaro per poi andarcene insomma.

                  Allora, io ricordo di avere scritto una lettera in cui dico: "lo faremo al prossimo centro" e il Ministero non disse niente.

AVV. CRESCIMANNO: la previsione del prossimo centro era un fatto meramente astratto o faceva gi parte di una programmazione anche ad opera del comune di Trapani.

CERENZIA L.:      ma il Ministero ci chiese se c'era possibilit di fare altri centri, magari dismettendo il Serraino Vulpitta un centro pi grande.

                  Venne anche in quell'occasione il prefetto Delmese, e dopo varie ripensamenti si parl di farlo vicino all'attuale caserma dei vigili del fuoco, un terreno demaniale che era destinato a alloggi per le forze di polizia, per poi non se ne fece niente.

                  Allora, siccome bisognava cambiare destinazione al piano regolatore c'interessammo anche di questo.

                  Poi abbiamo fatto fare anche un progetto dal genio civile che and a Roma, fu approvato poi sinceramente non so come siano andate a finire le cose, mi risulta che non sia stato poi realizzato.

AVV. CRESCIMANNO: ma se il comune provvide o meno a inserirlo nelle previsioni del pino regolatore, le risulta?

CERENZIA L.:      s, s, mi risulta s, almeno.

AVV. CRESCIMANNO: lei in quel periodo ebbe con il Ministero contatti per altre attrezzature di sicurezza, di vigilanza in particolare un sistema di telecamere a circuito chiuso?

CERENZIA L.:      s, s, io ricordo questo che poich si erano verificati anche degli altri tentativi di fuga, pensammo di fare un circuito televisivo esterno che potesse guardare tutto quanto, a tutto campo.

                  Abbiamo fatto fare il progetto dalla zona della comunicazione di Palermo se non ricordo male, e usc fuori una cifra che se non ricordo male era 475 milioni di allora, delle vecchi lire.

                  Io scrissi al Ministero chiedendo l'accreditamento, risposero che la legge non aveva finanziamento su questo argomento e poi sembrava inopportuno datosi che il centro era provvisorio.

AVV. CRESCIMANNO: s, si fece esplicito riferimento anche alla rilevanza della somma prevista...

CERENZIA L.:      s, si fece anche rilevanza, se non ricordo male questa lettera diceva: " un importo rilevante, e poi siccome provvisorio.." e poi terzo punto "per quest'anno la legge non ha finanziamento".

AVV. CRESCIMANNO: in  che  data    collocabile,  o  in  che  periodo   collocabile...

CERENZIA L.:      ma se non ricordo male novembre, aspetti. Ma fine '98, ottobre '98 penso.

AVV. CRESCIMANNO: poc'anzi lei ha fatto riferimento alle linee guida dettate dal Ministero.

CERENZIA L.:      s.

AVV. CRESCIMANNO: in che epoca l'ha collocata, ha dato una data precisa poc'anzi.

                  Se mal non ricordo ottobre, 13 ottobre '98.

CERENZIA L.:      13 ottobre '98.

AVV. CRESCIMANNO: quindi siamo nello stesso periodo?

CERENZIA L.:      s, s.

AVV. CRESCIMANNO: per quanto attiene.., scusi.

CERENZIA L.:      no, prego. Noi seguivamo abbastanza se posso usare il termine, con accanimento queste pratiche perch insomma, quindi scrivemmo subito.

AVV. CRESCIMANNO: quell'area destinata al nuovo, al progetto del nuovo centro di accoglienza, un'area in localit Milo, o altra area rispetto a quella di localit Milo acanto all'aeroporto.

CERENZIA L.:      ma io ricordo che adiacente all'attuale caserma dei vigili del fuoco, se la contrada sia Milo non lo ricordo.

AVV. CRESCIMANNO: va bene.

CERENZIA L.:      anzi si disse: "verrebbe bene perch hanno i vigili del fuoco a due passi".

AVV. CRESCIMANNO: andiamo prefetto, un istante alla notte dell'incendio al Serraino Vulpitta.

CERENZIA L.:      s.

AVV. CRESCIMANNO: lei come, quando e da chi seppe dell'avvenuto incendio.

CERENZIA L.:      s. Purtroppo ho dei ricordi molto precisi perch sono fatti estremamente traumatici e spiacevoli.  Mi telefon il dottore Gusciti verso le 3:15 di notte, dicendo che c'era stato un incendio e che c'erano purtroppo dei morti.

                  Allora, io dissi: "mandatemi subito una macchina" mi sono vestito e ricordo con precisione che prima di scendere da casa, dalla prefettura telefonai al Ministero dell'Interno per avvisare al gabinetto del Ministro dove c' un servizio 24 ore su 24 parlai con il funzionario di turno, ed erano le 3:20 questo me lo ricordo perfettamente.

AVV. CRESCIMANNO: dopodich si rec al Serraino Vulpitta?

CERENZIA L.:      s, con la macchina della polizia andai l.

AVV. CRESCIMANNO: cosa trov sotto il profilo delle conseguenze dell'incendio, sugli uomini lo sappiamo gi, lei se ritiene ne parli ma non rileva in questo momento nell'ottica di questo esame.

                  Cosa trov sotto il profilo della condizione dei locali?

CERENZIA L.:      guardi c'era molta confusione, c'era ancora del fumo, l'incendio non c'era, non c'era pi insomma l'incendio.

                  Notaio che c'erano carabinieri, poliziotti e vigili del fuoco nonch autoambulanze con relativo personale.

                  Sono entrato nella stanza dove successa la tragedia, e ho visto con i miei occhi i 3 cadaveri.

                  Io pur non essendo un medico legale direi carbonizzati, messi vicino alla finestra quella che da sulla terrazza per cos dire.

                  Ricordo che uno di questi aveva la posizione che in termine tecnico viene definita "Pompeiana", cio messo tipo cos, no?

                  Erano praticamente nudi quanto i vestiti si erano bruciati, uno di questi qua il primo che ho visto gli mancava tutta questa parte, mangiata dal fuoco.

AVV. CRESCIMANNO: che situazione trov con riferimento all'apertura o chiusura di porte e cancellate esterne.

CERENZIA L.:      dunque la porta...

