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materiali di lavoro e rassegna stampa sullimmigrazione

2005                                                                                                                        marzo

 

 

 

 

 

 

Campagna europea

 

DIRITTI SENZA CONFINI:

due petizioni popolari

 

 

 

      Introduzione

 

      Petizione per la ratifica della Convenzione ONU sui diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie (1990)

 

      Petizione per la cittadinanza europea di residenza

 

      Alcuni cenni sulla Convenzione ONU

 

 

 

 

 

 

                   

                  Inform. Legge

                  n. 52

_________

 

 

 

 

                  a cura del:

                   

                  SERVIZIO
RIFUGIATI E MIGRANTI

 

della Federazione delle Chiese Evangeliche

in Italia

 

 

 

 

 

 

 

Via Firenze 38, 00184 Roma

tel. 06 48905101  

Fax 06 48916959

E-mail: srm@fcei.it

 

 

 

 

Roma, 14 marzo 2005

 

 

Oggi, 14 marzo 2005, stata lanciata a Roma la campagna europea Diritti Senza Confini che ha lobiettivo di promuovere attraverso due petizioni popolari il riconoscimento dei diritti dei migranti in Europa.

 

La prima petizione riguarda la ratifica della Convenzione ONU sui Diritti di tutti i Lavoratori Migranti e  dei Membri delle Loro Famiglie adottata dallAssemblea delle Nazioni Unita nel 1990 ed entrata in vigore il 1 luglio 2003. Nessuno stato dellUnione Europea ha finora ratificato la Convenzione.

Attraverso la petizione intendiamo appellarci nuovamente al Governo e al Parlamento italiani, affinch avvino le procedure per la firma e la ratifica della Convenzione, uniformando cos la legislazione nazionale agli standard internazionalmente riconosciuti.

La Convenzione rappresenta uno strumento internazionale forte ed efficace di tutela e protezione di diritti dei lavoratori migranti al di l del loro stato giuridico ed ha, inoltre, un ruolo cruciale nella prevenzione e nelleliminazione dello sfruttamento dei lavoratori migranti e delle situazioni di illegalit e clandestinit a cui spesso sono costretti.

 

La seconda petizione, rivolta al Parlamento Europeo, punta ad inserire nel Trattato Costituzionale il principio della cittadinanza di residenza europea, estendendola cio a tutti coloro che risiedono stabilmente nellUnione Europea e non attribuendola soltanto a chi cittadino di uno degli Stati membro dellUnione Europea. Oggi in Europa vivono circa 18 milioni di cittadini di Stati terzi che contribuiscono attivamente e positivamente  alla costruzione delle nostre societ europee.

 

Ci sembrato importante legare nella campagna le due petizioni e vi informiamo che la raccolta delle firme  comincer ad  aprile 2005 e terminer ad ottobre 2005 (vi invieremo presto i moduli).     

La campagna sar lanciata anche in altre citt, vi terremo informati su questi appuntamenti.

 

Vi preghiamo di sensibilizzare sulla campagna nelle vostre comunit, nei vostri luoghi di lavoro, tra gli amici,  e laddove lo riteniate utile.

 

In attesa delle vostre numerose firme,  vi auguriamo buon lavoro

 

Franca Di Lecce

Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia
Servizio Rifugiati e Migranti
DIRITTI SENZA CONFINI

                  DUE PETIZIONI POPOLARI

 

 

per la ratifica della convenzione ONU sui diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie

 

per la cittadinanza europea di residenza

 

 

Limmigrazione, pi di ogni altro fenomeno della moderna globalizzazione, mette alla prova stati e governi. Potremmo definirlo un misuratore della qualit delle nostre democrazie, del modello di societ.

Una politica aperta e inclusiva che parta da un patto di cittadinanza basato sui diritti e le responsabilit, sar in grado di proiettarsi nel futuro con maggiori risorse, energie e dinamismo.

Politiche difensive di chiusura delle frontiere invece condannerebbero alla staticit, allinvecchiamento, allimpoverimento ed al declino.

Oggi tra i governi europei prevale latteggiamento difensivo con la motivazione che occorre cogliere il sentire diffuso nellopinione pubblica di angoscia e insicurezza.

