INTRODUZIONE ALLA GIORNATA CONVEGNO DEL 13 MARZO 2004

 

Argomenti trattati:

      Cenni sulla questione immigrazione e sicurezza a Modena

      Dati della prefettura di Modena sul funzionamento del CPT

      Forum Sociale di Modena e osservatorio sul CPT

 

 

Cenni sulla questione immigrazione e sicurezza a Modena

Alla fine degli anni 80 inizia a manifestarsi lattuale fenomeno migratorio con numeri rilevanti

A met anni 90 si sviluppano le prime tensioni tra la cittadinanza autoctona e quella immigrata, con proteste della prima rivolte soprattutto al problema della microcriminalit straniera, ci soprattutto in alcuni quartieri dove, per effetto della concentrazione delle residenze degli immigrati, alcuni palazzi sono divenuti il simbolo del conflitto. Si tratta di palazzi di grandi dimensioni, costituiti per lo pi da monolocali, abitati da singoli al primo passo del cammino migratorio a volte privi di documenti di soggiorno, pi raramente da famiglie, spesso sono sovraffollati e la vita vi si svolge in condizioni di degrado. Dove vi degrado e miseria vi anche devianza, la criminalit si manifesta nei quartieri e nei palazzi pi degradati della citt che sono cos protagonisti nelle cronache dei media e nelle ronde delle forze dellordine. Chi protesta contro la criminalit (ricordiamo le ronde della lega e alcuni episodi di linciaggio) individua nei residenti di questi palazzi il proprio obiettivo, e trova pi semplice non fare distinzioni tra buoni e cattivi, cio tra chi si trovato nella necessit di esercitare un diritto, quello alla migrazione, anche se negato dalle leggi vigenti, e chi delinque. E trova comodo definire un unico problema e identificarlo con limmigrato clandestino. Lo stesso iniziano a fare i mezzi di comunicazione nello specificare la nazionalit e la regolarit del soggiorno in Italia delle persone coinvolte in episodi criminosi, per evidenziare un legame tra crimine, paese di provenienza e rispetto delle norme sul soggiorno, e non tra crimine e condizioni sociali ed economiche. Alle elezioni politiche  del 96 anche la sinistra ritiene indispensabile mettere nella propria agenda politica il tema immigrazione e sicurezza, scendendo cos in un tradizionale campo della destra, e ideando gli articoli pi repressivi della futura legge Turco-Napolitano.

Alla fine degli anni  90, dopo due anni di governo, la sinistra mantiene le promesse della campagna elettorale, la legge T-N in discussione al Parlamento. A livello locale, in tutta Italia, si organizza la discussione sulla legge per crearle attorno un consenso e un sostegno. A Modena nascono comitati per la sicurezza dei quartieri e si raccolgono firme, sono ben 19.000, raccolte nelle piazze, sedi sindacali, davanti agli ipermercati, ecc. Si vuole spingere lapprovazione della legge, sottolineando la necessit di dar forza alla lotta allimmigrazione clandestina e di dare efficacia allo strumento dellespulsione. Si protesta contro droga e prostituzione (il cui esercizio, tuttavia, non reato) e ci si scaglia contro gli immigrati clandestini. La legge, approvata nel 98, risponde nello stesso modo, dato che individua nello strumento della espulsione efficace (con accompagnamento alla frontiera da parte delle F.O.) il mezzo per colpire tutti gli stranieri che sono fuori dalle regole, sia che si tratti di legge sullimmigrazione che di codice penale, con la stessa durezza.

