Immigrazione a Milano: nel lavoro prevale il sommerso

 

Chiusura formale della sanatoria. Tanti abusi e molti i problemi ancora aperti, il bilancio al 31 gennaio 2004 della CGIL di Milano

 

Nonostante lufficialit della chiusura della sanatoria, annunciata a gennaio dal Ministro Pisanu, continuano le convocazioni in Prefettura e questura, almeno fino alla fine di marzo 2004.

Il lavoro non finito, le domande non sono state ancora tutte definite, in aggiunta stanno venendo a scadenza i permessi concessi.

 

Dati prefettura Milano (87.180 domande di regolarizzazione presentate - 45.000 a Milano), 575 espulsioni

 

 

Dato presenze regolari a Milano al 31.12.02

(1,3 ml abitanti)

Domande regolarizzazione ultima sanatoria

Comune di Milano

Totale presenze

al 31.12.03

Comune di Milano

 

134.719    (10,3%)

 

45.000

 

179.719 (13,8%)

 

 

Prime 5 nazionalit di provenienza nel Comune di Milano

 

Filippine, Per, Egitto, Cina Popolare, Albania

 

 

1.   Settori di attivit dei lavoratori stranieri

 

Per quanto attiene i permessi di soggiorno per lavoro subordinato, i lavoratori stranieri hanno trovato soluzione occupazionale (dati INAIL) prevalentemente nei seguenti settori:

 

      edilizia

      cooperative servizi, imprese pulizia

      lavoro domestico


 

2.   Lintervento della CGIL di Milano

 

La presenza organizzata in CGIL dei lavoratori immigrati notevolmente cresciuta: dai 3984 del 2002 ai 6.500 del 2003 (232.233 gli iscritti CGIL a Milano al 31.12.03)

 

Categorie con maggiore presenza di lavoratori stranieri

 

2002

2003

FILLEA edili

840

2240

FILCAMS commercio e servizi

1252

1800

FILT trasporti

268

530

 

 

Nel periodo della sanatoria sono passate dal Centro Immigrati  30.000 persone circa. Lufficio mantiene un flusso costante di presenza di circa 100 persone al giorno.

 

 

Problemi prevalenti che si sono affrontati:

 

La regolarizzazione per i cittadini stranieri stata un percorso ad ostacoli. Delle persone che si sono rivolte ai nostri uffici:

 

q      la quasi totalit (98%) ha versato di tasca propria il contributo forfetario (800 euro per lavoratori dipendenti, 330 euro per le badanti) previsto dalla legge a carico dei datori di lavoro.

q      Circa l80% ha versato 1000/1500 euro come quota danticipo sulla contribuzione futura.

q      Almeno il 30% si pagato, o sta ancora pagando, i contributi per lanno di lavoro.

 

q      Moltissimi i casi in cui i lavoratori immigrati hanno subito vere e proprie truffe, pagando fino a 5.000 euro per la presentazione della domanda.

 

Oggi nei nostri  uffici sono in evidenza situazioni di sfruttamento del lavoro degli immigrati da parte di circa 30 datori di lavoro, solo sullarea milanese. I pi gi sotto accertamenti da parte della polizia, personaggi che hanno guadagnato milioni sottoscrivendo dichiarazioni di emersione false.

 

 

Alta la mobilit nel mercato del lavoro

 

Durante il periodo della regolarizzazione (un anno), abbiamo verificato lalta percentuale di coloro che hanno cambiato lavoro:

 

q      solo il 5% circa di chi transitato dai nostri uffici ha mantenuto loriginaria occupazione;

 

q      attorno al 30% coloro che hanno cambiato 2 o 3 rapporti di lavoro, pi alta nella fase precedente lottenimento del permesso;

 

q      un altro 25% ha cambiato almeno una volta limpiego;

 

q       il restante 40% rimasto sena una occupazione regolare.

