Ancora una morte che si poteva evitare.
L'Arci e la CGIL Zona di Lucca esprimono il loro dolore per la morte
del giovane lavoratore marocchino Adil Harmouch, morto asfissiato nell'incendio
sprigionatosi tra sabato e domenica in una stanza senza finestre di uno stabile
fatiscente dietro ai Macelli.
Esprimono altres piena solidariet ai familiari e alla comunit
marocchina. Ancora una morte che si poteva evitare, un lutto che pone domande
inquietanti alla nostra comunit.
Al di l dei risvolti giudiziari che potranno venire alla luce, la
triste vicenda fa emergere ancora una volta in tutta la sua drammaticit, due
questioni estremamente attuali: la mancanza di alloggi e centri di prima
acccoglienza per italiani e stranieri in difficolt da un lato, dall'altro
l'attenzione, quasi ossessiva,
delle istituzioni, soprattutto per gli aspetti burocratici e formali (
permesso di soggiorno per gli immigrati )
e l'assoluta indifferenza invece per i bisogni primari di queste
persone.
Appare incredibile che a pochi metri dal centro storico di Lucca vi siano oggi persone
costrette a dormire in posti di fortuna, all'addiaccio, con mille rischi
tra cui quello della vita. Pochi giorni fa successo ad Adil, giovane tecnico
informatico, con regolare permesso di soggiorno, altri immigrati, in altre
citt italiane, senza permesso di soggiorno, hanno fatto la stessa misera fine,
in roulottes, baracche o addirittura nei cassonetti della spazzatura.
Due anni fa anche un cittadino italiano in difficolt era morto per un
malore, solo, nelle stesse stanze dove ha trovato la morte Adil.
Da anni ormai Arci e CGIL, insieme a tante altre associazioni, hanno
avanzato proposte concrete e organizzato mobilitazioni per realizzare la
pienezza dei diritti politici e sociali per gli immigrati, per garantire un
alloggio ai cittadini italiani e stranieri in difficolt, per sostenere un
adeguato inserimento economico e sociale delle persone pi svantaggiate.
In undici anni la popolazione immigrata presente, con regolare permesso
di soggiorno nella nostra provincia passata dalle 3550 unit del 1993 alle
19982 del 2003 ed oggi supera le ventimila. A fronte di questa forte crescita,
combinata con un'estensione del fenomeno della povert ( che coinvolge anche
cittadini italiani ) l'offerta di alloggi pubblici a prezzi sociali o
calmierati praticamente inesistente o marginale mentre il sistema dei
dormitori e dei centri di prima accoglienza pressoch fermo alle strutture
realizzate nel corso dei primi anni novanta.
Occorre una svolta di civilt, una politica di autentico inserimento
sociale dei cittadini immigrati che non si fermi al timbro sul permesso di
soggiorno ma individui strategie e percorsi per non lasciare sole le persone in
difficolt e sia in grado di dare risposte concrete ai bisogni primari, a
cominciare da casa e lavoro.
ARCI Nuova Associazione Lucca CGIL Zona di Lucca
Lucca, 7-02-05