novità europa – 30 dicembre 2003

Regione Piemonte- ires piemonte-ASGI

www.piemonteimmigrazione.it/IPO3.html

 

POLITICHE MIGRATORIE................................................................................................................. 2

Consiglio europeo di Bruxelles........................................................................................................... 2

Conclusioni del Consiglio in materia di Cooperazione consolare nei paesi terzi.................................. 2

Programma operativo del Consiglio per il 2004 presentato dalle Presidenze irlandese e olandese............................................................................................................................................ 2

Relazione del PE sul programma di assistenza ai Paesi terzi in materia di immigrazione e asilo.................................................................................................................................................. 3

Dati statici in materia di immigrazione.............................................................................................. 3

Relazione sulla rete dei funzionari di collegamento............................................................................ 3

Relazione PE sulle relazioni UE e nuovi vicini dopo l’allargamento................................................... 3

Risoluzione PE su Euromed............................................................................................................... 3

CONTRASTO IMMIGRAZIONE CLANDESTINA............................................................................... 4

Sistema informazione Schengen (SIS) e Sistema di informazione sui Visti (VIS).................................. 4

Meccanismo di valutazione degli Stati terzi nella lotta all’immigrazione clandestina.......................... 4

Pubblicata la direttiva sull’assistenza all’espulsione via aerea............................................................. 4

Approvata la relazione sulla decisione sulla segnaletica alla frontiera................................................. 4

CITTADINANZA EUROPEA.............................................................................................................. 4

Raccomandazione sulla sicurezza sociale dei cittadini comunitari....................................................... 4

Relazione sulla proposta di carta europea di assicurazione malattia.................................................... 5

Relazione sul rimpatrio delle salme.................................................................................................... 5

Relazione del PE sulla proposta di programma sulla cittadinanza attiva............................................. 5

Relazione sulla Governance europea.................................................................................................. 5

RAZZISMO........................................................................................................................................... 5

Cambiamento delle funzioni dell’Osservatorio di Vienna.................................................................... 5

Pubblicato il rapporto sull’antisemitismo dell’Osservatorio di Vienna................................................ 5

Rapporto annuale 2002 sugli sviluppi in materia di discriminazione................................................... 6

Bando per la selezione dei national focal points................................................................................. 6

Rapporto ECRI su San Marino........................................................................................................... 6

DIRITTI UMANI................................................................................................................................. 6

Risoluzione comune sul Vietnam........................................................................................................ 6

Risoluzione sullo Sri Lanka................................................................................................................ 6

Risoluzione del Parlamento europeo sul vertice UE-Russia................................................................. 7

VARIE.................................................................................................................................................. 7

Relazione sulle garanzie procedurali di indagati ed imputati in procedimenti penali nell’Unione europea.......................................................................................................................... 7

Relazione sulla lotta alla corruzione................................................................................................... 8

 


 

POLITICHE MIGRATORIE

 

Consiglio europeo di Bruxelles

Gli scorsi 12 e 13 dicembre 2003 si è tenuto il Consiglio europeo che ha tra l’altro trattato degli sviluppi in materia di libertà, sicurezza e giustizia. In Particolare il Consiglio si è compiaciuto della conclusione dell’accordo politico sulla costituzione dell’Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere comuni chiedendo che l’Agenzia sia operativa entro il 1 gennaio 2005. Il Consiglio ha anche espresso compiacimento per l’adozione del programma di contrasto dell’immigrazione clandestina via mare sollecitandone l’attuazione. Infine si è compiaciuto delle misure sul controllo delle frontiere tra gli Stati membri e gli Stati aderenti e sul sostegno di questi ultimi nel loro processo di allineamento con l’acquis per quanto riguarda le frontiere esterne. Alla Commissione ha richiesto di proporre l’introduzione di identificatori biometrici nei passaporti e al Consiglio di adottare quanto prima le decisioni necessarie per l’elaborazione del Sistema di informazione dei visti (VIS). Il Consiglio europeo ha esortato anche a compiere progressi più rapidi in materia di rimpatrio e invitato la Commissione a presentare all’inizio del 2004 uno strumento finanziario inteso a sostenere un approccio comune in tale materia. Rispetto all’asilo il Consiglio europeo ha sostanzialmente chiesto che le direttive sulle quali sussistono ancora divergenze siano approvate entro maggio 2004. Quanto alla cooperazione con i Paesi terzi il Consiglio europeo dopo aver ribadito la necessità di intensificare i rapporti con i paesi terzi nella gestione e contenimento dei flussi  migratori ha apprezzato il raggiungimento dell’accordo tra Parlamento e Consiglio sul regolamento che istituisce un nuovo strumento finanziario relativo alla cooperazione con i Paesi terzi nel settore dell’asilo e dell’immigrazione. Apprezzamento è stato espresso anche per l’adozione da parte del Consiglio del meccanismo di monitoraggio e di valutazione dei Paesi terzi nel settore della lotta all’immigrazione clandestina e la Commissione è stata invitata a presentare la prima relazione sulla sua attuazione entro la fine del 2004.

