Progetto Libera

 

 

COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE DEL PROGETTO LIBERA DELLA PROVINCIA DI LECCE, NEL PROCESSO PENALE IN CUI PARTE OFFESA E UNA DONNA IMMIGRATA, VITTIMA DI TRATTA A SCOPO DI SFRUTTAMENTO SESSUALE, LA QUALE HA ADERITO AL PROGRAMMA DI PROTEZIONE SOCIALE PREDISPOSTO ED ATTUATO DAL PROGETTO STESSO.

 

 

Il 09 GIUGNO 2004, dopo unintensa e complessa istruttoria dibattimentale, si concluso il processo penale innanzi al Tribunale di Lecce Prima Sezione Penale Collegiale Presidente Dr. Giacomo CONTE nei confronti di un cittadino straniero, imputato del reato di Favoreggiamento dellimmigrazione clandestina al fine di reclutamento di persona da destinare alla prostituzione e/o allo sfruttamento della prostituzione, previsto e punito dallart. 12 comma 1 e comma 3 del D. L.vo 286/98.

Vittima dei reati contestati al predetto imputato, una donna straniera, che ha aderito al programma di protezione sociale predisposto ed attuato dal Progetto LIBERA della Provincia di Lecce.

Nel processo penale innanzi indicato si costituita parte civile la persona offesa, nonch la Provincia di Lecce, quale Ente promotore ed attuatore del Progetto LIBERA, soggetto danneggiato dal reato.

Il dispositivo della sentenza conclusiva del processo penale celebratosi innanzi alla Prima Sezione Penale Collegiale del Tribunale di Lecce e di cui stata data lettura alla pubblica udienza del 09/06/2004, rappresenta senza ombra di dubbio una grande soddisfazione sia per la parte offesa che per la Provincia di Lecce. Infatti, limputato stato condannato ad una congrua pena, ma soprattutto sono state accolte le richieste delle costituite parte civile, cui stato riconosciuto il diritto al risarcimento del danno, quantificato in 25.000,00 per la parte offesa ed 20.000,00 per la Provincia di Lecce, cui stato anche riconosciuto il diritto ad una provvisionale nella misura di 10.000,00, oltre le spese legali.

Il predetto provvedimento, di cui sar possibile leggerne anche la motivazione entro 60 giorni dalla lettura del dispositivo, rappresenta unimportante precedente giurisprudenziale, di cui non si potr non tenerne conto nei procedimenti gi in corso innanzi ad altra Autorit Giudiziaria, nonch nei procedimenti che prenderanno avvio a seguito delle denunce da parte delle donne vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale. Colloca la Provincia di Lecce, primo Ente Pubblico tra gli enti titolari di programmi di assistenza e protezione sociale per le donne vittime di tratta a costituirsi parte civile, ad esempio da seguire.

 

Questo importante risultato arriva a coronamento di 5 anni di attivit del progetto Libera che proprio a giugno chiude la quarta annualit e ne avvia la quinta. E importante perch sancisce il principio che il Progetto LIBERA, di cui Ente promotore ed attuatore la PROVINCIA DI LECCE, titolare di un diritto soggettivo, cio di un interesse direttamente tutelato dalla norma penale, poich esso ha il precipuo obiettivo di realizzare programmi di protezione sociale per favorire lassistenza e lintegrazione sociale delle donne immigrate, vittime di tratta e di violenza a scopo di sfruttamento sessuale, al fine di salvaguardare il diritto alla salute delle donne, il diritto alla loro integrit psicofisica, il diritto alla loro libert sessuale contro ogni forma di soprusi e violenze, cos da tutelare la loro dignit e favorire il pieno sviluppo della loro personalit, diritti tutti costituzionalmente garantiti.

Non meno importante il rapporto collaborativo instaurato dallEquipe del Progetto con le Forze dellOrdine nel corso di questi anni di intensa attivit, sostenendo ed assistendo le donne prese in carico nella delicata fase della denuncia e dando quindi un valido contributo al perseguimento dei reati, nonch allindividuazione dei responsabili.

Dalla commissione dei reati, in conseguenza dei quali parti offese sono le donne che hanno aderito al programma di protezione sociale predisposto ed attuato dal Progetto, con lausilio di figure professionali specifiche e strutture organizzative in grado di garantire ospitalit ed accoglienza alle vittime, sono perci derivati per il Progetto stesso danni sia patrimoniali che non patrimoniali.

I danni patrimoniali consistono nei costi sostenuti dal Progetto e, quindi, dalla PROVINCIA DI LECCE, per le molteplici attivit compiute in favore delle donne immigrate prese in carico, previa adesione al programma di protezione sociale discusso e concordato con le destinatarie: pronta ospitalit in adeguate strutture protette e segrete, accompagnamento ai servizi (regolarizzazione della posizione amministrativa, controlli sanitari ed iscrizione al S.S.N., iscrizione alle liste di collocamento ed inserimento socio-lavorativo), sostegno psicologico, assistenza legale, il tutto con lintervento di figure professionali specifiche: coordinatrice, psicologa, avvocata, assistente sociale e mediatrici culturali-linguistiche, per rimuovere i profondi traumi fisici e soprattutto psichici conseguenti ai soprusi subiti.

I danni non patrimoniali sono quelli derivati direttamente dalla condotta criminosa degli autori dei reati; tra tali danni rientrano i pregiudizi consistenti in qualsiasi afflizione o offesa al diritto alla salute, alla libert sessuale e nella privazione o impedimento alla libera esplicazione della propria personalit ed identit.