ANTIGONE ONLUS

per i diritti e le garanzie nel sistema penale


La newsletter di Antigone ? a cura di Nunzia Bossa e Patrizio Gonnella - Numero 13 (Settembre 2004)

 

                                          In questo numero:                                          

 


 

In questo numero manca le sezione
'Brevi' a causa di un
inconveniente tecnico.
Ce ne scusiamo con i lettori.

 


 

LâEDITORIALE: Quale programma per le carceri italiane

di Stefano Anastasia

 

   Eâ stata sufficiente la combinazione del tragico suicidio del sindaco di Roccaraso e della protesta dei detenuti di Regina Coeli perchŽ il bubbone delle carceri esplodesse. La misura del degrado ? data dai fatti del carcere romano. Sono anni (pi? di un decennio ormai) che i detenuti delle carceri italiane - nonostante i ricorrenti vaticinii degli apprendisti stregoni ministeriali - si guardano bene dal promuovere proteste che possano arrecare danni alle cose o alle persone. Non a caso: chi sta in galera sa bene che una civile e nonviolenta protesta pu˜ non ottenere i risultati sperati; una sommossa, una rivolta, o anche solo lâerezione di una barricata rischia al contrario di rivolgersi contro di loro. Non solo e non tanto per lo squilibrio delle forze tra rivoltosi e poliziotti, ma anche e soprattutto per le conseguenze disciplinari che i detenuti ne possono soffrire: niente liberazione anticipata, pregiudizio nel programma trattamentale, misure alternative alla detenzione che si allontanano nel tempo. Il precipitare della protesta dei detenuti della IV sezione di Regina Coeli ci dice allora che la misura ? colma, la sofferenza ? tale da indurre a gesti e a iniziative consapevolmente autolesionistiche.

In effetti, il sistema dellâesecuzione penale e della privazione della libertˆ in Italia sembra precipitato in un pozzo senza fondo. Abbandonate a se stesse, le carceri sono tornate a essere pura sofferenza, pena per la pena, senza neanche pi? quelle Çpietose bugieÈ (la finalitˆ rieducativa della pena, la missione trattamentale dellâistituzione, il reinserimento dei detenuti, ecc.) di cui qualche tempo fa discutevamo. In carcere ci si va perchŽ si deve e non resta che contare i giorni, sperando di cavarsela in buona salute. Come nelle vecchie favole, Çcâera una voltaÈ ? lâincipit di alcuni dei capitoli dellâormai prossimo terzo Rapporto dellâOsservatorio di Antigone sulle carceri italiane: câera una volta il trattamento, câera una volta la sanitˆ penitenziaria, câera una volta ·. Ad oggi, non câ? pi? niente, salvo ö sâintende ö i muri e le sbarre, i controllati e i controllori.

Tre anni sono sufficienti per un bilancio dellâindirizzo politico nel governo del sistema penale e penitenziario. Non ci sono ereditˆ che giustifichino. Nel bene e nel male, dello stato attuale delle patrie galere il Governo Berlusconi e il suo Ministro della Giustizia portano la piena responsabilitˆ. ÇLe carceri non sono alberghi a cinque stelleÈ, sentenzi˜ allâinizio del suo mandato il Ministro Castelli. Ce lâaveva con il nuovo regolamento penitenziario, che imponeva entro il 2005 lâadeguamento degli edifici penitenziari a minimi parametri di vivibilitˆ (la doccia in cella, il bidet nei femminili, una cucina ogni 200 detenuti, ecc.). Ma la rivendicazione ministeriale, la sua sottesa perentorietˆ normativa (Çle carceri non sono alberghi a cinque stelleÈ stava per Çle carceri non devono essere alberghi a cinque stelleÈ, o alberghi tout court, nel senso di dignitosi luoghi di dimora, per quanto coatta) ?, ha mostrato di essere, un programma di governo. Negata categoricamente la dignitˆ delle persone in stato di detenzione, il piano ? stato inclinato: in tre anni non solo non ? stato neppure progettato un piano di adeguamento delle strutture penitenziarie agli standard regolamentari, ma sono stati ripetutamente tagliati e ridotti allâosso gli stanziamenti per il trattamento e la salute dei detenuti, al punto che in molti istituti mancano farmaci essenziali e ö notizia recente ö in un ospedale psichiatrico giudiziario mancano gli psichiatri! In queste condizioni, ai detenuti non resta che incrociare le dita, e sperare di cavarsela; agli operatori non resta che alzare le braccia, che le nozze, coi fichi secchi, non si fanno.