 

 

Difficile mantenere la regolarit del rapporto di lavoro anche dopo avere ottenuto il permesso di soggiorno. Sono continue e largamente diffuse le trattenute di stipendio e contributi, le mancate corresponsioni di retribuzione, caporalato, intermediazione di manodopera, subappalti, forme di schiavit sui luoghi di lavoro, minacce, violenze da parte dei datori di lavoro, paura e disorientamento dei lavoratori.

 

Il rapporto con le istituzioni

 

Un altro ordine di problemi legato al funzionamento delle istituzioni preposte al governo delle procedure di sanatoria. La mancanza di mezzi, strumenti e personale rendono ancora pi complessa la risoluzione dei problemi ai lavoratori immigrati.

 

problemi che rimangono aperti

 

q      le mancate convocazioni;

q      i rigetti per lettera c) (denunce);

q      le mancate notifiche ai lavoratori dei provvedimenti conclusivi della sanatoria (in caso di rigetto);

q      il lavoro nero, lo sfruttamento, il mascheramento del lavoro full time sotto i contratti part time (moltissimo nel lavoro domestico);

q      il timore delluguaglianza disoccupazione/perdita del permesso;

q      leffettiva precariet di chi perde il lavoro (6 mesi insufficienti).

 

 

 

3.   Dopo la sanatoria, quali problemi e quali priorit:

 

 

E alta la preoccupazione che molte delle regolarizzazioni avvenute ritornino nellillegalit, perch:

 

a)    rigidit della Legge Bossi-Fini

 

q      stretto legame tra permesso soggiorno e contratto di lavoro.

 

q      troppo breve il periodo di sei mesi per ricerca lavoro.

 

Questo determina abusi, ricatti e vessazioni da parte dei datori di lavoro.

 

Quindi bisogna cambiare la legge.

 

 

 

 

 

b)    troppa burocrazia,

 

q      ad esempio occorrono dai 6 agli 8 mesi x rinnovo soggiorno (a fronte di 20 giorni stabiliti per legge);

q      per la carta di soggiorno (previsti 90 giorni) si arriva ad aspettare fino ad 1 anno e oltre ed sufficiente una contravvenzione perch in Questura provino a negartela (i motivi ostativi allottenimento della carta sono invece legati alla presenza di un procedimento penale o di una condanna per i reati di cui agli art. 380 e 381 del c.p.p.).

 

      Il carico di lavoro di prefettura e questura non diminuisce, ora ci sono ricongiungimenti familiari, nuovo decreto flussi, la scadenza dei permessi della sanatoria.

 

q      Mentre sono in fase di chiusura le pratiche di regolarizzazione, il governo non sembra intenzionato a rinnovare i 1250 contratti dei lavoratori interinali che hanno svolto e svolgono operazioni inerenti le pratiche di regolarizzazione. Passata l'emergenza si torna alla normale amministrazione. Questo vale anche per i 1000 poliziotti assunti per interventi in materia di immigrazione e di asilo che comunque entreranno in ruolo solo fra due anni.

 

Quindi, serve pi personale nelle questure e nelle prefetture, pi formazione e mediatori culturali, bisogna pensare al decentramento agli enti locali per i rinnovi dei permessi.

 

 

4.   Dopo la sanatoria rimane il problema del lavoro sommerso

(vedi allegato n. 1)

 

Dalle nostre rilevazioni risulta che nel territorio milanese gli immigrati continuano a lavorare in nero, totalmente o parzialmente.

Questo fenomeno riguarda coloro che sono privi di permesso di soggiorno ma anche coloro che possiedono un permesso regolare.

 

Privi di permesso, perch?:

 

q      Circa il 30% dei presenti irregolarmente al settembre 2002, non rientrato nella sanatoria;

 

q      durante il 2003 ci sono stati ulteriori e diversi arrivi irregolari.

 

 

Gli infortuni sul lavoro (vedi allegato 2 e 3)

 

Le indagini svolte su dati ISTAT/INAIL, risalenti al 2001, rilevano che i lavoratori stranieri sono vittime di incidenti sul lavoro in misura maggiore (1 infortunio ogni 10) rispetto agli italiani (1 ogni 25). Nel 2001 sono stati indennizzati (riconosciuti e denunciati) 641.106 infortuni, 58.494 hanno riguardato lavoratori stranieri.