 

 

Conclusioni del Consiglio in materia di Cooperazione consolare nei paesi terzi

Il Consiglio Affari generali del 9 dicembre ’03 ha adottato le seguenti conclusioni: "Il Consiglio ha preso atto delle linee direttrici aggiornate in materia di tutela consolare dei cittadini dell'UE in caso di crisi nei paesi terzi, elaborate dal Gruppo "Affari consolari" e approvate dal Comitato politico e di sicurezza il 28 novembre 2003, rilevando l'importanza di tutelare e assistere i cittadini dell'UE fornendo alle missioni diplomatiche e consolari raccomandazioni intese a rafforzare la tutela dei cittadini degli Stati membri nei paesi terzi in cui è minacciata la loro sicurezza. Il Consiglio si è in particolare compiaciuto della prospettiva di una più stretta cooperazione in materia - inclusi i piani di emergenza e un migliore sistema di comunicazione - sia a livello locale che di capitali, in vista di una migliore percezione della solidarietà europea da parte dei cittadini dell'UE."

 

 

Programma operativo del Consiglio per il 2004 presentato dalle Presidenze irlandese e olandese

Il programma congiunto delle Presidenze irlandese e olandese prevede che nel corso del 2004 saranno valutati i risultati del programma di Tampere e sarà prestata particolare attenzione all’integrazione dei 10 nuovi Stati membri in questo settore. Priorità è data alla lotta all’immigrazione clandestina e alla tratta degli esseri umani. Espressamente si indica la volontà di lavorare sulle direttive in materia in ingresso per motivi di lavoro e di studio. Sono poi ribadite le priorità già fissate nei Consigli: rimpatrio; frontiere; VIS; Asilo; riammissione. Si parla anche di impegno in materia di politica integrata delle migrazioni prestando attenzione all’integrazione degli immigrati residenti legalmente provenienti dai Paesi terzi. Sarà organizzata dalla Presidenza olandese una riunione ministeriale informale dedicata all’integrazione per sviluppare un contesto teorico europeo concernente l’integrazione. Particolare attenzione sarà data alla rete europea dei punti di contatto in materia di integrazione al fine di promuovere le iniziative di integrazione nell’Unione. Si prospetta l’istituzione di una struttura permanente per monitorare e analizzare i fenomeni pluridimensionali dell’immigrazione mentre la relazione annuale della Commissione sull’immigrazione e l’integrazione fornirà utili orientamenti per definire un approccio comune dell’integrazione. In tema di parità e lotta alla discriminazione il programma prevede che la Presidenza olandese opererà a favore di un approccio UE a favore delle donne appartenenti alle minoranze etniche. In campo legislativo si inizieranno i lavori sulla direttiva volta a combattere la discriminazione sessuale in settori diversi dalla occupazione e sulla revisione del Regolamento sull’Osservatorio europeo dei fenomeni del razzismo e xenofobia di Vienna.