AVV. CRESCIMANNO: nella stanza...

CERENZIA L.:      s, s, la porta che da sulla terrazza era chiusa, la cancellata era chiusa.

AVV. CRESCIMANNO: chiusa in che modo?

CERENZIA L.:      con una catena.

AVV. CRESCIMANNO: vi era un lucchetto?

CERENZIA L.:      s.

AVV. CRESCIMANNO: e non era stata aperta.

CERENZIA L.:      no, ci sono anche delle fotografie della scientifica.

AVV. CRESCIMANNO: la porta del corridoio?

CERENZIA L.:      la porta del corridoio che era in legno, peraltro un legno di scarsa cos insomma, un legno se mi passi il termine un po' da quattro soldi, era completamente bruciato, non c'era pi niente.

                  E ho visto che c'era una sbarra di ferro appoggiata al muro dalla parte esterna.

AVV. CRESCIMANNO: questa  sbarra  di  ferro  sapeva  o  le  fu  detto  a  cosa serviva?

CERENZIA L.:      guardi, io non sapevo che c'erano queste sbarre di ferro personalmente.

                  Perch succedeva spesso che alcuni funzionari della questura chiedessero delle cose, e che venivano poi fatte, e queste sbarre di ferro poi mi dissero che erano servite per chiudere i clandestini nelle varie stanze, per impedire che potessero fuggire, visto che avevano divelto una finestra dall'altro lato.

                  Faccio presente che io non sono stato messo al corrente del tentativo di fuga e della rivolta, mi hanno avvisato semplicemente quando poi scoppiato l'incendio.

                  Se non fosse successo niente, probabilmente me l'avrebbero detto l'indomani, ma insomma in quell'occasione non mi dissero niente.

                  Poi andando sul posto mi raccontarono tutto.

AVV. CRESCIMANNO: le sbarre di ferro avevano dei lucchetti, o vi erano tracce di lucchetti, se l'ha visto e se lo ricorda.

CERENZIA L.:      ma che io ricordi posso anche ricordare male, erano messe cos, come si pu dire.., in due anelli e poi c'erano dei lucchetti, non ricordo...

AVV. CRESCIMANNO: li vide i lucchetti o le spiegarono come funzionava...

CERENZIA L.:      no, no, mi hanno spiegato, questo non lo ricordo ma ovviamente i lucchetti c'erano questo risulta.

AVV. CRESCIMANNO: successivamente a questo incendio, lei che contatti ebbe con il Ministero in ordine alle indicazioni sulle normative da seguire per i centri d'assistenza.

CERENZIA L.:      dunque vorrei specificare che alle 9:00-9:30 del giorno 29, cio subito dopo l'incidente, venne qui il sottosegretario all'Interno Maritati con il funzionario del Ministero e con il prefetto Delmese per rendersi conto dell'accaduto.

                  E io chiesi ma sa c'era confusione, poi ho fatto una lettera in cui dicevo alla direzione generale servizi civili "ma che cosa si pu fare per migliorare le condizioni di sicurezza?", la direzione generale dei servizi civili con nota di cui adesso dir la data perch l'ho segnata, scrisse a me che poich la struttura non era ascrivibile a nessuna categoria si doveva chiedere dei suggerimenti al comandante dei vigili del fuoco e al questore.

                  Cosa che io ho fatto subito, tempo materiale di scrivere la lettera.

AVV. CRESCIMANNO: intanto se pu collocare nel tempo queste due note, la sua e quella di risposta del Ministero.

CERENZIA L.:      allora, io ho scritto il 14 di febbraio del 2000 e il Ministero mi rispose il 17 febbraio, se non ricorda male addirittura in via fax perch insomma avevamo fretta.

AVV. CRESCIMANNO: a  seguito  di  questa  nota  del  Ministero  lei  cosa fece?

CERENZIA L.:      ma guardi, a seguito della nota del Ministero noi abbiamo fatto delle altre riunioni e nella sotto indicazione del sottosegretario Maritati lui disse praticamente che bisognava migliorare la vivibilit del centro, con espresso riferimento a una stanza.., io chiedo scusa se allargo un po', per un stanza per mediatore culturale, una stanza di preghiera che non avevamo, poi ci voleva una stanza per i colloqui con eventuali parenti di clandestini che erano legittimati  a  venirli  a  trovare,  e  una  serie  di altre  cose.

                  E' chiaro che la struttura non era sufficiente, allora noi cosa abbiamo fatto, abbiamo chiesto al Serraino Vulpitta se ci dava pure il piano di sotto.

                  Cosa che non fu.., non ce l'hanno promessa per intero perch avevano dei loro uffici, quindi un met.

                  Questi lavori si potevano fare con questa met, ci si poteva arrivare.

                  Io incaricai il genio civile di fare la redazione di un progetto in cui si tenesse conto della nuova struttura che era al piano terra e del miglioramento delle condizioni di sicurezza nella parte gi funzionante.

                  Ovviamente il tempo ci voleva per noi a prescindere dal progetto abbiamo messo i rilevatori di fumo nella parte funzionante, ho disposto l'acquisto di 8 estintori, mi ricordo che erano di una potenza superiore, di una potenza che va dalle due alle tre volte quello degli alberghi, abbiamo disposto l'acquisto di materassi dopo una ricerca rapida quanto di meglio all'epoca esisteva sul mercato italiano, non proprio ignifughi perch ignifugo non c' niente, era una reazione pi lenta al fuoco.

PRESIDENTE:       senta, in riferimento a quello che diceva...

CERENZIA L.:      s.

PRESIDENTE:       la domanda che le ha posto il suo difensore. Quando voi scrivete al Ministero e vi dice: "rivolgetevi per le norme di sicurezza al questore, con il qual avevate diuturni contatti e al comandante dei vigili del fuoco".

CERENZIA L.:      al comandante del vigili del fuoco.

PRESIDENTE:       ecco, voi vi rivolgeste al comandante dei vigili del fuoco e cosa vi disse il comandante in ordine alle misure di sicurezza.

CERENZIA L.:      lui elenc delle misure di sicurezza.

PRESIDENTE:       quali, quali...