LImmigrazione diventa cos una sorta di scarico a terra di tensioni e malcontenti che in realt hanno origine da una incapacit di governi europei di dare risposte credibili ai veri e grandi problemi che riguardano il modello di sviluppo economico, il modello di stato sociale, le politiche di distribuzione del reddito e di protezione e coesione sociale.

Cosa si pu fare per cambiare questa logica perversa? Noi proponiamo due temi che riguardano principi regolatori fondamentali, universali e su questi proponiamo di dare la parola ai cittadini attraverso una campagna popolare di raccolta di firme.

Il primo argomento riguarda la ratifica della Convenzione ONU sui diritti dei Lavoratori Migranti e dei membri delle loro famiglie adottata dalla Assemblea delle Nazioni  il 18/12/1990, entrata in vigore il 1^ luglio 2003 dopo che 20 Stati (oggi sono 28) hanno provveduto alla ratifica. Ma tra questi nessuno stato Europeo, quindi nemmeno lItalia, che pure nel 1990 era stata fra i sostenitori della Convenzione allAssemblea dellONU.

Chiedere al Governo ed al Parlamento Italiano ed agli altri paesi Europei la ratifica di questa convenzione particolarmente importante perch si tratta di una Carta dei diritti che garantisce universalmente uno standard di protezione minima a tutti i migranti compresi

quelli irregolari, in una logica graduale che premia le politiche di regolarizzazione ed inclusione. La ratifica di questa convenzione produrrebbe un adeguamento di tutte le diverse legislazioni nazionali ad uno standard comune. Sulla convenzione ONU assumiamo lappello del Comitato Italiano per i Diritti dei Migranti.

Il secondo argomento riguarda il Principio della cittadinanza civile di residenza europea da inserire nel Trattato Costituzionale. Abbiamo espresso diversi giudizi pi o meno critici sul Trattato Costituzionale Europeo firmato a Roma il 29 novembre 2004.

Ma qui si tratta di promuovere un contenuto concreto di grande rilevanza per la fisionomia della cittadinanza Europea e si tratta di promuovere un percorso di costituzionalizzazione di questo principio con il protagonismo propositivo del popolo dellEuropa attraverso la petizione popolare, secondo le procedure dellarticolo 194-192 del T.C.E. e simulando larticolo 47 della costituzione europea non ancora in vigore.

Il Trattato Costituzionale definisce la Cittadinanza Europea come sommatoria delle Nazionalit dei diversi  Stati membri.  Questo criterio assolutamente riduttivo e discriminatorio non solo esclude pi di 18 milioni di cittadini che risiedono stabilmente in Europa con la nazionalit di paesi terzi, ma ancora la cittadinanza europea al criterio angusto dei vecchi nazionalismi costruiti e logorati sul diritto di sangue  (Jus sanguinis).

Noi proponiamo invece di estendere la cittadinanza europea a tutti coloro che vivono e risiedono nellUnione Europea, a partire quindi dal criterio della residenza, ovvero dellappartenenza civile ad una comunit.

 

 

 

 

UN MILIONE DI FIRME PER UNA

CITTADINANZA EUROPEA DI RESIDENZA

 

 

La cittadinanza non deve essere strumento di esclusione.

Le donne e gli uomini che vivono e operano nella stessa comunit hanno il diritto di farne parte a pieno titolo e di concorrere alla sua organizzazione. Le dure lezioni della storia hanno dimostrato che i popoli non si identificano in base alla razza, alla lingua o alla religione ma in base alle speranze comuni, ai sacrifici condivisi, alle realizzazioni costruite insieme.

L'Europa deve far proprio questo principio universalista e inclusivo e superare limpostazione secondo cui la cittadinanza europea riconosciuta solo a chi cittadino di uno Stati membro, mentre restano esclusi dalla vita democratica e dal pieno godimento dei diritti sociali i 18 milioni di cittadini di Stati terzi che vivono in Europa.

L'immigrazione il banco di prova per le nostre democrazie e per l'Europa nella quale vogliamo vivere. Costruire una cittadinanza fondata sulla residenza significa respingere l'idea che possano esistere doppi livelli di diritti; significa attribuire effettivit a quei principi di inviolabilit della dignit umana e di tutela della libert e della sicurezza che il Trattato costituzionale riconosce a tutte le persone.

