Argomenti trattati:
Cenni sulla
questione immigrazione e sicurezza a Modena
Dati della
prefettura di Modena sul funzionamento del CPT
Forum Sociale di
Modena e osservatorio sul CPT
Alla fine degli anni 80 inizia a manifestarsi lattuale fenomeno
migratorio con numeri rilevanti
A met anni 90 si
sviluppano le prime tensioni tra la cittadinanza autoctona e quella immigrata,
con proteste della prima rivolte soprattutto al problema della microcriminalit
straniera, ci soprattutto in alcuni quartieri dove, per effetto della
concentrazione delle residenze degli immigrati, alcuni palazzi sono divenuti il
simbolo del conflitto. Si tratta di palazzi di grandi dimensioni, costituiti
per lo pi da monolocali, abitati da singoli al primo passo del cammino
migratorio a volte privi di documenti di soggiorno, pi raramente da famiglie,
spesso sono sovraffollati e la vita vi si svolge in condizioni di degrado. Dove
vi degrado e miseria vi anche devianza, la criminalit si manifesta nei
quartieri e nei palazzi pi degradati della citt che sono cos protagonisti
nelle cronache dei media e nelle ronde delle forze dellordine. Chi protesta
contro la criminalit (ricordiamo le ronde della lega e alcuni episodi di
linciaggio) individua nei residenti di questi palazzi il proprio obiettivo, e
trova pi semplice non fare distinzioni tra buoni e cattivi, cio tra chi
si trovato nella necessit di esercitare un diritto, quello alla migrazione,
anche se negato dalle leggi vigenti, e chi delinque. E trova comodo definire un
unico problema e identificarlo con limmigrato clandestino. Lo stesso
iniziano a fare i mezzi di comunicazione nello specificare la nazionalit e la
regolarit del soggiorno in Italia delle persone coinvolte in episodi
criminosi, per evidenziare un legame tra crimine, paese di provenienza e
rispetto delle norme sul soggiorno, e non tra crimine e condizioni sociali ed
economiche. Alle elezioni politiche
del 96 anche la sinistra ritiene indispensabile mettere nella propria
agenda politica il tema immigrazione e sicurezza, scendendo cos in un
tradizionale campo della destra, e ideando gli articoli pi repressivi della
futura legge Turco-Napolitano.
Alla fine degli
anni 90, dopo due anni di
governo, la sinistra mantiene le promesse della campagna elettorale, la legge
T-N in discussione al Parlamento. A livello locale, in tutta Italia, si
organizza la discussione sulla legge per crearle attorno un consenso e un
sostegno. A Modena nascono comitati per la sicurezza dei quartieri e si
raccolgono firme, sono ben 19.000, raccolte nelle piazze, sedi sindacali,
davanti agli ipermercati, ecc. Si vuole spingere lapprovazione della legge,
sottolineando la necessit di dar forza alla lotta allimmigrazione clandestina
e di dare efficacia allo strumento dellespulsione. Si protesta contro droga e
prostituzione (il cui esercizio, tuttavia, non reato) e ci si scaglia contro
gli immigrati clandestini. La legge, approvata nel 98, risponde nello stesso
modo, dato che individua nello strumento della espulsione efficace (con
accompagnamento alla frontiera da parte delle F.O.) il mezzo per colpire tutti
gli stranieri che sono fuori dalle regole, sia che si tratti di legge
sullimmigrazione che di codice penale, con la stessa durezza.
