10 gennaio 2005

L’UNHCR STA PER INIZIARE LE OPERAZIONI NELLA COSTA OCCIDENTALE DI ACEH, LA PIU’ COLPITA DALLO TSUNAMI

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e altre Agenzie delle Nazioni Unite si apprestano a portare congiuntamente aiuti d’emergenza nella costa occidentale della provincia indonesiana di Aceh, l’area più colpita dallo tsunami e precedentemente inaccessibile.

Ieri due operatori della squadra d’emergenza dell’UNHCR ed un rappresentante dell’Ufficio del Coordinatore degli Affari Umanitari (OCHA) sono partiti in elicottero da Banda Aceh – capoluogo della provincia indonesiana di Aceh utilizzato come centro logistico per le operazioni di soccorso – verso la zona più devastata della regione ed hanno raggiunto Meulaboh per aprire un ufficio in loco.

Sull’ufficio di Meulaboh convergeranno gli aiuti di varie Agenzie dell’ONU, compresi quelli dell’UNHCR già arrivati con il ponte aereo a Jakarta dalla Danimarca e da Dubai. Tra le altre Organizzazioni coinvolte nell’operazione ci sono: WFP, UNICEF, Centro Logistico Congiunto delle Nazioni Unite e UNSECOORD.

Il primo carico d’emergenza dell’UNHCR – tende, materassi, coperte, taniche e teli di plastica – è atteso a Meulaboh fra 24 ore. Un volo charter ne trasporterà 20 tonnellate a Banda Aceh. Da qui il materiale sarà caricato su elicotteri e in due ore di volo raggiungerà Meulaboh, 200 chilometri più a sud-ovest.

“La ragione di questo carico è che vogliamo avere immediatamente una risposta integrata, non aiuti che arrivano alla spicciolata”, ha detto Alan Vernon, capo della squadra d’emergenza dell’UNHCR a Banda Aceh.

Inoltre, l’UNHCR ha cominciato a caricare i camion che trasporteranno a Banda Aceh più di 400 tonnellate del materiale d’emergenza giunto la scorsa settimana a Jakarta dalle basi logistiche di Copenhagen e Dubai.

Nel quadro di un intervento congiunto nella costa occidentale della provincia di Aceh, l’UNHCR fornirà alloggi d’emergenza e materiale edile per la ristrutturazione, oltre a beni di prima necessità, come coperte e set da cucina, e si occuperà tanto dell’aspetto logistico quanto dei trasporti. Gli aiuti andranno a sostegno di più di 175mila persone nell’area più gravemente colpita di Aceh, devastata lo scorso 26 dicembre dal terremoto e dallo tsunami.

Vernon ha affermato che addirittura la metà dei 60mila abitanti di Meulaboh è stata sradicata. La settimana scorsa una missione di ricongnizione in elicottero ha iniziato ad ispezionare quest’area, ma molte altre zone della costa devono essere ancora raggiunte.

Il primo gennaio l’UNHCR ha inviato due persone dall’ufficio di Jakarta per avviare le operazioni a Banda Aceh. Successivamente questi sono stati raggiunti da altri 16 operatori messi a disposizione dal quartier generale di Ginevra. Questo intervento a sostegno delle vittime di un disastro naturale è senza precedenti per l’Alto Commissariato, il cui suo mandato è riferito a rifugiati in fuga da persecuzione e violenza.

Lo scorso 6 gennaio l’UNHCR ha annunciato un appello di 75 milioni di dollari per fornire alloggi d’emergenza, beni di prima necessità e supporto logistico per le migliaia di vittime provocate dallo tsunami in Indonesia, Sri Lanka e Somalia. L’appello dell’UNHCR si colloca nel quadro di un “appello lampo” congiunto delle Nazioni Unite per 977 milioni di dollari.

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Il testo del comunicato stampa è disponibile sul sito internet www.unhcr.it