La graduatoria regionale vede in testa la Lombardia (13.063 infortuni).

Milano la provincia italiana con pi infortuni che hanno coinvolto lavoratori immigrati: oltre 3.500.

 

E la tendenza rimane in crescita. Nel 2003 (dati della FILLEA CGIL sindacato edile), sono state 215 le vittime nei cantieri edili italiani. In Italia ben il 38% degli infortuni sul lavoro interessano il settore delle costruzioni, uno dei pi esposti. Ledilizia secondo il rapporto tra morti ed occupati quello pi colpito.

Su 215 vittime, il 15% (32 persone) era extracomunitario. E met delle vittime venute a lavorare in Italia avevano tra 26 e 35 anni.

 

I dati reali sono ancora pi drammatici, considerando che le indagini non prendono in considerazione il sommerso. Gli infortuni subiti dai lavoratori non regolari, non sono quindi registrati n dallanagrafe delle Casse Edili n da quella dellINAIL.

 

considerazioni:

 

      Lassenza di certezza e stabilit occupazionale favorisce il mercato del lavoro nero parallelo a quello regolare.

      Lo straniero, altro strumento di flessibilit nel mercato del lavoro.

      La necessit di migliorare lincontro domanda/offerta.

      Meglio sarebbe una politica senza sanatorie ricorrenti ma pi larga nella concessione dei permessi di soggiorno e lavoro

 

 

Lavoro domestico

 

Sono 36.000 le lavoratrici/ri regolarizzati in Milano e provincia di cui 23.000 a Milano

 

Ancora alta la presenza irregolare allinterno delle famiglie a Milano (cresciuta nel 2003). Questo un lavoro di grande utilit sociale che copre le enormi carenze dei servizi assistenziali locali i cui costi gravano per intero sulle famiglie milanesi.

 

      Gli ingressi nel Paese per questa tipologia di lavoro andrebbero trattati a parte, estrapolandoli dalle quote.

 

      Bisogna prevedere meccanismi di inclusione nel sistema di welfare.

 

 

Totale indifferenza del Comune di Milano che non si preoccupa neppure di monitorare il fenomeno.

Lassenza del Comune di Milano stata una costante durante tutta la sanatoria.

Ora ci sono 45.000 nuovi cittadini, come intende rispondere alle esigenze e ai nuovi bisogni?

 

Cosa serve:

 

      informazioni

      servizi di orientamento e supporto

      servizi assistenziali

      azioni per lintegrazione e la convivenza civile

 

 

Problema alloggi

 

      Prima accoglienza

      Sistemazione alloggiativa stabile

 

 

 

Conclusioni

 

Se non si affrontano adeguatamente i problemi indicati, alibi e veicolo per clandestinit e spirale negativa.

 

Allegato 1

 

 

 

Nel lavoro irregolare cresce (dal 1998 al 2002) la componente degli immigrati, con una localizzazione prevalentemente nel centro nord; La percentuale di stranieri nel sommerso salito dal 13 al 17%, su un totale di 3,5 milioni di lavoratori in nero stimati dallISTAT.

 

 

 

 

SETTORI IN CUI GLI IMMIGRATI EXTRACOMUNITARI HANNO LAVORATO IRREGOLARMENTE PRIMA DELLA REGOLARIZZAZIONE, 2002 (VAL. %) (Censis, Tendenze generali  e recenti dinamiche dell'economia sommersa in Italia tra il 1998 e il 2002)

 

SETTORI

%

Lavoro domestico (colf/pulizie)

24,1

Attivit di assistenza alla persona

16,4

Industria

7,8

Commercio

4,2

Commercio ambulante

3,3

Edilizia

19,7

Ristorazione

11,4

Agricoltura

4,4

Baby sitting

3,7

Vari

5,0

 

Allegato 2

 

INFORTUNI

 