AVV. CRESCIMANNO: pu  dire  al  Tribunale  anche  quando  avvenne  questo contatto?

CERENZIA L.:      s, s. Dunque noi abbiamo scritto il 6 marzo del 2000, l'ingegnere Foder al comandante dei vigili del fuoco rispose l'8 marzo del 2000.

AVV. CRESCIMANNO: cosa appunto scrisse?

CERENZIA L.:      lui disse che si ritenevano estensibili al centro le disposizioni alle attivit turistico alberghiere.

                  Poi il 10 marzo disse che ci si poteva riferirsi alle norme tecniche di prevenzione incendi da adottare per l'attivit turistica alberghiera e simili, per specific in.., facendoli coniugare con la necessit che fossero dei centri di trattenimento.

                  Cio bisognava contemplare queste cose.

AVV. CRESCIMANNO: ecco, sulla base di queste indicazioni in particolare quelle dell'8 marzo 2000, vennero assunte delle iniziative?

CERENZIA L.:      s. Abbiamo come le dicevo prima, abbiamo fatto fare un progetto dal genio civile.

AVV. CRESCIMANNO: s.

CERENZIA L.:      che...

AVV. CRESCIMANNO: vi fu un parere del comando vigili del fuoco?

CERENZIA L.:      s, s, fu chiesto un parere al comandante dei vigili del fuoco, parere ovviamente del questore e poi come ho detto prima si detta la precedenza a quello cosa che si potevano fare nella struttura gi operante, cio rilevatori di fumo e cose.

                  Il resto del progetto...

AVV. CRESCIMANNO: scusi, il parere del comando dei vigili del fuoco fu espresso in forma positiva rispetto a quanto era previsto in progetto o vennero poste delle osservazioni?

CERENZIA L.:      no, no, che io ricordi no, insomma in maniera positiva.

AVV. CRESCIMANNO: il questore per chiudere questi aspetti, il questore intervenne su qualche aspetto particolare?

CERENZIA L.:      ma il questore disse per iscritto se non ricordo male, o rappresent per lo meno l'opportunit che i cancelli del secondo piano venissero dotati di un'unica chiave.

AVV. CRESCIMANNO: questo perch?

CERENZIA L.:      perch avvocato, signor Presidente all'inizio prevaleva l'ipotesi o per meglio dire la tesi che ogni cancellata avesse una chiave diversa.

                  Perch questo, perch si pesava se i clandestini, i cittadini extracomunitari s'impossessano di una chiave possono fare scappare tutti, poi dopo la disgrazia dice: "no, meglio una sola chiave".

AVV. CRESCIMANNO: queste  opere  previste  da  questo  progetto  furono realizzate?

CERENZIA L.:      quali?

AVV. CRESCIMANNO: le opere di cui al progetto...

CERENZIA L.:      ma come ho detto le opere diciamo di ristrutturazione del piano terra furono realizzate forse dopo, io poi sono andato via.

                  Quelli che furono realizzate immediatamente come ho detto materassi, estintori, e...

PRESIDENTE:       scusi, e i materassi chi vi consigli di comprarli ignifughi?

                  Dico le poco la domanda perch all'udienza precedente, il consulente di difesa ha immolato su questo aspetto, dico chi vi disse di...

CERENZIA L.:      ma noi abbiamo fatto che io ricordi una ricerca di mercato e poi se non ricordo male fu chiesto...

PRESIDENTE:       senta...

CERENZIA L.:      no, no, aspetti.

PRESIDENTE:       perch da quel tipo di materassi datevi dalla protezione civile si passa a quelli ignifughi.

CERENZIA L.:      ah, perch...

PRESIDENTE:       sulla base di quale considerazione?

CERENZIA L.:      per cercare di migliorare le situazioni di sicurezza, se non ricordo male i miei incaricati domandarono anche al Ministero e al direttore delle carceri dice: "quale tipi di materasso usate?" e questo disse questo tipo e fu comprato.

AVV. CRESCIMANNO: tutti questi interventi furono fatti con quali somme?

CERENZIA L.:      con somme messe a disposizione dal Ministero dell'interno, con procedure d'urgenza che in termine tecnico si chiamano in economia, cio non si facevano le gare si pigliava una ditta di fiducia e punto e basta.

AVV. CRESCIMANNO: che lei sappia credo che lei fosse ancora di servizio a Trapani glielo chiedo per questo.

                  Le indicazioni contenute nella nota del comando vigili del fuoco dell'8 marzo furono mantenute ferme da questo comando o subirono delle modificazioni.

CERENZIA L.:      no, no, subirono delle modificazioni.

AVV. CRESCIMANNO: e cio?

CERENZIA L.:      mi ricordo perch il comandante dei vigili del fuoco disse che innanzitutto bisognava che fossero compatibili con la struttura affittata e secondariamente che non insomma, che praticamente che non era proprio applicabile la normativa su cosi, sugli alberghi.

                  Perch poi in fondo non era classificata e non era un albergo.

AVV. CRESCIMANNO: un ultimo aspetto, prefetto. Per tutta questa vicenda e cio dal momento in cui nel '98 se non ricordo male, al marzo del '98, a febbraio-marzo del '98 si mette in moto la procedura d'individuazione di un locale idoneo a quando poi lei lasci Trapani o se vogliamo a quando poi il centro venne sequestrato.

CERENZIA L.:      sequestrato s, poi d'allora non me ne sono interessato...

AVV. CRESCIMANNO: luglio del 2000 se non ricordo male.

CERENZIA L.:      24 luglio, poi non me ne sono pi interessato con comunicazione alla procura della repubblica al Ministero.

AVV. CRESCIMANNO: benissimo. Mi chiedo in questi due anni e mezzo, quasi tre anni, '98-'99-'2000, due anni e mezzo abbondanti.

                  Lei ha mai avuto messe a disposizione dal Ministero delle somme da gestire liberamente secondo i suoi criteri o ha avuto soltanto somme...

CERENZIA L.:      no, no, somme a richiesta. Cio abbiamo necessit di fare questo, lo facevamo e ci mandavano i soldi.

                  Ma che io ricordi delle somme da gestire cos no.

