gli effetti della regolarizzazione
Ricerca del Dossier Statistico
Immigrazione Caritas/Migrantes
Coinvolti in un allargamento scarsamente
partecipato a livello di opinione pubblica, i paesi dellEst sono risultati
i grandi protagonisti anche nellottica religiosa. Ora, occuparsi del fattore religioso non significa
far riferimento ad un passato desueto: basterebbe pensare allapprezzato ruolo
esercitato da Papa Giovanni Paolo II in questi anni di drammatici avvenimenti.
Non poi esclusa, come sottolineato in
uninchiesta del settimanale Time (6/2003) che, anche se le chiese sono meno frequentate e talvolta
semideserte, la riemersione del divino seppure in maniera meno ufficiale, non solo nella
vita privata ma, ad esempio, anche nei grandi raduni giovanili. A sua volta
losservatorio olandese European Values Study (www.europeanvalues.nl) ha tenuto a
precisare che la gran parte degli europei (in Italia l82,2%) si considera
appartenente ad una determinata religione
anche se solo una minoranza frequenta abitualmente una chiesa o una
comunit (in Italia il 53,7% e in Francia solo il 12%). Da un altro sondaggio
emerso che gli italiani attribuiscono uno spazio sempre maggiore alla
religione, ritenuta fondamentale dal 23% della popolazione e importante dal
38% (Eurisko 6/2003), anche se poi vi la tendenza a credere in un Dio
relativo alle proprie esigenze.
Riportiamo le posizioni espresse al riguardo
dal Comitato di presidenza del Dossier Statistico Immigrazione.
Secondo
mons. Vittorio Nozza, direttore di Caritas Italiana, non si
tratta, come ha detto il Papa nel documento Ecclesia in Europa, di rimettere
in gioco la laicit delle istituzioni o, per il fatto di rifarsi alle proprie
origini cristiane, di far venir meno il dialogo interreligioso. Si tratta,
invece, di riconoscere una innegabile eredit storica e di evitare che la
venuta meno della memoria religiosa favorisca una sorta di indifferentismo e di
superficialit che, oltre a dilapidare il retroterra spirituale, ci impedisce
di dedicare lattenzione dovuta alla dimensione religiosa in immigrazione,
pregiudicando cos unaccoglienza adeguata.
Per
mons. Guerino Di Tora,
direttore della Caritas di Roma, va indubbiamente fatto salvo un atteggiamento
di dialogo interreligioso, favorendo tra laltro una maggiore comprensione tra
cristiani e musulmani. Non per questo un buon motivo per essere superficiali
nellaccoglienza degli immigrati cristiani, cattolici e non: perci bisogna
prestare attenzione allaccresciuta presenza degli ortodossi e dei cattolici
originari dellEst Europa e tenere conto che si fa pi attuale e a portata di
mano il dialogo ecumenico.
A sua volta, padre Bruno Mioli, responsabile della pastorale per
limmigrazione presso la Fondazione Migrantes, fa presente che anche
nellultimo documento del Vaticano sulla pastorale dei migranti, che porta la
data del 1 maggio e il titolo Erga migrantes caritas Christi, si riconferma lapprezzamento e lapertura al
dialogo e alla collaborazione nei confronti delle altre religioni, compresa la
musulmana, bench non vadano sottovalutate le differenze che, ad esempio,
spesso inducono a dissuadere i matrimoni misti.
Lo stesso Giovanni Paolo II, ricevendo in udienza il 18 maggio la
Plenaria del Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti, riunitosi in
quei giorni sul tema Dialogo ecumenico, interreligioso e interculturale nel
mondo delle migrazioni, ha ribadito che i processi di mondializzazione non
solo chiamano la chiesa al dialogo interculturale ma anche a quello
interreligioso. Infatti lumanit del terzo millennio ha urgente bisogno di
ritrovare comuni valori spirituali, su cui fondare il progetto di una societ degna delluomo.
