Novità europa – 26 febbraio
’05
Regione Piemonte- ires
piemonte-ASGI
www.piemonteimmigrazione.it/IP03.html
a cura di Chiara Favilli
La Corte di Giustizia ha accertato l’inadempimento del Lussemburgo e della Finlandia per non aver trasposto la direttiva 2000/43/CE relativa alla parità di trattamento delle persone indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica. Il procedimento è stato promosso dalla Commissione europea ai sensi dell’art. 226 del Trattato sulla Comunità europea.
Il Consiglio ha accolto positivamente la proposta della presidenza di
realizzare un sistema di informazione reciproco e di allarme preventivo tra i
responsabili delle politiche di immigrazione e di asilo degli Stati membri,
relativo a decisioni importanti da adottare da parte di uno o più Stati membri.
La decisione è frutto di una lettera
che l’11 febbraio scorso la presidenza del Consiglio e il vicepresidente della
Commissione, Franco Frattini, hanno indirizzato allo stesso Consiglio in
seguito alla decisione della Spagna di realizzare una
sanatoria. La Commissione presenterà dunque al più presto una proposta per
realizzare tale sistema di informazione reciproco e di allarme preventivo.
Il Consiglio ha avuto un primo scambio di opinioni sul Libro
verde sulla gestione della migrazione economica che sarà di nuovo esaminato
nel corso della sessione di aprile. Il Libro verde ha lanciato un processo di
riflessione che culminerà con un’audizione pubblica in giugno in seguito alla
quale sarà proposto un programma d’azione relativo all’immigrazione legale.
La Commissione ha presentato la proposta di regolamento COM(2005)56 del 23 febbraio 2005 sul traffico locale transfrontaliero volta a prevedere regole speciali per il rilascio di visti alle frontiere esterne.
Il Consiglio ha raggiunto un accordo sul testo di modifica del regolamento
539/2001 sul meccanismo di reciprocità in materia di visti (COM(2004)437
del 7 luglio 2004). Il meccanismo consente all’Unione di reagire in casi di
non reciprocità nei confronti dei cittadini dell’Unione praticati da un Paese
terzo. Sulla proposta deve ancora esprimersi obbligatoriamente il Parlamento
europeo (si veda http://www.piemonteimmigrazione.it/NEWSAsgi/e02luglio2004.htm).
Il Consiglio ha adottato le conclusioni sull’inserimento e l’archiviazione dei dati biometrici nei visti determinate dalle difficoltà tecniche di tale azione (doc. 6492/05, p. 14 delle conclusioni del Consiglio). Nella seduta di aprile il Consiglio esaminerà la nuova proposta della Commissione elaborata in base alla conclusione di uno studio di fattibilità attualmente in corso.
La Commissione ha proposto una decisione (C (2005) 371/1 dal 10/02/2005, non ancora pubblicata) relativa all’autorizzazione allo scambio di lettere tra la Commissione e l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati in vista del rafforzamento della collaborazione nel settore dell’asilo.
Il Consiglio ha adottato le conclusioni sull’accesso alle informazioni sui visti da parte delle autorità degli Stati membri preposte ai controlli in materia di sicurezza interna nel quadro delle attività svolte per la repressione e prevenzione delle attività illegali, delle inchieste comprese le attività contro il terrorismo (pp. 15-16 delle Conclusioni del Consiglio). La Commissione deve quindi presentare due proposte: una sull’accesso ai dati e l’altra relativa alla protezione dei dati personali nel quadro del titolo VI del TUE.
Il Consiglio ha adottato una decisione relativa all’attribuzione di certe nuove funzionalità al SIS volta a migliorare la lotta contro la criminalità compreso il terrorismo (doc. 10667/04 e doc. 6073/05 sulla posizione della Germania). La decisione autorizza Europol e Eurojust ad accedere al SIS, prevede l’inserimento di un numero maggiore di dati, la semplificazione delle procedure di scambio di informazioni tra la autorità competenti, dei miglioramenti tecnici e un migliore controllo della protezione dei dati.
Il COREPER ha raggiunto l’accordo sulla decisione relativa alla conclusione dell’accordo di riammissione tra la Comunità europea e l’Albania sulla riammissione delle persone in soggiorno irregolare nel territorio UE. Il Regno unito e l’Irlanda hanno comunicato di aderire alla decisione mentre la Danimarca non ne è vincolata. Il Consiglio ha autorizzato la Commissione a negoziare l’accordo con la decisione adottata il 28 novembre 2002. L’accordo è stato siglato il 18 dicembre 2003. Secondo quanto proposto dal COREPER il Consiglio dovrebbe approvare l’accordo in una delle prossime sedute come punto A, vale a dire senza discussione.
Il Consiglio ha adottato una decisione che autorizza la Commissione ad aprire i negoziati con i Paesi terzi in vista della conclusione degli accordi di riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali delle persone fisiche che forniscono servizi di architettura o dei servizi di pianificazione urbana e del territorio (doc. 6187/05 non ancora pubblicato).
Un gruppo di lavoro sulle relazioni esterne del Partito riformista dell’Islanda ha suggerito che il partito ponga la questione dei negoziati per l’adesione all’UE nell’agenda di questo governo. Il leader del partito ha però smentito un coinvolgimento nella proposta. L’adesione all’UE divide il partito oltre che la coalizione di governo il cui accordo di legislatura non include l’adesione all’UE. L’Islanda è membro dello Spazio economico europeo, degli accordi di Schengen e di altri accordi in materia commerciale. Essa è anche membro della NATO.
Il Consiglio ha ripreso l’esame d’urgenza della proposta
di decisione-quadro sul razzismo e la xenofobia (http://www.provincia.torino.it/xatlante/newseu/e17120118.htm).
