Il voto, primo diritto di cittadinanza per i migranti

A Lucca, come in Italia e nel resto d’Europa, la composizione della società civile si sta facendo sempre più plurale, cosmopolita e meticcia. Nelle scuole, nelle fabbriche, nelle nostre case accanto ad anziani e disabili, questa presenza di bambini, donne e uomini provenienti da tutto il mondo si fa sempre più consistente e percepibile a occhio nudo. Questa nuova strutturazione della società deve trovare forme, modalità e strumenti per allargare i confini dell’inclusione e per costruire relazioni positive con territori e comunità.

Siamo turbati dal fatto che nei nostri paesi europei, che spesso si autoproclamano difensori della democrazia in casa altrui, esista un’emergenza democratica che nessuno vuol vedere, rappresentata appunto dal mancato riconoscimento della dignità di cittadini per le persone che provengono da paesi extraeuropei, e che anzi questa falla sia alla base della legittimazione di atteggiamenti discriminatori, di campagne di disinformazione e per l’utilizzo del razzismo stesso come strumento di battaglia politica.

La storia degli ultimi anni dimostra anche che i partiti politici sono ancora poco interessati a sostenere questa campagna per l’affermazione del diritto di voto agli stranieri extracomunitari, e che hanno affrontino il problema o con una timidezza eccessiva (da centrosinistra), o con proposte esclusivamente propagandistiche (da centrodestra).

Occorre rivolgersi piuttosto alle amministrazioni locali e all’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Sono proprio le amministrazioni locali infatti che hanno operato le scelte più incisive per vincere questa sfida.

Parliamo dunque dello stato dell’opera con un rappresentante dell’Amministrazione Provinciale di Lucca: l’assessore al sociale David Pellegrini. Con un rappresentante di Arci Regionale Toscana: Pape Diawe, un rappresentante dell’ANCI Toscana: Moreno Biagioni.

Coordina Marco D’Alessandro dell’Arci Lucca.