 

Relazione del PE sul programma di assistenza ai Paesi terzi in materia di immigrazione e asilo

Con 428 voti favorevoli, 43 contrari e 41 astensioni, il Parlamento europeo ha approvato lo scorso 4 dicembre ’03 la relazione di Giacomo Santini sul programma di assistenza a paesi terzi in materia di migrazione e di asilo. La proposta della Commissione prevede una dotazione finanziaria di 250 milioni di euro per il periodo 2004-2008. Il programma è destinato in particolare ai paesi terzi attivamente impegnati nella preparazione o nell'attuazione di un accordo di riammissione siglato, firmato o concluso con la Comunità europea. L'Aula ritiene che il programma debba annoverare tra i suoi obiettivi quello della riammissione nel pieno rispetto delle leggi e della reintegrazione durevole nel paese terzo interessato, di persone che sono entrate o che sono rimaste illegalmente sul territorio degli Stati membri; o di persone la cui richiesta d’asilo avviata nell’Unione europea abbia avuto esito negativo o che abbiano beneficiato di un'altra forma di protezione internazionale. I deputati hanno chiesto che l’organizzazione di campagne informative riguardi anche la consulenza giuridica. Tra i possibili beneficiari del sostegno finanziario vi dovrebbero essere le organizzazioni e le agenzie regionali e internazionali, le ONG o altri soggetti non statali, amministrazioni federali, nazionali, provinciali e locali, i loro dipartimenti e agenzie, istituti, associazioni e operatori pubblici e privati, sia nell'Unione europea sia nei paesi terzi beneficiari, privilegiandone il partenariato.

 

 

Dati statici in materia di immigrazione

È stata approvata il 6 novembre 2003 con 314 voti favorevoli, 15 contrari e 66 astensioni la relazione Arie Oostlander sulla comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo in vista della presentazione di un piano d'azione per la raccolta e l'analisi di dati statistici comunitari nel campo dell'immigrazione.

 

 

Relazione sulla rete dei funzionari di collegamento

Il Parlamento europeo ha approvato la relazione Martine Roure sull’iniziativa della Repubblica ellenica in vista dell’adozione di un regolamento del Consiglio relativo alla creazione di una rete di funzionari di collegamento incaricati dell’immigrazione.

 

 

Relazione PE sulle relazioni UE e nuovi vicini dopo l’allargamento

Il Parlamento europeo ha approvato lo scorso 20 novembre la Relazione del deputato Pasqualina Napoletano su “Europa ampliata - Prossimità: Un nuovo contesto per le relazioni con i nostri vicini orientali e meridionali” suscitata dalla Comunicazione della Commissione europea sul nuovo contesto delle relazioni con i paesi vicini all'indomani dell'ampliamento dell'Unione. La relazione afferma che la politica «Europa ampliata – Prossimità» e il nuovo strumento di prossimità debbano essere attuati nelle relazioni con tutti i vicini e che la dimensione geografica del «vicinato» debba prendere in considerazione tutte le aree essenziali per garantire effettiva continuità territoriale e sostenibilità politica alla strategia dell’Unione, operando al contempo una netta differenziazione tra le regioni e i paesi contemplati.

 

Risoluzione PE su Euromed

Con 414 voti a favore, 9 contrari e 22 astensioni, il Parlamento europeo ha approvato il 20 novembre 2003 una risoluzione comune sulla Conferenza Euromed che si è tenuta a Napoli all'inizio di dicembre. L'Aula, nel sottolineare la necessità del rafforzamento del dialogo politico ha lanciato un appello a tutti gli Stati membri affinché contribuiscano allo sviluppo del dialogo parlamentare euromediterraneo, per il quale lo strumento più idoneo sarebbe l'Assemblea parlamentare euromediterranea (APEM). I deputati chiedono quindi che la Conferenza ministeriale di Napoli approvi la trasformazione del Forum parlamentare euromediterraneo in un’Assemblea parlamentare dotata di un potere consultivo. I deputati esortano i paesi di accoglienza ad introdurre misure di integrazione in grado di instaurare un collegamento tra la politica dell’immigrazione e quella della cooperazione e dell’aiuto allo sviluppo. La lotta contro l’immigrazione clandestina e le organizzazioni mafiose che l’incoraggiano deve rimanere una priorità, tenendo sempre conto del principio della corresponsabilità solidale fra i paesi partner del Mediterraneo. L’Aula esprime la propria preoccupazione per le tragedie che si compiono quasi quotidianamente nel Sud del Mediterraneo, in particolare in Spagna sul litorale andaluso e in alcune regioni costiere dell’Italia meridionale. Essa ritiene che il partenariato euromediterraneo debba migliorare la gestione dei flussi migratori e dei controlli delle frontiere e promuovere gli sforzi in materia di riammissione nei paesi di origine e di transito.