                  E' chiaro che la somma certe volte viene accreditata cos per esecuzione differita, nel senso se noi dobbiamo dare da mangiare e cose fanno un accreditamento che viene per destinato a quello scopo.

AVV. CRESCIMANNO: quindi non somme a libera gestione.

CERENZIA L.:      no, no, da noi non esiste una libera gestione.

AVV. CRESCIMANNO: nessun'altra domanda Presidente, grazie.

PRESIDENTE:       Pubblico Ministero.

P.M.:             qualche chiarimento.

CERENZIA L.:      s.

P.M.:             lei prima ci ha detto che nel momento in cui appunto venne creato il centro Serraino Vulpitta ritenne se non ricordo male, poi semmai me lo chiarisce meglio, che vista diciamo al relativa assimilabilit all'attivit turistico alberghiera riteneva sufficiente la presenza di estintori e la risoluzione del problema delle vie di fuga.

CERENZIA L.:      s.

P.M.:             dica ma come quale responsabile ai sensi dell'articolo 21 di questo D.P.R. che abbiamo pi volte citato, non ritenne opportuno comunque visto che il centro presentava un'esigenza di trattenimento che una struttura alberghiera giustamente non presente, comunque non ritenne comune opportuno avere un parere del comando provinciale dei vigili del fuoco?

                  Viste diciamo lei stesso, mi scusi se la interrompo...

CERENZIA L.:      prego.

P.M.:             ha parlato appunto dell'esistenza di grate, di cancellate...

CERENZIA L.:      s.

P.M.:             cio tutta una serie di cose rispetto alle quali le vie di fuga probabilmente non erano sufficienti insomma per garantire l'incolumit delle persone.

CERENZIA L.:      signor Pubblico Ministero chiarisco. La via di fuga che in termine tecnico si chiama via d'esodo, la possibilit di uscire velocemente da un posto dove si verificato un incendio o un'altra calamit.

                  E' chiara che la via di fuga di un cinema e un maniglione antipanico,  cosa  che  non  potevamo  fare  noi  ovviamente, no?

                  Perch era una struttura blindata quindi c'erano poliziotti o carabinieri che di mattina, di notte e di giorno, 24 ore su 24 all'interno e all'esterno presidiavano.

                  Perch in caso dovesse succedere qualche cosa, aprono la porta e quindi escono.

P.M.:             dunque un altro.., diciamo lei riteneva insomma che questo profilo dell'incolumit delle persone dal punto di vista della normativa antincendio fosse garantito dalla presenza di forse dell'ordine continua.

CERENZIA L.:      s, guardi tra l'altro signor Pubblico Ministero io non lo so siano nel fascicolo processuale ma posso esibire in qualsiasi momento anche adesso e depositarli le ordinanza del questore Zanini, appena stava per aprire il centro dove si fa espresso riferimento al fatto che i carabinieri, i poliziotti insomma personale di guardia, dovevano vigilare sulla sicurezza degli operatori intendendo per operatori chi lavorava l, cio personale della cooperativa, personale medico, personale sanitario o chiunque dovesse accedere per un qualsiasi motivo, nonch degli ospiti.

                  Dettava precise norme di comportamento, e ricordo una ordinanza in cui diceva che i poliziotti se dovevano intervenire dovevano agire in un certo modo, essere dotati di scudi, manganelli, pistole di ordinanza nonch di fari ... nell'ipotesi fosse andata via la cosa.

                  Si fa un espresso riferimento al fatto che la sicurezza era devoluta a loro, sotto la responsabilit gestionale del dirigente ufficio stranieri e poi ovviamente al capo servizio del momento, insomma dell'ispettore che in quel momento comandava il turno.

P.M.:             quindi lei successivamente quando diciamo deleg al comune i lavori di adeguamento del centro in quell'occasione non forn indicazioni in merito a quelle misure che erano necessario affrontare per...

CERENZIA L.:      s, s, ma questo furono fatte cos per le vie brevi.

P.M.:             dico dal punto di vista sempre della normativa antincendio ovviamente.

CERENZIA L.:      s, s, infatti abbiamo fatto mettere 4 estintori che comprato il comune, abbiamo fatto mettere le grate apribili, che si aprivano verso l'esterno, c'erano le due scale perch le vie di fuga se una scala sola non funziona, e c'era la possibilit di uscire da una parte e dell'altro sempre per con le grate.

                  E il corpo di guardia era da una parte e dall'altra, da una parte, dall'ingresso principale c'era la polizia di stato dall'altro lato i carabinieri, pi o meno tutti quanti dotati di chiavi eccetera.

P.M.:             dunque l'ultima cosa. Ci si riferiti pi volte a questa nota ella direzione generale dei servizi civili del Ministero dell'Interno del 13/10/98 inviata a tutti i prefetti diciamo dalla zone interessate dalla presenza di centri di accoglienza o da istituirsi.

CERENZIA L.:      s.

P.M.:             in questa nota insomma che vorrei un attimo trovare per avere una.., per essere pi precisa.

                  Diciamo che la direzione generale chiedeva di evidenziare la corrispondenza tra i criteri elaborati in un documento che era allegato e la situazione esistente, con l segnalazione di tutte le opere che si dovessero rendere necessarie per il rispetto delle indicazioni elaborate dal gruppo di lavoro eccetera.

CERENZIA L.:      s.

P.M.:             e poi si faceva riferimento in questo documento appunto si parlava della necessit d'istallare rilevatori, insomma sono documenti che sono agli atti.

CERENZIA L.:      s, s, ma io...

P.M.:             sono agli atti inutile perdere tempo.

CERENZIA L.:      s.

P.M.:             io mi chiedo rispetto a questa nota poich lei risponde con nota del 21/10/98...

CERENZIA L.:      s.

P.M.:             e fornisce spiegazione in ordine a quella che la situazione esistente nel centro, cio se effettivamente corrispondeva la situazione del centro cos come era in quel momento ai criteri che erano individuati in questo documento, questo vorrei capire.

CERENZIA L.:      s.

P.M.:             lei da risposta...

CERENZIA L.:      sostanzialmente rispondeva, poi ho detto abbiamo fatto queste opere adesso non ricordo i particolari, poi mi ricordo di avere scritto per quanto riguarda i rilevatori di fumo lo faremmo dopo.

