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Commissioni in 7 città esamineranno le richieste dei rifugiati: ci sarà anche un esponente degli enti locali. Strutture speciali per ospitarli

Asilo agli immigrati, ecco le nuove regole

Bossi-Fini, pronte due modifiche: espulsioni vagliate dal giudice in 48 ore, centri d’accoglienza in Africa

ROMA - Ore decisive per la legge sull’immigrazione. Sono già in dirittura di arrivo i regolamenti attuativi che disciplineranno alcuni aspetti tecnici e modificheranno la normativa sull’asilo: facendo salire le commissioni che analizzano la domanda per lo status di rifugiato da una a sette e aggiungendo nella loro composizione un esponente degli enti locali. Ma si tenta anche di arrivare ad un accordo sulle modifiche alla Bossi-Fini, dopo le proteste che quest’estate si sono levate, soprattutto dalla Lega, contro il piano messo a punto dal ministro Pisanu. E in particolare sull’idea di prolungare a due anni la validità del permesso di soggiorno e affidarne il rinnovo ai Comuni. Ieri fino a tarda sera a Palazzo Chigi in una riunione tra i responsabili degli uffici legislativi dei dicasteri interessati si è discusso della nuova bozza preparata dal Viminale. Dalla quale la parte più discussa, per ora, è scomparsa. Ma fino al consiglio dei ministri di venerdì si continuerà a dibattere.

LA BOZZA - Il nuovo testo prevede solo due articoli. Nel primo si superano i rilievi della Consulta contro l’espulsione priva di convalida. La procedura cambierebbe così: «Il questore - si legge nell’articolato - comunica entro 48 ore dalla sua adozione, al tribunale di composizione monocratica territorialmente competente» il provvedimento di accompagnamento alla frontiera». «L’udienza per la convalida si svolge in camera di consiglio, con la partecipazione del difensore». E il giudice dovrà provvedere alla convalida motivata «entro 48 ore». L’ipotesi però non convince il ministero della Giustizia che teme lungaggini. La bozza preparata in via Arenula affida invece la convalida al giudice di pace. Ma sorge un problema economico. I magistrati ordinari sono previsti nel bilancio, quelli onorari, pagati «a gettone», richiedono un budget a sé.


L’ESPULSIONE - In attesa della decisione l’immigrato attenderà all’interno di un Cpt. L’espulsione perde effetto se non è convalidata, ma anche «se non è osservato il termine per la decisione». L’immigrato espulso può presentare ricorso in Cassazione, ma questo «non sospende l’esecuzione» del provvedimento. Spetterà alle questure fornire «il supporto occorrente e un locale idoneo» al giudice.


CPT ALL’ESTERO - L’articolo 2 dà il via libera al Viminale per realizzare «in base ad accordi bilaterali» i centri di permanenza per i «clandestini di accertata provenienza» fuori dall’Italia. «Utili - si precisa nel testo - ai fini del contrasto di flussi irregolari di popolazione migratoria verso il territorio italiano».


ASILO TERRITORIALE - Tra i regolamenti attuativi è il più atteso. Per velocizzare l’analisi delle domande le commissioni diventano territoriali. Sorgeranno a Roma, Milano, Torino, Gorizia, Trapani, Foggia e Crotone. Saranno presiedute da un funzionario del Viminale e composte da un funzionario della Farnesina e un membro dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati. Più un esponente dell’ente locale designato dalla conferenza Stato-città. Il regolamento prevede la costruzione di Cid, centri di identificazione, che sorgeranno per ospitare chi attende una risposta alla richiesta di asilo.


TERRORISMO E CLANDESTINI - Dei rischi connessi a una cattiva accoglienza dei clandestini ha parlato ieri il magistrato Stefano Dambruoso, alla tre giorni di dibattito di Sangineto Lido (Cosenza) su giustizia e terrorismo. Secondo l’ex pm milanese, da 4 mesi consulente Onu, non ci sono rischi di infiltrazione dei terroristi islamici tra gli immigrati illegali. Ma, avverte, «non bisogna lasciare questa enorme massa di musulmani, non ancora terroristi, nelle mani di imam manipolatori, pronti a dar loro un pasto caldo e un letto per cominciare un’azione di proselitismo prodromica ad un reclutamento militare e terroristico».
Virginia Piccolillo


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