 

 

 

CONTRASTO IMMIGRAZIONE CLANDESTINA

 

Sistema informazione Schengen (SIS) e Sistema di informazione sui Visti (VIS)

La Commissione ha pubblicato la Comunicazione COM (2003) 771 del 11.12.03 sullo sviluppo del Sistema informazione Schengen II e le possibili sinergie con il futuro VIS (Visa Information System). L’attuale SIS è stato ideato per un massimo di 18 Stati. Con l’allargamento si richiede invece l’operatività per un numero maggiore di Stati oltre all’adattamento ad altre funzioni. SIS II dovrebbe inoltre poter contenere un numero maggiore di informazioni e poter essere adattato senza ulteriori cambiamenti tecnici alle future esigenze. Poiché si tratta di dati personali sensibili provenienti dalle polizie nazionali e altre autorità aventi tali dati particolare attenzione sarà data alla protezione dei dati sia fisica sia informatica. Il documento analizza anche la possibilità dell’inserimento dei dati biometrici reso possibile dall’evoluzione tecnologica incorsa a partire dalla fine degli anni ’80 quando è stato ideato il primo SIS. Attualmente la base legale non prevede l’inserimento di tali dati ma il sistema dovrebbe essere secondo la Commissione idoneo ad un loro successivo inserimento anche in rapporto all’istituendo VIS. Nella Comunicazione la Commissione prospetta il possibile funzionamento congiunto dei due sistemi come richiesto da ultimo dal Consiglio europeo di Salonicco. Inoltre la Commissione auspica che la necessità dell’adozione di una nuova base giuridica per il SIS II sia l’occasione per adottare nuovi atti normativi che sostituiscano gli atti della Convenzione Schengen basati sul titolo IV. Infine dovrà esserci una consultazione periodica con le autorità garanti della protezione dei dati personali. Sul tema è intervenuto anche il Parlamento europeo che ha adottato una Raccomandazione approvata il 20 novembre 2003.

 

 

Meccanismo di valutazione degli Stati terzi nella lotta all’immigrazione clandestina

Il Consiglio dell’Unione affari generali (p. XV) ha adottato lo scorso 9 dicembre ’03 le conclusioni in materia di immigrazione clandestina con le quali ha stabilito il meccanismo di valutazione delle relazioni con i Paesi terzi che non cooperano nella lotta all’immigrazione clandestina come concordato nei Consigli europei di Siviglia e Salonicco.

 

Pubblicata la direttiva sull’assistenza all’espulsione via aerea

È stata pubblicata in GUUE L 321 del 6.12.2003 la direttiva 2003/110 del Consiglio relativa all’assistenza durante il transito nell’ambito di provvedimenti di espulsione per via aerea (pp. 26-31). In particolare la direttiva concerne la reciproca assistenza degli Stati membri in casi di espulsione non eseguibile attraverso un volo diretto verso lo Stato di origine e, quindi, con la necessità di transitare in un aeroporto di un Paese membro con o senza scorta. La Direttiva dovrà essere recepita negli Stati membri entro il 6 dicembre 2005. La direttiva non si applica a Regno Unito e Irlanda salvo il diritto di opt in esercitatile in qualsiasi momento; non si applica anche alla Danimarca salvo il diritto di opt in esercitatile entro 6 mesi costituendo sviluppo dell’Acquis di Schengen; infine si applica a Norvegia e Islanda sempre perché costituisce sviluppo dell’Acquis di Schengen.

 

Approvata la relazione sulla decisione sulla segnaletica alla frontiera

Il 18 novembre 2003 il Parlamento europeo ha approvato la relazione Gérard Deprez sull'iniziativa della Repubblica ellenica in vista dell'adozione della decisione del Consiglio che determina le indicazioni minime da usare sulla segnaletica ai valichi di frontiera esterna.