I migranti sono un soggetto costitutivo di un'Europa di pace, democratica e solidale, che deve considerarli propri cittadini.

Per questo in tutti gli Stati dellUnione in corso una raccolta di firme a sostegno della petizione per una nuova definizione di cittadinanza da introdurre anche nel Trattato Costituzionale .

 

cittadino dellUnione chiunque abbia la residenza nel territorio di uno Stato membro o abbia la nazionalit di uno Stato membro

 

 

 

APPELLO PER LA RATIFICA DELLA CONVENZIONE ONU

SUI DIRITTI DEI LAVORATORI MIGRANTI E DELLE LORO FAMIGLIE

 

 

Il 18 dicembre 1990, lAssemblea Generale delle Nazioni Unite adottava la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie, entrata in vigore il 1 luglio 2003.

 

La Convenzione non stata ratificata da nessuno dei paesi di arrivo dei migranti, in particolare da nessun paese europeo compresa l Italia.

I migranti, indipendentemente dal loro status giuridico, e quindi anche gli irregolari, hanno diritto alla protezione dei loro diritti umani fondamentali attraverso uno strumento internazionale forte ed efficace come questa Convenzione

 

Per queste ragioni chiediamo:

 

       al Governo italiano di avviare il prima possibile le procedure per la firma e ratifica della Convenzione.

 

       ai parlamentari di portare allattenzione del Parlamento italiano la ratifica della Convenzione.

 

       al Presidente del Consiglio dellUE e al Presidente della Commissione Europea di sostenere in sede europea e presso gli altri Stati membri la Convenzione.

 

 

Comitato promotore:

Abi Leila, Aidid Faria, Amelio Gianni, Bolini Raffaella, Bronzini Giuseppe, Camilleri Andrea, Cardenas Carolina, Cartocci Carlo, Casucci Giuseppe, Ciucci Oberdan, Danesh Kurosh, Di Biasi Enrico, Di Salvo Titti, Dupr Annemarie, El Akkioui Moulay,  Fammoni Fulvio, Faye Ali Baba, Ferrajoli Luigi, Frias Mercedes,  Galieni Stefano, Ginzborg Paul, Gubbiotti Maurizio, Hein Christopher, Jijon Maria Rosa, Loy Guglielmo, Maltese Curzio, Maricos Ainom, Maselli Citto, Mbody Adam, Mecozzi Sandra, Menapace Lidia, Mendes Maria Jos, Miraglia Filippo, Mohamed Saady, Patta Gian Paolo, Pepino Livio, Pugliese Enrico, Qaddorah Jamal, Rivera Annamaria, Russo Franco, Scagliotti Luciano, Serventi Longhi Paolo, Soldini Pietro, Tabucchi Antonio, Trentin Bruno, Vallinoto Nicola, Vauro

 

 

Segreteria organizzativa: tel. 06.41609503 06.8476559

                                                www.dirittisenzaconfini.it segreteria@dirittisenzaconfini.it

 


ALCUNI CENNI SULLA CONVENZIONE ONU PER LA PROTEZIONE    DI TUTTI I LAVORATORI MIGRANTI E DELLE LORO FAMIGLIE

 

I fondamentali diritti umani dei migranti sono troppo facilmente violati o ignorati. Questo maggiormente vero per coloro che non rientrano in quelle categorie alle quali generalmente viene assicurata protezione legale (rifugiati, lavoratori regolari, studenti). La violazione dei loro diritti contribuisce ad aumentare la disgregazione sociale e indebolisce il rispetto dellautorit della legge.

Oggi cՏ pi che mai bisogno di promuovere lo sviluppo e lapplicazione degli standard internazionali per sottolineare un fatto fondamentale: i diritti dei migranti sono diritti umani.

Nel riconoscere la necessit di definire e sostenere esplicitamente i diritti umani dei migranti, le Nazioni Unite hanno creato la Convenzione Internazionale per la Protezione dei Diritti di Tutti i Lavoratori Migranti e delle Loro Famiglie. E stata approvata il 18 dicembre 1990 dallAssemblea Generale delle Nazioni Unite.

 

Qual e il significato della Convenzione Internazionale?