P.M.:             perch appunto lei con questa nota parla della creazione di un nuovo centro.

CERENZIA L.:      s, praticamente non ne valeva la pena signor Pubblico Ministero, perch poi noi pensavamo di fare questo centro e la cui procedura era iniziata un paio di mesi dopo.

P.M.:             prima insomma se non mi ricordo male lei ha detto che poi dopo l'incendio nei lavori di adeguamento che vennero fatti quando stato diciamo accorpata l'altra parte del centro eccetera, in realt questi rilevatori di fumo poi sono stati installati...

CERENZIA L.:      ma signor Pubblico Ministero quando poi succede una disgrazia allora poi diventa tutto pi facile, mi hanno mandato i soldi, il tutto dico io li faccio punto e basta, ho messo subito i rilevatori antincendio.

P.M.:             quindi tornando alla nota di cui parlavo prima, la sua noto di risposta, lei oltre diciamo che dire che si sarebbe rifatto a questi criteri...

CERENZIA L.:      s.

P.M.:             nel momento in cui fosse stato instaurato...

CERENZIA L.:      avremmo fatto un nuovo cosa. Tant' che abbiamo fatto fare un progetto che and a Roma e fu approvato dal Ministero, poi la cosa non so che fine abbai fatto.

                  Ricordo in particolare signor Pubblico Ministero che per abbreviare le procedure il Ministero dell'Interno segret gli atti, cio s'intende per segretazione la possibilit di ricorrere a procedure abbreviate per gli appalti perch altrimenti ci vuole moto tempo.

                  E quindi non era pi gestibile il fatto, se un appalto normale poi c' uno che fa l'esposto, fa il ricorso se ne passano anni, con la segretazione si omette, praticamente si agisce sostanzialmente quasi a trattativa privata e quindi questa forma di cautela diciamo di carattere amministrativo serve appunto per accelerare i tempi.

P.M.:             comunque di fatto, l'ultima precisazione.

CERENZIA L.:      prego.

P.M.:             l'installazione di questi impianti di rilevazione, di fumo eccetera.

CERENZIA L.:      s.

P.M.:             nel momento in cui venne effettuata non comport la chiusura del centro?

CERENZIA L.:      no.

P.M.:             cio diciamo la sospensione dell'attivit.

CERENZIA L.:      no, no, non ce n'era bisogno. Se non ricordo male furono fatti.., furono collaudati il 16 maggio se non ricordo male, ma il collaudo avviene sempre un po' dopo, insomma furono installati prima.

P.M.:             non ho altre domande.

CERENZIA L.:      grazie.

PRESIDENTE:       parte civile?

AVV. BISAGNA:     s, avvocato Bisagna per la parte civile. Buonasera dottor Cerenzia.

CERENZIA L.:      buonasera a lei avvocato.

AVV. BISAGNA:     mi ricollego all'ultima domanda fatta dal Pubblico Ministero.

CERENZIA L.:      s.

AVV. BISAGNA:     un chiarimento, questo nuovo centro doveva essere costruito ex novo?

CERENZIA L.:      s, ex novo.

AVV. BISAGNA:     quindi bisognava costruirlo tutto.

CERENZIA L.:      s, c'era solo la terra, solo la terra.

AVV. BISAGNA:     perfetto.

CERENZIA L.:      una bella terra larga, molto...

AVV. BISAGNA:     bisognava costruire una struttura ex novo.

CERENZIA L.:      ex novo s.

AVV. BISAGNA:     benissimo. Quindi ragionevole pensare che almeno volere tutto  concedere  un  paio  di  annetti  se  ne  sarebbero andati.

CERENZIA L.:      ma guardi, questo non glielo so dire. Innanzitutto...

AVV. BISAGNA:     va be'.

CERENZIA L.:      non lo so poi dipende, guardi forse non cos perch dipende dalle dimensioni del centro.

                  Non so se rendo l'idea.

                  Dipende dal fatto se si utilizzano dei prefabbricati o meno, e se io non ricordo male si dovevano usare dei prefabbricati, per cui si poteva fare anche in un tempo inferiore.

                  Se lei pensa che noi in un paio di mesi abbiamo fatto il Serraino Vulpitta, abbiamo aggiustato ma soltanto in due mesi a Trapani per giunta, dove non ci sono delle strutture molto molto insomma non ci sono grosse ditte che possono fare queste cose.

                  Ma il ponte, il centro di Roma stato fatto a tempo di record perch ci sono dei prefabbricati e vengono montati e basta.

                  L si trattava soltanto di fare le basi e le fognature e quant'altro.

                  Quindi io questo non lo so, non sono un ingegnere ecco, per insomma non lo so quanto.

AVV. BISAGNA:     m'interessava sapere se c'era una struttura preesistente o meno da adattare o costruirla ex novo, questo.

CERENZIA L.:      no, era un bel prato verde.

AVV. BISAGNA:     va benissimo, questo volevo sapere. Tornando sempre a quello che ha detto lei, lei ha detto che appunto ci furono dei contatti informali con i vigili del fuoco diciamo proprio nell'immediatezza appunto della realizzazione del centro, per non ci fu effettivamente una richiesta di parere, si and diciamo con buon senso possiamo dire...

CERENZIA L.:      certo.

AVV. BISAGNA:     ritenendo comunque che si applicasse la normativa sia pur contemperata dall'esigenza di restrizione.

CERENZIA L.:      certo.

AVV. BISAGNA:     ora le chiedo sempre utilizzando questo buon senso, contatt altre strutture diciamo, qualche altro settore della pubblica amministrazione con esperienze analoghe o no?

CERENZIA L.:      no, perch questo tipo di struttura era diciamo nuovo, il primo  a  essere  realizzato  in  Italia    stato  qui  a Trapani.

                  Anzi le posso dire che sono venuti da altre citt, da Trieste da  altre  citt  per  vedere  un  po'  come  l'avevamo realizzato.

AVV. BISAGNA:     allora, mi spiego meglio.

CERENZIA L.:      il genio civile ci ha dato dei consigli tecnici, l'ingegnere Messina un ingegnere che dirige l'ufficio tecnico e noi dicevamo di fare in questo modo e lui lo faceva pi o meno, ecco.