Si vari dunque il provvedimento di clemenza riproposto in questi giorni, se si ha la forza per farlo. Servirˆ a calmierare il sovraffollamento. Poi per˜, si lavori sulle sue cause: in primis una politica sullâimmigrazione e le tossicodipendenze che alimenta clandestinitˆ e criminalitˆ. E si lavori, infine, affinchŽ siano garantite condizioni dignitose di detenzione e, con il concorso delle regioni e degli enti locali, opportunitˆ di reinserimento a chi resta in carcere. Ecco, in poche parole, un programma di governo delle carceri italiane. Di un altro governo. Di un altro ministro.

 

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OSSERVATORIO PARLAMENTARE

a cura di Francesca DâElia

 

Camera: verso un testo unificato sulle misure alternative al carcere

 Nella seduta del 15 settembre scorso, la commissione giustizia della Camera ha convenuto sullâopportunitˆ di procedere alla definizione di un testo unificato delle undici proposte di legge sulle misure alternative alla detenzione (Atto Camera 461 e abb.) e intervenire con urgenza su specifici casi di affidamento ai servizi sociali senza ipotizzare una riforma complessiva. Per tali motivi, ? stato quindi deciso di costituire un Comitato Ristretto che lavorerˆ prioritariamente su quelle specifiche disposizioni che nella pratica hanno spesso reso inefficace il sistema delle misure alternative alla detenzione. Obiettivo condiviso sia dalla maggioranza che dallâopposizione, ? quindi di arrivare ad un testo che, tenendo conto anche dei tempi di discussione al Senato, possa ottenere il via libera del Parlamento entro la fine della legislatura.

 

La relazione di Castelli sullâedilizia penitenziaria e minorile depositata in commissione giustizia: pi? tecnologia e meno agenti

Uno degli obiettivi principali del piano sull' edilizia penitenziaria, depositato dal ministro della Giustizia alla Camera, ? quello di potenziare gli impianti di sicurezza sui muri di cinta delle carceri, le riprese video a circuito chiuso e i sistemi di controllo a tecnologia avanzata; misure che consentirebbero di diminuire gli agenti di polizia penitenziaria che vigilano sui detenuti. Nella relazione, il Ministro ha sottolineato che per il 2004 l'Amministrazione penitenziaria pu˜ contare su circa 84 milioni di euro (dei quali circa 68 milioni sarebbero destinati all' acquisto, alla ristrutturazione e manutenzione straordinaria di immobili, e circa 16 milioni alle strutture, impianti ed interventi). Gli interventi dovrebbero innanzitutto soddisfare due esigenze ritenute prioritarie: il miglioramento delle strutture di alcune carceri per dare soluzione alle molteplici segnalazioni di inadeguatezza, sotto il profilo igienico-sanitario e della sicurezza sui luoghi di lavoro, nonchŽ - come giˆ illustrato - il potenziamento dei sistemi di sicurezza (allarmi sui muri di cinta, il controllo video interno ed esterno gli impianti di automazione) al fine sia di prevenire le evasioni e le intrusioni dall'esterno, che di diminuire le unitˆ di personale di polizia penitenziaria addetto ai compiti di vigilanza.  In cima alla lista degli interventi urgenti ci sono, inoltre, il potenziamento dell'ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto (ristrutturare un padiglione in disuso per incrementare la capienza di circa 80-100 posti); la ristrutturazione del carcere di Favignana (cos“ da poter chiudere il fatiscente reparto del vecchio castello); la realizzazione di un reparto per detenuti in regime di 41 bis attraverso la ristrutturazione della ex sezione femminile del carcere di Milano-Bollate.  