Lespulsione
efficace riguarda infatti:
Art. 10: chi
appena arrivato, ad opera della polizia di frontiera
Art 13 co. 1:
chi minaccia in modo grave
lordine pubblico o la sicurezza dello Stato, ad opera del Ministro
dellinterno
Art 13 co. 2:
chi clandestino o irregolare, ad opera del Prefetto
Art. 13 co. 2:
coloro che, in seguito ad indagini della polizia, si possono ritenere
abitualmente dediti a traffici delittuosi, vivono dei proventi di attivit
delittuose, agli indiziati di appartenere ad associazioni di tipo mafioso, ad
opera del Prefetto
Art. 15: lo
straniero che sia condannato per taluno dei delitti previsti dagli articoli 380
e 381 del codice di procedura penale (delitti gravi per i quali previsto
larresto in flagranza), ad opera del giudice che lo condanna
Art. 16 co. 1:
lo straniero cui irrogata una pena detentiva entro due anni e non ricorrono
le condizioni per la sospensione condizionale della pena, ad opera del giudice
che lo condanna
Art. 16
co. 5 (modifica introdotta dalla Bossi-Fini): lo straniero detenuto che
deve scontare una pena detentiva, anche residua, non superiore a due anni, ad
opera del magistrato di sorveglianza
- Stranieri trattenuti: 345
- Accompagnamenti alla frontiera: 114
- Dimessi per decorrenza dei termini di trattenimento (60 giorni): 64
- Dimessi per richiesta permesso di sogg. ex art. 18 T.U. immigrazione:
1
- Trattenuti dalla questura di Modena: 182
- Trattenuti da altre questure (prevalentemente del nord Italia): 163
- Nazionalit pi rappresentative per i maschi: nord Africa
- Nazionalit pi rappresentative per le femmine: Romania, Nigeria, Ucraina, Moldavia, Russia
- Stranieri ex-detenuti: 79
- Ricoveri in ospedale: 9
Motivi:
ferita da taglio (1)
ingestione detersivo o corpi estranei (2)
dolore toracico (1)
sciopero della fame (1)
problemi cardiaci, psichiatrici, crisi epilettica (4)
- Casi di autolesionismo: 88
Motivi:
30 per ferite da arma da taglio o ingestione di corpi
estranei
41 senza specifiche motivazioni
14 per terapia (non specificato)
3 per protesta
CALCOLO ECONOMICO
- Costo edificio: 11.362.000 euro (che il Min. Interno ripaga
annualmente mediante canone di affitto)
- Appalto Misericordia+Consorzio cooperative sociali: 63 euro/pers. x
giorno, totale (con 60 trattenuti) 1.379.000 euro/anno
- Stipendi personale di sorveglianza: 1.300.000 (1807 euro/pers. x
mese, 60 agenti)
- Stipendi personale medico e paramedico: sconosciuto
- Costo dei trasporti dei trattenuti (trasferimenti e accompagnamenti alla frontiera): 495.000 euro/anno (dalla stima svolta dal Min. Interno per il calcolo del costo delle espulsioni per lanno 2003)
Costo totale annuo: circa 3.700.000 euro (ipotizzando 0,5 Meuro/anno
per affitto, escluse le voci di spesa sconosciute)
ALCUNE CONSIDERAZIONI
Il numero di
114/345 (33%) delle espulsioni efficaci non giustifica i costi umani, sociali
ed economici sostenuti
Il numero di
79/345 (22%) di espulsioni per motivi gravi (stranieri provenienti dal
carcere) non giustifica una struttura di questo tipo, basterebbe dedicare una
sezione delle carceri alla permanenza temporanea in attesa dellespulsione; il
resto delle espulsioni dovuto al soggiorno non regolare, che non pu
giustificare uno stato di lunga privazione della libert personale, o alla
