-                  Agli amministratori locali della Toscana

-                  Allassessore regionale alle politiche sociali

-                  Alle organizzazioni datoriali e sindacali

-                  Allassociazionismo ed alle organizzazioni del volontariato

-                  Alle realt autorganizzate dei migranti

 

 

Oggetto: incontro sulle problematiche relative allattuazione del contratto di soggiorno

 

 

Le conseguenze drammatiche del contratto di soggiorno

 

Si sta consumando in questi giorni una vicenda che pu avere conseguenze drammatiche nella vita di migliaia di cittadini migranti, e gravi ripercussioni sulle economie locali di tutta la Toscana.

Il 25 Febbraio scorso entrato in vigore il Decreto 334/04, vale a dire il Regolamento Attuativo della legge Bossi-Fini, che definisce le procedure per lingresso in Italia, il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno, il ricongiungimento familiare.

Secondo le nuove norme, ogni datore di lavoro che intenda assumere alle proprie dipendenze uno straniero deve garantire per il nuovo assunto un alloggio idoneo, cio sufficientemente grande e non sovraffolato. Secondo le tabelle in vigore per la Toscana, un immigrato che abita da solo, o con il proprio coniuge, dovr disporre di un appartamento di almeno 45 metri quadri, che diventano 65 se presente un altro familiare, e addirittura 95 con altri coinquilini.

Se il datore di lavoro non in grado di garantire lidoneit dellalloggio, non si pu procedere alla stipula del contratto di soggiorno (cio lo speciale contratto di lavoro per gli stranieri, introdotto dalla legge Bossi-Fini), e conseguentemente lo straniero non pu rinnovare il proprio permesso di soggiorno.

 

Da pi parti si sostenuta lincostituzionalit di queste norme: esse prevedono infatti regole diverse per lassunzione di lavoratori, a seconda che questi siano italiani o stranieri. Si viola dunque il principio di uguaglianza giuridica, previsto dalla Costituzione e dalle norme internazionali sulla tutela del lavoro.

Oggi, per, si scopre anche che queste norme sono irrealistiche e insostenibili sul piano operativo. E fin troppo evidente, infatti, che i datori di lavoro non sono in grado di fornire garanzie sulle abitazioni dei loro operai stranieri. Ed altrettanto evidente che gran parte dei migranti come del resto molti lavoratori italiani abitano in alloggi fatiscienti o sovraffollati, non certo per loro responsabilit.

Lesito di tutto questo oggi facilmente intuibile: migliaia di stranieri regolari in Toscana finiranno per non rinnovare il proprio permesso di soggiorno, e per diventare clandestini.

 

Le conseguenze rischiano di essere disastrose non solo per i diritti dei migranti, ma anche per il territorio toscano. Nei distretti industriali della Regione lavorano moltissimi lavoratori stranieri, e interi comparti della nostra economia rischiano di essere privati della manodopera necessaria. I Comuni delle zone pi colpite nella sola area pratese si parla di 8.000 permessi di soggiorno a rischio dovranno fare i conti con laumento esponenziale della presenza irregolare, con una vera e propria clandestinit di ritorno indotta da una normativa assurda e irrealistica.

 

I Sindaci di alcune importanti citt toscane hanno gi fatto sentire la propria voce, attraverso i Consigli Territoriali istituiti presso le Prefetture, chiedendo la modifica radicale e sostanziale di queste norme.

LANCI Regionale si sta adoperando per sostenere la loro protesta.

Perci la Consulta per lImmigrazione dellANCI Toscana ha convocato un incontro - a cui sono invitati, oltre agli amministratori locali, le organizzazioni datoriali e sindacali, le associazioni del volontariato, le realt autorganizzate dei migranti - che si terr mercoled 1 giugno a Firenze in Palazzo Vecchio (Sala Incontri) alle ore 11.

Una presa di posizione comune di soggetti diversi, delle istituzioni e della societ civile, potr far s che si affrettino i tempi per una soluzione positiva della crisi in atto.

Per questo sollecitiamo la presenza di tutti i soggetti interessati allincontro del 1 giugno.

 

 

 

                                                            Il Responsabile della Consulta per lImmigrazione

  

                                                                                 dellANCI Toscana

 

                                                                                Giuseppe Carovani

 

24/5/2005