PIANO DAZIONE PER UNA POLITICA CES

SU IMMIGRAZIONE, INTEGRAZIONE E PER LA LOTTA

ALLE DISCRIMINAZIONI, AL RAZZISMO E ALLA XENOFOBIA

 

 

Adottato dal Comitato dellesecutivo della CES

al Meeting di Bruxelles del 16 ottobre 2003

 

 

 

INTRODUZIONE

 

Nel 2002 la CES ha lanciato un progetto biennale per lazione sindacale per fronteggiare le discriminazioni razziali e religiose. Una parte del lavoro nel primo anno del progetto consistita nella compilazione di un rapporto che ha analizzato come i sindacati in Europa hanno risposto ai problemi dei nuovi lavoratori migranti e delle loro famiglie. Il rapporto si basato su un questionario mandato alle confederazioni sindacali nazionali.

 

Le risposte ottenute hanno mostrato chiaramente che la stragrande maggioranza dei sindacati riconosce che i migranti e le loro famiglie incontrano particolari problemi nel mercato del lavoro, e dunque si attivata per affrontare queste problematiche. I sindacati sono anche attivi nel coinvolgere i migranti nelle proprie strutture e in alcuni casi si stanno introducendo importanti cambiamenti per venire incontro ai loro bisogni.

 

Sebbene in Europa si riscontrano tratti comuni, importante riconoscere che il contesto e la storia della migrazione recente variano di paese in paese. Diversa anche la posizione legale dei migranti e dei propri familiari, dipendendo questa dai paesi dorigine e di destinazione. Allo stesso modo cambia la capacit dei sindacati di rispondere alle esigenze che limmigrazione pone.

 

Tuttavia il rapporto evidenzia numerose iniziative ed aree dazione che sono state intraprese e che potrebbero facilmente essere replicate nei paesi membri della CES.

 

Dopo la pubblicazione del rapporto stato deciso, di comune accordo, di produrre un Piano dAzione per gli affiliati CES al fine di incoraggiare lazione a livello nazionale. A questo proposito, per promuovere le attivit a livello sindacale, il gruppo di lavoro sui migranti e le minoranze etniche ha deciso di allargare il Piano dAzione ai seguenti temi:

 

A)   promuovere una politica sindacale che serva da interfaccia allo sviluppo di una politica europea sulla migrazione, in particolare riguardo allintegrazione nelle altre politiche europee della parit di trattamento e di diritti fra le persone, della gestione dei flussi migratori e delle principali tendenze migratorie, e delle generali tematiche relative allintegrazione;

 

B)    specifiche azioni sindacali per assicurare parit di trattamento e di diritti per tutti i lavoratori;

 

C)    il ruolo particolare della CES e delle sue istituzioni nello sviluppo e monitoraggio di politiche e azioni a livello europeo delle istituzioni europee e delle parti sociali, e nel supporto ai propri affiliati per implementare il Piano dAzione;

 

Il Piano dAzione stato approvato dal gruppo di lavoro sui migranti e le minoranze etniche.

 

Il Piano dAzione pu essere usato per implementare il par.2.e. relativo alla mobilit, immigrazione e integrazione sociale del Programma di Azione adottato dal 10 Congresso CES a Praga nel maggio 2003, punti dal 39 al 46.

 

Per mettere in pratica il Piano dAzione e i punti salienti del Programma dAzione sar necessario un forte impegno della CES e dei suoi affiliati. Da qui la proposta di ampliare lo scopo del gruppo di lavoro esistente sui migranti e le minoranze etniche e di nominarlo gruppo di lavoro sulla migrazione e lintegrazione.

 

Il Comitato Esecutivo ha approvato il Piano dAzione allegato durante il meeting del 16 ottobre 2003.

 

 

 

PIANO DAZIONE PER UNA POLITICA CES

SU IMMIGRAZIONE, INTEGRAZIONE E PER LA LOTTA

ALLE DISCRIMINAZIONI, AL RAZZISMO E ALLA XENOFOBIA

 

 

I)              Politica europea sulla migrazione

 

 

A)   Riguardo lintegrazione e la parit di trattamento e di diritti fra le persone, la CES chieder:

 

1. una nuova legislazione:

 

1.1  continui sforzi per ottenere la cittadinanza europea ( cio parit di trattamento fra cittadini UE e cittadini dei paesi terzi residenti da lungo termine) che conferisca loro gli stessi diritti politici e sociali;

1.2 una legislazione europea sulla parit di trattamento in accordo con le convenzioni ONU e ILO, e con gli strumenti legali del Consiglio dEuropa.

