NAZIONI UNITE
LITALIA
A RAPPORTO
COME
E QUANTO SONO TUTELATI I DIRITTI ECONOMICI, SOCIALI E CULTURALI IN ITALIA?
IL
COMITATO DELLONU VALUTER NEL CORSO DI QUESTO MESE IL RAPPORTO DEL GOVERNO CHE
CERCA DI RISPONDERE A QUESTA
DOMANDA.
MA
LE ONG ITALIANE HANNO QUALCOSA DA DIRE
Carola Carazzone
Ufficio Diritti Umani
VIS-Volontariato Internazionale per lo Sviluppo
Nella sessione di novembre 2004 verranno esaminati da
parte del Comitato delle Nazioni Unite per i diritti economici, sociali e
culturali i rapporti dei Governi di Italia, Malta, Danimarca, Azerbaijan e Cile
sullattuazione del Patto Internazionale del 1966. LItalia ha ratificato il
Patto Internazionale sui diritti economici, sociali e culturali con la legge 25
ottobre 1977, n. 881 ed ha presentato il quarto Rapporto periodico per il
presame il 23 aprile 2003. Il Rapporto governativo ed stato preparato dal
Comitato Interministeriale dei diritti umani presso il Ministero degli Affari
Esteri.
A novembre 2004 una delegazione italiana governativa dovr recarsi a
Ginevra ad illustrare oralmente il Rapporto al Comitato e rispondere ad una
dettagliata lista di questioni (list of issues).
Al termine della procedura di esame il Comitato adotter delle
osservazioni conclusive e delle raccomandazioni molto specifiche che verranno
largamente pubblicizzate e cui il Governo italiano dovr rispondere
esplicitamente nel rapporto successivo.
Considerata limportanza fondamentale per lItalia dei
diritti economici, sociali e culturali riconosciuti dal Patto, a febbraio 2004,
su iniziativa del VIS Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, si
costituito, allinterno della rete Comitato per la Promozione e Protezione
dei diritti umani, un gruppo
di lavoro per la redazione del primo rapporto non governativo, supplementare a
quello presentato dal Governo italiano. Hanno fatto parte del gruppo di lavoro
anche alcune ONG e associazioni particolarmente competenti esterne al Comitato.
Per riassumere in modo estremamente sintetico le 130 densissime pagine
del rapporto non governativo, sono 4 le questioni fondamentali che le ONG
italiane portano allattenzione del Comitato ONU, denunciando linottemperanza
da parte del Governo italiano delle raccomandazioni finali della Conferenza
Mondiale di Vienna sui diritti umani del 1993 in particolare per quanto
concerne
1)
Leducazione ai
diritti umani civili, culturali, economici, politici, sociali come diritti
fondamentali, indivisibili e interdipendenti che, invece, in Italia rimane
materia opzionale sia nella scuola primaria e secondaria sia a livello
universitario.
2)
La
giustiziabilit dei diritti culturali, economici e sociali che a maggior ragione
oggi, in piena epoca di globalizzazione, diventa determinante per assicurare
luniversalit, lindivisibilit e linterdipendenza di tutti i diritti umani.
Il rapporto denuncia in particolare la posizione del Governo italiano su due
questioni fondamentali: la necessit di un Protocollo Opzionale al Patto
internazionale sui diritti economici, sociali e culturali che consenta, in caso
di violazione, i ricorsi individuali al Comitato di Ginevra e la responsabilit
legale (non solamente sociale) delle imprese in materia di violazione dei
diritti umani.
3)
Leffettivo
riconoscimento e la piena realizzazione del diritto allo sviluppo umano delle
persone, delle comunit, dei popoli e dei paesi impoveriti su cui il Governo
italiano continua a non pronunciarsi, in particolare per quanto concerne i
correlati doveri di riforma della cooperazione allo sviluppo.
4)
Limprocrastinabilit
della creazione di una Istituzione Nazionale Indipendente per la promozione e
la protezione dei diritti umani, fondamentale anche per la realizzazione dei
tre obiettivi sopra enunciati. Il rapporto denuncia che invece lItalia, unico
paese europeo, ancora non ha provveduto a mantenere gli obblighi assunti a
Vienna e a creare tale Istituzione Nazionale Indipendente.
Il rapporto non governativo, fin dallinizio, si
prefisso lobiettivo non di tentare di trattare in modo esaustivo tutte le
problematiche inerenti la promozione e la protezione dei diritti economici,
sociali e culturali da parte dellItalia, ma di offrire al Comitato ONU uno spunto
di riflessione su alcune questioni
particolarmente rilevanti sulle quali le ONG vantano una lunga
esperienza diretta.
La stessa dizione rapporto supplementare, preferita a
quella di rapporto parallelo o alternativo, vuole significare lidea di un lavoro
che si sofferma su alcune questioni specifiche pur senza contestare la
rilevanza delle questioni non trattate.