Lâaccantonamento di circa 15 milioni di euro nel 2004 sarebbe destinato agli interventi urgenti e consentirebbe ai Provveditori regionali di realizzare impianti tecnologici o interventi di manutenzione nelle carceri. Un'ultima quota di circa 20 milioni e 600 euro ? stata infine autorizzata per la costruzione (con lo strumento della locazione finanziaria) delle due nuove carceri di Varese e di Pordenone.

Per la giustizia minorile sono previsti 13 milioni e 300 mila euro, ed in cima alla lista degli interventi urgenti di ristrutturazione figurano i complessi detentivi di Bari, Cagliari, Firenze, Milano e Napoli e quello giudiziario di Trento.

Anche per gli istituti di pena per i minori prevale la linea ãpi? tecnologia e meno agentiä e, in particolare, viene rivolta una specifica attenzione alle cd. ''misure di sicurezza passiva'', non meglio specificate nella relazione, ma che consentiranno di ''ottimizzare le scarse unitˆ di personale di polizia penitenziaria mediante una riduzione dei posti di servizio''.

 

Reato di tortura quale delitto proprio ascrivibile esclusivamente ai pubblici ufficiali ed agli incaricati di pubblico servizio

Eâ ripreso in questi giorni lâesame, da parte della Commissione Giustizia, delle proposte di legge tese allâintroduzione del reato di tortura, rinviato il 30 luglio scorso. Nell'ultima seduta, vi era stata la pressochŽ unanime preferenza per la configurazione del reato di tortura quale delitto proprio ascrivibile esclusivamente ai pubblici ufficiali e agli incaricati di pubblico servizio, in quanto maggiormente aderente al dettato dell'articolo 1 della Convenzione di New York del 1984. Il relatore (lâon. Mormino di Forza Italia) ha quindi proposto la seguente formulazione: ÇArt. 613-bis (Delitto di tortura). é punito con la reclusione da uno a quindici anni il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che infligge ad una persona una tortura sottoponendola a gravi sofferenze fisiche o mentali, allo scopo di ottenere informazioni o confessioni da essa o da una terza persona su un atto che essa stessa o una terza persona ha commesso o ? sospettata di avere commesso ovvero allo scopo di punire una persona per gli atti dalla stessa compiuti o che la medesima ? sospettata di avere compiuto ovvero per motivi di discriminazione razziale, politica, religiosa o sessuale. Salvo che il fatto costituisca pi? grave reato, la pena ? aumentata se dal fatto deriva una lesione grave o gravissima; ? raddoppiata se ne deriva la morte. Il fatto non ? punibile se le sofferenze sono conseguenza di condotte, misure o sanzioni legittime. Art. 613-ter (Fatto commesso all'estero). é punito secondo la legge italiana, il cittadino o lo straniero che commette nel territorio estero il delitto di tortura, di cui all'articolo 613-bis, in danno del cittadino italianoÈ.

La discriminante prevista relativamente alle condotte, alle misure e sanzioni legittime ha chiaramente suscitato molte perplessitˆ; ? stato quindi deciso un ulteriore approfondimento e un nuovo rinvio dellâesame.

 

Presto allâesame del Senato il Decreto legge 14 settembre 2004, n. 241 (Disposizioni urgenti in materia di immigrazione)

A seguito delle indicazioni espresse dalla recente sentenza della Corte Costituzionale (che, a luglio scorso, ha dichiarato incostituzionali vari punti della legge Bossi Fini), il Governo ha elaborato il decreto legge 241/2004 ãDisposizioni urgenti in materia di immigrazioneä, presto allâesame del Senato.

 Il decreto legge ha il duplice obiettivo di allargare le garanzie previste dalla Costituzione anche agli stranieri per i quali sia stato disposto l'accompagnamento alla frontiera e di prevedere comunque adeguate misure per assicurare la massima celeritˆ dei provvedimenti di convalida e di esecuzione delle espulsioni.

