BILANCIO    (5ª) 

 

MERCOLEDÌ 29 SETTEMBRE 2004

547ª Seduta (pomeridiana) 

 

Presidenza del Presidente

AZZOLLINI 

 

            Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno D'Ali'.    

 

La seduta inizia alle ore 15,15.

 

 

IN SEDE CONSULTIVA 

(3107) Conversione in legge del decreto-legge 14 settembre 2004, n. 241, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione  

(Parere alle Commissioni 1a e 2a riunite. Seguito dell’esame e rinvio)

 

            Riprende l’esame sospeso nella seduta antimeridiana.

 

Il sottosegretario D'ALI', ad integrazione della documentazione predisposta dal Ministero della giustizia e depositata dal sottosegretario Maria Teresa Armosino nel corso della precedente seduta, illustra una nota di chiarimenti sui profili finanziari segnalati dal relatore, elaborata dal Ministero dell’interno. In merito alla possibile insorgenza di maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato connessi all’ammissione al gratuito patrocinio a spese dello Stato in favore dello straniero, nonché alle spese di interpretariato, fa presente che le relative spese trovano copertura nell’ambito delle risorse correlate all’ordinaria attività dell’Amministrazione della giustizia, previste dalle leggi istitutive del patrocinio, rispettivamente, in materia penale (legge 30 luglio 1990, n. 217) ed in materia civile (legge 29 marzo 2001, n. 134) nonché del decreto legislativo n. 286 del 1998 (testo unico in materia di immigrazione e di asilo), che già prevedeva l’ammissione al beneficio in sede di ricorso avverso il decreto di espulsione. Precisa, infine, che le quantificazioni dei suddetti oneri sono state effettuate sulla base del numero massimo possibile di  beneficiari, nonché sulla base di proiezioni del numero di procedimenti interessati all’applicazione dell’istituto in esame.

Per quanto concerne poi la differenza tra l’onere pro capite e pro die per il trattenimento del cittadino extracomunitario nei Centri di permanenza temporanei, indicato nella relazione tecnica del provvedimento in esame in 51,96 euro, e invece quantificato in 66,11 euro nella relazione tecnica della legge n. 189 del 2002, chiarisce che il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’interno, sulla base dell’esperienza nel frattempo acquisita, ha avviato un processo di razionalizzazione ed omogeneizzazione dei parametri dei servizi su tutto il territorio nazionale, secondo criteri di efficacia ed economicità dell’azione amministrativa, elaborando, a tal fine,  delle "Linee guida per la gestione dei Centri di permanenza temporanea e assistenza", approvate con decreto del Ministro dell’8 gennaio 2003. Tale revisione ha consentito un abbattimento del costo pro capite e pro die che, tenendo conto della spesa media effettiva, attualmente erogata, in base alle Convenzioni stipulate per la gestione dei Centri, ammonta al momento a 51,96 euro. Osserva, infine, che le convenzioni stipulate per la gestione dei suddetti Centri, di regola per due anni e quasi tutte in scadenza al 31 dicembre 2004, potranno essere rinnovate per ulteriori due anni, in conformità alle citate "Linee guida".

In merito alla stima circa l’afflusso aggiuntivo di stranieri nei Centri, valutato in 11.832 unità, fa presente che tale valore è stato ottenuto sulla base dei dati relativi all’anno 2003, calcolando la differenza tra il numero complessivo delle espulsioni con accompagnamento alla frontiera (pari a 18.844) ed il numero dei rimpatri effettivi di stranieri transitati per i Centri (pari a 7.012). Precisa, inoltre, che il numero degli stranieri trattenutisi sul territorio nazionale con permesso di soggiorno scaduto da più di sessanta giorni è ricompreso nel numero di quelli espulsi con provvedimento di accompagnamento alla frontiera, atteso che, alla scadenza del termine dell’intimazione a lasciare il territorio nazionale, anche nei loro confronti l’espulsione diventa esecutiva. Sulla base del numero di presenze così calcolato, i Centri di permanenza temporanea operativi risultano idonei allo scopo, anche in virtù degli interventi di ristrutturazione e riadattamento che, costantemente, vengono effettuati per consentirne la piena funzionalità ed un buon stato di efficienza.

Infine, evidenzia, che le somme di cui all’articolo 2, comma 1, lettera b), del disegno di legge in oggetto, relativamente all’anno 2004, sono effettivamente disponibili sul pertinente capitolo (1373) dello stato di previsione del Ministero dell’interno. Per gli anni successivi provvederà il Ministero dell’economia e delle finanze ad apportare le necessarie riduzioni dell’autorizzazione di spesa, di cui all’articolo 3, comma 151, della legge 24 dicembre 2003, n. 350.

 

Su proposta del presidente AZZOLLINI, al fine di consentire la valutazione delle ulteriori informazioni fornite dal rappresentante del Governo, la Commissione conviene, infine, di rinviare il seguito dell’esame.

