Lampedusa 2.08.2005
Ieri notte, 1 agosto, cՏ stato uno sbarco alle 23.00 che contava 17/18
migranti.
Sono stati soccorsi in mare a poche decine di metri dalla costa. Pi
precisamente si trovavano su un gommone che stava per affondare nelle vicinanze
dell isola dei Conigli. Si tratta di migranti provenienti dall Africa
subsahariana ( sudanesi ed ivoriani ).Tra di loro non c era alcun bambino,
c era solo una donna.
Stamani alle ore 8.00 c stato uno sbarco un po sui generis. Un gruppo
di 8 maghrebini sono giunti a bordo di una piccola imbarcazione sulla costa di
Lampedusa in localit Cala Pisana
e al momento dello sbarco sono stati individuati, fermati e condotti nel
CPT dagli uomini della Guardia Costiera. Molto probabilmente sono stati portati
sotto costa da una nave di grossa stazza e fatti trasbordare sulla
piccolissima imbarcazione.
Questo pomeriggio intorno alle 16.30 decollato dall aeroporto di
Lampedusa un aereo della compagnia Eurofly. Nel sospetto che si trattasse di un
trasferimento di migranti abbiamo chiesto conferma telefonica a chi il CPT lo
dirige ovvero il sign. Scalia.
Quest ultimo ha confermato il trasferimento di 50 migranti con
destinazione Crotone aggiungendo che altri 50 erano stati trasferiti in
mattinata: stesse modalit e stessa destinazione.
Al momento non si segnalano avvistamenti per cui si annuncia una notte
piuttosto tranquilla.
Lampedusa 3.08.2005
Questa mattina alle 10.45 dal porto vecchio di Lampedusa salpata la nave
traghetto della Siremar su cui pochi minuti prima sono stati fatti salire 32
migranti: maghrebini e subsahariani. Prima destinazione: Porto Empedocle.
Arrivo previsto: ore 18.30 circa.
Tutti i migranti indossavano una maglietta bianca. In mano la solita busta
di plastica. Alcuni avevano il capo coperto da un asciugamano. Contrariamente
al solito, al porto sono stati condotti con i pulmini. Non si assistito alla
vergognosa ed indegna sfilata di migranti in marcia dal CPT al Porto. Tuttavia
i migranti sono stati fatti accomodare per terra sul molo in prossimit
della nave. Sotto lo sguardo dei turisti in procinto di lasciare l isola. A
vigilare un cospicuo numero di poliziotti, carabinieri e uomini dell esercito.
Solo quando tutti i turisti si sono imbarcati, ai migranti stato ordinato
di alzarsi da terra e di procedere verso la nave.
L unica donna del gruppo stata tenuta separata dagli altri. Avvolta in
un asciugamano e marcata da un poliziotto. Ne abbiamo chiesto le ragioni. Ci
stato risposto che la donna ,di evidenti origini subsahariane, in stato
interessante ovvero incinta.
Nella giornata odierna non risultano essere stati effettuati trasferimenti
via aerea.
Al momento non sono state segnalati avvistamenti di barconi di migranti al
largo di Lampedusa.
Lampedusa
Presidio Democratico ARCI
Lampedusa 4.08.2005
Prima di procedere a raccontare quanto avvento nella giornata odierna
facciamo un passo indietro.
Nel report di ieri abbiamo scritto che il trasferimento dei migranti dal
CPT al porto per l imbarco sulla nave della Siremar in partenza per Porto
Empedocle era avvenuto a mezzo dei pulmini. Degli stessi che vengono
usati per trasferire i migranti al CPT non appena sbarcati.
Si trattava di una buona notizia e tuttavia l informazione che abbiamo dato
vera solo in parte.
Infatti, solo una parte, esigua, dei 32 migranti stata condotta al molo
del porto sui pulmini. Gli altri sono stati costretti a marciare in fila,
scortati dagli agenti, sotto il sole, per oltre un chilometro, con la sola
busta di plastica in mano e un asciugamano sulla testa. Una scena di
deportazione a cui qui tutti sono abituati e che non pu che suscitare
indignazione.