Stimare lappartenenza religiosa degli immigrati unoperazione
complessa, trattandosi di un aspetto inerente alla
sfera pi intima dellindividuo, della quale non sempre si ha un riscontro
esterno. Per giunta ladesione iniziale ad una religione pu essere stata
modificata nel tempo e, in ogni caso, non necessariamente significa praticarne
i culti; talvolta si riduce solo ad un humus culturale.
Il metodo adottato dallՎquipe del Dossier Statistico Immigrazione
Caritas/Migrantes consiste nel proiettare sugli immigrati soggiornanti le
appartenenze religiose riscontrate nei paesi di provenienza. In pratica si
presuppone che la composizione religiosa delle comunit straniere sia analoga a
quella presente nei paesi di origine. Le fonti, anche se non sempre agevolmente
comparabili, non mancano: si va da quelle scientifiche (Europe Yearbook, Demographic Yearbook delle Nazioni Unite, Annuarium Statisticum
Ecclesiae) a pubblicazioni di
carattere divulgativo (Calendario Atlante della De Agostini).
In casi particolari il Dossier introduce correttivi per dare alla
stima una maggiore veridicit. I risultati cos ottenuti inducono a rettificare
stime divulgate senza alcun supporto metodologico.
Anche nello studio del Dossier Statistico
Immigrazione rimangono dei margini di imprecisione. Ad esempio, difficile stabilire fino a che punto
il 70% (questo il dato ufficiale) degli albanesi presenti in Italia, reduci da
un sistema dove era bandita ogni espressione religiosa, possano essere classificati come fedeli
dellislam.
Va anche aggiunto che le appartenenze religiose
vengono indicate per grandi gruppi, mentre la realt di fatto molto pi
sfumata. Ad esempio la voce buddisti comprende anche il sincretismo
buddista-scintoista (Giappone) e il sincretismo buddista-taoista-confuciano
(Taiwan); mentre sotto gli animisti ricadono svariati culti locali
tradizionali, diversissimi tra loro (pi di un migliaio di culture e
tradizioni) che non richiedono alcun atto di adesione formale: pi che di
chiese si tratta di sentimenti religiosi diffusi.
Vi sono poi diverse fedi, affermatesi in tempi pi
recenti, come il sikhismo, il giainismo, il bahismo. Quanto al taoismo e al
confucianesimo, essi hanno ormai raggiunto un tale livello di sincretismo per
cui vengono citati come la
religione popolare cinese.
La
regolarizzazione del 2002, pur avendo coinvolto immigrati provenienti da tutte
le parti del mondo, stata caratterizzata da un maggior protagonismo dei paesi
dellEst Europa e da sensibili modifiche della consistenza dei singoli gruppi religiosi.
Tra i regolarizzati i cristiani superano la maggioranza
assoluta (56,6%), i musulmani
si fermano ad un quarto del totale, i fedeli di religioni orientali sono appena
il 3%. Complessivamente si tratta di 398.000 cristiani (di cui 251.000 ortodossi e 129.000
cattolici), 178.000 musulmani
e 21.000 fedeli di religioni orientali, oltre a raggruppamenti minori e a circa
100.000 non credenti o non inquadrabili in un gruppo.
In tutti i paesi dellEst i cristiani sono la
maggioranza, fatta eccezione per lAlbania dove i musulmani incidono per il 70%.I cattolici hanno
unelevata incidenza in alcuni paesi (Polonia 91%, Slovenia 82%, Lituania 72%,
Croazia 77%), unincidenza del
15-30% in Albania, Bielorussia, Bosnia, Repubblica Ceca e Lettonia, e
una molto pi bassa nei restanti paesi.
Gli ortodossi raggiungono la maggioranza assoluta in Bulgaria (88%),
Iugoslavia (64%), Macedonia (54%), Moldavia (98%), Romania (87%) e Ucraina
(60%), e superano lincidenza del 15% in Russia, Estonia, Bosnia e Bielorussia.
Una
prima constatazione porta a sottolineare un fattore di discontinuit: in effetti, i valori percentuali
dellappartenenza religiosa degli ultimi regolarizzati sono abbastanza diversi
da quelli riguardanti la popolazione immigrata gi insediata in Italia.