NUMERO DI INFORTUNI INDENNIZZATI OCCORSI A LAVORATORI NATI ALL'ESTERO NEL 2001, PER REGIONE

(Istituto Italiano di Medicina Sociale/Dossier Statistico Immigrazione. Elaborazioni su dati Inail)

Lombardia

13.063

Veneto

11.010

Emilia Romagna

10.823

Piemonte

3.658

Toscana

3.379

Marche

3.130

Friuli Venezia Giulia

2.979

Trentino Alto Adige

2.259

Lazio

1.650

Umbria

1.602

Abruzzo

1.162

 

 

NUMERO DI INFORTUNI INDENNIZZATI OCCORSI A LAVORATORI NATI ALL'ESTERO NEL 2001, PER PROVINCIA

(Istituto Italiano di Medicina Sociale/Dossier Statistico Immigrazione. Elaborazioni su dati Inail)

Verona

Padova

Perugia

Parma

Trento

Roma

Rimini

Udine

Bolzano

Ancona

Varese

Tra 1000 e 2000

Treviso

Vicenza

Brescia

Bologna

Modena

Bergamo

Tra 2000 e 3000

Milano

Oltre 3500

Allegato 3

 

 

ITALIA. INCIDENZA INFORTUNI NATI ALL'ESTERO SU TOTALE INFORTUNI INDENNIZATI (2001)

(Istituto Italiano di Medicina Sociale/Dossier Statistico Immigrazione. Elaborazioni su dati Inail)

AREA

%

Nord est

13,6

Centro

7,7

Isole

2,6

Nord Ovest

9,2

Sud

3,4

Italia

9,1

Valori superiori:

 

Friuli Venezia Giulia

15,0

Trentino Alto Adige

13,3

Marche

11,4

Lombardia

11,3

Umbria

10,5

Valori inferiori:

 

Sardegna

1,8

Calabria

1,9

Campania

2,1

Puglia

2,8

 

"I cittadini stranieri che hanno svolto un'occupazione regolare, pur rappresentando solo il 3,4% degli occupati in totale, detengono una quota del 9,1% sugli infortuni indennizzati, indice questo di un rischio pi elevato. Rispetto alla quota media nazionale del 9,1% si collocano al di sopra tute le regioni del nord est e altre regioni ad alta occupazione di immigrati. Valori pi contenuti si riscontrano in regioni di grande immigrazione come la Toscana e il Lazio e valori ancora pi bassi in tutte le regioni del meridione."

 

 

 

 

 


C.G.I.L.

 

 

Dati quote ingresso lavoro subordinato

 

Italia:                29.500     

Lombardia:     2.800

Milano:             774

 

Ripartizione quote Milano e Provincia

 

Albania               82

 

Tunisia               100

 

Marocco             120

 

Egitto                  60

 

Nigeria               18

 

Moldavia            42

 

Sri Lanka            80

 

Bangladesh        50

 

Pakistan             22

 

 

Altri                     200

 

 

Domande presentate alla Direzione Provinciale del Lavoro di Via Lepetit 8 a Milano: 1.300 (al 12.2.04)

 

 

Le stime di fabbisogno di manodopera straniera da parte delle imprese (dati UNION CAMERE) di 20.000 lavoratori

 

 

 

 


C.G.I.L.

 

EUSCITO IL

DECRETO FLUSSI 2004

 

      Il decreto flussi la legge che stabilisce quanti cittadini stranieri possono partire dal loro paese per venire in Italia a lavorare nel 2004;

      Non esiste pi lo sponsor: con la legge Bossi-Fini chi partecipa al decreto flussi pu essere solo il datore di lavoro che vuole assumere un lavoratore dallestero, come lavoratore subordinato o come domestico;

      Il decreto flussi non una sanatoria: chi irregolare in Italia, per partecipare, deve tornare nel paese dorigine e presentarsi al consolato italiano del suo paese;

      Il datore di lavoro che vuole fare domanda deve spedire una raccomandata con ricevuta di ritorno con indicazione dellorario di spedizione, alla Direzione Provinciale del Lavoro di Milano, con tutti i moduli e i documenti richiesti;

