Ginevra, 8 novembre 2004

 

STATEMENT alla 33 sessione del Comitato delle Nazioni Unite per i diritti economici, sociali e culturali, Ginevra 8-26 Novembre 2004

 

in occasione dellesame del quarto rapporto periodico del Governo italiano sullattuazione del Patto Internazionale sui diritti economici, sociali e culturali

 

ANGELA ORITI, MSF MEDICI SENZA FRONTIERE - ITALIA,

a nome del COMITATO PER LA PROMOZIONE E PROTEZIONE DEI DIRITTI UMANI

 

1) La situazione dellaccoglienza dei richiedenti asilo in Italia

 

In Italia chi presenta domanda di asilo attende pi di un anno per vedere esaminata la propria domanda e, durante questo periodo, non gli consentito lavorare. Il richiedente asilo ha diritto a ricevere un contributo di circa 17 euro al giorno per quarantacinque giorni; allo stato attuale, per carenza di fondi, il contributo non viene spesso erogato.

Al richiedente asilo viene rilasciato un permesso di soggiorno rinnovabile ogni tre mesi fino al termine della procedura che termina con laudizione davanti alla Commissione Centrale per il riconoscimento dello status di rifugiato.

 La Commissione, al termine dellaudizione individuale:

La situazione dellaccoglienza in Italia piuttosto drammatica; il PNA (programma nazionale asilo), sistema decentrato per laccoglienza e lintegrazione gestito dallANCI (associazione nazionale comuni italiani) copre attualmente circa il 10% delle richieste di accoglienza. Ci vuol dire che in Italia una percentuale altissima di richiedenti asilo dorme in strada e versa in condizioni di assoluta precariet e marginalit sociale.

Un caso emblematico quello del cd. Hotel Africa un gruppo di edifici occupati (di propriet delle FS) nei pressi della Stazione Tiburtina a Roma, dove vivono circa 500 richiedenti asilo in condizioni igienico sanitarie particolarmente drammatiche.

La normativa di riferimento

In mancanza di una legge organica sullasilo, (il DDL attualmente in fase di definizione) e del regolamento di attuazione della 189/2002 che contiene due articoli atti a disciplinare la procedura di asilo, la legge di riferimento rimane la 39/1990 (legge Martelli) e il relativo regolamento di attuazione DPR 15 maggio 1990.

Proposta di intervento

Appare necessaria una istituzionalizzazione del sistema dellaccoglienza in Italia, con ci intendendosi sia una individuazione di precise responsabilit statali, sia un apposito stanziamento di fondi. La proposta di DDL 23 marzo 2004 non contiene al contrario alcun riferimento preciso al tema dellaccoglienza, fatta eccezione per il PNA, con ci delegando alliniziativa e alla disponibilit economica dei singoli Comuni la predisposizione di politiche di accoglienza e integrazione per i richiedenti asilo.

2) centri di permanenza temporanea (CPT) per stranieri

 

Normativa di riferimento

 

Il sistema dei Centri di Permanenza Temporanea (Cpt) stato creato nel 1998 con la legge 40 (Turco/Napolitano) e ribadito nel 2002 con la 189 (Bossi/Fini). Il sistema, cos come ideato nel 98, stato confermato in toto dalla nuova legge eccetto per il periodo massimo di trattenimento che stato esteso da 30 a 60 giorni.

Il sistema stato creato per consentire allo stato italiano di rimpatriare i cittadini stranieri (extra UE) intercettati sul territorio senza regolare permesso di soggiorno.

Gli stranieri vengono tradotti in un Cpt dove possono essere trattenuti fino a 60 giorni. Questo periodo necessario alle autorit per identificare lo straniero attraverso accertamenti congiunti con le rappresentanze diplomatiche del paese di appartenenza e per preparare i documenti necessari al rimpatrio.

Oltre allestensione del periodo di trattenimento la Bossi-Fini ha introdotto altre novit. Infatti, secondo quanto previsto dalla normativa precedente, lespulsione dello straniero non in regola con le norme relative allingresso e al soggiorno avveniva generalmente con invito a lasciare il territorio entro 15 giorni, mentre lordine ad abbandonare il paese (espulsione con accompagnamento coattivo in frontiera) veniva emesso solo in un numero limitato di casi legati a questioni di ordine pubblico e sicurezza nazionale o nel caso in cui fosse presumibile un pericolo di fuga. Oggi, secondo quanto previsto dalla legge Bossi-Fini, lordine a lasciare il territorio divenuto lipotesi normale di esecuzione dellespulsione.

 

Obiettivi generali del rapporto di Medici Senza Frontiere

 

Medici Senza Frontiere (Msf) Missione Italia ha deciso di monitorare in maniera approfondita le condizioni di assistenza, accoglienza e rispetto dei diritti allinterno dei Cpt. Per questo nellestate 2003 Msf, per un periodo di 3 mesi, ha condotto una ricerca per elaborare un rapporto completo sul sistema dei Cpt.

