COMUNICATO STAMPA

 

 

 

Il giorno 24 marzo lUCSEI, Ufficio Centrale Studenti Esteri in Italia, ha inviato la seguente lettera aperta alla Presidenza della Repubblica e, per conoscenza, al Ministero dellIstruzione, dellUniversit e della Ricerca, al Ministero degli Affari Esteri e al Ministero dellInterno:

 

 

 

LETTERA APERTA

 

            LE PORTE PER GLI STUDENTI STRANIERI SI CHIUDONO, INVECE DI APRIRSI

 

 

Caro Presidente,

abbiamo letto con sincera soddisfazione e con gratitudine il Suo appello dello scorso 14 dicembre, di ritorno dal viaggio in Cina, nel quale dichiarava: Dobbiamo internazionalizzare il nostro sistema universitario. Dobbiamo avere pi studenti stranieri nelle aule dei nostri atenei.  Avevamo fiducia che qualcosa si sarebbe davvero mosso, anche perch sapevamo che il Quirinale aveva inviato un suo messo presso il Ministero dellUniversit proprio per favorire una maggiore apertura degli atenei allingresso degli studenti stranieri; e, certo, non solo di quelli cinesi.

 

Daltra parte, da parecchi anni le universit mettono a disposizione, ogni anno accademico, un numero di posti per gli studenti stranieri piuttosto consistente e in progressiva crescita: dai 20.230 del 2000-01 ai 30.699 del 2004-05. Epper, poi, le immatricolazioni di studenti stranieri risultano sempre di molto inferiori: lultimo dato di cui disponiamo (anno 2002-03) dice che le matricole straniere sono state 7.168. Come, si vede cՏ uno scarto molto rilevante.

 

Perch vengono cos pochi giovani stranieri a studiare nelle universit italiane (lItalia allultimo posto nellUnione europea dei 15)? Gli esperti sono concordi nel dire che questo dipende non gi, o non solo, dalla scarsa diffusione della lingua italiana o da una scarsa qualit didattica del sistema universitario italiano, ma, soprattutto, dalla confusione normativa e dallesistenza di un sistema amministrativo e burocratico chiuso che pone ostacoli supplementari alla mobilit in entrata degli studenti stranieri (e dei ricercatori).

Lo abbiamo documentato a dicembre con la pubblicazione del libro Studiare da stranieri nelle universit italiane e con un seminario di presentazione del volume, tenutosi a Roma il 16 dicembre.

Lo diciamo da tantissimi anni: manca, in Italia, una normativa specifica per gli studenti stranieri, i quali considerati semplicemente degli stranieri vengono assoggettati, per quanto riguarda i visti di ingresso e i permessi di soggiorno (e molti altri aspetti della loro condizione), alle normative dei lavoratori stranieri immigrati o che desiderano immigrare.

 

Dopo il Suo intervento, caro Presidente, eravamo, per lo ripetiamo -, sinceramente fiduciosi.

 

Invece, la consueta circolare interministeriale in cui sono contenute le Disposizioni per limmatricolazione degli studenti stranieri e comunitari valide per il triennio 2005-2007 ci ha fatto toccare nuovamente con mano lincoerenza del nostro sistema di norme e di regolamenti e la sua incapacit di consentire realmente quella apertura agli studenti stranieri da Lei (e da noi) invocata.

 

Le Disposizioni emanate il 21 marzo dal Ministero dellIstruzione, dellUniversit e della Ricerca, l dove si parla della dimostrazione dei mezzi di sostentamento sufficienti (necessari per lo studente non abbiente o che non abbia la borsa di studio del Ministero degli Esteri, il quale ne concede solo 400 circa allanno) elimina quelle possibilit di prestare la garanzia di copertura economica che fino allanno scorso esistevano: cio, la garanzia data da parte di cittadini italiani o stranieri regolarmente soggiornanti, oppure da associazioni professionali e sindacali, o, ancora, da enti e associazioni di volontariato. Con le nuove Disposizioni la garanzia economica pu essere data soltanto da Istituzioni ed Enti italiani di accertato credito, da Governi locali, o da istituzioni ed Enti stranieri considerati affidabili dalla Rappresentanza diplomatica italiana.

 

E perch questo passo indietro cos pesante? Perch il nuovo Regolamento di attuazione della legge Bossi-Fini (Decreto del Presidente della Repubblica n. 334 del 18 ottobre 2004, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 1 febbraio 2005), ha recepito a distanza di due anni - larticolo 23 della legge Bossi-Fini (approvata il 30 luglio 2002) in cui erano state eliminate, appunto, le cosiddette sponsorizzazioni per lingresso di lavoratori immigrati, cio le garanzie di copertura economica (prima previste dallart. 34 del Testo Unico sullimmigrazione il Decreto legislativo n. 286 del luglio 1998 -, che recepiva la legge Turco-Napolitano del marzo 98 e, quindi, dal Regolamento attuativo in vigore fino a poche settimane fa, il Decreto Presidente della Repubblica n. 394 dellagosto 99).

 

Per la questione della copertura economica per gli studenti non abbienti (si deve dimostrare la disponibilit di 350,57 euro mensili per entrare a studiare in Italia, secondo le Disposizioni interministeriali), le Disposizioni annuali per limmatricolazione degli studenti stranieri, fino allo scorso anno, si sono avvalse in mancanza di norme specifiche per lingresso degli studenti stranieri del Testo Unico, cio il Decreto legislativo n. 286 del 98 (che rinviava al Regolamento del 99). Ma ora stato, appunto, approvato il nuovo Regolamento; e, dunque, il riferimento del Testo Unico, contenuto come lo scorso anno nelle Disposizioni, rinvia al nuovo Regolamento.

 

Insomma, il pasticcio senza fine. Le nuove normative sullingresso per lavoro degli immigrati, come noto pi restrittive di quelle approvate con il precedente Governo, hanno finito per coinvolgere anche gli studenti, rendendo molto pi difficile anche per loro lingresso in Italia.

 

Le porte, invece di aprirsi, si chiudono.

Si pu fare qualcosa?

 

 

Roma 24 marzo 2005

 

 

Ufficio Centrale Studenti Esteri in Italia

                                                                                              (Presidente don Remigio Musaragno)