CIR

 


CONSIGLIO ITALIANO PER I RIFUGIATI

Ente morale - Onlus

 

Presidente

RINO SERRI

 

Vice Presidente

LUCA RICCARDI

 

Direttore

CHRISTOPHER HEIN

 

Membri del

Comitato Direttivo

 

ACLI

 

ARCI

 

AWR

 

CARITAS ITALIANA

 

CGIL

 

CISL

 

COMUNITA S.EGIDIO

 

FEDERAZIONE DELLE CHIESE EVANGELICHE

 

FONDAZIONE FRANCO VERGA

 

FONDAZIONE MIGRANTES (CEI)

 

UIL

 

UNIONE FORENSE PER LA TUTELA DEI DIRITTI DELLUOMO

 

MASSIMO GHIRELLI

 

MASSIMO SARAZ

 

BRUNO TRENTIN

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Roma, 28 ottobre 2004
 
COMUNICATO STAMPA

 

G5 di Firenze: nessun passo avanti

 

Commentando il rinvio di decisione sullistituzione dei centri di accoglienza in Libia e in altri paesi nordafricani stabilita nel corso del Consiglio dei Ministri dellInterno di Francia, Spagna, Italia, Germania e Gran Bretagna conclusosi oggi a Firenze, il CIR ritiene che non ci sono ad oggi i presupposti e non cՏ alcuna chiarezza nelle proposte dei ministri Schily e Pisanu sullo scopo e le modalit di gestione di tali centri.

 

Rimane per allordine del giorno la necessit di affrontare la situazione di migliaia di persone che disperatamente cercano di arrivare in un luogo sicuro in Europa e che allo stato attuale non hanno altre alternative se non quella di affidarsi nelle mani di trafficanti di esseri umani e di rischiare la propria vita durante il tragitto per mare.

 

Lattuale stato delle cose inaccettabile. LUnione Europea e i suoi stati membri hanno il dovere di dare la possibilit di arrivare in Italia e in altri paesi europei in modo regolare e protetto.

 

Se il Piano Schily Pisanu ha questo obiettivo e intende innanzitutto garantire il rispetto dei diritti umani per queste persone anche nei paesi di transito allora un ente di tutela dei rifugiati come il CIR non pu che schierarsi a favore della proposta e anzi offrire la sua collaborazione. Ma alcune condizioni sono indispensabili:

1.     ci deve essere da parte degli stati UE una dichiarata disponibilit a rilasciare visti di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati che si trovano nei paesi nordafricani;

2.     i centri di orientamento devono avere una cogestione  internazionale con la partecipazione dellAlto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e delle ONG;

3.     la Libia deve firmare e ratificare la Convenzione di Ginevra sui rifugiati e garantire formalmente il rispetto dei diritti fondamentali della persona nei confronti di tutti gli stranieri presenti sul suo territorio.

 

Purtroppo il respingimento di massa da Lampedusa in Libia al quale abbiamo assistito ultimamente non ha rappresentato un inizio incoraggiante per la cooperazione di stati terzi un materia di asilo e immigrazione.

 

Il CIR si augura che la posizione presa a Firenze dai governi francese e spagnolo induca Germania e Italia a una fondamentale revisione del loro piano, in modo da rendere prioritaria la protezione della persona.

 

 

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