Lâeventuale convalida del provvedimento, emesso dal questore, che dispone l'accompagnamento alla frontiera dellâespellendo ? affidata al giudice di pace, che deve provvedervi - con decreto motivato - entro 24 ore dallâadozione. In attesa della definizione del procedimento di convalida (che prevede udienza in Camera di Consiglio con la partecipazione necessaria di un difensore), si prevede che lâespulsione venga sospesa e che lâinteressato sia trattenuto in uno dei centri di permanenza temporanea. Se la convalida ? concessa, il provvedimento di accompagnamento alla frontiera diventa esecutivo, mentre, nel caso opposto - ovvero non ? osservato il termine per la decisione - il provvedimento del questore perde ogni effetto. Il decreto di convalida emesso dal Giudice di Pace pu˜ essere impugnato in Cassazione.

 

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Gli Enti Locali e il carcere.

di Valentina Lodoli

Eâ stata di recente presentata alla camera una proposta di legge composta di un solo articolo in cui si chiede il libero accesso, senza autorizzazione, nelle carceri per i Sindaci e i Presidenti di Provincia.

Primo firmatario della Pdl ? Ermete Realacci, con lâappoggio di forze parlamentari trasversali.

ãEâ una norma di elementare civiltˆ - ha spiegato Realacci - quella di consentire proprio ai pi? diretti rappresentanti dei cittadini e delle comunitˆ locali, lâingresso in carcere. Considero infatti una vera e propria dimenticanza normativa quella di non aver incluso anche i Sindaci e i Presidenti delle Province fra le figure istituzionali che possono visitare gli istituti penitenziari senza autorizzazioneä.

Ricordiamo che attualmente, oltre ai parlamentari, lâaccesso negli istituti di pena ? consentito ai soli Consiglieri Regionali in rappresentanza delle istituzioni locali, le quali, invece, in diverse circostanze sono chiamate direttamente in causa dalla popolazione detenuta circa esigenze e diritti che i cittadini momentaneamente privati della libertˆ condividono con i loro concittadini liberi.

A questo proposito ? emblematico l'episodio avvenuto lo scorso 19 agosto a Roma, dove ad una delegazione del Comune di Roma, formata dallâAssessore alle Politiche per le Periferie, Sviluppo Locale, Lavoro, Luigi Nieri, dal Garante dei Diritti e delle Opportunitˆ delle Persone Private della Libertˆ Personale, Luigi Manconi, e da Patrizio Gonnella di Antigone, fu negato l'ingresso alla Casa Circondariale di Regina Coeli dove i detenuti stavano mettendo in atto una forma di protesta pacifica. La delegazione, previa richiesta di autorizzazione all'ingresso effettuata tre giorni prima della visita, si augurava di incontrare i reclusi per ascoltare le ragioni della loro protesta e per informarli, oltre che rassicurarli, circa le iniziative che il Comune di Roma stava svolgendo e aveva in programma di svolgere a favore dei cittadini detenuti. In quell'occasione, fu completamente ignorato il fax del Tribunale di Sorveglianza di Roma che autorizzava la visita e, successivamente, vennero date spiegazioni arruffate e confusionarie al Comune, circa il presunto ' smarrimento ' dell'autorizzazione in questione.

In quella circostanza, la piattaforma delle richieste avanzate dai detenuti era da un lato ' classica ', se cos“ si pu˜ dire -  riguardava, infatti, i cronici problemi di sovraffollamento, le cattive condizioni igienico-sanitarie della struttura,  nonchŽ l'abuso della custodia cautelare da parte della Magistratura -  rivolta al Governo e all'Amministrazione Penitenziaria. Dall'altro lato, per˜, si sollecitavano maggiori occasioni di percorsi di reinserimento socio-lavorativo, formazione professionale e quant'altro, chiamando in causa, in questo caso, direttamente gli amministratori locali.

In tal senso, l'approvazione della Pdl di cui sopra, risulterebbe particolarmente importante laddove si vogliano realmente considerare i detenuti cittadini a tutti gli effetti. A questo proposito, inoltre, Antigone, da oramai pi? di un anno, ha predisposto un Disegno di Legge teso a riconoscere il diritto di voto a detenuti ed ex detenuti.