 

 

CITTADINANZA EUROPEA

 

Raccomandazione sulla sicurezza sociale dei cittadini comunitari

La Commissione amministrativa delle Comunità europee per la sicurezza sociale dei lavoratori migranti ha adottato la Raccomandazione n. 22 del 18 giugno 2003 relativa alla giurisprudenza Gottardo secondo la quale i vantaggi derivanti de una convenzione bilaterale di sicurezza sociale tra uno Stato membro e uno Stato terzo prevista per i lavoratori nazionali devono essere concessi ai lavoratori cittadini di altri Stati membri. La Raccomandazione richiede così che le nuove convenzioni bilaterali espressamente contengano un riferimento al principio di non discriminazione in base alla nazionalità dei cittadini di un altro Stato membro e che gli Stati informino adeguatamente le istituzioni degli Stati con i quali hanno firmato convenzioni di sicurezza sociale in modo da avere da essi la massima cooperazione.

 

Relazione sulla proposta di carta europea di assicurazione malattia

Il Parlamento europeo ha adottato il 4 dicembre ’03 la Relazione Anne Elisabet Jensen sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CEE) n. 1408/71 del Consiglio relativo all’applicazione dei regimi di sicurezza sociale ai lavoratori subordinati, ai lavoratori autonomi e ai loro familiari che si spostano all’interno della Comunità e il regolamento (CEE) n. 574/72 del Consiglio che stabilisce le modalità di applicazione del regolamento (CEE) n. 1408/71, per quanto riguarda l’allineamento dei diritti e la semplificazione delle procedure. La proposta prevede l’introduzione a partire dal giugno 2004 di una carta europea di assicurazione malattia. Attualmente, il cittadino europeo che vuole garantirsi una copertura delle spese mediche durante il soggiorno in un altro Stato membro, deve munirsi di uno dei numerosi modelli cartacei previsti: E 111, E 128, E 110, E 119. Con la nuova carta europea di assicurazione malattia, che dovrebbe venire introdotta gradualmente, non ci sarà più bisogno di rivolgersi alla propria mutua per chiedere tali moduli. A partire dal giugno 2004, essa sostituirà il modello E 111, richiesto per soggiorni all'estero di breve durata (es. per turismo). In seguito saranno sostituti gli altri moduli, necessari ad esempio agli studenti o a chi è alla ricerca di occupazione. La proposta prevede che entro il 2008 venga introdotta una carta dotata di un chip elettronico in modo che possa essere letta da un computer.

 

Relazione sul rimpatrio delle salme

Il Parlamento europeo ha approvato la relazione d’iniziativa del deputato Michael CASHMAN sulla necessità di adottare norme specifiche di armonizzazione sul rimpatrio delle salme di cittadini comunitari.

 

Relazione del PE sulla proposta di programma sulla cittadinanza attiva

La proposta di programma che mira a sostenere gli organismi operanti nel settore della cittadinanza europea attiva e a promuovere le azioni in tale settore, è stata esaminata nella relazione di Heide Rühle approvata dal Parlamento europeo con 371 voti favorevoli, 62 contrari e 10 astensioni lo scorso 20 novembre 2003. L’Aula ritiene che i criteri di attribuzione delle sovvenzioni siano troppo importanti per essere lasciati in un allegato. A causa della base giuridica, che prevede una semplice consultazione, la proposta dell'Esecutivo non indica alcun importo di riferimento. Dato però che il Parlamento intende esaminare la proposta in esame nel quadro della codecisione, è stato introdotto un riferimento finanziario, pari a 149,192 milioni di euro, importo calcolato sulla base della cifra fornita dalla Commissione addizionata di una percentuale necessaria per tener conto dell'ampliamento. I deputati chiedono infatti che anche le organizzazioni appartenenti ai nuovi Stati membri partecipino a tutte le componenti del programma. La relazione propone inoltre di ampliare la proposta affinché essa possa assurgere a base giuridica anche per gli Info-Point Europa, avendo la Commissione recentemente deciso di non concedere più una sovvenzione annuale di funzionamento a loro favore.


Relazione sulla Governance europea

A seguito del Libro bianco sulla governance europea presentato dalla Commissione nel 2001, il Parlamento ha approvato il 4 dicembre ’03 la relazione di Margrietus van den Berg con cui si rallegra delle proposte sulle norme minime per la consultazione della società civile organizzata (settori professionali, sindacati, imprese e cittadini in generale) da parte della Commissione. Ciò, però, non può sostituire l’accesso dei cittadini ai poteri pubblici attraverso procedure elettorali aperte e sempre più democratiche: secondo i deputati, il miglioramento del vincolo tra i cittadini e le istituzioni comunitarie può essere ottenuto attraverso il rafforzamento dei poteri legislativi del Parlamento, una legislazione elettorale uniforme che garantisca la comunicazione sempre più diretta tra i deputati e i loro elettori e un’autentica trasparenza dei lavori del Consiglio, per lo meno quando agisce in funzione di legislatore. Per facilitare la partecipazione dei cittadini, i deputati invitano le istituzioni comunitarie a far confluire i vari siti Internet in un portale unico. D’altra parte, essi deplorano che non esista ancora un elenco univoco dei comitati e dei gruppi di lavoro che assistono la Commissione, elenco annunciato per il giugno 2001.

