BOZZE NON CORRETTE

Stenografico Aula in corso di seduta

Seduta n. 495 del 21/7/2004

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La seduta, sospesa alle 13,25, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PUBLIO FIORI

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il ministro dell'interno, il ministro della salute ed il ministro per i rapporti con il Parlamento.

(Vicenda degli immigrati giunti in Italia sulla nave Cap Anamur - n. 3-03596)

PRESIDENTE. L'onorevole Di Luca ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03596 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 1).

ALBERTO DI LUCA. Signor Presidente, signor ministro, la vicenda legata alla nave Cap Anamur presenta ancora aspetti ambigui per quanto riguarda, in particolare, alcuni comportamenti del comandante e dell'armatore della nave.
La commissione competente ha respinto le domande di asilo presentate dai migranti raccolti in mare dalla nave tedesca. Sembrano anche sussistere dubbi sulla provenienza di una parte dei migranti e si profila la possibilità che siano accolte le raccomandazioni della commissione per la concessione ad alcuni di essi di uno speciale permesso di soggiorno per motivi umanitari.
Vorrei chiederle, signor ministro, quali sono le sue valutazioni sull'episodio e quali provvedimenti intenda adottare nei confronti dei cittadini extracomunitari sbarcati dalla nave Cap Anamur.


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PRESIDENTE. Il ministro dell'interno, onorevole Pisanu, ha facoltà di rispondere.

BEPPE PISANU, Ministro dell'interno. Signor Presidente, onorevoli colleghi, in attesa di riferire compiutamente a conclusione dell'intera vicenda, posso affermare quanto segue.
È già chiaro perché una nave battente bandiera tedesca, appartenente ad un'organizzazione tedesca e comandata da un cittadino tedesco, abbia fatto di tutto per sbarcare 37 presunti profughi in Italia e non, invece, nel proprio paese, la Germania, non in Libia, nazione da dove i presunti profughi sono partiti, non a Malta, primo approdo europeo raggiunto dalla nave dopo il recupero.
Come, infatti, ha scritto il giudice per le indagini preliminari di Agrigento nel convalidare l'arresto dei tre responsabili tedeschi della nave, costoro hanno ricercato, cito testualmente, «il massimo ritorno pubblicitario, attraverso l'esaltazione mediatica di cui si sono dimostrati capaci manipolatori». Di fatto, questa esaltazione mediatica ha presentato l'Italia come il segmento più debole della frontiera europea ai milioni di disperati che premono sulla sponda africana del Mediterraneo e, peggio ancora, alle organizzazioni criminali che li sfruttano spietatamente.
Il comandante della nave, dopo aver nascosto i migranti alle autorità maltesi, ha ripetutamente mentito a quelle italiane. Ma, soprattutto, le scrupolose indagini di polizia hanno accertato definitivamente che nessuno dei 37 stranieri è di nazionalità sudanese: 6 sono cittadini della Nigeria e 31 del Ghana, uno dei quali già respinto l'anno scorso con diverso nome dall'aeroporto di Malpensa.
Allo stato attuale delle cose, nessuno di loro appare nella condizione di profugo e non si intravedono elementi che consentano di superare le vigenti disposizioni sull'ingresso illegale nel nostro paese. Disposizioni che il Governo italiano, anche in questo caso, sta applicando con discernimento ed indefettibile rispetto dei diritti umani dei migranti clandestini, il cui dramma noi per primi e chi parla per primo ha imposto all'attenzione dell'Unione europea.
In fatto di accoglienza dei migranti, l'Italia non è seconda a nessuno e possiamo, dunque, far valere le nostre leggi con il rigore che è necessario per impedire strumentalizzazioni...


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PIER PAOLO CENTO. Avete cacciato dei profughi!

PRESIDENTE. Onorevole Cento...

PIER PAOLO CENTO. Chiedo di parlare. È una vicenda grave!