 

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Le Iniziative di Antigone

a cura della Redazione

 

- Venerd“ 15 ottobre in fascia serale alla Camera del Lavoro di Udine: presentazione del Rapporto sui diritti globali 2004. In rappresentanza dellâassociazione Antigone partecipa Paola Bonatelli.

- Da gioved“ 21 a sabato 23 ottobre si terrˆ a Roma la Terza Assemblea Nazionale del Volontariato Giustizia: "Giustizia, diritti, solidarietˆ e gratuitˆ nel nostro tempo" Per Antigone interverrˆ Francesca D'Elia.

Di seguito il programma completo dei lavori:

Gioved“ 21 ottobre, ore 15.00. C.C. Rebibbia Nuovo Complesso - Giustizia e diritti in carcere

Introduzione artistica, Ivana Monti; Coordinatore Giovanni Anversa (Giornalista Rai)

Saluti: Carmelo Cantone (Direttore Rebibbia N.C.), Luigi Nieri (Assessore al lavoro del Comune di Roma), Rosario Priore (Capo Dipartimento Giustizia Minorile), Rosa Rinaldi (Vice Presidente Provincia di Roma), Giovanni Tinebra (Capo Dipart. Amm. Pen.).

Relazione: Carmen Bertolazzi (Vice Presidente Conf. Naz. Volontariato Giustizia)

Testimonianze: Detenuti uomini, donne, dell«OPG, dell«AS, minori, Casa lavoro, Ristretti Orizzonti, ospiti del CPT.

Ore 19.00: Buffet della Cooperativa Sociale "Men at work" di Roma

Ore 20.00: Concerto musicale

 

Venerd“ 22 ottobre, ore 9.00. Sala Conferenze di Palazzo Marini - Giustizia e solidarietˆ del nostro tempo

 

 Coordinatore: Stefano Trasatti (Direttore Agenzia Redattore Sociale)

Sono stati invitati: Pier Ferdinando Casini (Presidente Camera dei Deputati), Emilio Di Somma (Vice Capo Dip. Amm. Pen.), Enrico Gasbarra (Presidente Provincia di Roma), Walter Veltroni (Sindaco di Roma)

Relazione: Livio Ferrari (Presidente Conf. Naz. Volontariato Giustizia)

Contributi: Marco Bertotto (Presidente Amnesty International Sez. Italiana), Albino Bizzotto (Presidente Beati Costruttori di Pace), Luigi Ciotti (Presidente Gruppo Abele), Maria Marinakou (Presidente EAPN - Rete Europea delle Associazioni di lotta contro la povertˆ e lâesclusione sociale), Teresa Sarti (Presidente di Emergency)

Ore 13.30, Buffet della Cooperativa Sociale "En Kanˆ" di Roma

Ore 15.00

La CNVG e gli organismi nazionali sulle strade della giustizia 

Coordinatore: Paola Roselli (Addetto stampa CNVG)

Contributi: Francesca D«Elia (Antigone), Franco Uda (Arci Ora d«Aria), Giancarlo Perego (Caritas Italiana), Paola Papi Barbato (Comitato per il Telefono Azzurro), Mauro Cavicchioli (Comunitˆ Papa Giovanni XXIII), Renato Frisanco (Fondazione Italiana per il Volontariato), Gabriella Stramaccioni (Libera), Piergiorgio Licheri (Seac), Claudio Messina (Societˆ di San Vincenzo De« Paoli)

La CNVG e le Conferenze Regionali sulle strade della giustizia

Contributi: Loredana Costa (CRVG Abruzzo e Molise), Apollonia Annunziata (CRVG Campania), Maurizio Artale (CRVG Sicilia), Virgilio Balducchi (CRVG Lombardia), Patrizia Costantini (CRVG Umbria), Ettore Cannavera (CRVG Sardegna), Paola Cigarini (CRVG Emilia Romagna), Lucia Cima (CRVG Basilicata), Italo Dal Ri (CRVG Trentino Alto Adige), Stefano Danti (CRVG Marche), Romeo Gatti (CRVG Toscana), Alberto De Nadai (CRVG Friuli Venezia Giulia), Maria Teresa Figari (CRVG Liguria), Maurizio Mazzi (CRVG Veneto), Antonio Morelli (CRVG Calabria), Raffaele Sarno (CRVG Puglia), Claudio Sarzotti (CRVG Piemonte e Valle d«Aosta), Vittorio Trani (CRVG Lazio)