 

Limportanza di questa Convenzione pu essere riassunta in sei punti:

 

1.               La Convenzione considera i lavoratori migranti non come mera forza lavoro o entit economiche, ma come entit sociali con le loro famiglie e che hanno perci diritti, compreso quello del ricongiungimento famigliare.

2.              La Convenzione riconosce che i lavoratori migranti e i membri delle loro famiglie, essendo stranieri non residenti in transito o in condizioni di lavoro precario, non sono protetti. I loro diritti spesso non sono contemplati dalla legislazione nazionale dello stato ospitante o del loro stesso stato di origine; dunque responsabilit della comunit internazionale, attraverso le Nazioni Unite, provvedere a adeguate misure di protezione.

3.              La Convenzione stabilisce, per la prima volta, una definizione internazionale del lavoratore migrante, delle varie categorie di lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie. Stabilisce anche standard internazionali di protezione attraverso lelaborazione di particolari diritti umani dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie.  Questi standard serviranno anche da base per sostenere i diritti umani di altre categorie di sradicati a rischio oltre a quella dei lavoratori migranti.

4.              I diritti umani fondamentali sono estesi a tutti i lavoratori migranti, sia regolari che irregolari, mentre diritti umani supplementari sono riconosciuti ai lavoratori migranti regolari e ai membri delle loro famiglie, nella fattispecie uguaglianza di trattamento con i lavoratori nazionali rispetto ad istanze legali, politiche, economiche sociali e culturali.

5.              La Convenzione Internazionale vuole avere un ruolo importante nella prevenzione e nelleliminazione dello sfruttamento di tutti i lavoratori migranti e i membri delle loro famiglie per porre fine a situazioni di illegalit, clandestinit e irregolarit.

6.              La Convenzione cerca di stabilire standard minimi di protezione per i lavoratori migranti e i membri delle loro famiglie che siano universalmente riconosciuti. La Convenzione vuole essere uno strumento che incoraggi quegli Stati privi di standard nazionali ad uniformare la loro legislazione agli standard internazionalmente riconosciuti.

 

 

Perch necessaria una Campagna Mondiale per la Ratifica della Convenzione?

                           

      La decisione delle Nazioni Unite di stilare e adottare questa Convenzione rappresenta un forte appello alla comunit internazionale sulla necessit di una maggiore protezione dei diritti dei migranti. Ora quella decisione deve essere resa effettiva attraverso la ratifica e le legislazioni nazionali.

            I governi devono essere convinti della necessit della Convenzione, e questo sar possibile soltanto attraverso la sensibilizzazione di politici, diplomatici, funzionari governativi e NGOs e allo stesso tempo dellopinione pubblica nazionale e internazionale.

 

 

 


Siti utili su temi di asilo e immigrazione

 

      ACNUR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati):  http://www.unhcr.ch

 

      ARCI (Associazione di promozione sociale):  http://www.arci.it

 

      ASGI (Associazione Studi Giuridici sullImmigrazione - sito sul diritto dello straniero curato da Silvia Canciani dell'ASGI):  http://digilander.libero.it/asgi.italia

 

      Briguglio Sergio:  http://www.stranieriinitalia.it/briguglio/immigrazione-e-asilo

 

      Caritas Diocesana di Roma:  http://www.caritasroma.it/immigrazione

 

      Cestim (Documentazione dei fenomeni migratori in Italia e nel mondo): http://www.cestim.it

 

      CIR (Consiglio Italiano per i Rifugiati):  http://www.cir-onlus.org

 

      CDS (Associazione Casa dei Diritti Sociali - Focus): http://www.dirittisociali.org

 

      ECRE (European Consultation on Refugees and Exiles):  http://www.ecre.org

 

      GOVERNO:  http://www.governo.it

 

      ICS (Consorzio Italiano di Solidariet):  http://www.icsitalia.org

 

      JRS (Jesuit Refugee Service): http://www.jesref.org

 

      PICUM (Platform for International Cooperation on Undocumented Migrants): http://www.picum.org

 

      Save the Children (sito sui minori stranieri non accompagnati curato da Elena Rozzi):  http://www.savethechildren.it/minori/minori_home.htm

 

      UCODEP (sito sulla politica europea di immigrazione e asilo curato da Chiara Favilli):  http://www.ucodep.org/banca_dati/argomenti.asp

 

      UNIONE EUROPEA:  http://europa.eu.int.

 

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