 

RAZZISMO

 

Cambiamento delle funzioni dell’Osservatorio di Vienna

Il Consiglio europeo di Bruxelles ha deciso che l’Osservatorio di Vienna sul razzismo e la xenofobia diventerà agenzia europea per la protezione dei diritti umani.

 

Pubblicato il rapporto sull’antisemitismo dell’Osservatorio di Vienna

L’Osservatorio di Vienna ha reso pubblico la bozza di rapporto sull’antisemitismo che aveva suscitato notevole clamore sui media in quanto l’Osservatorio aveva preso le distanze dallo studio commissionato ad un istituto di ricerca esterno.

 

Rapporto annuale 2002 sugli sviluppi in materia di discriminazione

L’osservatorio di Vienna ha pubblicato il rapporto annuale relativo agli sviluppi, tendenze e buone prassi negli Stati membri nel 2002. il rapporto affronta i progressi compiuti dagli Stati nell’attuazione delle direttive 2000/43 e 2000/78 e analizza la discriminazione nei settori dell’istruzione e del lavoro.

 

Bando per la selezione dei national focal points

L’Osservatorio europeo ha pubblicato il bando per la selezione dei 15 focal points per gli Stati già membri e dei 10 focal points per gli Stati in adesione

 

Rapporto ECRI su San Marino

L’ECRI ha adottato un nuovo rapporto sulla situazione di San Marino. Nel rapporto si constatano i miglioramenti incorsi negli ultimi anni pur rimanendo aspetti di forte preoccupazione. Esistono infatti forme latenti di razzismo, pregiudizi e stereotipi sugli stranieri. ECRI raccomanda quindi che vengano adottate misure per sollevare l’attenzione del pubblico e combattere i pregiudizi tra il pubblico. Inoltre certi aspetti della legislazione sulla cittadinanza di San Marino  sono motivo di preoccupazione specialmente riguardo la trasmissione della cittadinanza ai figli oltre alla naturalizzazione. ECRI nota anche che una chiara affermazione della mission e della strategia per integrare i non cittadini e per assicurargli piena partecipazione devono essere ancora elaborate e attuate.

 


DIRITTI UMANI

 

Risoluzione comune sul Vietnam

Malgrado le ripetute dichiarazioni delle autorità vietnamite, la situazione delle libertà fondamentali in Vietnam e, in particolare, della libertà di culto permangono estremamente preoccupanti. Il Venerando Thich Huyen Quang, 86 anni, Patriarca della chiesa buddista unificata del Vietnam (UBCV), che ha già passato 21 anni in carcere, è stato recentemente posto agli arresti domiciliari, mentre altri monaci sono stati condannati a pene di detenzione. Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione comune in cui chiede alle autorità vietnamite di porre immediatamente fine alle politiche di repressione nei confronti della chiesa buddista unificata, della chiesa cattolica, dei cristiani Montagnard e dei buddisti Hoa Hao e di adottare senza indugi tutte le riforme necessarie a garantire a tali chiese uno status giuridico. I deputati esortano il governo vietnamita a liberare immediatamente tutti i cittadini detenuti a causa della loro fede e a rispettare la libertà di culto di tutti i gruppi religiosi. L’Aula chiede alla Commissione di iscrivere la questione della libertà di culto in Vietnam in cima all’ordine del giorno della riunione della commissione mista UE-Vietnam che si terrà il 21 novembre a Bruxelles. Il Consiglio e la Commissione sono invitati a ricorrere a tutti gli strumenti politici e diplomatici al fine di assicurare che la libertà di culto divenga realtà in Vietnam, nonché a vegliare affinché le clausole in materia di diritti dell’uomo iscritte negli accordi e nei trattati siano rigorosamente rispettate. I deputati invitano le rappresentanze diplomatiche dell’Unione europea e dei suoi Stati membri in Vietnam a seguire i casi dei dignitari della chiesa buddista unificata incarcerati o detenuti agli arresti domiciliari e a prestare particolare attenzione alla situazione della libertà di culto nel paese. Si raccomanda infine l’invio di una delegazione del Parlamento europeo in Vietnam per valutare la situazione religiosa, in particolare per quanto concerne la chiesa buddista unificata.