Una
seconda constatazione si sofferma, per cos dire, su una discontinuit di
secondo livello, e mostra come risulti modificata la composizione
allinterno dei grandi gruppi religiosi. Tra i regolarizzati, i cristiani per i due terzi
sono rappresentati da ortodossi e solo per un terzo da cattolici, mentre i
protestanti hanno unincidenza residuale di appena il 3%. La provenienza degli
ortodossi si ricollega allEst Europa, mentre quella dei cattolici va riferita
allAmerica Latina, in una certa misura allo stesso Est Europa e in misura
molto contenuta anche allAsia Orientale. La scarsa incidenza dei protestanti
ricollegabile al peso residuale degli immigrati provenienti dallAfrica
subsahariana.
Anche
lislam ha una connotazione geografica differenziata rispetto alle provenienze
dei musulmani gi soggiornanti in Italia e, pur continuando a prevalere la
componente nordafricana (47,4%), notevole e in questo consiste il carattere
fortemente innovativo - quella dellEst Europa (26,1%); inoltre, sono
rappresentate, seppure in misura minore, quelle dellAfrica subsahariana e del
subcontinente indiano.
In sintesi, si pu dire che la regolarizzazione sotto laspetto religioso legata al deciso affacciarsi dellortodossia sullo scenario italiano e alla presenza di un islam europeo di antico insediamento.
Il
Dossier Statistico Immigrazione ha effettuato una stima complessiva della
popolazione immigrata in Italia allinizio del 2004, imperniata su questi criteri:
- alle nazionalit gi soggiornanti alla fine del
2002 sono stati aggiunti i nuovi regolarizzati, anchessi ripartiti per
nazionalit;
- si proceduto, quindi, alla ripartizione
degli immigrati per aggregazioni religiose, utilizzando i valori percentuali
attribuiti a ciascuna di esse nei paesi di origine (con qualche correzione
quando notoriamente limmigrazione in Italia proviene da aree religiosamente
caratterizzate in maniera diversa rispetto al paese di appartenenza);
- sono stati maggiorati i risultati numerici
cos ottenuti del 13%. Questo coefficiente consente di recuperare nel conteggio
sia i minori non registrati a titolo individuale dal Ministero dellInterno sia
i nuovi venuti dallestero nel corso del 2003; inoltre, resta un margine per
coprire le domande di regolarizzazione che non si sono trasformate in permessi
di soggiorno (circa 50.000) o per rigetto delle domande o per irreperibilit
degli interessati.
Si tratta di una stima provvisoria, in attesa di poter avere i dati sui
soggiornanti al 31 dicembre 2003 che non risultano ancora disponibili presso il
Ministero dellInterno.
Sulla base di questi conteggi tra i poco meno di 2.550
immigrati, soggiornanti regolarmente in Italia allinizio del 2004, 1.282.000
sono cristiani (50,3%), 824.000 musulmani (33%) e 442.000 appartengono ad altri
gruppi o non sono credenti (17,4%).
Stima del Dossier statistico immigrazione sulla religione degli
immigrati in Italia (2004)
religione |
numero |
percentuale |
cristiani |
1.281.489 |
50,3 |
musulmani |
824.342 |
32,4 |
altri |
441.905 |
17,4 |
totale |
2.547.736 |
100,0 |
I cristiani, diventati per la prima volta la maggioranza assoluta, sono cos ripartiti nelle tre grandi
confessioni: cattolici 651.000, ortodossi 470.000, protestanti 114.000: vi sono
poi altri gruppi minoritari di cristiani (46.000). Ogni 10 cristiani,
quindi, 5 sono cattolici, quasi 4 sono ortodossi e 1 protestante o di altre
aggregazioni minori.
Perdurando i flussi dallEst Europa e in particolare
dalla Romania, prevedibile un ulteriore aumento dei cristiani e in
particolare degli ortodossi. Invece i protestanti, che nel passato avevano un
peso percentuale pi consistente, pur essendo aumentati di numero, sono
diminuiti in termini percentuali.