Lespulsione efficace riguarda infatti:

      Art. 10: chi appena arrivato, ad opera della polizia di frontiera

      Art 13 co. 1: chi minaccia  in modo grave lordine pubblico o la sicurezza dello Stato, ad opera del Ministro dellinterno

      Art 13 co. 2: chi clandestino o irregolare, ad opera del Prefetto

      Art. 13 co. 2: coloro che, in seguito ad indagini della polizia, si possono ritenere abitualmente dediti a traffici delittuosi, vivono dei proventi di attivit delittuose, agli indiziati di appartenere ad associazioni di tipo mafioso, ad opera del Prefetto

      Art. 15: lo straniero che sia condannato per taluno dei delitti previsti dagli articoli 380 e 381 del codice di procedura penale (delitti gravi per i quali previsto larresto in flagranza), ad opera del giudice che lo condanna

      Art. 16 co. 1: lo straniero cui irrogata una pena detentiva entro due anni e non ricorrono le condizioni per la sospensione condizionale della pena, ad opera del giudice che lo condanna

      Art. 16 co. 5 (modifica introdotta dalla Bossi-Fini): lo straniero detenuto che deve scontare una pena detentiva, anche residua, non superiore a due anni, ad opera del magistrato di sorveglianza

 

 

Dati della prefettura di Modena sul funzionamento del CPT

(periodo dal 25-11-02 al 25-09-03)

 

- Stranieri trattenuti: 345

- Accompagnamenti alla frontiera: 114

- Dimessi per decorrenza dei termini di trattenimento (60 giorni): 64

- Dimessi per richiesta permesso di sogg. ex art. 18 T.U. immigrazione: 1

- Fughe: ?+16 (manca il dato relativo ai primi 5 mesi di gestione)

 

- Trattenuti dalla questura di Modena: 182

- Trattenuti da altre questure (prevalentemente del nord Italia): 163

 

- Nazionalit pi rappresentative per i maschi: nord Africa

- Nazionalit pi rappresentative per le femmine: Romania, Nigeria, Ucraina, Moldavia, Russia

 

- Stranieri ex-detenuti: 79

 


- Ricoveri in ospedale: 9

Motivi:

ferita da taglio (1)

ingestione detersivo o corpi estranei (2)

dolore toracico (1)

sciopero della fame (1)

problemi cardiaci, psichiatrici, crisi epilettica (4)

 

- Casi di autolesionismo: 88

Motivi:

30 per ferite da arma da taglio o ingestione di corpi estranei

41 senza specifiche motivazioni

14 per terapia (non specificato)

3 per protesta

 

CALCOLO ECONOMICO

- Costo edificio: 11.362.000 euro (che il Min. Interno ripaga annualmente mediante canone di affitto)

- Appalto Misericordia+Consorzio cooperative sociali: 63 euro/pers. x giorno, totale (con 60 trattenuti) 1.379.000 euro/anno

- Stipendi personale di sorveglianza: 1.300.000 (1807 euro/pers. x mese, 60 agenti)

- Stipendi personale medico e paramedico: sconosciuto

- Costo dei trasporti dei trattenuti (trasferimenti e accompagnamenti alla frontiera): 495.000 euro/anno (dalla stima svolta dal Min. Interno per il calcolo del costo delle espulsioni per lanno 2003)

 

Costo totale annuo: circa 3.700.000 euro (ipotizzando 0,5 Meuro/anno per affitto, escluse le voci di spesa sconosciute)

 

ALCUNE CONSIDERAZIONI

      Il numero di 114/345 (33%) delle espulsioni efficaci non giustifica i costi umani, sociali ed economici sostenuti

      Il numero di 79/345 (22%) di espulsioni per motivi gravi (stranieri provenienti dal carcere) non giustifica una struttura di questo tipo, basterebbe dedicare una sezione delle carceri alla permanenza temporanea in attesa dellespulsione; il resto delle espulsioni dovuto al soggiorno non regolare, che non pu giustificare uno stato di lunga privazione della libert personale, o alla presunzione di reato ( la polizia che giudica, non la magistratura), e per questo si dovrebbe approntare un efficace sistema giudiziario, non uno stato di polizia e un diritto separato per gli stranieri

      201/345 (345-114-30=tot-accomp.-presenti) sono le espulsioni non efficaci, queste persone vengono dimesse dopo un periodo di trattenimento che va da 1 a 60 giorni, devoluti gratuitamente alle politiche sulla sicurezza