 

Il PRESIDENTE propone, quindi, di sospendere la seduta della Commissione plenaria per consentire lo svolgimento della Sottocommissione per i pareri, in relazione alla trattazione di alcuni provvedimenti di particolare urgenza.

 

Conviene la Commissione. 

 

La seduta, sospesa alle ore 15,20, riprende alle ore 16,05.

 

 

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO 

 

Relazione concernente la destinazione delle disponibilità del Fondo per gli investimenti dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2004 (n. 401)  

(Parere al Ministro dell’economia e delle finanze, ai sensi dell’articolo 46, comma 5, della legge 28 dicembre 2001, n. 448. Seguito dell’esame e rinvio)

 

            Riprende l’esame sospeso nella seduta pomeridiana del 22 settembre scorso.

 

      Il senatore CADDEO (DS-U), dopo aver ricordato l’ammontare delle risorse disponibili per gli incentivi alle imprese e per la tutela del suolo e della difesa ambientale indicate nell’atto del Governo in esame, sottolinea che per effetto del decreto-legge n. 168 del 2004 le somme inizialmente stanziate dalla legge finanziaria per le suddette finalità sono state dimezzate. In particolare, gli interventi di  incentivazione alle imprese vengono distribuiti tra i crediti alle esportazioni a vantaggio soprattutto delle aree del Paese del Nord-est e tra i contributi alle zone colpite dalle avversità atmosferiche nel 1994. D’altro canto, le risorse per la tutela del suolo sono, a loro volta, distribuite tra il fondo per la tutela del suolo ed il fondo per la montagna.

            La prima riflessione concerne il fatto che la ripartizione di tali risorse spetta al Ministero dell’economia e delle finanze, anziché alle amministrazioni competenti, dimostrando una preoccupante concentrazione di competenze in capo al citato ministero. Il secondo elemento di riflessione consiste nel fatto che la maggior parte degli incentivi sono destinati alla parte settentrionale del Paese. In tal senso, denuncia una condotta costante del Governo volta ad ampliare, anziché ridurre, il ritardo del meridione rispetto alle altre aree del Paese. Un altro elemento che peggiora il differenziale tra le aree del Paese è rappresentato dalla scelta del Governo di trasformare precedenti agevolazioni configurate come risorse a fondo perduto in crediti agevolati. Tale politica appare quanto mai inadeguata nel momento in cui alcune aree del Paese sono nella fase del phasing-out dall’obiettivo 1. L’allargamento dell’Europa, da un lato, e la fuoriuscita di alcune regioni dall’obiettivo 1 determinano l’esigenza di proteggere la parte più debole del Paese. Si domanda, pertanto, per quale motivo la protezione garantita alla parte settentrionale del Paese debba avvenire a scapito del Mezzogiorno. Per altri versi, rispetto ad una crescita economica che viaggia ad un tasso inferiore rispetto a quello potenziale, soltanto un impulso all’economia del Sud può garantire la ripresa del sentiero di sviluppo.

            Dal punto di vista della competitività, uno dei fattori strategici è rappresentato dal livello della tassazione. La politica finora perseguita dal Governo è stata quella di abolire la DIT ed i crediti d’imposta per i nuovi assunti. Viene, inoltre, indebolita la programmazione negoziata al fine di finanziare una riduzione dell’IRAP ancora una volta ad appannaggio delle imprese operanti nel Nord.

            Si sta, pertanto, attuando uno spiazzamento tra la politica del Governo e le concrete necessità del Paese e tale processo è suscettibile di modificare il modello di sviluppo dell’economia nazionale. Pur riconoscendo alcuni limiti delle norme di incentivazione, quali, ad esempio, alcuni effetti distorsivi della legge n. 448 del 1992, l’eccessiva intermediazione pubblica che caratterizza i patti territoriali, nonché alcuni difetticonnessi all’attuazione della fiscalità di vantaggio sotto forma di crediti d’imposta, occorre tuttavia considerare che lo sviluppo ed il recupero del potenziale di crescita rappresentano priorità nazionali che non possono essere subordinate rispetto a comportamenti opportunistici del Governo. Qualora si continuasse a perseguire politiche analoghe a quelle finora adottate dal Governo, non si potrà non registrare una perdita, in termini di sviluppo, da parte del Paese.

 

            Il presidente AZZOLLINI propone di rinviare il seguito dell’esame ad altra seduta.

 

            Sulla proposta del Presidente conviene la Commissione ed il seguito dell’esame viene quindi rinviato.

 

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE 

 

            Il PRESIDENTE avverte che l’esame in Commissione bilancio  della Nota di aggiornamento al Documento di programmazione economico-finanziaria, ove trasmessa dal Governo ed assegnata in tempo utile, inizierà la prossima settimana.

 

            Prende atto la Commissione.

 

 

La seduta termina alle ore 16,30.