Onorevole, Senatore

 

Le scrivo per segnalarle alcuni inquietanti avvenimenti degli ultimi giorni.

Lassociazione umanitaria internazionale Medici Senza Frontiere - operativa in Italia dal 1993 e dal 1999 impegnata nellassistenza agli immigrati che arrivano nel nostro Paese ha pubblicato nel gennaio 2004 un Rapporto sui Centri di permanenza temporanea e assistenza. Il rapporto frutto di visite ripetute in tutti i Cpt dItalia, effettuate con lautorizzazione del Ministero dellInterno ha evidenziato violazioni e carenze nella gestione dei centri per stranieri.

 

Dalla pubblicazione del Rapporto, il ministero dellInterno ha tagliato ogni contatto con la nostra Associazione. Al silenzio sono seguiti i fatti:

-       ad aprile la prefettura di Agrigento ha negato ai volontari di MSF il permesso di accedere al CPT di Lampedusa, dove da qualche anno offrivamo gratuitamente la presenza di un volontario per migliorare lassistenza sanitaria agli sbarchi

-       il 14 maggio 2004 lUfficio Territoriale del Governo di Foggia ha negato a Medici Senza Frontiere laccesso al Centro di identificazione per richiedenti asilo di Borgo Mezzanone (Foggia), ai sensi di quanto disposto dallart.21, comma 7 del DPR 394/1999.

-       Il 26 maggio lUfficio Territoriale del Governo di Foggia ha negato a Medici Senza Frontiere laccesso al Centro di identificazione per richiedenti asilo di Otranto (Lecce), invocando di nuovo lart.21, comma 7 del DPR 394/1999 e rinviando anche a una specifica nota con cui il ministero dellInterno avrebbe esplicitamente espresso parere contrario alla concessione dellautorizzazione a Medici Senza Frontiere.

 

Siamo ormai costretti a constatare che i rilievi contenuti nel Rapporto sui CPT invece di portare al confronto costruttivo che avevamo auspicato ci hanno precluso la possibilit di accedere ai centri per stranieri. Ma la nostra forte preoccupazione in questo momento riguarda soprattutto la scelta ormai palese del Governo italiano di assimilare i Centri di identificazione per richiedenti asilo ai Centri di Permanenza temporanea per irregolari.

La normativa invocata dallUfficio Territoriale del Governo di Foggia per giustificare la nostra esclusione dai centri di Borgo Mezzanone e di Otranto lart.21, comma 7 del DPR 394/1999.

Quella norma disciplina laccesso di enti, associazioni del volontariato e cooperative di solidariet sociale, ammessi a svolgervi attivit di assistenzasulla base di appositi progetti di collaborazione concordati con il prefetto della provincia in cui istituito il centro; il Centro, oggetto del presente articolo, viene individuato inequivocabilmente dal dettato dellarticolo precedente, il 20, come Centro di Permanenza Temporanea ed assistenza (CPTA). Lo stesso articolo 21 disciplina le modalit del trattenimento nel citato Centro di Permanenza Temporanea.

La recente legge 189/2002 (c.d. Bossi-Fini) ha, invece, disposto una netta differenza fra i Centri di Permanenza Temporanea ed i Centri di Identificazione i primi destinati al trattenimento di stranieri espulsi sulla base di giusti decreti di espulsione, i secondi destinati invece alla identificazione dei richiedenti asilo che, secondo il dettato dellart. 1 bis del D. L. 416/1989, convertito, con modificazioni, dalla legge 28/02/1990 n. 39 e dalla legge 189/2002, non possono essere trattenuti al solo fine di esaminare la domanda di asilo presentata; al comma 3 del citato articolo sono previste le modalit del trattenimento nei Centri di Identificazione che, chiaramente, devono essere disciplinati da apposito regolamento di attuazione che, come ben noto, non stato ancora emanato.

 

MSF auspica pertanto che i parlamentari e i rappresentanti delle istituzioni italiane si impegnino a chiedere al Governo di chiarire i seguenti punti:

 

a)     Se occorra dare per pacifico lo status di Centro di Permanenza Temporanea ed Assistenza di Borgo Mezzanone. In questo caso andr esplicitato sulla base di quale motivo vengano trattenuti richiedenti asilo insieme a stranieri in attesa di essere rimpatriati contrariamente a quanto statuito dalla legge;

b)    in assenza di regolamento di attuazione della legge 189/2002 che disciplinerebbe il funzionamento e la predisposizione dei Centri di Identificazione, occorre esplicitare sulla base di quale normativa sono stati istituiti detti Centri di Identificazione;

c)     data per pacifica la costituzione ex lege dei Centri di identificazione, occorre esplicitare quali sono le modalit di accesso a tali tipologie di centri.

 

La mancanza di chiarezza normativa e la discrezionalit nellaccordare i permessi allingresso nei Centri si traducono sempre in un grave danno per gli stranieri i cui diritti spesso non sono tutelati a pieno. Se nellattesa dellemanazione dei regolamenti attuativi della Bossi-Fini si consolider lorientamento a equiparare i Centri di identificazione ai Cpt, i richiedenti asilo in Italia saranno sottoposti a limitazioni delle loro libert tali da assumere profili di incostituzionalit 

 

Roma, ??/05/2004  

 

Loris DE FILIPPI

Responsabile Progetti Italiani

Medici Senza Frontiere Missione Italia

 

 

 

Roberto LOSCIALE

Responsabile Dipartimento Legale

Medici Senza Frontiere Missione Italia