L’esame della proposta era stato sospeso a partire dalla seduta del Consiglio
del 27 e 28 febbraio 2003 a causa dell’opposizione della delegazione italiana.
L’esame continuerà adesso nei gruppi di lavoro consentendo ai nuovi Stati
membri di prenderne compiutamente visione (si veda http://www.piemonteimmigrazione.it/NEWSAsgi/efebbraio0301.htm).
La decisione-quadro sarà così mantenuta all’ordine del giorno del prossimo
Consiglio Giustizia e affari interni.
Secondo EuObserver nei primi
16 giorni della sanatoria spagnola che consente alle persone illegalmente
soggiornanti in Spagna di richiedere un permesso di soggiorno e di lavoro,
48.287 persone hanno presentato la domanda. Il Ministro del lavoro e degli
affari sociali Jesus Caldera afferma che il governo si aspetta che 255.000
persone richiedano di essere regolarizzate se le richieste continueranno con lo
stesso ritmo fino al 7 maggio. Secondo l’ABC circa il 33.5% delle richieste
provengono da cittadini dell’Ecuador, 15.8% sono Colombiani, 13.2% marocchini e
13.1% Rom. Circa il 37% delle domande riguarda il lavoro domestico. Secondo il
Primo ministro José Rodriguez Luis Zapatero, circa 800.000 persone lavorano
illegalmente in Spagna.
La sanatoria spagnola ha suscitato critiche e preoccupazioni in Germania e
Olanda al punto che il Consiglio ha concordato
di procedere alla realizzazione di un sistema di allarme rapido e preventivo
in modo che vi sia una previa comunicazione dei provvedimenti di questo genere
tra i servizi che a livello nazionale si occupano di immigrazione e asilo. Non
è chiaro il motivo per cui la sanatoria spagnola abbia creato tali reazioni che
non si sono avute né con l’adozione da parte di molti Stati di nuove leggi
disciplinanti l’ingresso per motivi economici né in relazione alla ultima
sanatoria italiana che ha portato alla regolarizzazione di circa 700.000
stranieri ossia più del triplo di quanti si stima saranno sanati in Spagna.
Sempre secondo EuObserver la Commissione avrebbe iniziato un’indagine volta a verificare se le norme in materia di visti della Germania siano conformi al diritto comunitario. La questione riguarda in particolare la decisione del Ministro degli esteri Fischer nel 2000 di facilitare le condizioni per l’ottenimento del visto da parte dei cittadini dell’ex blocco sovietico. Il provvedimento noto come Volmer Edict dal norme del vice-ministro, Ludger Volmer, aveva posto fine ad un periodo di rigidità nelle politiche dei visti. Le ambasciate avevano l’indicazione di rifiutare il visto solo quando vi fossero sufficienti probabilità che il richiedente non intendeva rientrare nel proprio Paese. I visti dall’Ucraina sono passati da 217.000 a 330.000 dopo che la legge è entrata in vigore. Questo regime, applicato anche all’Albania e al Kosovo fu interrotto dopo che altri Stati membri hanno rilevato un afflusso di persone provenienti da questi Paesi ed in possesso di un visto turistico tedesco. (N.B.: L’articolo non è chiaro. In particolare non si specifica che tipo di indagine stia compiendo la Commissione europea: sembra improbabile che questa avvii una procedura di infrazione per un provvedimento del 2000 già revocato dal Governo).
Lo scorso 15 febbraio la Commissione del Consiglio d’Europa ECRI ha pubblicato cinque nuovi rapporti sullo stato della discriminazione razziale negli Stati membri. Essi riguardano: Austria, Francia, Bosnia Erzegovina, Turchia e la Ex-Repubblica jugoslava di Macedonia.
Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha adottato oggi una Raccomandazione
sulle condizioni di vita dei rom e dei nomadi. Rivolgendosi ai governi dei
46 Stati membri, la raccomandazione propone delle soluzioni per migliorare le
condizioni di alloggio umanamente inaccettabili, spesso riservate a queste
popolazioni e per prevenire e combattere la discriminazione. Il Decennio per
l’integrazione sociale dei rom (2005-2015) definisce l’alloggio come una delle
quattro priorità (insieme all’istruzione, l’occupazione e la salute) per i
prossimi dieci anni. http://www.coe.int/T/I/Com/Dossier/Tematiche/Rom-Zingari/
La Commissione ha adottato la comunicazione COM(2005)33
del 9 febbraio 2005 sull’Agenda sociale (si veda anche il documento
SEC(2005)33 recante l’analisi approfondita dell’impatto dell’agenda sociale).
Si tratta della revisione dell’Agenda sociale destinata a svolgere un ruolo
cruciale nello sviluppo della dimensione sociale della crescita economica che
completa e sostiene la valutazione intermedia della strategia di Lisbona. Tra
le strategie individuate si segnalano le iniziative nell’ambito della lotta
alla povertà e la promozione dell’inclusione sociale, la promozione della
diversità e la non discriminazione. A questo proposito la Commissione ha
annunciato che presenterà una nuova comunicazione nel 2005 nella quale sarà
formulata la strategia politica e sarà illustrato il quadro politico dei nuovi
provvedimenti inclusi provvedimenti giuridici di completamento del quadro
esistente. Essa terrà conto delle minoranze, in particolare dei Rom. Tra le
iniziative si segnala l’organizzazione del 2007 come anno europeo sulle pari
opportunità.
Di particolare interesse anche la sezione dedicata alla dimensione
estera nella quale si individuano alcune strategie volte a rafforzare il
percorso di rafforzamento della dimensione sociale della globalizzazione e
l’aspetto sociale dello sviluppo sostenibile. La Commissione istituirà un
gruppo interservizi affinché si tenga conto maggiormente della dimensione
estera dell’occupazione, della politica sociale e del lavoro accettabile.