AVV. BISAGNA:     ecco, tornando proprio alla sicurezza, dico proprio al problema incendi contattaste altre strutture in cui c'era restrizione della libert personale?

                  Per verificare analogicamente...

CERENZIA L.:      non...

AVV. BISAGNA:     per esempio il D.A.P. dipartimento degli affari penitenziari?

CERENZIA L.:      no, no.

AVV. BISAGNA:     va bene.

CERENZIA L.:      ma tra l'altro come lei sa il carcere pi o meno ha le porte a chiavistello, non ha maniglioni antipanico.

AVV. BISAGNA:     appunto.

CERENZIA L.:      e va be', ma noi...

AVV. BISAGNA:     non l'avete contattato, va bene.

CERENZIA L.:      che io sappia no, poi se l'abbiano contattato...

AVV. BISAGNA:     no, no, siccome lei giustamente diceva noi abbiamo proceduto con il buon senso...

CERENZIA L.:      con il buon senso e molta urgenza.

AVV. BISAGNA:     va bene.

CERENZIA L.:      comunque io non posso escludere...

AVV. BISAGNA:     per non c'...

CERENZIA L.:      no, non posso escludere che l'ingegnere Messina dotato di buonsenso e di professionalit non abbia lui personalmente chiesto consiglio, questo non lo so insomma.

AVV. BISAGNA:     s, un'altra cosa dottore. Lei sempre.., a me interessa il periodo antecedente ai fatti diciamo.

                  Quindi dell'istituzione del centro in poi.

                  Lei si trov a effettuare personalmente dei sopralluoghi nel centro?

CERENZIA L.:      certo.

AVV. BISAGNA:     lei effettuava dei sopralluoghi, diciamo verificava.

CERENZIA L.:      certo. Durante la costruzione e anche dopo...

AVV. BISAGNA:     perfetto.

CERENZIA L.:      quando era gi abitato per cos dire, gi in funzione. Andavo spesso con il questore a vedere come stavano le cose o mandavo dei miei incaricati, ma ci sono andato molte volte anch'io.

AVV. BISAGNA:     benissimo.

CERENZIA L.:      per diversi motivi.

AVV. BISAGNA:     perfetto.

CERENZIA L.:      mi volevo rendere conto di come andassero le cose.

AVV. BISAGNA:     perfetto.

CERENZIA L.:      c'erano anche delle piccole cose che forse non.., sicuramente non fanno parte dell'attivit processuale, non interessano il Tribunale.

                  Ma siccome queste persone tutto sommato facevano anche un po' compassione, io diverse volte con il questore siamo andati l e gli abbiamo portato dei regali, delle cose, delle sigarette eccetera.

                  Ma cos questo ripeto non c'entra, comunque ci sono andato diverse volte.

AVV. BISAGNA:     s, s.

CERENZIA L.:      anche perch volevo vedere come mangiavano, volevo vedere se erano abbastanza puliti chiaro.

AVV. BISAGNA:     s. Una cosa, lei ebbe contatti nell'estate del '98, quindi a breve dopo l'istituzione del centro, con esponenti del volontariato e della societ civile in relazione a una rivolta che c'era stata da poco.

CERENZIA L.:      s.

AVV. BISAGNA:     e  che  avevano  rappresentato  diciamo  problemi  di sicurezza...

CERENZIA L.:      s.

AVV. BISAGNA:     della struttura?

CERENZIA L.:      s.

AVV. BISAGNA:     lei ricorda?

CERENZIA L.:      s, s, guardi vennero molti rappresentati di strutture, ricordo che venne il professor Vassallo...

AVV. BISAGNA:     il dottore Vassallo.

CERENZIA L.:      Vassallo paleologo.

AVV. BISAGNA:     s.

CERENZIA L.:      vennero altri, sindacalisti, venne addirittura un sindacalista della CGIL da Roma, un uomo del Gana (o simile, lui era mi pare del Gana o della Costa D'Avorio un uomo di colore, accompagnato dal rappresentate della CGIL qua vennero dei politici.

                  Insomma gli ho detto: "andate a vedere" ecco li ho fatti entrare perch non avevo nessun motivo per non farli entrare.

                  E guardi avvocato vorrei specificare che le varie persone che sono andate erano da un punto di vista, per cos dire ideologico contrario ai centri, al cento di Trapani in particolare perch erano qua, per nessuno si mai lamentato del fatto che non ci fosse un'adeguata assistenza sia sotto il profilo del trattamento umano, sia sotto il profilo del vitto o di altri comfort, non so giocare alle carte, alle cose, il campo di calcio e tutto.

                  Abbiamo fatto anche il capo di calcio.

AVV. BISAGNA:     e sulla sicurezza nessuno ebbe a darle rimostranze specifiche in relazione proprio alla sicurezza della struttura?

CERENZIA L.:      ma sicurezza quando noi...

AVV. BISAGNA:     sicurezza sempre specificatamente m'interessa non la sicurezza  diciamo  per  la  fuga,  ma  per  il  pericolo d'incendi.

CERENZIA L.:      lei parla di sicurezza antincendio.

AVV. BISAGNA:     s.

CERENZIA L.:      ma guardi il pericolo antincendio era coperto dal fatto degli estintori e dalle vie di fuga, altre cose non...

AVV. BISAGNA:     lei non ravvisava diciamo...

CERENZIA L.:      cosa avrei dovuto fare, non lo so insomma ecco. Tra l'altro io ricordo che poi c' stato anche degli esposti in cui hanno detto che non c'erano le misure di sicurezza, non vero assolutamente.

AVV. BISAGNA:     siccome ho qua il verbale di sommarie informazioni rese da Frisulla Damiano Giovanni che il...

CERENZIA L.:      s.

AVV. BISAGNA:     che dovrebbe essere agli atti signor Presidente, e peraltro deceduto recentemente.

CERENZIA L.:      no, questo non lo sapevo, mi dispiace.

AVV. BISAGNA:     quindi in ogni caso chiederei poi se non stato acquisito, all'acquisizione come...

                  Appunto che a specifica domanda ribadisce che fu fatto presente nella serata al prefetto l'inadeguatezza della struttura con particolare riferimento alla totale assenza di estintori.