Cosa accaduto. Siamo giunti sulla banchina quando alcuni migranti stavano
scendendo da un pulmino della Misericordia. Altri erano gi seduti per terra.
Erroneamente, e con stupore, si poteva pensare che anche quest ultimi fossero
stati condotti allo stesso modo. E invece no. In serata abbiamo scoperto che si
trattava solo un illusione. Guai ad illudersi quando si tratta del rispetto
della dignit delle persone pi deboli !
Oggi sarebbe dovuta essere la giornata della visita ispettiva al CPT
dellonorevole Antonio Di Pietro. Di Pietro per non si fatto vedere: per
motivi organizzativi non meglio precisati la visita sarebbe stata
spostata al 28 agosto.
Oggi, invece, una giornata di angoscia. I migranti ( 169 ) che sono
sbarcati ieri sera sull isola di Linosa avrebbero dichiarato che i barconi
partiti ( dalla Turchia, 5 gg prima, secondo certe versioni ) erano due e
che quando il mare si ingrossato hanno perso la vista dell altro su cui vi
sarebbero 130/140 persone. Le motovedette della Guardia Costiera con l ausilio
degli elicotteri della Guardia di Finanza stanno conducendo le ricerche che tuttavia
sono molto difficili a causa del mare molto mosso e del vento di maestrale. Da
due giorni, infatti, non partono gli aliscafi e stamani non arrivata la nave
traghetto della Siremar. Gli uomini della Guardia Costiera appaiono piuttosto
pessimisti sulla possibilit di rintracciare il barcone disperso.
Nel mentre cerchiamo di assumere maggiori informazioni sullo stato delle
ricerche, alle 13.00 circa, un aereo della compagnia Eurofly atterra all
aeroporto. Intuisco che da l a breve sarebbero stati imbarcati dei migranti.
Andiamo all aerostazione: intuizione giusta. Si riescono solo a contare una
ventina di migranti che alla spicciolata vengono portati alla scaletta dell
aereo. Uno di noi si trova oltre la recinzione metallica che delimita l aeroporto.
Scatta qualche foto con la macchinetta digitale. Viene notato da qualche agente
impegnato nelle operazioni di imbarco sulla pista che lo indica agli altri.
Dopo qualche minuto si presenta un agente di polizia piuttosto agitato che
chiede al nostro compagno di seguirlo. Gliene chiede il motivo. Risponde che
non si possono scattare foto e, con fare minaccioso, che il motivo glielo
avrebbe spiegato un vicequestore.
Viene condotto all interno dell aerostazione. Viene chiamato il
vicequestore: un funzionario di polizia che opera all interno del CPT. Dopo
aver dato le generalit il compagno dellARCI, spiega di essere un giornalista
e che sta facendo solo delle foto da fuori l aeroporto e che la cosa del
tutto legittima.
Il vicequestore a quel punto afferma che la questione di competenza
degli addetti alla sicurezza dello scalo. Quindi li chiama e affida loro il
caso. Tra quest ultimi la pi dura e livorosa una donna che chiede di
consegnare la macchinetta per permetterle di cancellare le foto fatte. A suo
dire l aeroporto di Lampedusa un aeroporto militare e per fare foto
necessario ottenere un autorizzazione anche perch in quel momento erano in
corso operazioni delicate ( la deportazione di migranti ). Il nostro
compagno fa presente che per quanto di sua conoscenza laeroporto di Lampedusa
un aeroporto civile, che comunque si trovava oltre la rete metallica che
delimita l aeroporto, che le operazioni in corso non avevano nulla di delicato
n si potevano considerare militari. Aggiunge che nel diritto di cronaca
ricompresso anche quello di scattare foto e si rifiuta di consegnare la
macchina. Viene chiamato il direttore dell aeroporto.
In un primo momento questi richiede di consegnare la macchina, poi,
persistendo il mio rifiuto, minaccia di chiamare la polizia per l
identificazione (in realt le presentazioni erano gi state fatte).
Nel corso del colloquio smentisce, per, che l aeroporto di Lampedusa un
aeroporto militare A quel punto il compagno chiede se si deve considerare
sottoposto a fermo e manifesta lintenzione di chiamare il suo legale e la
testata giornalistica a cui collabora. Il direttore ha un momento di
perplessit, poi allunga la mano verso di lui e gli augura: arrivederla .