      Met degli stranieri sono stati presi a Modena, met nel resto del nord-Italia: dato che il CPTA si dimostra poco efficace come mezzo per garantire le espulsioni esso diventa un mezzo per prelevare stranieri da altri territori e rilasciarli nel nostro; non sembra dunque assolvere la funzione di ripulitura del territorio modenese promessa da chi ne ha voluto la realizzazione

      Le nazionalit pi rappresentative del genere femminile sono quelle dei paesi da cui, di solito, provengono le donne destinate al traffico della prostituzione: prostituirsi non reato e la pericolosit del fenomeno della prostituzione legata alle organizzazioni di sfruttamento; non sembra logico espellere le persone sfruttate per aumentare la sicurezza del nostro territorio (il sindaco di Modena aveva sostenuto un uso del nostro CPTA solo per le persone pericolose)

      Il numero delle fughe e dei casi di autolesionismo (oltre che di alcuni ricoveri) sottolinea lo stato di costante tensione esistente allinterno del centro e suggerisce che il trattenimento non , nemmeno come battuta, paragonabile a quella dello stare in un albergo (da dichiarazioni Min. Giovanardi alla stampa locale)

 

 

Forum Sociale di Modena e osservatorio sul CPT

Da vari mesi il FSM compie visite di osservazione allinterno del centro, grazie al fatto che, essendo il CPT una struttura detentiva, ricorre la legge sulle carceri e la norma per cui un parlamentare o consigliere regionale, accompagnato da un proprio assistente, pu entrare per osservare le condizioni di vita interne, anche senza preavviso. E questo il modo che riteniamo pi efficace per osservare ed essere liberi di esprimere le proprie idee, sulla base di quanto osservato, senza dover mediare con le autorit responsabili della gestione e sicurezza del centro (Prefettura e Questura). L'alternativa quella di costituire una sorta di osservatorio mascherato, mediante una convenzione con la Prefettura per lerogazione di servizi. Ci, a nostro avviso, oltre a risentire del problema appena esposto, porrebbe il problema della partecipazione alla gestione del centro e ci esporrebbe alle strumentalizzazioni dei fautori dei centri, che potrebbero indicarci come garanti del rispetto dei diritti dei trattenuti, in questo modo indebolendo gli argomenti a favore della chiusura di questi centri.

 

Visita al CPT del 13/03/03

Delegazione: sen. Malabarba, Angela Bellei, Massimo Silvestrini

 

Alcuni colloqui con il personale:

      ancora 30 trattenuti, in attesa del personale di polizia, dato che la tensione alta, servono pi poliziotti per poter arrivare a pieno regime;

      le persone che entrano con dipendenze da droghe o alcol ricevono trattamenti analoghi a quelli erogati in carcere: la terapia del metadone non viene erogata, a meno che la persona non fosse gi seguita dal Ser.T., che non prende in carico per la prima volta chi in attesa di rimpatrio, e dunque ha la prospettiva di rimanere per poco tempo.

 

Colloqui nei blocchi:

      un ragazzo dice di avere consegnato il proprio passaporto alla Questura che dunque, conoscendo la sua identit, dovrebbe rimpatriarlo, senza bisogno di stare fino a 60 gg nel centro;

      un ragazzo dai tratti molto giovanili, dice di avere 16 anni, e che dunque non pu essere rimpatriato, ha chiesto la visita antropometrica per verificare la sua affermazione, per ora non stata svolta, non ha parlato con un avvocato;

      la stessa cosa ci dice un altro ragazzo, anche lui dai tratti molto giovanili;

      una persona ci chiede aiuto per poter portare insieme a lui nel proprio paese anche la figlia, in Italia con la moglie da cui separato; in Italia dal 1989, ha avuto un permesso di sogg. per pi di 10 anni che non ha potuto rinnovare, nel gennaio 2002, per avere perso il passaporto;

