SCHEDA

 

 

NUOVA DISCIPLINA SULLĠASILO: LE PREOCCUPAZIONI DEI COMUNI

 

 

 

La Commissione immigrazione dellĠANCI, riunitasi lo scorso 21 aprile, ha analizzato nello specifico la nuova disciplina sullĠasilo, entrata in vigore lo scorso 21 aprile nellĠambito del regolamento attuativo della legge 30 luglio 2002 n. 189, nel quale vengono indicate anche le modalitˆ di funzionamento dei centri di identificazione e delle Commissioni territoriali, nonchŽ gli schemi di decreto del Ministro dellĠInterno di istituzione dei centri di identificazione ex art. 5 D.P.R. 16 settembre 2004, n. 303.

 

La Commissione  giunta alle seguenti conclusioni:

 

-        in riferimento alla nomina dei rappresentanti degli enti locali in seno alle Commissioni territoriali per il riconoscimento dello status di rifugiato, tanto il distacco di personale giˆ impegnato in attivitˆ ordinarie quanto il conferimento di incarico ad hoc con gli ordinari stanziamenti di bilancio risultano strade non percorribili alle attuali condizioni. La mancata nomina di propri rappresentanti da parte dei Comuni nei cui territori verranno attivate le Commissioni ha portato lĠANCI a dover indicare temporaneamente i nominativi di proprio personale, giˆ impegnato per˜ a tempo pieno in importanti attivitˆ inerenti lĠasilo, che non possono certo essere messe a repentaglio; 

 

 

-        nellĠesprimere la perplessitˆ degli enti locali rispetto allĠipotesi di attivare le predette Commissioni territoriali presso i Centri di identificazione, i Comuni si dichiarano fin da ora disponibili ad ospitare i lavori delle Commissioni presso proprie strutture;

 

 

-        rispetto allĠattivazione dei Centri di identificazione, si esprime contrarietˆ in merito ai contenuti degli schemi di decreti del Ministero dellĠInterno, istitutivi dei Centri stessi. Preoccupano in particolare la mancata concertazione con gli enti locali, la sostanziale coincidenza spaziale, in alcune province, tra Centri di identificazione e Centri di permanenza temporanea e assistenza e, pi in generale, lĠapproccio ÒpolifunzionaleÓ che sottende la logica complessiva degli schemi di decreti che, si ritiene, possa non garantire il rispetto di diritti e standard minimi di accoglienza dei richiedenti asilo;

 

 

-        in presenza di precise garanzie in ordine al carattere non restrittivo dei centri e ad un adeguato stanziamento di risorse che, si ritiene, sarebbero comunque inferiori ai costi previsti per la creazione di nuove strutture, pu˜ essere valutata lĠopportunitˆ di utilizzare a tale scopo alcuni dei centri di accoglienza facenti parte del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, presenti sullĠintero territorio nazionale.

 

 

 

Roma, 11 maggio 2005