Alle 13.45 l aereo decolla. Dovrebbe trasportare un 50/60 migranti. Di
disparata provenienza. Pensando che sia diretto a Crotone avvertiamo il nostro
presidio locale. Alle 15.30 viene comunicato che a Crotone l aereo non
ancora arrivato. Contattiamo telefonicamente tutte le istituzioni possibili per
avere informazioni al riguardo ma ci viene risposto che: per motivi di
sicurezza non sono autorizzati a dari informazioni di questo tipo . Cerchiamo anche di contattare delle
fonti non istituzionali ma ci scontriamo contro un muro di gomma. Viene da
pensare che si sia trattato di un rimpatrio.
Dunque nel nostro paese delle persone che, giova ricordarlo, non hanno
commesso alcun reato, sono trasferite contro la loro volont e non si pu
neanche sapere dove li si porta.
Si, viene da pensare che si sia trattato di un rimpatrio.
Alle ore 16.00 riusciamo a metterci in contatto con Centro operativo delle
Capitanerie di Porto di Palermo. Un ufficiale, lapidario, dice che le ricerche
continuano e anche un aereo della Marina militare impegnato nelle
operazioni. Ci assicura che in mare nulla stato rinvenuto che riconduca ad un
naufragio.
Ci conferma che i migranti che si trovano sull isola di Linosa saranno
trasferiti a Lampedusa non appena le condizioni del mare lo consentiranno.
Alle 17.45 ci reco alla stazione dei CC di Lampedusa. L appuntato in
servizio dice, con sicurezza e nonostante le nostre obiezioni, che l aereo
partito alle 13.45 era diretto a Crotone.
Intanto ci procuriamo il numero telefonico del parroco di Linosa e della
stazione dei CC di Linosa.
Riesciamo a contattare il parroco che ci dice che i migranti sono sbarcati
direttamente sull isola e in un primo momento si sono dispersi; che tutti sono
in buone condizioni di salute; che parlano inglese; che sono tutti di colore;
che provengono dalla regione subsahariana dell Africa; che non ha visto
personalmente n donne ( che invece sarebbero tre ), n bambini; che in un
primo momento sono stati raccolti in un anfiteatro, all aperto, e solo
successivamente alloggiati nella palestra della scuola; che nell isola non vi
alcuna idonea struttura di accoglienza e dunque, a suo parere,
urgente il loro trasferimento. Gli chiediamo del barcone disperso: risponde che
non ne sa nulla. Gli domandiamo di informarsi se la notizia del barcone
disperso l abbiano data i migranti sbarcati a Linosa o si sia diffusa
attraverso altri canali. Ci diamo appuntamento per questa sera.
Alle 18.00 appuriamo che la motovedetta della Guardia Costiera ( la n 403
), impegnata nelle operazioni di ricerca rientrata a causa delle proibitive
condizioni del mare e che da Pescara partito un aereo militare per dare un
aiuto.
Questa sera a Lampedusa nella principale via Roma, alle ore 20.00, si terr
un comizio politico: parler un esponente dell Italia dei Valori . La forza
politica che ha il suo leader in Antonio Di Pietro, assente ingiustificato
della giornata.
Il nostro pensiero per rivolto a quei migranti dispersi in mare.
Speriamo che il loro approdo finale non sia stato il fondo del mare. Vittime di
un mondo che non consente a chi vuole costruirsi un avvenire meno
incerto di migrare senza dover rischiare la vita.
Nelle ultime ore si avanza l ipotesi che il barcone disperso sia tornato
indietro. Speriamo sia cos.
Presidio Democratico
ARCI
Lampedusa 5.08.2005
Stamani alle ore 8.30 telefoniamo al parroco di Linosa, padre Giovanni
Fregapane. Ieri sera non eravamo riusciti a contattarlo. Chediamo delle
condizioni di salute dei migranti e soprattutto se si riuscito a chiedere a
quest ultimi dell altro barcone disperso. Padre Giovanni dopo averci
tranquillizzati sulle loro condizioni riferisce che i migranti
affermerebbero che l altro barcone, quando il mare si fatto grosso, ha
virato verso la Libia, luogo di partenza, e che ci che hanno visto buttare in
mare da lontano potevano ben essere degli oggetti che appesantivano l
imbarcazione.
