A.C. 5369

ORDINI DEL GIORNO

S. 3107 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 settembre 2004, n. 241, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione (Approvato dal Senato).

N. 1.

Seduta del 10 novembre 2004

      La Camera,

          premesso che:

              le forze della difesa sono su base volontaria e specialistica,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di impiegare, nel trasferimento degli espulsi nei loro Paesi di origine, anche le forze della difesa, per sottrarre il meno possibile personale prezioso per il controllo del territorio.
9/5369/1.    Perrotta      

      La Camera,

          premesso che:

              il nostro Paese continua ad essere una delle mete privilegiate per i cittadini extracomunitari che desiderino abbandonare la miseria, i conflitti e le persecuzioni dei loro Paesi d'origine, i quali tentano di entrate nel nostro territorio nazionale con ogni mezzo e, nella stragrande maggioranza dei casi, in modo irregolare;

              il testo unico sull'immigrazione, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, prevede che, ove non sia stato possibile eseguire con immediatezza l'espulsione mediante accompagnamento alla frontiera ovvero il respingimento da parte della Polizia di frontiera, lo straniero sia trattenuto presso uno dei centri di permanenza temporanea e assistenza dislocati sul territorio nazionale ai fini della sua identificazione ed in attesa dell'eventuale rimpatrio e che le modifiche normative introdotte dal decreto-legge in esame, porteranno ad un aumento del numero dei cittadini stranieri trattenuti presso i centri;

              come è noto, tuttavia, i centri di permanenza temporanea allo stato esistenti in Italia già soffrono, soprattutto durante i periodi di maggior afflusso di clandestini, quali ad esempio i mesi estivi, di un cronico sovraffollamento, dal quale consegue l'impossibilità, per la struttura ospitante, di garantire i servizi necessari ed essenziali agli immigrati nonché, spesso, di garantire, anche con l'ausilio delle Forze dell'ordine, un adeguato livello di sicurezza sia all'interno che all'esterno del Centro;

              appare quindi necessario che il Governo intervenga al fine di aumentare il numero dei centri di permanenza temporanea sul territorio nazionale, affinché possano sempre essere tutelati, da un lato, ì diritti dei cittadini extracomunitari ivi ospitati e, dall'altro, i diritti e la sicurezza degli operatori dei centri e dei cittadini delle località che ospitano i medesimi centri;

              l'aumento del numero dei centri di permanenza temporanea dovrebbe avvenire attraverso la creazione di un centro in ogni regione, al fine di, da un lato, razionalizzare le spese, evitando che gli stranieri debbano essere trasportati da un lato all'altro del Paese e, dall'altro, di realizzare una distribuzione più equilibrata degli extracomunitari sul territorio, ed, in fine, con riferimento al principio, fissato dal decreto in esame, della competenza dei giudici di pace in materia di convalida dei provvedimenti di espulsione, al fine di razionalizzare i carichi di lavoro dei soggetti investiti di tale ufficio,

impegna il Governo

ad individuare, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, in ciascuna regione una struttura territoriale idonea sotto il profilo della capienza, dell'ubicazione e della sicurezza, da destinare a centro regionale di permanenza temporanea, prevedendo che, ai fini dell'accertamento di conformità previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1994, n. 383, tali opere di edilizia siano equiparate alle opere destinate alla difesa militare.
9/5369/2    Landi di Chiavenna La Russa, Anedda, Airaghi, Alboni, Amoruso, Armani, Arrighi, Ascierto, Bellotti, Benedetti Valentini, Bocchino, Bornacin, Briguglio, Buontempo, Butti, Canelli, Cannella, Cardiello, Carrara, Caruso, Castellani, Catanoso, Cirielli, Cola, Giorgio Conte, Giulio Conti, Coronella, Cristaldi, Delmastro Delle Vedove, Fasano, Fatuzzo, Fiori, Foti, Fragalà, Franz, Gallo, Gamba, Geraci, Ghiglia, Alberto Giorgetti, Gironda Veraldi, La Grua, La Starza, Lamorte, Landolfi, Leo, Lisi, Lo Presti, Losurdo, Maceratini, Maggi, Malgieri, Gianni Mancuso, Luigi Martini, Mazzocchi, Menia, Meroi, Messa, Migliori, Angela Napoli, Nespoli, Onnis, Paolone, Patarino, Antonio Pepe, Pezzella, Porcu, Raisi, Ramponi, Riccio, Ronchi, Rositani, Saglia, Saia, Garnero Santanché, Scalia, Selva, Strano, Taglialatela, Trantino, Villani Miglietta, Zaccheo, Zacchera.

      La Camera

          premesso che:

              i discendenti degli emigranti italiani che tornano nel nostro Paese si trovano nella situazione difficile di non poter lavorare in attesa di cittadinanza e in assenza di uno strumento legislativo che conceda loro un permesso di soggiorno adeguato alla loro condizione di parenti di nostri connazionali

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare le più idonee iniziative volte a consentire ai discendenti di emigranti italiani, in attesa di cittadinanza, l'esercizio del lavoro subordinato e autonomo.
9/5369/3.    Sandi.