Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 591 del 23/2/2005
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(Misure per accelerare le procedure per il rinnovo del permesso di soggiorno - n. 3-04250)

PRESIDENTE. L'onorevole Giachetti ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-04250 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 3).

ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, in questa occasione mi occupo di Roma, ma so che simili questioni, simili disagi e tragedie avvengono anche in altre città. Faccio l'esempio di Milano e Napoli, anche sulla base di quanto è stato recentemente riportato dagli organi di informazione.
Il principio è semplice: quando viene introdotta una legge sbagliata, signor Presidente, chi la applica rischia addirittura, nell'innovare le procedure, di sbagliare due volte. È ciò che ritengo accada a Roma, dove i responsabili del settore hanno deciso di dividere le domande che riguardano i permessi di soggiorno in due blocchi: quelle presentate prima del settembre 2004 e quelle che sono state presentate successivamente. Ciò avviene per risolvere i cosiddetti problemi degli arretrati. Succede, quindi, che chi ha presentato domanda dopo il settembre 2004 riceve il permesso di soggiorno in tre o quattro mesi, mentre gli altri aspettano all'infinito.
Per tamponare le code giornaliere, si dice che negli uffici stranieri dei commissariati si sia cominciato a fissare dei cosiddetti «appuntamenti», ma i tempi, vista l'enorme mole di lavoro a fronte di personale pressoché invariato e carente, si sono allungati fino al punto che venivano dati appuntamenti anche un anno dopo la scadenza del permesso.
Le pratiche medie al giorno arrivano a un massimo di 151. Le file notturne davanti ai commissariati continuano ad esistere senza alcun criterio e con gravissimi disagi. In molti commissariati di Roma (sono tanti, ma li elenco rapidamente: Flaminio, Montesacro, Casilino, Tuscolano, San Paolo, Monteverde, Ponte Milvio, Prenestino, Torpignattara, eccetera) si fanno le file persino per ritirare i moduli con le informazioni...

PRESIDENTE. Onorevole Giachetti, la invito a concludere.

ROBERTO GIACHETTI. Concludo, Presidente. Vorrei sapere e, soprattutto, essere rassicurato dal ministro sul fatto che siano date comunicazioni a chi di dovere affinché queste situazioni cambino.

PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, onorevole Giovanardi, ha facoltà di rispondere.

CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, forse sarebbe stato più semplice lasciare oltre centomila immigrati extracomunitari nella clandestinità e non regolarizzarli. Forse non sarebbero nati questi problemi, perché oltre ai 140 mila permessi vecchi, ne sono stati aggiunti più di centomila nuovi con la regolarizzazione. Quindi, proprio per eliminare gli arretrati determinati da questo imponente fenomeno di regolarizzazione, nello scorso mese di settembre sono stati istituiti due appositi gruppi di lavoro a Roma, che si applicano alle vecchie e alle nuove pratiche. Ciò ha consentito in cinque mesi di definire 35 mila richieste arretrate e di concluderne altre 5 mila giacenti entro la fine di marzo, che sono sospese perché sono in corso accertamenti di polizia giudiziaria.
Questo rilevante impegno ha consentito all'ufficio immigrazione della questura di