      un ragazzo, molto agitato, ci chiede di aiutarlo per poter vedere la propria ragazza, che davanti al centro e chiede di vederlo (e che avevamo incontrato prima di entrare): avevano deciso di sposarsi, erano in attesa del passaporto di lui (ora arrivato) quando lui stato preso dalla polizia; dice di non avere precedenti penali e non capisce perch deve stare li 60 giorni per essere rimpatriato, sposarsi e rientrare in Italia come coniuge di cittadina italiana;

      alluscita rincontreremo la ragazza, dice di avere richiesto alla prefettura lautorizzazione a vedere il ragazzo, come proprio diritto, e che le stato detto di ripassare dopo 4 giorni per avere la risposta; nel centro, parlando con il personale, ci era stato detto che le autorizzazioni alle visite, richieste la mattina, sono concesse gi lo stesso pomeriggio;

      un ragazzo ci dice che in altri CPT, dove stato in precedenza, le regole sono meno ferree rispetto alla possibilit di avere il telecomando della tv o per avere modo di accendersi le sigarette, mentre li bisogna sempre chiedere al personale la possibilit di cambiare canale o di fumare;

      un ragazzo chiede di potersi cambiare gli abiti pi spesso, invece che ogni 5 gg; successivamente unaltra persona chiede la stessa cosa;

      un ragazzo ci parla di una situazione di tensione di qualche giorno prima: qualcuno nel suo blocco ha infranto i vetri di una porta per prenderne i pezzi e tagliarsi in segno di protesta, la polizia intervenuta per calmare la situazione e, da quella sera, quasi ogni notte, entra nel blocco, sveglia le persone ed esegue perquisizioni con metodi brutali, alla ricerca di oggetti che potrebbero essere usati per i frequenti episodi di autolesionismo, e seguendo la logica di punire tutti per le colpe di alcuni;

      un ragazzo, con una profonda ferita ad una gamba da arma da taglio, dice di aver dolori e difficolt a camminare, e che il dottore dellambulatorio interno gli ha consigliato una visita specialistica esterna, cosa che dice non gli venga autorizzata dai responsabili del centro;

      altre due persone ci mostrano numerosi segni di autolesionismo sul loro corpo, ferite da taglio, alcune recenti, sulle braccia e sul ventre, dicono di averlo fatto perch le loro richieste al personale non sono ascoltate se non attirando lattenzione a quel modo: le richieste riguardano la possibilit di ricevere farmaci per il mal di denti (dando per scontato che nel centro non si possano avere cure ma solo antidolorifici), quando diventa insopportabile non si pu attendere ore; la possibilit di guardare la tv oltre luna di notte, accendere liberamente le sigarette;

      un ragazzo trattenuto nello stesso blocco spera che quei due siano trasferiti perch la polizia, di fronte a situazioni di disordine ad opera di alcuni, punisce tutti;

      nei corridoi si vedono i segni dei danni agli arredi, un materasso bruciato, finestre con i vetri rotti, i responsabili sono denunciati per danni al patrimonio;

      una ragazza dice di avere precedentemente richiesto di essere regolarizzata, ma che il datore di lavoro non le aveva dato la ricevuta della richiesta per averla persa: ha contattato per telefono un avvocato ma, non parlando italiano, ha fatto chiamare un connazionale l trattenuto;

 

Limpressione generale relativa al forte e costante clima di tensione tra i trattenuti, sempre in fermento e nella speranza di un rimpatrio che abbrevi il trattenimento, o di ricevere un aiuto dal proprio avvocato per poter uscire, nella frustrazione dovuta alla dipendenza per tutti i loro bisogni, anche i minimi, dal personale, nella speranza di poter fuggire.

I problemi maggiori sono forse determinati dalla stessa condizione di detenuti amministrativi, che porta a non accettare una detenzione non dovuta allaver commesso un reato e che determina una insofferenza che porta a criticare tutto, anche con modalit estreme.

Ci determina anche la richiesta generalizzata di forti dosi di tranquillanti.

 

 

 

Forum Sociale di Modena