Zola Predosa (Bo), 10 maggio 2005

 

 

 

 

Lettera aperta ai Parlamentari

I frutti avvelenati della Legge Bossi Fini

 

Gentili Onorevoli,

ci permettiamo di indirizzarvi questa lettera aperta per segnalarVi e rendere pubbliche la difficolt ed il profondo disagio in cui si trova la nostra azienda alla luce delle nuove disposizioni in materia di immigrazione.

Il tema dellimmigrazione ci tocca direttamente: Manutencoop conta tra i suoi dipendenti oltre 1400 persone provenienti da paesi non comunitari, pari a oltre il 16% del totale con punte che toccano il 3035 % in Emilia Romagna e nella provincia di Bologna. I cittadini non comunitari sono per noi, da sempre, una risorsa fondamentale. E non solo in termini di manodopera: da anni siamo impegnati ad assicurare loro non solo il pane, ma anche le rose progettando politiche ed iniziative che favoriscano linterazione, laccoglienza e la condivisione delle diverse culture.

Ora per il regolamento attuativo della Legge Bossi Fini e le ultime disposizioni del Ministero del Lavoro emanate ad interpretazione del D.P.R. 334/2004, aprono scenari preoccupanti e destabilizzanti non solo per la nostra impresa e per il mercato in cui operiamo, ma per gli equilibri sociali del Paese stesso.

Per questo quello che pu sembrare, in apparenza, solo un problema delle aziende ad alta intensit di manodopera come la nostra, riteniamo possa richiamare la Vostra attenzione e il Vostro impegno.

Secondo le nuove disposizioni le aziende che hanno alle loro dipendenze o intendono assumere lavoratori non comunitari devono stipulare con il dipendente un contratto di soggiorno. Il datore di lavoro deve, in sostanza, impegnarsi a garantire la disponibilit dellalloggio per il lavoratore e le eventuali spese di viaggio per il suo rimpatrio (anche nei casi in cui si tratti di un dipendente assunto prima della Legge Bossi Fini o sia stato regolarizzato da un'altra azienda). Il contratto di soggiorno necessario al dipendente per il rinnovo del permesso di soggiorno, pena lespulsione.

I problemi ed i rischi che possono derivare dallapplicazione di una norma del genere sono evidenti. E non solo dal punto di vista delle imprese.

Dalle nuove disposizioni e, soprattutto, dalle ultime indicazioni del Ministero, appare evidente il tentativo, nemmeno troppo dissimulato, di disincentivare lassunzione dei lavoratori non comunitari condannandoli al lavoro sommerso.

Quale impresa, infatti, potendo scegliere, preferir assumere regolarmente lavoratori non comunitari con lonere di garantire loro anche un alloggio piuttosto che cittadini italiani con meno complicazioni e costi gestionali?

E poi, cambiando punto di vista, che dire della disparit di trattamento tra il lavoratore non comunitario a cui va garantito lalloggio e quello italiano o comunitario che magari ne privo? Pensiamo che le conseguenze di scelte di questo genere, creando un ulteriore elemento di contrapposizione, possano essere dirompenti per la gi precaria coesione sociale del nostro Paese.

Non solo, ma il rischio che la mole di responsabilit e di costi gestionali scaricati sulle aziende possa costringerle a scelte ancora pi drastiche, come quella di rinunciare progressivamente alla manodopera non comunitaria.

Gli oneri per le imprese, infatti, sia dal punto di vista giuridico che operativo, si configurano tanti e tali da rendere pressoch impossibile una corretta gestione di tutti gli obblighi. Lazienda chiamata a verificare richiedendo apposita certificazione, labitabilit e lidoneit igienica sanitaria dellalloggio occupato dal dipendente e deve garantire la disponibilit ed il mantenimento dellalloggio per tutta la durata del rapporto di lavoro con il rischio di trovarsi ad intervenire, ad esempio, anche in caso di morosit dello stesso. Per unimpresa delle nostre dimensioni un impegno del genere, anche solo per il volume delle verifiche necessarie senza considerare il rischio economico a cui potremmo esporci, diventa difficilmente gestibile.

 

Per concludere riteniamo che la situazione di incertezza che gi sta venendosi a creare tra le imprese e, soprattutto, tra i lavoratori non comunitari, rischi di avere pesanti ripercussioni, per questo, rendendoci disponibili ad un incontro, Vi invitiamo a intervenire, nei modi e con i mezzi che ritenete pi opportuni, per modificare una legislazione che con le ultime disposizioni attuative ha reso manifesti gli effetti dirompenti dei suoi frutti avvelenati.

Confidando nella Vostra attenzione,

Cordiali saluti.

 

Per Manutencoop Societ Cooperativa

Il Presidente

Claudio Levorato

 

 

 

 

 

 

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