Stando a questa notizia, dunque, sembrerebbe scongiurata l ipotesi di un
tragico naufragio.
Si consideri che un altra ipotesi che si avanza che in realt il barcone
disperso non esisterebbe neanche: il barcone da cui stato lanciato l
sos sarebbe quello che poi giunto a Linosa. E gi accaduto, in passato, che
i migranti, per paura, neghino al loro sbarco di aver chiamato aiuto e chi ha
in mano il telefono satellitare se ne disfi per non essere identificato quale
scafista.
La storia dell altro barcone potrebbe essere stata inventata o, comunque,
essere frutto di incomprensioni di linguaggio.
Il trasferimento dei 169 migranti al CPT di Lampedusa dovrebbe avvenire in
giornata o per mezzo delle motovedette della Guardia Costiera o a mezzo
degli elicotteri militari. Mare e vento permettendo.
L alternativa attendere fino a domani quando dovrebbero essere
ripristinati i collegamenti marittimi.
Alle 11.25 contattiamo il Centro operativo delle Capitanerie di Porto di
Palermo. Un ufficiale smentisce che le ricerche siano state sospese: le
ricerche del barcone continuano con altre modalit e con un numero minore di
mezzi.
Su nostra sollecitazione ribadisce che in mare nulla stato rinvenuto che
faccia pensare ad un naufragio. Nessuna ipotesi si sente di avallare sul perch
le ricerche fino a questo momento abbiano dato esito negativo.
A questo punto le ipotesi sono tre: 1 ) il barcone esisteva e ha fatto
naufragio; 2) il barcone esisteva ed tornato indietro; 3) il barcone non
mai esistito.
Se fosse fondata una delle ultime due ipotesi non sarebbe male.
Presidio Democratico
ARCI
Lampedusa 6.08.2005
Alle ore 11.15 di stamani i migranti che ieri sera sono giunti a Lampedusa
da Linosa sono stati imbarcati sulla nave P. Veronese della Siremar.
Destinazione Porto Empedocle. L arrivo previsto per la tardissima serata (
non prima delle 20.30 ).
Sono stati fatti arrivare al Porto di Lampedusa con le solite, disumane e
vergognose, modalit: a piedi, marcianti in fila, sotto il sole, con la busta
di plastica in mano e l asciugamano in testa. Scortati da un numero
ragguardevole di poliziotti e, soprattutto, carabinieri. Diverse volte abbiamo
raccontato di questa vera e propria deportazione. Non ci stancheremo mai di
farlo. Ogni qual volta vi assisteremo. Guai a assuefarsi alla disumanit. Guai
a rinunciare all indignazione.
Dopo neanche 12 ore le stesse persone che abbiamo visto arrivare al molo militare a bordo delle motovedette della Guardia Costiera provenienti da Linosa ( da dove erano partiti alle ore 17.30 ) li ritroviamo al molo commerciale in partenza per Porto Empedocle. Sballottati da una parte all altra. Senza la possibilit di ritemprarsi. E davvero difficile ipotizzare che nella notte li si sia identificati tutti. Ma se anche cos fosse allora queste persone hanno trascorso la notte in bianco. Alcuni portano ancora i vestiti che indossavano ieri sera. I pi indossano una maglietta bianca. Non ci sono i feriti di cui abbiamo raccontato nel report precedente. A parte il ragazzo che presenta una medicazione sulla fronte. Ci sono le tre donne eritree. Una di queste, ricordo, ha 17 anni. Ricordo ancora che tra di loro vi sono diversi palestinesi ed irakeni.
Dopo essere stati raggruppati in prossimit della bocca della nave li si fatti salire a bordo a gruppi di cinque. Alla fine ne abbiamo contati 80.
Alle ore 11.45 la nave salpata.
