REGOLAMENTO
SUI RICHIEDENTI ASILO:
AMNESTY
INTERNATIONAL, ICS E MSF CRITICANO DURAMENTE IL DECRETO
Ieri
stato pubblicato il Decreto del Presidente della Repubblica (DPR 16 settembre
2004, n. 303) che attua le norme della legge Bossi Fini (Legge n.189/2002) in
materia di diritto di asilo.
Amnesty
International, ICS - Consorzio Italiano di Solidariet e Medici
Senza Frontiere esprimono le proprie preoccupazioni e perplessit
rispetto al testo del Decreto che ha tenuto in scarsa considerazione le raccomandazioni
presentate dagli enti di tutela del diritto di asilo, dalla Conferenza Stato
Regioni e dagli enti locali.
Secondo
le tre organizzazioni il regolamento di attuazione non scioglie i nodi critici
presenti nella legge, in particolare per quanto riguarda quattro punti:
possibilit di trattenere i richiedenti asilo all'interno dei centri di
identificazione; sovrapposizione dei centri di identificazione per richiedenti
asilo con i centri di permanenza temporanea per irregolari; mancanza di effetto
sospensivo del ricorso contro il diniego dello status di rifugiato; procedura
del riesame insoddisfacente.
Le
disposizioni relative al trattenimento sono decisamente ambigue. I richiedenti
asilo sprovvisti di documenti e quelli che si trovano in condizioni di
soggiorno irregolare al momento della domanda di asilo, possono allontanarsi
dai centri di identificazione solo su esplicita autorizzazione da parte del
funzionario prefettizio cui viene conferito un potere di decisione
eccessivamente discrezionale - ha dichiarato Marco Bertotto, presidente della
Sezione Italiana di Amnesty International. In tal modo si introduce una
limitazione della libert personale, che viola il dettato costituzionale e le convenzioni internazionali.
Le
tre organizzazioni esprimono inoltre forti preoccupazioni sull'allestimento dei
centri di identificazione per richiedenti asilo che di fatto si delineano come
strutture interne o contigue ai centri di permanenza temporanea. Nonostante le
due tipologie di centro debbano avere finalit e modalit di gestione del tutto
diverse, sembra emergere il tentativo di equipararle nella prassi.
Rispetto
infine alle garanzie di tutela per coloro che ricevano un diniego del
riconoscimento dello status di rifugiato permangono le perplessit relative
alla procedura di riesame che non presenta le necessarie caratteristiche di
terziet e imparzialit ha sottolinea Gianfranco Schiavone, vice presidente
di ICS. Cos come la possibilit
di rimanere sul territorio italiano,
nel caso di ricorso davanti al giudice, vincolata a una decisione
discrezionale del Prefetto e comunque prevede un trattenimento all'interno di
centri di permanenza temporanea.
Troviamo
assolutamente inaccettabile latteggiamento del Governo italiano che si ostina
a non adottare serie strategie che garantiscano il rispetto degli
standard minimi di accoglienza fissati a livello internazionale per i
richiedenti asilo ha aggiunto Loris De Filippi di MSF.
Amnesty
International, ICS e Medici Senza Frontiere auspicano quanto prima
lapprovazione da parte del Parlamento italiano di una legge che disciplini, in
maniera puntuale e rispettosa delle convenzioni internazionali e della
Costituzione italiana, la delicata materia del diritto di asilo e garantisca
finalmente piena protezione a chi perseguitato e torturato per le proprie
idee, per il proprio credo religioso o per la propria nazionalit o colore
della pelle.
FINE
DEL COMUNICATO Roma,
23 dicembre 2004