Richiedenti asilo - ANCI ed enti di tutela, decreto del Governo
occasione mancata
LANCI e gli enti di tutela ARCI, Caritas, CIR e ICS ritengono
necessaria listituzione di un tavolo di confronto presso il Ministero
dellInterno dove possano essere avanzate proposte articolate di modifica allo
schema di decreto legislativo adottato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 27
maggio 2005 recante Attuazione della Direttiva 2003/9/CE del Consiglio
dellUnione europea del 27 gennaio 2003 recante norme minime relative
allaccoglienza dei richiedenti asilo negli Stati membri. Nel sottolineare che
il recepimento della Direttiva avrebbe potuto offrire lopportunit di
realizzare per la prima volta in Italia un sistema di accoglienza finalmente in
grado di garantire assistenza a favore di tutti i richiedenti asilo, senza che
gli stessi siano costretti a vivere nel nostro paese in condizioni di
abbandono, lANCI e gli enti di tutela coinvolti rilevano che purtroppo cos
non stato e che quindi attualmente il testo varato dal Governo rappresenta
unoccasione mancata.
Pur sottolineando alcuni aspetti positivi di grande importanza
quali il riconoscimento del diritto al lavoro del richiedente asilo dopo sei
mesi di attesa della decisione, nonch lo stanziamento di nuovi e significativi
fondi per garantire laccoglienza, ANCI, ARCI, Caritas, CIR e ICS constatano
con rammarico di non essere mai stati consultati durante lelaborazione del
decreto legislativo.
Quanto allimpianto complessivo del nuovo sistema, questo contraddittorio
anche rispetto alla stessa legge 189 del 2002. Nellistituire un Sistema di
protezione, coordinato dallANCI e composto dai Comuni e dagli enti che
prestano servizi di accoglienza e integrazione, la legge gi disciplina una
relazione articolata tra autonomie locali e autorit centrale nel rispetto di
ruoli e competenze distinte. In tal senso sottolineano ANCI ed enti di tutela
preoccupante la possibile subordinazione degli Enti locali agli Uffici
Territoriali del Governo in merito alle modalit di attivazione e cessazione
delle misure di accoglienza e tutela, cos come emerge con evidenza in diverse
disposizioni contenute nello Schema di decreto, nonch il mancato
riconoscimento del ruolo e dellesperienza maturata dal Servizio centrale che,
su incarico dellANCI, ha coordinato in questi anni gli interventi di
protezione.