PRESIDENTE. Onorevole Cento, la richiamo all'ordine; lei non può interrompere il ministro quando parla. Non mi costringa ad espellerla. Si accomodi, altrimenti la invito ad uscire dall'aula.
Prego, signor ministro.

BEPPE PISANU, Ministro dell'interno. Mi consenta di recuperare il tempo che mi è stato sottratto, non senza considerare che delle...

PIER PAOLO CENTO. Sono tre giorni che chiediamo di parlare con i suoi uffici, è una vergogna!

PRESIDENTE. Onorevole Cento, la prego per l'ultima volta di non interrompere!

BEPPE PISANU, Ministro dell'interno. ... esibizioni di questi giorni, questa non è una delle migliori.
In fatto di accoglienza di migranti, l'Italia non è seconda a nessuno.

PIER PAOLO CENTO. Pensa al Governo dove stai!

BEPPE PISANU, Ministro dell'interno. E possiamo dunque far valere le nostre leggi con il rigore necessario per impedire strumentalizzazioni, direttamente o indirettamente, pericolose per la sicurezza e l'ordine pubblico nel nostro paese.

PIER PAOLO CENTO. Li avete portati a Ponte Galeria!

PRESIDENTE. L'onorevole Di Luca ha facoltà di replicare.


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ALBERTO DI LUCA. Signor Presidente, ringrazio il ministro che ha voluto così compiutamente informare il Parlamento su tale vicenda.
Intanto, colgo l'occasione per complimentarmi con le forze di polizia che sono riuscite in un'operazione importante.

ELETTRA DEIANA. Parla per te!

ALBERTO DI LUCA. Addirittura lei adesso ci conferma, signor ministro, che uno dei presunti sudanesi, in realtà un ganese, era già stato fermato nel nostro paese lo scorso anno.
Dunque, anche sulla base di quanto affermato dal giudice, cioè che questi criminali...

LUANA ZANELLA. Come si permette? Criminali?

ALBERTO DI LUCA. ...cercavano il massimo ritorno pubblicitario, siamo di fronte all'ennesimo tentativo di attuare quel «passa parola» internazionale che vorrebbe far credere che il nostro paese sia il porto ideale in cui arrivare come clandestini.
Se è vero, com'è vero, che occorre coniugare umanità e rigore, credo che le sue parole, signor ministro, siano rassicuranti (Commenti dei deputati dei gruppi di Rifondazione comunista e Misto-Verdi-L'Ulivo). Mi sembra di ritornare un po' indietro nel tempo, quando il fenomeno dell'immigrazione era ancora in fase di sviluppo e qualcuno mediaticamente tendeva a creare confusione tra immigrato regolare e clandestino.
Oggi, in tale vicenda, vedo un grosso motivo di paura, derivante dal fatto che a livello internazionale, ma ancor peggio anche a livello nazionale, vi sia qualcuno che voglia confondere l'immigrato regolare, al quale dobbiamo naturalmente fornire la massima ospitalità quando dispone di una casa e di un lavoro, con chi invece tenta di spacciarsi per profugo.
Ciò è vile, soprattutto nei confronti di coloro che profughi lo sono veramente.

LUANA ZANELLA. Dopo fate le mozioni sull'Africa!


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PRESIDENTE. Vorrei dire ai colleghi dell'opposizione che si sta svolgendo il question time. Se anche voi aveste presentato un'interrogazione a risposta immediata su tale argomento, avreste potuto intervenire nel dibattito. Invece, nelle sedute di questa mattina e di ieri, avete chiesto che il Governo venga a riferire, e ciò avverrà al più presto. Ma una cosa è il question time, una cosa è l'informativa da parte del Governo. Quindi, non posso aprire un dibattito su tale argomento, in quanto il regolamento non lo consente.

GIOVANNI RUSSO SPENA. È un caso eccezionale!

ELETTRA DEIANA. Quando sono già espulsi tutti!

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