Caro
Vendola,
apprezzo
molte delle posizioni da Lei espresse in relazione ai CPT.
Non
avendo modo di partecipare all'incontro di lunedi' prossimo a Bari, vorrei dare
un contributo alla discussione, con riferimento a due delle obiezioni
sollevate, in particolare, da Napolitano nel dibattito sul tema:
a) il
fatto che senza CPT l'Italia non avrebbe potuto entrare nel Sistema Schengen;
b)
l'assenza di proposte alternative.
Riguardo
al primo punto, e' sufficiente leggere il testo
-
dell'Accordo di Schengen
(http://www.stranieri.it/leggi_fondamentali/shengen/Am85_sch.html)
-
della sua Convenzione di applicazione
(http://www.stranieri.it/leggi_fondamentali/shengen/Am90_sc1.html)
-
della legge di ratifica ed esecuzione di Accordo e Convenzione (http://www.protocollo.it/normativa/Legislazione/Leggi/Legge388_1993.htm)
per
rendersi conto che si tratta di una affermazione assolutamente infondata.
L'Accordo
prevede, si', un impegno delle parti a contrastare l'immigrazione clandestina,
ma non disciplina affatto i modi per implementare questo contrasto, se non per
pochi aspetti inessenziali (ad esempio, l'obbligo dei vettori di riprendere a
bordo stranieri respinti ai controlli di frontiera).
Una
conferma di questa valutazione si puo' ricavare anche dalla lettura dei
comunicati finali del Comitato esecutivo Schengen
(http://www.camera.it/_bicamerali/schengen/xcomfin.htm) e della prima
"Relazione annuale del Governo italiano sullo stato di applicazione della
Convenzione Schengen" (http://www.camera.it/_bicamerali/schengen/docinte/relfas.htm).
In nessuno di questi documenti si ritrova come elemento di rilievo, ai fini
della partecipazione dell'Italia alla Convenzione, l'istituzione dei CPT.
Troverei piuttosto inquietante che i CPT siano stati istituiti per venire incontro
a richieste informali di altro Stato-parte, non fondate sui contenuti della
Convenzione di Schengen.
Riguardo
al secondo punto - l'assenza di proposte alternative al mantenimento dei CPT -,
vorrei offrirne una, in una forma che possa apparire condivisibile anche a chi
li ha voluti.
La
finalita' della detenzione degli stranieri espellendi e', indiscutibilmente,
quella di renderne possibile l'effettivo rimpatrio nei casi in cui questo non
sia immediatamente effettuabile. La situazione piu' diffusa, e piu' difficile
da gestire, e' quella dello
straniero privo di documenti di identita', per il quale sia quindi impossibile
individuare il Paese di destinazione.
La
cosa paradossale e' che, in una situazione del genere, si cerchi di colmare il
deficit di informazione con tutti i mezzi possibili, salvo che ricorrendo
all'unico soggetto che l'informazione la detiene certamente: lo straniero
espellendo.
Con le
norme attuali, d'altra parte, l'espellendo non ha nessun vantaggio a cooperare
al proprio allontanamento, dal momento che, in ogni caso, si vedrebbe gravato
di una sanzione (il divieto di reingresso per dieci anni, esteso a tutti i
paesi del Sistema Schengen) tale da troncare qualunque speranza di un futuro
accesso alla condizione di soggiorno legale in Italia. Al contrario, a dispetto
del fatto che quella di detenzione non e' certo una condizione piacevole, lo
straniero sa che la sua unica chance di prolungare, sia pure illegalmente, il
suo soggiorno in Italia e' legata al raggiungimento della scadenza dei termini
di detenzione (sessanta giorni, con la normativa attuale).
In
questo modo, la distruzione o l'occultamento dei documenti diventano la regola,
l'allontanamento e' reso estremamente arduo e lo Stato finisce per dover
combattere una vera e propria guerra contro un "nemico" costituito,
per la maggior parte da colf e badanti...
Il
modo per ovviare a questo stato di cose e' - a mio parere - molto semplice. Si
tratta di graduare le sanzioni sulla base della gravita' dell'infrazione
commessa. Cosi', lo straniero che sia trovato sul territorio in condizioni di
soggiorno illegale, ma che sia in grado di dimostrare la propria identita'
(risultando cosi' facilmente allontanabile), dovrebbe essere gravato di un
divieto di reingresso puramente simbolico; meglio ancora: solo di un'ammenda.
L'entita' del divieto dovrebbe crescere invece, ma sempre con gradualita', per
lo straniero che non risulti identificabile, per il recidivo, per quello che
sia da considerare socialmente pericoloso.
Questo
stesso approccio potrebbe consentire di rendere piu' sensata la disciplina
delle espulsioni, consentendo, ad esempio, di prevedere
- che
il provvedimento di espulsione abbia carattere discrezionale (e non
obbligatorio come lo ha oggi), in modo da permettere al prefetto di astenersi
dall'irrogarlo nei casi in cui questo appaia, per condizioni di radicamento
sociale o familiare dello straniero, insensato;
- che
l'accompagnamento coattivo si applichi solo nei casi piu' gravi;
- che
la proposizione di un ricorso contro il provvedimento di espulsione abbia
effetto sospensivo, con possibilita' di trattenimento solo nei casi piu' gravi;
- che
anche nei casi in cui resti adottabile il provvedimento di trattenimento, esso
possa essere sostituito dall'applicazione di misure di sorveglianza di pubblica
sicurezza (ripristinando una norma in vigore fino al 1997).
Una
riforma di questo genere permetterebbe di rendere sostanzialmente inutile il
ricorso alla detenzione nei CPT. Questi potrebbero essere soppressi, ovvero
mantenuti per i pochi casi di effettiva necessita'. La riforma dovrebbe pero'
dare rango di legge alle disposizioni oggi contenute in una semi-sconosciuta
Direttiva del Ministro dell'interno
(http://www.stranieriinitalia.com/briguglio/immigrazione-e-asilo/2000/settembre/carta-dei-diritti.html).
Dovrebbe anche, sperabilmente, affrontare la normativa sull'immigrazione nel
suo complesso, rivedendo soprattutto i meccanismi di accesso al soggiorno per
lavoro.
Le mie
proposte per questa riforma complessiva possono essere trovate alle pagine
http://www.stranieriinitalia.com/briguglio/immigrazione-e-asilo/2005/maggio/prop-riforma-testo-unico.html
http://www.stranieriinitalia.com/briguglio/immigrazione-e-asilo/2005/maggio/schema-proposte-riforma.html
http://www.stranieriinitalia.com/briguglio/immigrazione-e-asilo/2005/maggio/note-riforma-testo-unico.html
http://www.stranieriinitalia.com/briguglio/immigrazione-e-asilo/2005/maggio/messaggio-proposta-riforma.html
Cordiali
saluti
sergio
briguglio