CERENZIA L.:      ma quando mai.

AVV. BISAGNA:     siti d'emergenza al fatto che i corridoi erano...

CERENZIA L.:      non    vero  c'erano  gli  estintori,  ci  sono  sempre stati.

AVV. BISAGNA:     no, questo fu quello che disse lui non sto dicendo che una cosa che disse lei.

CERENZIA L.:      ah, lo so. Ma lui poteva dire quello che voleva...

AVV. BISAGNA:     fu detto a lei, dico lei ricorda l'episodio?

CERENZIA L.:      no, questo particolare non lo ricordo, ma che poi anche sulla stampa fu fatta una campagna piuttosto infuocata sulla mancata...

AVV. BISAGNA:     stiamo parlando...

CERENZIA L.:      prima, prima.

AVV. BISAGNA:     prima.

CERENZIA L.:      ma non risponde a verit. Perch gli estintori ci sono stati fin dal primo momento che entrato.

AVV. BISAGNA:     gli estintori.

CERENZIA L.:      ci mancherebbe altro, le vie di fuga c'erano.

AVV. BISAGNA:     va bene.

CERENZIA L.:      naturalmente con la chiave e tutto quello che...

AVV. BISAGNA:     va bene. Lei per caso visto che era presente la mattinata diciamo del fatto.

CERENZIA L.:      alle 3:30.

AVV. BISAGNA:     va  bene,  gi  diciamo  formalmente  siamo  gi  nel  nuovo giorno.

                  S'inform sulla situazione dei superstiti, quale doveva essere il loro esito oppure lasci la questione al questore, se dovesse essere...

CERENZIA L.:      no,  mi  sono  informato  ma  sono  un  essere  umano insomma.

AVV. BISAGNA:     no, no, se dovevano essere espulsi o meno?

CERENZIA L.:      ma no, che c'entra espulsi. Noi in quel momento pensavamo ai feriti e cose...

AVV. BISAGNA:     ma poi...

CERENZIA L.:      guardi,    vero  che  siamo  prefetti  per  insomma abbiamo...

AVV. BISAGNA:     d'accordo.

CERENZIA L.:      no, ci preoccupammo di sapere come stavano i feriti eccetera.

AVV. BISAGNA:     va bene.

CERENZIA L.:      poi non era una questione di espellere nessuno in qual momento perch la procedura di espulsione deve essere, deve avere a monte un riconoscimento da parte delle autorit consolari del suo paese d'origine...

AVV. BISAGNA:     s, conosco...

CERENZIA L.:      poi con decreto di accompagnamento...

PRESIDENTE:       altre domande avvocato?

AVV. BISAGNA:     no, non ho altre domande, grazie.

PRESIDENTE:       avvocato Crescimanno deve chiudere l'esame o no.

AVV. CRESCIMANNO: no.

PRESIDENTE:       senta.

CERENZIA L.:      prego.

PRESIDENTE:       quando il centro arriva a regime, quindi comincia a funzionare.

CERENZIA L.:      s.

PRESIDENTE:       lei a parte i sopralluoghi di cui ha parlato unitamente al questore, aveva qualcuno che la relazionasse periodicamente, degli accertamenti periodici?

CERENZIA L.:      guardi signor Presidente...

PRESIDENTE:       sulla gestione quotidiana del centro?

CERENZIA L.:      no, no, ho capito. Noi per lo meno 3-4 volte al giorno ci sentivamo via telefono con il questore, come con altri punto primo.

                  Punto secondo da una punto di vista gestionale io avevo dei miei incaricati feci un provvedimento in un secondo tempo con cui ho incaricato un nostro funzionario di seguire la cosa da un punto di vista della gestione.

                  Cio cosa serve, vestiti, scarpe, insomma quello...

                  Ricordo che abbiamo un fatto regolarmente nostro, di gestione amministrativa del centro, di cui addirittura era previsto proprio per evitare possibili incidenti che le lamette da barba usa e getta venissero distribuiti a 5 alla volta, e non pi di 5 alla volta e una volta che si facevano la barba bisognava ritirarle e si passava avanti.

                  Proprio per evitare gesti di  autolesionismo di disperazione.

PRESIDENTE:       d'accordo. ecco, questo si estendeva anche alle informazioni in ordine alle misure di sicurezza relativamente alle fughe che di volta in volta ci furono, su come venivano sedate, su come venivano impedite?

CERENZIA L.:      ma naturalmente quando c' stata qualche fuga, anche qualche tentativo d'incendio e ovviamente mi riferivo al questore, non solo riferisce a voce ma anche per iscritto al Ministero dell'Interno e per conoscenza a me.

                  Questo un dato oggettivo insomma.

PRESIDENTE:       s, io ritorno su un argomento che peraltro la volta precedente ha costituito oggetto di ampio dibattito processuale.

CERENZIA L.:      s.

PRESIDENTE:       lei ha detto che vi siete ispirati ai criteri delle strutture alberghiere.

                  Siccome non era regolamentato non c'erano punti di riferimento...

CERENZIA L.:      facciamo cos poi si vede, insomma questo.

PRESIDENTE:       va bene, ma ritengo potrei sbagliarmi le parti mi daranno su la voce, che le strutture alberghiere sono tenute ad avere i materassi ignifughi, questo lo contemplaste?

CERENZIA L.:      guardi signor Presidente, al momento dell'incendio c'era una disposizione di legge che prevedeva l'obbligo degli alberghi di adeguarsi ai materassi ignifughi per il.., alla fine del 2002 e io li ho comprati a gennaio o febbraio.

                  Questo provvedimento un decreto ministeriale stato prorogato fino a dicembre del 2004, quindi io li avevo con 4 anni quasi di anticipo.

PRESIDENTE:       senta,  quando  il  centro  cominci  a  funzionare,  a operare.

CERENZIA L.:      s.

PRESIDENTE:       dico lei rappresent al Ministero "questo il centro, questo quello che abbiamo.."

CERENZIA L.:      "..e non possiamo fare altro", certo.

PRESIDENTE:       "posso aprire, non posso aprire"?

CERENZIA L.:      certo.