 

2. una decisione del Consiglio su una proposta di direttiva riguardante lo status dei cittadini dei paesi terzi che sono residenti da lungo termine, che prenda in considerazione anche i bisogni specifici e i problemi di circolazione dei lavoratori attraverso le frontiere su base regolare;

 

3. trasposizione di una direttiva riguardante la parit di trattamento fra le persone, senza distinzione di razza o di origine etnica;

 

4. campagne di ratifica delle Convenzioni ONU e ILO nei rispettivi stati membri UE e nei paesi daccesso.

 

B)   Riguardo la gestione dei flussi migratori la CES chieder:

 

5. criteri comuni per garantire lo status legale ai lavoratori irregolari, e lo sviluppo di misure per prevenire e combattere il lavoro nero e lo sfruttamento dei lavoratori irregolari.

 

C)   Riguardo linserimento nelle altre politiche EU (mainstreaming) delle tematiche relative a migrazione e integrazione dei cittadini dei paesi terzi, la CES chieder:

 

6. obiettivi quantificati, definiti per ridurre la disoccupazione tra cittadini dei paesi terzi e appartenenti a minoranze etniche, da inserire nei piani nazionali per limpiego e linclusione sociale.

 

II)            Per promuovere unorganizzazione sindacale capace al suo interno di raggiungere luguaglianza di trattamento e diritti per tutti i lavoratori, indipendentemente da origine etnica e razziale, dalla religione, della nazionalit, la CES, insieme ai propri affiliati, intraprender le seguenti azioni:

 

 

A)   un approccio specifico allinterno del contesto della promozione delle parit di trattamento e della protezione dei diritti umani per:

 

7.   organizzare le campagne per liscrizione al sindacato destinate ai lavoratoti migranti (inclusi gli irregolari e i giovani), e stimolare la cooperazione transnazionale tra i sindacati;

 

8.     incrementare il numero di lavoratori migranti e appartenenti a minoranze etniche con responsabilit sindacali attraverso la formazione e il training;

 

9.     rafforzare il ruolo preminente di networks e/o strutture specifiche;

 

10.  organizzare sessioni di formazione sindacale riguardo a migrazione, integrazione e lotta alle discriminazioni, razzismo e xenofobia, con lo scopo di promuovere e aumentare la consapevolezza degli attori sindacali;

 

11.  porre attenzione speciale alle lavoratrici migranti e a quelle di differente origine etnica e razziale;

 

12.  concludere accordi collettivi che incorporino al proprio interno le tematiche relative alla situazione dei lavoratori indipendentemente dallorigine etnica e razziale e dalla religione.

 

B)   Un approccio di mainstreaming per:

 

13.  assicurare che gli accordi collettivi e le politiche per limpiego in generale siano intrapresi e siano consistenti di tematiche relative ad immigrazione, inclusione e parit di trattamento per tutti i lavoratori indipendentemente da origine e status.

 

C)   Alleanze:

 

14.  rafforzare il legame con le ONG e il Centro europeo di monitoraggio sul razzismo e la xenofobia, per combattere i movimenti razzisti e xenofobi.

 

 

 

 

 

 

III)          Il ruolo della CES e delle sue istituzioni diretto a:

 

15.  esercitare pressioni insieme a tutti i sindacati sulle istituzioni europee per sviluppare una politica europea su migrazione, integrazione, lotta alle discriminazioni, razzismo e xenofobia;

 

16.  valutare limplementazione della Dichiarazione di Firenze nel contesto del dialogo sociale europeo e del programma di lavoro dei partners sociali, e assicurare che essa sia aggiornata e che forti raccomandazioni siano fatte per la sua implementazione;

 

17.  organizzare allinterno della CES corsi di formazione su migrazione e politiche per lintegrazione;

 

18.  sistematizzare la legislazione EU, Consiglio dEuropa, ILO e ONU, sulla parit di trattamento e di diritti per i lavoratori migranti e appartenenti a minoranze etniche (ETUI - European Trade Union Institute), e perseguire e stimolare un uso pi attivo della giurisprudenza per rendere effettiva la parit di trattamento e la protezione dei diritti umani;

 

19.  raccogliere e diffondere buone prassi sindacali su migrazione, integrazione e lotta alle discriminazioni, in particolar modo quelle che riguardano la contrattazione collettiva e le politiche per limpiego;

 

20.  proseguire e valutare i punti dazione per il prossimo congresso.