Lobiettivo della ricerca stato quello di delineare un quadro completo del sistema di trattenimento per stranieri irregolari. Questo ha permesso a Msf di elaborare una visione chiara di: livello di assistenza sanitaria fornita ai trattenuti; possibili violazioni della normativa in termini di rimpatrio, trattenimento e procedura dasilo; livello di competenze dellente gestore di ogni singolo centro

 

Conclusioni del rapporto

 

                             criticit e violazioni delle procedure sono stati riscontrati in tutti i centri indipendentemente da struttura, servizi o ente gestore;

                             non mai stata riscontrata la presenza di operatori delle Asl locali nei Cpt/Cid;

                             il livello di assistenza psicologica fornita ai trattenuti generalmente basso;

                             mancano strutture per lisolamento di categorie vulnerabili;

                             il sistema Cpt attualmente funziona come uninformale estensione della detenzione penale, in media il 60/70% della popolazione allinterno dei centri proviene dal carcere;

                             in alcuni centri lassistenza sanitaria pu dirsi di buon livello, in molti altri tuttavia la professionalit degli operatori scarsa;

                             alcuni centri hanno rilevato un uso eccessivo di psico-farmaci;

                             nessuno dei centri ha rapporti diretti con i servizi locali del Sistema Sanitario Nazionale (es Sert o Centri di Salute Mentale);

                             alcune procedure, ad esempio quella per lasilo, vengono sistematicamente violate;

                             le forze di polizia esercitano un eccessivo potere ed un ruolo non competente nella gestione di alcuni centri;

                             il numero ed il livello di casi di autolesione tra i trattenuti rivela linsostenibile situazione allinterno dei centri;

                             lassistenza legale per lo pi fornita da operatori non professionisti dellente gestore, mentre dovrebbe essere gestita da membri competenti di organizzazioni indipendenti;

                             manca formazione e professionalit nello staff dei Cpt;

                             lAlto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati totalmente assente sia dai Cpt che dai Cid;

                             la selezione del personale dellente gestore spesso non trasparente;

                             la mediazione culturale/interpretazione fornita in modo qualitativamente basso in termini di staff e tempo disponibili, in molti casi questo servizio fornito solo contestualmente alla visita del magistrato;

                             la carta dei diritti e doveri viene consegnata ai trattenuti, in una lingua comprensibile, solo in alcuni centri;

                             Msf propone il commissariamento di 3 centri: Lamezia Terme, Trapani e Torino.

                             mancano in toto procedure omogenee di gestione dei centri;

                             la distribuzione dei fondi estremamente eterogenea e varia sensibilmente da centro a centro.

3) espulsioni di stranieri affetti da gravi patologie

 

Medici Senza Frontiere (Msf) ha riscontrato su tutto il territorio nazionale molti casi di espulsione e diniego al rilascio del permesso di soggiorno nei confronti di cittadini stranieri affetti da gravi patologie (Hiv/Aids, insufficienze renali croniche e altre patologie renali che richiedono dialisi, malattie oncologiche che richiedano un trattamento chemioterapico e radioterapico, gravi patologie psichiatriche) e in trattamento terapeutico presso strutture sanitarie italiane.

Normativa di riferimento

In base allarticolo 35, III comma del T.U. 286/98, non modificato dalla legge 189/2002 (Bossi-Fini), agli stranieri presenti in Italia non in regola con le norme relative allingresso e al soggiorno sono assicurate, nei presidi pubblici ed accreditati le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti ed essenziali, ancorch continuative per malattia o infortunio..

Per cure continuative possono senzaltro intendersi tutte quelle prestazioni sanitarie necessarie a non vanificare i trattamenti intrapresi con la prestazione iniziale e la cui interruzione potrebbe causare grave pregiudizio per la salute e per la vita del malato.

Nonostante ci, la prassi dimostra che lo straniero non in regola con le norme relative allingresso e al soggiorno gode di una certa immunit da eventuali controlli solo allinterno del presidio ospedaliero (T.U. art. 35, V comma), mentre al di fuori della struttura sanitaria pu essere controllato, tradotto in Questura, in quanto irregolarmente presente sul territorio, ed espulso.

Proposta di intervento

Per queste ragioni, Medici Senza Frontiere chiede che venga adeguatamente esplicitato il senso dellart. 35, III comma e che siano a tal fine apportate alcune modifiche alla legge 189/2002 in sede di regolamento di attuazione.

Gli stranieri affetti da gravi patologie non diagnosticate, non diagnosticabili o non curabili adeguatamente ed effettivamente nel loro Paese di origine:

  1. devono essere considerati categoria inespellibile (come attualmente lo sono le donne in stato di gravidanza);
  2. devono poter ottenere un permesso di soggiorno che consenta loro di dimostrare immediatamente il loro particolare status qualora fermati e sottoposti a controllo, considerato peraltro che la legge attuale prevede laccompagnamento immediato in frontiera per tutti i casi di espulsione;
  3. potranno avere altres facolt di lavorare in modo da contribuire alla spesa pubblica e quindi al pagamento delle cure cui sono sottoposti.

Le modifiche proposte che dipendono in modo consequenziale da una corretta interpretazione del termine continuative riferito alle cure di cui possono godere gli stranieri irregolarmente soggiornanti, non rischiano di ingenerare un fenomeno di reazione a catena in quanto incidono su situazioni particolari e limitate e sono volte unicamente a impedire il verificarsi di situazioni gravemente lesive di diritti costituzionalmente garantiti (vd.art.32 Cost.)