presunzione di reato ( la polizia che giudica, non la magistratura), e per
questo si dovrebbe approntare un efficace sistema giudiziario, non uno stato di
polizia e un diritto separato per gli stranieri
201/345
(345-114-30=tot-accomp.-presenti) sono le espulsioni non efficaci, queste
persone vengono dimesse dopo un periodo di trattenimento che va da 1 a 60
giorni, devoluti gratuitamente alle politiche sulla sicurezza
Met degli
stranieri sono stati presi a Modena, met nel resto del nord-Italia: dato che
il CPTA si dimostra poco efficace come mezzo per garantire le espulsioni esso
diventa un mezzo per prelevare stranieri da altri territori e rilasciarli nel
nostro; non sembra dunque assolvere la funzione di ripulitura del territorio
modenese promessa da chi ne ha voluto la realizzazione
Le nazionalit
pi rappresentative del genere femminile sono quelle dei paesi da cui, di
solito, provengono le donne destinate al traffico della prostituzione:
prostituirsi non reato e la pericolosit del fenomeno della prostituzione
legata alle organizzazioni di sfruttamento; non sembra logico espellere le
persone sfruttate per aumentare la sicurezza del nostro territorio (il sindaco
di Modena aveva sostenuto un uso del nostro CPTA solo per le persone
pericolose)
Il numero delle
fughe e dei casi di autolesionismo (oltre che di alcuni ricoveri) sottolinea lo
stato di costante tensione esistente allinterno del centro e suggerisce che il
trattenimento non , nemmeno come battuta, paragonabile a quella dello stare in
un albergo (da dichiarazioni Min. Giovanardi alla stampa locale)
Da vari mesi il FSM compie visite di osservazione allinterno del
centro, grazie al fatto che, essendo il CPT una struttura detentiva, ricorre la
legge sulle carceri e la norma per cui un parlamentare o consigliere regionale,
accompagnato da un proprio assistente, pu entrare per osservare le condizioni
di vita interne, anche senza preavviso. E questo il modo che riteniamo pi
efficace per osservare ed essere liberi di esprimere le proprie idee, sulla
base di quanto osservato, senza dover mediare con le autorit responsabili
della gestione e sicurezza del centro (Prefettura e Questura). L'alternativa
quella di costituire una sorta di osservatorio mascherato, mediante una
convenzione con la Prefettura per lerogazione di servizi. Ci, a nostro
avviso, oltre a risentire del problema appena esposto, porrebbe il problema
della partecipazione alla gestione del centro e ci esporrebbe alle
strumentalizzazioni dei fautori dei centri, che potrebbero indicarci come
garanti del rispetto dei diritti dei trattenuti, in questo modo indebolendo gli
argomenti a favore della chiusura di questi centri.
Delegazione: sen. Malabarba, Angela Bellei, Massimo Silvestrini
Alcuni colloqui con il personale:
ancora 30
trattenuti, in attesa del personale di polizia, dato che la tensione alta,
servono pi poliziotti per poter arrivare a pieno regime;
le persone che
entrano con dipendenze da droghe o alcol ricevono trattamenti analoghi a quelli
erogati in carcere: la terapia del metadone non viene erogata, a meno che la
persona non fosse gi seguita dal Ser.T., che non prende in carico per la prima
volta chi in attesa di rimpatrio, e dunque ha la prospettiva di rimanere per
poco tempo.