Gli
ortodossi per il 97% hanno unorigine europea. I protestanti e i cattolici
hanno anchessi un forte radicamento in Europa (rispettivamente 58% e 52%),
rafforzato dalla provenienza americana (24% e 32%), e un significativo, anche
se pi contenuto, riferimento allAsia (7% e 11%) e dellAfrica (9% e 3%).
Anche
i musulmani hanno conosciuto una forte diversificazione geografica a seguito dei flussi registrati nel corso
degli anni 90 e nellultima regolarizzazione. Tra di essi prevale nettamente
la confessione sunnita rispetto a quella sciita, diffusa questa specialmente in
Iran (93% dei musulmani), in Iraq (62%), in Libano (un terzo dei musulmani
locali), in Afghanistan (un quarto) e in in Sri Lanka (un quinto). Alla
componente nordafricana (48%) si affianca quella dellEst Europa (26%); seguono
con l11% lAfrica Occidentale e con il 10% il Subcontinente indiano. E importante
sottolineare che 1 su 4 musulmani viene dallEst Europa, dove si fa riferimento prevalente al modello
islamico turco. Su questi aspetti si diffonde il recente libro della Caritas
Italiana Europa. Allargamento a Est e immigrazione, sottolineando che le tonalit differenziate
della religione musulmana danno un supporto a chi parla di islam al plurale e
rendono anche il caso italiano di grande interesse per gli sviluppi che ne
possono derivare.
Il
gruppo dei fedeli di religioni diverse da quella cristiana e musulmana pi
eterogeneo e ai primi posti vede linduismo (61.000), il buddismo (50.000), seguiti dalle le religioni tradizionali (30.000) e dallebraismo (7.000). Molto numeroso (quasi 300.000
persone) il gruppo di quelli ai quali non stato possibile dare una precisa
appartenenza o vengono reputati non credenti. Di questi pi di 100.000 si trovano nellEst Europa.
E, ad esempio, in Russia, nella Repubblica Ceca e in Estonia la maggior parte
dei cittadini si dichiara non credente e questo come effetto dellateismo prima
prevalente.
Stima del Dossier statistico immigrazione sulla religione degli
immigrati in Italia (2004)
Religione |
Fedeli |
% |
Religione |
Fedeli |
% |
Induisti |
60.996 |
2,4 |
ebrei |
6.843 |
0,3 |
Buddisti |
49.460 |
1,9 |
Altri/non credenti |
297.803 |
11,7 |
Religioni tradizionali |
29.803 |
1,1 |
Totale altri gruppi |
441.905 |
17,4 |
Per
gli altri gruppi religiosi la provenienza maggioritaria differenziata:
-
per gli ebrei
prevalgono lEst Europa e il Medio Oriente;
-
per gli induisti
prevale lAsia Centro Meridionale;
-
per i buddisti
il numero pi cospicuo viene dallAsia Centro Meridionale e Orientale;
-
per gli animisti
il continente di riferimento lAfrica.
A seconda delle religioni si riscontra una maggiore
o minore concentrazione. Gli
indiani sono il 73% degli induisti immigrati, gli srilankesi il 69% dei
buddisti, i romeni il 50% degli ortodossi, i marocchini il 31% dei musulmani.
Tra i cattolici e i protestanti
non vi una concentrazione cos elevata: i tedeschi raggiungono solo il
15% della presenza protestante e i filippini solo l11% dei cattolici. Da
notare che i cattolici polacchi, raddoppiati dopo la regolarizzazione, hanno
raggiunto i cattolici filippini a quota 70.000 e sono da essi distanziati da appena da appena due
migliaia di unit
Nel 1991, quando gli stranieri regolarmente
presenti in Italia erano appena 656.757, i cristiani rappresentavano il 44,6%
del totale, i musulmani il 38%, gli ebrei lo 0,6%, gli induisti il 2,1% e gli
appartenenti alle religioni tradizionali l1,4%.