      Le domande si presentano dal  23.01.04 al  22.03.04, ma sono approvate solo se rientrano nelle quote stabilite, quindi importante spedirle prima possibile; 

      I moduli e gli elenchi dei documenti da allegare si possono  trovare presso:

Direzione Provinciale del Lavoro di Milano

Via Lepetit 8- 4 piano

Ufficio lavoratori Extracomunitari

Dal Luned al Venerd 9.15-12.30

 

 

I cittadini stranieri in possesso di un permesso di soggiorno valido PER MOTIVI DI STUDIO, possono partecipare al decreto flussi per convertire il loro permesso di soggiorno in  permesso per lavoro subordinato o autonomo: per informazioni  rivolgersi allo

 

 

Sportello Informativo CGIL del Centro Immigrati

Camera del Lavoro di  Milano

C.so di Porta Vittoria 43

 

 

 

 

 

 


C.G.I.L.

Gennaio 2004

PRATICHE DELLA SANATORIA 2002 ANCORA IN CORSO

 

Gli sportelli della Prefettura sono stati chiusi al 31.12 .2003, rimasta attiva solo una linea telefonica che d informazioni sullo stato della propria pratica (0277584915-0277584911, dal Luned al Venerd, 9 14).

Le possibili risposte sono:

 

1) istanza accettata: permesso di soggiorno 

Si deve andare allUfficio Immigrazione della Questura di Milano (via Montebello 26, dal Luned al Sabato, 8.30 - 12.30) con il passaporto e la ricevuta postale della santoria  per chiedere un appuntamento.

Il giorno dellappuntamento ritornare con 4 fototessere in posa uguale e marca da bollo di 10,33 : al 1 piano viene stampato e consegnato il permesso di soggiorno.

 

2) istanza non esistente

Se la Prefettura sostiene che la pratica non esiste lunico controllo ulteriore che si pu fare  rivolgersi alle Poste italiane  navigando sul loro sito (www.posteitaliane.it, dalla home page cliccare cerca spedizioni, poi postaassicurata, inserire la data di spedizione della busta che conteneva la dichiarazione di emersione e il n dellassicurata, che quello di 12 cifre che compare dietro la ricevuta postale) oppure telefonando al numero 803160.

Se anche le Poste non rintracciano la pratica significa che la busta assicurata con la dichiarazione di emersione non mai stata spedita, e la ricevuta che si possiede falsa.

In questo caso non si pu fare nulla.

 

3) decreto di archiviazione

Il decreto di archiviazione pu avere due significati:

- il lavoratore stato licenziato, o ha dato le dimissioni per giusta causa, e quindi la pratica relativa al contratto di soggiorno stata archiviata, ma il lavoratore comunque ha diritto al permesso di soggiorno di 6 mesi per attesa occupazione: andare in Questura come al punto 1

- la pratica stata archiviata perch incompleta o con altre motivazioni , ma non stato riconosciuto al lavoratore il diritto al permesso di soggiorno: in questo caso possibile fare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni dalla notifica del decreto.

 

4) decreto di rigetto

Il decreto di rigetto pu essere di 2 tipi:

- rigetto motivato da problemi relativi alla correttezza e alla veridicit del rapporto di lavoro (decreto legge n.195/02 art.1 comma 9)

- rigetto motivato dal diniego del nulla osta da parte della Questura per procedimenti penali in corso a carico del lavoratore o per espulsioni precedenti ricevute in Italia o in altri paesi dellarea Schengen (decreto legge n.195/02 art.1 comma 8)

 

Contro entrambi i tipi di decreto di rigetto si pu presentare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni dalla notifica del decreto.

 

Come presentare ricorso

I decreti di archiviazione e di rigetto vengono notificati solo al datore di lavoro: per valutare le possibilit di ricorso il lavoratore dovr chiederne copia.

Per presentare ricorso necessario incaricare un avvocato: chi non conosce un legale di fiducia pu rivolgersi alle seguenti associazioni e sindacati che hanno una struttura di difesa legale gratuita o a tariffe agevolate.