 

Risoluzione sullo Sri Lanka

In Sri Lanka è in atto da vent’anni una guerra civile che ha causato la morte di più di 60.000 persone e bloccato le prospettive di sviluppo del paese. Il rispetto del cessate il fuoco da oltre 21 mesi alimenta forti speranze circa la conclusione della guerra. La Norvegia ha svolto un ruolo chiave di mediazione nei negoziati, ma ha dovuto sospendere la sua partecipazione al processo di pace. Il Parlamento europeo il 20 novembre 2003 ha adottato una risoluzione comune con cui riconosce i passi compiuti dal governo dello Sri Lanka e dalle LTTE per creare le condizioni atte a far sì che i negoziati possano portare a una soluzione politica e a una pace duratura. Si esprime tuttavia profonda preoccupazione per i recenti sviluppi che minacciano il processo di pace sostenuto dalla comunità internazionale, nella fattispecie la decisione del Presidente Chandrika Kumaratunga di sospendere dall’incarico i ministri della difesa, dell’interno e dell’informazione e di sciogliere il Parlamento. I deputati esortano il Presidente, nell’interesse della nazione, a collaborare con il governo democraticamente eletto e con il suo Primo ministro. Inoltre invitano il Consiglio, la Commissione e gli Stati membri a continuare a monitorare i progressi conseguiti nella ricerca di una soluzione politica equa e duratura.

 

Risoluzione del Parlamento europeo sul vertice UE-Russia

Lo scorso 20 novembre 2003 il Parlamento europeo ha adottato una Risoluzione comune sul dodicesimo vertice UE-Russia tenutosi il 6 novembre 2003 a Roma. Pur accogliendo con favore la promozione di un maggiore ravvicinamento e l'integrazione globale delle strutture socioeconomiche dell'UE allargata e della Russia, il Parlamento ha espresso profonda preoccupazione per le reiterate notizie di gravi violazioni dei diritti dell'uomo in Cecenia e per i ritardi da parte della Russia nella ratifica del Protocollo di Kyoto. I deputati sostengono la dichiarazione del Presidente del Parlamento in merito all'inadeguato trattamento dei temi della Cecenia e di Kyoto nella dichiarazione congiunta scaturita dal Summit. L'Aula, inoltre, «deplora le dichiarazioni fatte dal Presidente in carica del Consiglio UE alla fine del Vertice UE-Russia, nelle quali ha espresso il proprio sostegno alla posizione del governo russo per quanto concerne la situazione dei diritti dell'uomo in Cecenia e della democrazia nella Federazione russa». Il Parlamento esorta le autorità russe a consentire senza condizioni un controllo della situazione dei diritti dell'uomo in Cecenia, a cessare immediatamente ogni tentativo di costringere i rifugiati e gli sfollati ceceni al rimpatrio e ad adoperarsi da subito per consegnare alla giustizia i responsabili dei gravi crimini commessi durante il conflitto ceceno. Le autorità russe sono poi invitate a riaprire i negoziati con tutte le parti in causa per arrivare a una soluzione politica immediata del conflitto, che non può essere considerato solo come un elemento della lotta contro il terrorismo. Il Consiglio e la Commissione, dal canto loro, dovrebbero mantenere la questione della Cecenia come punto specifico, in testa all’ordine del giorno delle relazioni tra UE e Russia, esprimendo con chiarezza la disponibilità dell’UE ad agire in veste di mediatore. Consiglio e Commissione sono anche invitati ad esprimere nuovamente la propria preoccupazione in merito al caso di Arjan Erkel, l'operatore olandese di «Médecins sans Frontières» rapito. I deputati chiedono il totale ritiro delle truppe russe dalla Moldova nel rispetto del calendario fissato dall'OSCE, quale condizione essenziale per la soluzione politica del problema della Trans-Dniestria. Essi sollecitano inoltre la Duma a ratificare il Protocollo di Kyoto. Quanto a Yukos e all'Open Society Institute (Istituto per la società aperta), i parlamentari hanno parlato di «attività poco trasparenti intraprese dalla magistratura russa». È stato quindi chiesto al Consiglio e alla Commissione di continuare a sostenere il processo democratico e soprattutto l'attuazione delle riforme giudiziarie in Russia. Il mancato rispetto di questi principi fondamentali non solo comprometterebbe i progressi compiuti da Mosca verso la creazione di un ambiente favorevole allo sviluppo del commercio e degli investimenti, ma potrebbe anche ostacolare l'integrazione della Russia nello spazio economico europeo comune.