Colloqui nei blocchi:
un ragazzo dice
di avere consegnato il proprio passaporto alla Questura che dunque, conoscendo
la sua identit, dovrebbe rimpatriarlo, senza bisogno di stare fino a 60 gg nel
centro;
un ragazzo dai
tratti molto giovanili, dice di avere 16 anni, e che dunque non pu essere
rimpatriato, ha chiesto la visita antropometrica per verificare la sua
affermazione, per ora non stata svolta, non ha parlato con un avvocato;
la stessa cosa
ci dice un altro ragazzo, anche lui dai tratti molto giovanili;
una persona ci
chiede aiuto per poter portare insieme a lui nel proprio paese anche la figlia,
in Italia con la moglie da cui separato; in Italia dal 1989, ha avuto un
permesso di sogg. per pi di 10 anni che non ha potuto rinnovare, nel gennaio
2002, per avere perso il passaporto;
un ragazzo,
molto agitato, ci chiede di aiutarlo per poter vedere la propria ragazza, che
davanti al centro e chiede di vederlo (e che avevamo incontrato prima di
entrare): avevano deciso di sposarsi, erano in attesa del passaporto di lui
(ora arrivato) quando lui stato preso dalla polizia; dice di non avere
precedenti penali e non capisce perch deve stare li 60 giorni per essere
rimpatriato, sposarsi e rientrare in Italia come coniuge di cittadina italiana;
alluscita
rincontreremo la ragazza, dice di avere richiesto alla prefettura
lautorizzazione a vedere il ragazzo, come proprio diritto, e che le stato
detto di ripassare dopo 4 giorni per avere la risposta; nel centro, parlando
con il personale, ci era stato detto che le autorizzazioni alle visite,
richieste la mattina, sono concesse gi lo stesso pomeriggio;
un ragazzo ci
dice che in altri CPT, dove stato in precedenza, le regole sono meno ferree
rispetto alla possibilit di avere il telecomando della tv o per avere modo di
accendersi le sigarette, mentre li bisogna sempre chiedere al personale la
possibilit di cambiare canale o di fumare;
un ragazzo
chiede di potersi cambiare gli abiti pi spesso, invece che ogni 5 gg;
successivamente unaltra persona chiede la stessa cosa;
un ragazzo ci
parla di una situazione di tensione di qualche giorno prima: qualcuno nel suo
blocco ha infranto i vetri di una porta per prenderne i pezzi e tagliarsi in
segno di protesta, la polizia intervenuta per calmare la situazione e, da
quella sera, quasi ogni notte, entra nel blocco, sveglia le persone ed esegue
perquisizioni con metodi brutali, alla ricerca di oggetti che potrebbero essere
usati per i frequenti episodi di autolesionismo, e seguendo la logica di punire
tutti per le colpe di alcuni;
un ragazzo, con
una profonda ferita ad una gamba da arma da taglio, dice di aver dolori e
difficolt a camminare, e che il dottore dellambulatorio interno gli ha
consigliato una visita specialistica esterna, cosa che dice non gli venga autorizzata
dai responsabili del centro;
altre due
persone ci mostrano numerosi segni di autolesionismo sul loro corpo, ferite da
taglio, alcune recenti, sulle braccia e sul ventre, dicono di averlo fatto
perch le loro richieste al personale non sono ascoltate se non attirando
lattenzione a quel modo: le richieste riguardano la possibilit di ricevere
farmaci per il mal di denti (dando per scontato che nel centro non si possano
avere cure ma solo antidolorifici), quando diventa insopportabile non si pu attendere
ore; la possibilit di guardare la tv oltre luna di notte, accendere
liberamente le sigarette;
un ragazzo
trattenuto nello stesso blocco spera che quei due siano trasferiti perch la
polizia, di fronte a situazioni di disordine ad opera di alcuni, punisce tutti;
nei corridoi si
vedono i segni dei danni agli arredi, un materasso bruciato, finestre con i
vetri rotti, i responsabili sono denunciati per danni al patrimonio;
una ragazza dice
di avere precedentemente richiesto di essere regolarizzata, ma che il datore di
lavoro non le aveva dato la ricevuta della richiesta per averla persa: ha
contattato per telefono un avvocato ma, non parlando italiano, ha fatto
chiamare un connazionale l trattenuto;
Limpressione generale relativa al forte e costante clima di tensione
tra i trattenuti, sempre in fermento e nella speranza di un rimpatrio che
abbrevi il trattenimento, o di ricevere un aiuto dal proprio avvocato per poter
uscire, nella frustrazione dovuta alla dipendenza per tutti i loro bisogni, anche
i minimi, dal personale, nella speranza di poter fuggire.
I problemi maggiori sono forse determinati dalla stessa condizione di
detenuti amministrativi, che porta a non accettare una detenzione non dovuta
allaver commesso un reato e che determina una insofferenza che porta a
criticare tutto, anche con modalit estreme.
Ci determina anche la richiesta generalizzata di forti dosi di
tranquillanti.