A distanza di quasi 15 anni i cristiani
hanno superato la met della presenza immigrata totale a seguito dellaumento
di 6 punti, mentre i
musulmani sono passati dal 38% al 32,4%. I gruppi minori (buddisti, induisti e
gli animisti conservano allincirca lo stesso peso percentuale, salvo una lieve
flessione).
E per interessante notare come sia mutata la
composizione interna di questi ultimi. Se nel 1991 i cattolici erano quasi il
60% di tutti i cristiani e gli ortodossi appena il 14%, nel 2004, dopo pi di
un decennio dallapertura delle frontiere dei paesi dellEst Europa, gli
ortodossi si avvicinano quasi alla met della presenza cristiana totale,
essendo aumentati di ben 11 volte (da 43.000 a 470.000), mentre la popolazione immigrata solo
quadruplicata. Questo rende urgente limpegno di prepararsi a incontrare in
maniera non superficiale gli immigrati dellEst Europa, come ha sottolineato La
Presidenza del Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes nel citato
libro dedicato allallargamento dellUnione Europea.
Stima del Dossier Statistico Immigrazione sulle religioni degli
immigrati in Italia (1991-2004)
|
Cristiani |
Ortod. |
Cattol. |
Protest |
altri Crist. |
Musulm. |
Ebrei |
Indui. |
Budd. |
Anim. |
altri |
Totale= 100 |
1991 |
44,6 |
6,6 |
26 |
8,7 |
3,3 |
38 |
0,6 |
2,1 |
2,5 |
1,5 |
10,8 |
656.757 |
1999 |
45,9 |
11,9 |
25,1 |
6,5 |
2,5 |
36,8 |
0,3 |
2,5 |
2,5 |
1,4 |
10,5 |
1.251.994 |
2000 |
45,1 |
12 |
24,5 |
6,2 |
2,4 |
37,2 |
0,3 |
2,6 |
2,5 |
1,4 |
10,9 |
1.388.153 |
2001 |
45,2 |
12,6 |
24,3 |
6 |
2,3 |
36,4 |
0,3 |
2,6 |
2,6 |
1,4 |
11,6 |
1.362.630 |
2002 |
45,7 |
13,5 |
24,1 |
5,8 |
2,3 |
36,6 |
0,3 |
2,6 |
2,5 |
1,4 |
11 |
1.512.324 |
2004 |
50,3 |
18,5 |
25,6 |
4,5 |
1,7 |
32,4 |
0,3 |
2,4 |
1,9 |
1,1 |
11,7 |
2.547.736 |
FONTE:Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes. Stime su
dati Ministero dellInterno.
Torna utile da ultimo un riferimento al contesto religioso mondiale ed europeo, calcolando le appartenenze religiose secondo lusuale metodologia seguita dal Dossier Statistico Immigrazione.
Tra i credenti del mondo il 46,3% composto da cristiani, il 24,8% da musulmani, il 27,5% da fedeli di religioni orientali.
In
Europa, invece, il panorama dei credenti vede prevalere i cristiani con il
94,5%, seguito dai musulmani con il 5%, mentre in Asia sono pi numerosi i
musulmani. A livello di aree subcontinentali si possono indicare il Nord
Africa, dove la quasi totalit musulmana, e lAmerica Latina dove lo stesso
avviene per i cristiani.
Tra
i circa 20 milioni di immigrati soggiornanti nellUnione Europea i cristiani
sono il 44,4%, i musulmani il 33,4% e i fedeli di religioni orientali il 4,3 %.
Tra gli immigrati lincidenza dei cristiani, che sono
complessivamente 8,7 milioni, va dal 26,4% in Austria all82,9% del
Lussemburgo, mentre lItalia si avvicina alla media europea.
I musulmani immigrati sono circa 6,5 milioni, concentrati in Germania (2,8 milioni), Francia (1,5 milioni), Italia (0,5 milioni alla data della stima e ora gi 824.000) e Gran Bretagna (0,4 milioni). In alcuni paesi europei consistente il numero di musulmani con cittadinanza del posto, ivi inclusi i naturalizzati e i loro figli e nipoti e anche alcune migliaia di convertiti (spesso per poter sposare una donna musulmana: si tratta di circa un milione di persone, ma il dato varia a seconda fonti).