Dibattito

 

Sabato 23 ottobre, ore 09.00. Sala don Luigi Di Liegro - Giustizia e gratuitˆ del futuro

 

Coordinatore: Paola Springhetti (Direttore Rivista del Volontariato)

Saluti: Claudio Cecchini (Assessore Politiche Sociali Provincia di Roma), Raffaela Milano (Assessore Politiche Sociali Comune di Roma)

Contributi: Luciano Eusebi (Docente Universitˆ Cattolica), Giovanni Nervo (Fondazione Zancan di Padova)

Programmi, prospettive e politiche della Conferenza

Contributi: Celso Coppola (CNVG), Sergio Segio (Ass. Societˆ INformazione)

Conclusioni: Livio Ferrari (Presidente Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia)

 

Con il contributo e il patrocinio dellâAssessorato alle Politiche per le Periferie, per lo Sviluppo Locale, per il Lavoro del Comune di Roma e della Vice Presidenza e Assessorato alle Politiche Giovanili della Provincia di Roma.

 

Per maggiori informazioni: CNVG - Via Nazionale, 39 - 00184 ö Roma. Tel. 06.483332 - Fax 06.4814617 - Mail: volont.giustizia@tiscali.it - Web: www.volontariatogiustizia.it

 

- Luned“ 25 ottobre presso lâAula Magna dellâIstituto Universitario di Venezia, convegno dal titolo: ãQuale sanitˆ nelle carceri? E a Venezia·ä Per Antigone interviene Patrizio Gonnella.

Segue il programma completo.

Ore 9.30: Relazione introduttiva di Salvatore Lihard (Segretario CGIL Veneto)

Ore 10.00: Interventi: Dr. Alberto Anedda (medico incaricato della C.C. Santa Maria Maggiore), Dr. Sandro Pasquinucci (medico spec. Malattie infettive USSL 12), Dr.ssa Marina Paties (medico SERT), Dr. Sergio Stefanoni (medico psichiatra USSL 12), Dr. Claudio Beltrame (Direttore settore sociale USSL 12), Gianpietro Pegoraro (Coord. Reg. CGIL Settore Penitenziario), Dr Gabriella Straffi (Direttrice Istituti Penitenziari di Venezia), Dr Giuseppe Caccia (Ass. Comune di Venezia  alle Politiche Sociali), Patrizio Gonnella (Ass. Antigone), Ass. Ristretti Orizzonti.

Ore 11.30: Coffee-break.

Ore 11.45: Ripresa dei lavori: Dr Felice Bocchino (Provv. Reg. dellâAmm. Pen.), On Luana Zanella, On Piero Ruzzante, On Tiziana Valpiana, Dr Iles Braghetto (Cons. Regione Veneto), Dr Fabio Gava (Ass. Reg. alle Politiche Sanitarie)

Ore 13,30: Conclusione: Sergio Chiloiro (Segr. Gen. CGIL di Venezia)

 

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Brevi

a cura della Redazione

 

  • Ricordiamo ai nostri lettori che a brevissimo sarˆ disponibile presso le migliori librerie il terzo rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzione dal titolo Antigone in carcere. Il volume ? a cura di Claudio Sarzotti e Beppe Mosconi ed ? edito da Carocci.

 

  • Presso la sede dell'Associazione, inoltre, a partire dalla prossima settimana sarˆ disponibile, per la collana 'I quaderni di Antigone', il volume dal titolo Araba Fenice: l'inserimento lavorativo di persone provenienti da percorsi penali, a cura di Alessandra Naldi, con la collaborazione di Paola Bonatelli, Chiara Ioele e Matilde Napoleone, edizioni Sinnos.

 

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Visitate il sito dell'associazione: www.associazioneantigone.it