 

 

VARIE

 

Relazione sulle garanzie procedurali di indagati ed imputati in procedimenti penali nell’Unione europea

L’aula ha approvato il 6 novembre 2001 la relazione  Jorge Salvador Hernandez Mollar sulla proposta di raccomandazione del Parlamento europeo al Consiglio su norme minime in materia di garanzie procedurali a favore di indagati ed imputati in procedimenti penali nel territorio dell’Unione europea. La Commissione europea ha presentato un Libro verde in materia di garanzie procedurali, che servirà come base di un dibattito che porterà alla presentazione, da parte dell’Esecutivo, di una proposta di decisione-quadro sulle norme minime comuni nel campo del diritto processuale. Il Parlamento europeo, approvando con 410 voti favorevoli, 67 contrari e 4 astensioni la relazione sostiene che tale decisione-quadro dovrebbe includere una clausola antiregressione, in modo che gli Stati membri siano incoraggiati ad applicare norme nazionali ad un livello più elevato e non possano utilizzare l’istituzione di norme minime comuni a livello europeo quale pretesto per svalutare le esistenti norme nazionali. I deputati affermano che una norma minima comune dovrebbe stabilire, a livello comunitario, le condizioni relative alle risorse finanziarie dell’indagato e dell’imputato, da cui dipende la concessione del diritto all’assistenza gratuita. Secondo l’Aula, ogni Stato membro dovrebbe istituire un registro di traduttori ed uno di interpreti giurati, consentendo l’accesso altri Stati membri nella prospettiva di un unico registro su scala europea. a relazione afferma che una norma minima comune dovrebbe obbligare gli Stati membri a garantire che ad indagati e imputati venga consegnata, non appena entrino in contatto con un responsabile dell’applicazione della legge e in una lingua che essi comprendano, una «comunicazione dei diritti» scritta, contenente un elenco dei loro diritti fondamentali e di facile comprensione. In alternativa, essi dovrebbero essere comunque informati da una persona ufficialmente abilitata a farlo dell’esistenza di un’imputazione a loro carico. Tale dichiarazione non sostituirebbe ma si aggiungerebbe all’obbligo di avvertire l’indagato del fatto che qualunque dichiarazione da parte sua potrebbe essere usata contro di lui. Inoltre una norma minima comune dovrebbe stabilire la necessità di servizi d’interpretariato per tutti i procedimenti orali, fin dal primo interrogatorio, affinché l’indagato o l'imputato possa comprendere tutto ciò che viene detto. Si dovrebbe inoltre stabilire che siano tradotti tutti i documenti che l’imputato deve comprendere.

 

 

 

Relazione sulla lotta alla corruzione

Il 4 dicembre ’03 con 455 voti favorevoli, 12 contrari e 42 astensioni, il Parlamento europeo ha approvato la relazione d’iniziativa “lotta contro la corruzione: strumenti e raccomandazioni” elaborata da Francesco Rutelli  che esamina la comunicazione della Commissione europea sulla lotta alla corruzione. Il relatore ha invitato gli Stati membri ad adoperarsi affinché la decisione quadro sul mandato d'arresto europeo possa essere trasposta in diritto interno entro il 1° gennaio 2004. Egli sottolinea che l'entrata in vigore del mandato d'arresto europeo evidenzia la necessità di definire il concetto di corruzione a livello europeo. L’Aula ha quindi formulato una serie di raccomandazioni al fine di affrontare il problema nella sua globalità.