Iniziativa di sensibilizzazione in collaborazione
con il progetto Equal
Limmagine degli immigrati in Italia tra media,
societ civile e mondo del lavoro
Immigrazione-Dossier Statistico: tel. 54192252
54192282 E-mail: idos@tiscali.it
Le religioni degli immigrati in Italia nel 2004:
stima Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes
Religioni e aree di provenienza degli immigrati in
Italia (2004)
Aree |
Soggiornanti |
Cristiani |
Ortodossi |
cattolici |
Protestanti |
Musulmani |
Induisti |
Buddisti |
Altri-Non credenti |
Unione Europea |
174.140 |
140.959 |
8.526 |
89.190 |
43.243 |
4.632 |
164 |
- |
27.935 |
Europa Est |
1.036.272 |
709.404 |
450.028 |
245.416 |
13.960 |
218.071 |
|
|
108.797 |
Europa Altri |
27.352 |
23.802 |
0 |
14.457 |
9.344 |
498 |
- |
- |
2.974 |
Europa |
1.237.764 |
874.165 |
458.554 |
349.063 |
66.547 |
223.201 |
164 |
- |
139.706 |
Africa Del Nord |
400.596 |
6.237 |
3.058 |
20 |
- |
392.896 |
- |
- |
686 |
Africa Occid. |
144.676 |
27.751 |
- |
9.692 |
6.675 |
88.079 |
- |
- |
6.186 |
Africa
Orientale |
32.603 |
12.103 |
5.568 |
4.351 |
1.786 |
12.818 |
3.855 |
23 |
1.422 |
Africa
Centro-Mer. |
12.459 |
4.536 |
1 |
2.513 |
1.797 |
1.264 |
12 |
- |
2.191 |
Totale
Africa |
590.334 |
50.627 |
8.627 |
16.577 |
10.258 |
495.057 |
3.867 |
23 |
10.485 |
Asia
Occidentale |
23.547 |
2.659 |
1.138 |
908 |
- |
16.378 |
1 |
- |
2.462 |
Asia Latina |
181.368 |
6.612 |
573 |
- |
19 |
80.150 |
56.848 |
35.062
|
2.696 |
Asia Orientale |
219.145 |
87.147 |
- |
72.667 |
8.750 |
8.466 |
66 |
14.356
|
109.081 |
Totale Asia |
424.061 |
96.419 |
1.710 |
73.575 |
8.769 |
104.994 |
56.915 |
49.418 |
114.239 |
America
Settentr. |
57.291 |
47.889 |
1.254 |
13.409 |
14.948 |
1.057 |
19 |
19 |
7.126 |
America Merid. |
226.721 |
210.102 |
- |
197.706 |
12.396 |
31 |
23 |
- |
16.258 |
Totale
America |
284.012 |
257.991 |
1.254 |
211.115 |
27.344 |
1.088 |
42 |
19 |
23.384 |
Oceania |
3.127 |
2.288 |
69 |
781 |
1.433 |
2 |
8 |
- |
817 |
Apolidi |
965 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
965 |
Ignoto |
7.474 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
7.474 |
Totale |
2.547.736 |
1.281.489 |
470.214 |
651.110 |
114.352 |
824.342 |
60.996 |
49.460 |
297.070 |
Non sono inclusi in tabella 45.828 altri cristiani, 29.803 che si riferiscono a religioni tradizionali e 6.843 ebrei
Principali gruppi nazionali per singole religioni
Stima Caritas/Migrantes (2004)
Ortodossi |
Cattolici |
Protestanti |
Musulmani |
Induisti |
Buddisti |
||||||