PRESIDENTE:       e chi che le disse: "va bene, puoi aprire anche se non ci sono i rilevatori di fumo, anche se non ci sono..."

CERENZIA L.:      no, no, questo non se ne parl allora dei rilevatori di fumo.

                  Perch la normativa venne dopo.

PRESIDENTE:       allora, quando lei propose sia dal punto di vista planimetrico, dal punto di vista...

CERENZIA L.:      la direzione generale dei servizi civili.

PRESIDENTE:       e chi disse: "va bene"?

CERENZIA L.:      la firma dei vari cosi del prefetto Delmese, perch lui era i dirigente allora.

PRESIDENTE:       quindi dico lei disse: "io operer in questa struttura, con questi mezzi"?

CERENZIA L.:      certo, gi l'abbiamo detto.

PRESIDENTE:       quindi voi apriste solo dopo il placet del Ministero.

CERENZIA L.:      s. Anzi signor Presidente le dir che l'allora capo del gabinetto del Ministro Napolitano, perch allora c'erano Napolitano.

                  L'attuale prefetto di Milano Bruno Ferrante, il collega, mi telefonava spesso 3-4 volte alla settimana "fate presto, fate presto perch si deve dare una risposta".

                  Vede c'era stato un fatto, la Germania accusava il governo Italiano, soprattutto la Germania di vanificare in sostanza il trattato di Schengel (o simile), cio noi non avevamo la possibilit di fermare queste persone per l'identificazione.

                  In base al trattato di Schengel una volta messo piede sul territorio Europeo potevano andare dove volevano, e cos avveniva.

                  Anzi le dir di pi, che i decreti di espulsione che noi facevamo erano dei pezzi di carta perch loro li buttavano e ricominciavano da capo con falso nome.

                  Il decreto di espulsione non era quello del respingimento, poi quando la normativa cambiata, e adesso si fa l'espulsione con l'accompagnamento coatto alla frontiera, prima non si faceva.

                  Poi siccome queste persone non avevano documenti i decreti di espulsione, il sedicente cittadino...

PRESIDENTE:       s, s.

CERENZIA L.:      non so albanese, sedicente quindi poi buttava e ricominciava da capo.

                  Poi s'incominci a prendere le impronte digitali...

PRESIDENTE:       guardi, ci occupiamo ogni giorno di questi problemi.

CERENZIA L.:      lo sapete meglio di me.

PRESIDENTE:       il casellario centrale...

CERENZIA L.:      quindi tutto un meccanismo, e per mettere a punto tutto il casellario delle impronte digitali ci sono voluti degli anni, inevitabile.

PRESIDENTE:       va bene, su questi interventi della presidenza ci sono domande?

P.M.:             no.

PRESIDENTE:       no. Pu tornare a posto.

CERENZIA L.:      la ringrazio. Ah, signor Presidente io volevo dirle non so se, o contatto il mio avvocato o se vuole le posso lasciare quegli atti che io ho citato...

PRESIDENTE:       no, no, ecco questa una richiesta che facevamo alla difesa di  preparare  con  allegato  indice,  no  su  questo   chiaro.

CERENZIA L.:      va bene. Perch come accennavo prima le disposizioni del questore sono precise, il regolarmente nostro preciso eccetera eccetera.

PRESIDENTE:       va bene.

CERENZIA L.:      la ringrazio.

PRESIDENTE:       avvocato con oggi abbiamo finito.

AVV. CRESCIMANNO: s, Presidente perch quella riserva sull'esame degli agenti Marino e Angelo superato ovviamente.

PRESIDENTE:       capisco. Allora, il Tribunale a questo punto visto che avremmo finito l'istruzione dibattimentale, farebbe un rinvio intermedio, interlocutorio solo per vedere se vi sono altre attivit da compiere con i poteri di cui al 507.

AVV. CRESCIMANNO: mi consenta di convenire con il Tribunale, perch io ho gi individuato alcune cose per siamo alla ricerca di una dato e questo lo rassegna a tutte le parti.

                  Ci siamo resi conto riguardando tutti gli esami fatti che non siamo riusciti a sentire uno solo dei poliziotti che quella sera erano di servizio stabile nel corridoio o nel ballatoio.

                  Abbiamo sentito quelli di passaggio, quelli arrivai dopo del reparto mobili in base alle segnalazioni che ci sono state date.

                  Siamo alla ricerca d'individuare coloro che erano di servizio quella notte e di chiederli ai sensi del 507.

PRESIDENTE:       avvocato, questo ovviamente anche per consentire e allo stesso Pubblico Ministero e al rappresentate delle parti civili di un po' fare sedimentare un po' gli atti per vedere quell'attivit integrative che sono necessari.

                  Noi soltanto per l'ammissione e quindi per fare questo avremmo individuato, avvocato noi avremmo individuato il 26 novembre per fare un'ammissione quindi insomma...

AVV. CRESCIMANNO: parliamo sempre del pomeriggio Presidente?

PRESIDENTE:       no avvocato, di mattina.

AVV. CRESCIMANNO: la mattina molto brutta.

PRESIDENTE:       lo so, per il pomeriggio pessimo.

AVV. CRESCIMANNO: perch ho un poliziotto imputato a Palermo, un direttore regionale.

PRESIDENTE:       il 28 novembre avvocato?

AVV. CRESCIMANNO: s, mi organizzo Presidente. Ho una corte d'appello ma comunque mi organizzo.

PRESIDENTE:       anche perch avvocato un discorso di richiesta, ammissione quindi  insomma  non  ci  dovrebbero  occupare  pi  di tanto.

AVV. CRESCIMANNO: s, s.

PRESIDENTE:       va  bene,  allora  si  rinvia  al  28 novembre  mattina ovviamente.

AVV. CRESCIMANNO: s, semmai sull'orario se avessi bisogno di farlo nella seconda mattinata chiedendolo prima ovviamente.

                  Allora, magari mi organizzo con la corte di appello, vengo qua la mattina.

PRESIDENTE:       ma questo nella legge, le voglio significare che la facolt di rendere dichiarazione spontanee o memoria prescinde da un preventivo accordo.

                  Va bene, al 28 di novembre alle 9:30.