Si tenga poi a mente che il documento il primo
rapporto supplementare scritto dalle ONG italiane sui diritti economici,
sociali e culturali. Le ONG italiane, cos attive in materia di diritti civili
e politici e di diritti dei bambini e degli adolescenti, non avevano prima
dora invece mai partecipato allesame dei rapporti governativi periodici da
parte del Comitato ONU.
Sebbene dunque linesperienza e i limiti di tempo
abbiano indubbiamente inficiato lesaustivit del rapporto (in particolare su
alcuni importantissimi temi quali povert, anziani, disabili, housing), il
documento costituisce il risultato di un importante processo di discussione,
aggregazione e crescita del non profit italiano sulle questioni pi attuali
inerenti, tra gli altri, i diritti alla salute, alleducazione, i diritti dei
migranti.
BOX
COMITATO ONU PER I DIRITTI ECONOMICI, SOCIALI E
CULTURALI www.unhchr.ch
IL
PRIMO RAPPORTO DELLE ONG ITALIANE
Dall8 al 26 novembre si riunisce a Ginevra il
Comitato delle Nazioni Unite per i diritti economici, sociali e culturali
(http:www.unhchr.ch) che lorgano responsabile di monitorare lattuazione da
parte degli Stati ratificatari del Patto Internazionale per i diritti
economici, sociali e culturali del 1966.
Questo Comitato - composto da 18 esperti indipendenti
ha il compito di esaminare i rapporti governativi che gli Stati parte del
Patto sono tenuti a presentare ogni cinque anni sulle misure intraprese ed i
progressi compiuti per lattuazione dei diritti economici, sociali e culturali
riconosciuti dal Patto (cfr.art.16 e 17).
Le organizzazioni non governative possono oggi svolgere
un ruolo fondamentale in questo contesto.
In virt delle facolt loro attribuite, le ONG
italiane presentano il loro primo rapporto supplementare in occasione
dellesame del rapporto del Governo italiano sullapplicazione del Patto
internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (1966) da parte del
Comitato delle Nazioni Unite.
Il rapporto non governativo scaricabile in
inglese dal sito www.comitatodirittiumani.org
BOX
COMITATO DIRITTI UMANI /1
VOGLIA
DI ISTITUZIONE INDIPENDENTE
Il Comitato per la Promozione e Protezione dei
diritti umani (www.comitatodirittiumani.org)
una rete composta attualmente da 48 ONG ed associazioni italiane, costituitasi
su iniziativa della Fondazione Internazionale Lelio Basso nellottobre 2001 per
promuovere l'adempimento, ancora oggi non ottemperato da parte dell'Italia,
della risoluzione dellAssemblea generale delle NU 48/134 del 1993, che invita
gli Stati membri a creare istituzioni nazionali per la promozione e la protezione dei diritti umani che
rispondano ai criteri di pluralismo ed indipendenza.
Lobiettivo primario del Comitato ladozione di una
legge ad hoc, per la costituzione ufficiale di una Istituzione Nazionale per la
tutela e la promozione dei diritti umani che sia indipendente, con ampio
mandato, pluralista nella composizione, disponibile a collaborare con le ONG e
accessibile a tutte le persone che lo necessitano.
BOX
COMITATO DIRITTI UMANI /2
ONG e ASSOCIAZIONI PROPONENTI
Agenzia per la pace,
Agesci, Antigone, Archivio disarmo, Archivio Immigrazione, Arci, Associazione
Griot, Assopace, ATD quarto mondo, Auser, Banca Etica, Casa dei diritti
sociali, Cgil, Cipax, Cipsi, Cir, Cisp, Cittadinanza Attiva, Comitato Milanese
per i Diritti UmaniS.Baraldini, Comitato promozione legge Ikeda, Consiglio
Italiano Rifugiati, Consorzio Italiano di Solidariet, Coordinamento Nazionale
Enti Locali per la Pace, Donne in Nero, Federazione Chiese Evangeliche, Focsiv,
Fondazione Centro Astalli, Fondazione internazionale don Luigi di Liegro,
Fondazione Internazionale Lelio Basso, Giovani per un Mondo Unito, Gruppo
Martin Buber - ebrei per la pace, ICS, IISMAS, Intersos, Istituto Cooperazione Economica Internazionale,
La Gabbianella, Lega per i Diritti e la Liberazione dei Popoli, Legambiente,
Libera, Medici contro la Tortura, Medici senza Frontiere, Movimondo, Pax
Christi, Ponte della Memoria, Progetto Continenti, Save the Children, Terre des
Hommes, Ucsei, Uil, Unicef Italia, Vis-Volontariato Internazionale per lo
Sviluppo, UDI, Womens International League for Peace and Freedom, ... e con la
partecipazione di Amnesty International e Mani Tese.
Articolo pubblicato su Cittadinanza Attiva n. 11 novembre 2004.