* INFORM *

INFORM - N. 138 - 5 luglio 2004

Germania - Compromesso raggiunto per la nuova legge sull'immigrazione

BERLINO - Dopo quattro anni di negoziati tra governo ed opposizione la tanto attesa legge sull'immigrazione vedrà presto la luce. SPD e CDU/CSU hanno trovato, infatti, un compromesso che soddisfa entrambe le parti e ha ricevuto anche l'assenso dei Verdi. Tuttavia, ben poco rimane del disegno di legge iniziale, il cui iter è cominciato nel 2000 ed ha attraversato momenti difficili, come la contestata approvazione nel Bundesrat (secondo ramo del parlamento) e il suo successivo annullamento nel dicembre del 2003 da parte della Corte Costituzionale Federale. L'intenzione iniziale era quella di riformare le norme inerenti l'immigrazione per lavoro, in modo da creare le condizioni giuridiche necessarie per regolamentare in maniera coerente i flussi migratori. Non si trattava certamente di aprire le porte ad un grande numero di lavoratori stranieri; lo scopo era quello di avere una legge più flessibile, in grado di favorire l'immigrazione di manodopera necessaria al mercato del lavoro tedesco con una particolare attenzione ai tecnici specializzati e tenendo presente la crisi demografica cui sta andando incontro la Germania. Nemmeno queste aperture rispondenti agli interessi dell'economia hanno ricevuto l'approvazione della CDU/CSU, probabilmente per motivi di strategia politica, visto anche il clima di paura sorto nel frattempo dopo il 2001 e il netto peggioramento della situazione economica e della disoccupazione.

Gli emendamenti e le correzioni, richieste dall'opposizione che detiene la maggioranza nel Bundesrat ed accolte dal governo, hanno reso l'attuale testo della legge ancora più restrittivo, aggiungendo ulteriori elementi legati alla difesa della pubblica sicurezza, in particolare di fronte a terroristi e islamisti militanti.

Gli elementi principali della nuova legge

Lo stop generale all'assunzione di manodopera straniera introdotto in Germania nel 1973 viene riconfermato anche nella nuova legge. Senza un contratto di lavoro già firmato nessuno può immigrare e solo scienziati e manager otterranno un permesso di soggiorno illimitato. Un miglioramento si ha per gli studenti stranieri presso le Università tedesche: a conclusione del loro studio potranno prolungare di un anno la loro permanenza in Germania per cercare un posto di lavoro, mentre prima dovevano in ogni caso rientrare in patria.

La burocrazia viene semplificata: permesso di soggiorno e di lavoro vengono rilasciati insieme e non più attraverso due pratiche distinte. I nuovi immigrati avranno diritto ad un corso di lingua e di integrazione finanziato a livello federale; tuttavia, al momento, non si sa se vi sono fondi sufficienti. Chi non vi partecipa o lo fa senza ottenere risultati andrà incontro a delle sanzioni. Nel peggiore dei casi il permesso di soggiorno potrebbe non essere rinnovato.

Un'apertura si ha nell'ambito umanitario: in futuro verranno riconosciuti come rifugiati non solo le persone perseguitate dal loro governo, ma anche quelle minacciate da altre entità come milizie paramilitari, forze ribelli, gruppi etnici ostili. Inoltre vengono accettate come motivi per chiedere asilo in Germania forme di violenza e di limitazione della libertà specificatamente legate al sesso femminile. Questo miglioramento nel campo dei rifugiati è dovuto, però, non a scelte interne, ma alle nuove disposizioni emanate dall'Unione Europea, che ogni stato membro è tenuto ad applicare. Nessun provvedimento è previsto, invece, per le 150'000 persone che da anni vivono con un permesso di soggiorno provvisorio (Duldung), in condizioni di estrema insicurezza e senza prospettive di rientrare in patria. Forse verranno istituite delle commissioni nei vari Länder per risolvere i singoli casi. Infine, nella legge sono state inserite alcune norme che facilitano l'espulsione degli stranieri, nell'eventualità che essi rappresentino una minaccia per la sicurezza del paese. (Luisa Deponti-CSERPE/Inform)


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