Romania |
235.186 |
Filippine |
72.246 |
Germania |
17.536 |
Marocco |
253.238 |
India |
44.503 |
Sri Lanka |
34.349 |
Ucraina |
43.371 |
Polonia |
70.737 |
G.Bretagna |
14.568 |
Albania |
177.185 |
Sri Lanka |
7.361 |
Giappone |
7.180 |
Moldova |
42.383 |
Albania |
48.093 |
USA |
13.801 |
Tunisia |
68.287 |
Bangladesh |
3.987 |
Tailandia |
3.383 |
Estonia |
28.822 |
Ecuador |
41.102 |
Svizzera |
7.991 |
Senegal |
52.598 |
Mauritius |
3.851 |
Corea |
1.918 |
Albania |
27.843 |
Paraguay |
31.755 |
Filippine |
7.834 |
Egitto |
48.724 |
Pakistan |
613 |
Vietnam |
718 |
Macedonia |
19.385 |
Peru |
29.852 |
Nigeria |
5.961 |
Pakistan |
34.253 |
Nepal |
380 |
Taiwan |
599 |
Bulgaria |
17.048 |
Francia |
23.164 |
Brasile |
5.625 |
Bangladesh |
33.525 |
G.Bretagna |
164 |
India |
438 |
Bosnia |
5.428 |
Spagna |
22.718 |
Ucraina |
4.920 |
Algeria |
20.311 |
Indonesia |
31 |
Banglades |
228 |
Grecia |
7.281 |
Lituania |
21.705 |
Svezia |
3.628 |
Nigeria |
14.903 |
Malaysia |
24 |
Cambogia |
156 |
Iugoslavia |
4.928 |
Brasile |
20.723 |
Romania |
2.710 |
Turchia |
10.003 |
Canada |
19 |
Myanmar |
66 |
Immigrati dellEst Europa in Italia: ripartizione
tra cristiani e musulmani (2004)
Paese |
Soggiornanti |
Cristiani |
Ortodossi |
Cattolici |
Protestanti |
Musulmani |
Albania |
253.121 |
75.936 |
27.843 |
48.093
|
- |
177.185 |
Bielorussia |
3.669 |
1.835 |
1.174 |
660 |
- |
- |
Bosnia Erzeg. |
17.509 |
8.755 |
5.428 |
2.626 |
700 |
7.004 |
Bulgaria |
19.893
|
17.048 |
17.048 |
199 |
- |
2.606 |
Ceca, Rep. |
1.060 |
535 |
164 |
334 |
37 |
38 |
Cipro |
19.046 |
16.760 |
2.116 |
14.568 |
76 |
229 |
Croazia |
23.833 |
20.861 |
2.534 |
18.232 |
95 |
57 |
Estonia |
45.168 |
31.996 |
28.822 |
2.698 |
477 |
8.545 |
Iugoslava |
8.351 |
5.696 |
4.928 |
567 |
200 |
1.445 |
Lettonia |
1.244 |
844 |
46 |
739 |
58 |
- |
Lituania |
1.660 |
1.259 |
42 |
1.195 |
22 |
- |
Macedonia |
36.031 |
20.826 |
19.385 |
1.441 |
- |
1.988 |
Moldova |
43.028 |
42.598 |
42.383 |
215 |
- |
- |
Polonia |
77.990 |
72.453 |
1.092 |
70.737 |
624 |
- |
Romania |
270.952 |
268.785 |
235.186 |
30.889 |
2.710 |
- |
Russia |
22.026 |
6.283 |
3.590 |
661 |
1982 |
- |
Slovacca, Rep. |
5.788 |
4.011 |
58 |
3.496 |
457 |
- |
Slovenia |
4.861 |
4.035 |
- |
3.986 |
49 |
68 |
Turchia |
10.023 |
20 |
- |
- |
- |
10.003 |
Ucraina |
136.680 |
88.569 |
42.371 |
41.278 |
4.920 |
- |
Ungheria |
5.853 |
5.186 |
- |
3.693 |
1.493 |
- |
Immigrazione-Dossier Statistico: tel.
54192282-54192200 Fax 54192252 E-mail: idos@tiscali.it