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Roma, nell'arco di sei mesi, di liquidare 85.740 permessi di soggiorno a fronte dei 39 mila rilasciati negli otto mesi precedenti. Quindi, il numero dei permessi di soggiorno rilasciati si è più che raddoppiato. Dallo scorso mese di settembre ad oggi il numero delle carte di soggiorno rilasciate è il doppio rispetto a quello relativo ai primi otto mesi del 2004.
Inoltre, informo che la procedura di rilascio del rinnovo del permesso di soggiorno tramite appuntamenti è stata eliminata proprio in base ad esplicita richiesta avanzata da enti ed associazioni che si occupano del fenomeno nel corso della riunione del consiglio territoriale per l'immigrazione che si è svolta il 6 luglio 2004.
Aggiungo, altresì, che, dallo scorso mese di settembre ad oggi, 43 commissariati di Roma e provincia hanno trasmesso 67.812 istanze di rilascio del rinnovo del permesso di soggiorno a fronte delle 54 mila trasmesse dal settembre ad agosto 2004. Anche qui vi è stato più del doppio delle pratiche espletate.
I commissariati sono aperti tutti i giorni, dal lunedì al sabato, e negli ultimi 24 mesi, al fine di eliminare l'arretrato, la maggior parte degli stessi ha effettuato orario continuato dalle 8 alle 20. Il prossimo anno, con la procedura di informatizzazione che collegherà i commissariati periferici con l'ufficio immigrazione, si consentirà un ulteriore snellimento della procedura amministrativa, venendo incontro alle istanze di celerità degli utenti.
Tutti i richiedenti asilo hanno libero accesso agli sportelli negli orari di ufficio e le loro istanze, analogamente a quelle presentate da altri richiedenti, vengono valutate caso per caso, conformemente a quanto previsto dalla vigente normativa.
Informo, inoltre, che dal 1o settembre 2004 l'ufficio immigrazione della questura di Roma ha istituito alcuni sportelli per la richiesta e il rilascio a vista delle carte di soggiorno relative ai cittadini degli Stati membri dell'Unione europea nonché dei permessi di soggiorno per turismo e cure mediche.
Come si vede, un'imponente organizzazione amministrativa ha consentito, in pochi mesi e con una nuova organizzazione, di più che raddoppiare il numero dei permessi cui è stata data una risposta positiva, con la prospettiva, attraverso l'informatizzazione, di regolarizzare un fenomeno che - lo ripeto - ha visto in tre anni quasi raddoppiare (si parla di centinaia di migliaia di persone) il numero di coloro che devono utilizzare questo servizio.

PRESIDENTE. L'onorevole Giachetti ha facoltà di replicare.

ROBERTO GIACHETTI. Come spesso capita al ministro Giovanardi, quando va al di fuori del tracciato scritto dagli uffici dà i numeri ed in qualche caso, come in questo, li dà anche sbagliati. La verità è che questa legge grava, in primo luogo, sui destinatari - gli immigrati regolari che lavorano nel nostro paese - e, allo stesso tempo, sulle forze dell'ordine a cui vengono delegati compiti iniqui rispetto alla reale capacità e possibilità di svolgerli.
Si sono ridotti i tempi della durata dei permessi di soggiorno e questo ha comportato un aumento dei rinnovi senza che vi sia stata una pianificazione seria ed efficiente dell'enorme mole di lavoro che i commissariati di pubblica sicurezza si trovano a gestire, problema del quale dovrebbe farsi carico innanzitutto il Governo. Si sono introdotti i rilievi fotodattiloscopici, per i quali occorre tempo. Si sono delegati compiti ingenti, come la raccolta dei documenti e la valutazione delle pratiche, ai commissariati. Tuttavia, non si è intervenuti aumentando in modo consistente il personale addetto a tali funzioni, perché gli interinali impiegati durante il periodo della regolarizzazione hanno terminato il loro lavoro nel settembre 2004.
Ora, come si pensa di gestire un lavoro tanto grande? Come si può pensare che sia normale e degno di un paese civile il fatto che persone che onestamente lavorano e contribuiscono alla nostra economia - a queste mi sto riferendo, ministro Giovanardi, non agli irregolari - debbano passare le notti in fila per un rinnovo e non essere neanche sicure di ottenerlo il


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giorno dopo e, persino, un mese dopo? Mi chiedo: è normale che in un paese civile si debbano fare le file perfino per ritirare i moduli con le informazioni sui documenti da presentare o semplicemente per ritirare i permessi di soggiorno?
Per voi contano i numeri e non le persone e, comunque, avete dimostrato di essere capaci di fallire in entrambi i sensi: avete tolto dignità agli immigrati, avete abbandonato le forze dell'ordine alle prese con lavori straordinari senza dotarle di sostegno aggiuntivo di personale. Non avete saputo dare alcuna forma di organizzazione logica e pianificata dei tempi e delle modalità del rinnovo, non avete smaltito le domande pregresse ancora in attesa. Come spesso siete abituati a fare, avete operato in superficie facendo credere che in tre-quattro mesi si aveva il rinnovo, ma solo per quei pochi che hanno presentato la domanda dopo il settembre 2004.
Signor Presidente, signor ministro «incompetente», perché quello competente non c'è, vigileremo per vedere se almeno quelle poche cose che avete detto riuscirete a mantenerle (Applausi dei deputati del gruppo della Margherita, DL-L'Ulivo).

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