Questo pomeriggio il traffico aereo stato davvero impressionante. Fino ad ora si sono contati almeno trenta tra atterraggi e decolli. Tra le 15 e le 16 un aereo militare decollato carico di 80/90 migranti. Dovrebbe trattarsi dei migranti che sono giunti ieri da Linosa e che stamani non sono stati imbarcati sulla nave della Siremar per Porto Empedocle.
Il comandante della Stazione dei Carabinieri di Lampedusa non ci fornisce alcuna indicazione sulla destinazione del volo. Ci rimanda al Ministero degli Interni o alla Prefettura di Agrigento. Ci dice solo che, comunque, i migranti sono stati trasferiti in una localit posta in territorio italiano.
Sarebbe davvero importante riuscirne a sapere la destinazione. Sull aereo ci sono persone che sicuramente hanno tutti i requisiti per richiedere lo status di rifugiato o l asilo politico. Cos come si dovrebbe cercare di conoscere la destinazione finale di quelli che stasera giungeranno a Porto Empedocle.
Ieri sera sul molo, durante le operazioni di sbarco, abbiamo tentato di chiedere ai migranti provenienti da Linosa conferma delle notizie secondo cui sarebbero stati loro a riferire del barcone disperso. Non ci stato possibile. Sul molo l apparato di controllo si fatto molto pi stringente e severo. Ci viene chiesto l autorizzazione per ogni attivit. Finora siamo riusciti sempre ad averla. E tuttavia mentre si stava cercando di entrare in contatto con alcuni di loro un solerte poliziotto ci ha chiesto di limitarci a fare il nostro lavoro o di allontanarci.
Sarebbe dunque importante seguire la destinazione di questi migranti per
poterci parlare e fare finalmente chiarezza sul barcone disperso.
Ieri sera nell attesa che arrivasse la nave militare da Linosa abbiamo
cercato di carpire qualche informazione da un uomo della Guardia Costiera.
Questi ci confida che capita spesso, spessissimo, di svolgere ricerche per
individuare barconi che non vengono mai rinvenuti. Si, ma qui il problema : il
barcone esisteva o no? E se esisteva, allora che fine ha fatto? E se ha
fatto naufragio bisogna saperlo.
Non si pu nascondere o sottacere la verit.
Pochi minuti fa una giornalista ci comunica che secondo certe indiscrezioni
un migrante ricoverato a Palermo
avrebbe testimoniato l esistenza di un secondo barcone. Quello disperso,
appunto. Nelle prossime ore cercheremo di saperne di pi.
Si cercato di capire come mai alcuni dei migranti arrivati ieri sera da
Linosa fossero feriti. Sondando alcune nostre fonti abbiamo accertato che
alcuni di loro ( pare 3 o 4 ) poco prima dell imbarco sulla nave della Marina
Militare hanno tentato la fuga procurandosi le ferite nella colluttazione che
ne seguita con gli i carabinieri.
Nel tardo pomeriggio ci siamo recati presso il poliambulatorio dell isola
per avere conferma di quanto gi sappiamo. I migranti, qualunque siano le
condizioni di salute in cui giungono, mai vengono portati al Poliambulatorio
che, ricordiamo, l unica struttura sanitaria pubblica dell isola e l unica
che dispone di macchine per gli esami diagnostici strumentali. Nonostante anche
ieri sera le condizioni di alcuni migranti consigliavano una visita pi
accurata la tutela della loro salute stata rimessa in via esclusiva al medico
della Misericordia che opera all interno del CPT. L operatore con cui abbiamo
parlato ci ha confidato, nell ambito di un colloquio riservato, che solo in
casi eccezionali i migranti ( i clandestini , secondo il linguaggio suo e di tutti qui sull
isola ) vengono portati al Poliambulatorio. Gli abbiamo chiesto se per
casi eccezionali si
intende persone che sono in pericolo di vita . Ci risponde di si. Ma, aggiunge: comunque
solo dopo che arriva l autorizzazione dalla Prefettura di Agrigento .
La tutela della salute, bene fondamentale che la nostra Costituzione riconosce
a tutti, qui a Lampedusa dipende dall umore di un medico che lavora per un
ente privato e per quello di un funzionario della Prefettura. Tutti siamo
uguali ma i migranti sono meno
uguali di noi.
Presidio Democratico Arci
Lampedusa