COMUNICATO
STAMPA
Ma
Rutelli sui Cpt parla a nome dell’Unione?
Noi
continueremo a chiederne la chiusura
Dichiarazione
di Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci
Le dichiarazioni
che l’onorevole Rutelli ha rilasciato l’altra sera ad un’
emittente locale a proposito dei Cpt ci preoccupano molto, sia per il merito
che per il metodo.
Rutelli, ad una
domanda dell’intervistatore sulla sorte dei Centri di detenzione
permanente in caso di vittoria
dell’Unione, risponde che essi andranno mantenuti altrimenti si
lascerebbero circolare centinaia di migliaia di clandestini col rischio di
possibili infiltrazioni terroristiche.
Abbiamo
più volte ripetuto che i migranti sono costretti proprio
dall’attuale legislazione ad entrare irregolarmente in Italia,
perché il meccanismo della chiamata diretta è assolutamente
inapplicabile e i decreti flussi, quando si fanno, non coprono nemmeno
parzialmente le richieste effettive.
I primi a
pagarne un costo economico e umano enorme sono proprio coloro che arrivano
sulle nostre coste in cerca di un futuro.
D’altra
parte quanto i Cpt si siano dimostrati inefficaci anche allo scopo dichiarato,
cioè come strumento di lotta alla clandestinità, è
ampiamente dimostrato dai fatti, mentre sono documentate le violazioni dei diritti umani che lì
vengono perpetrate.
Ci pare inoltre
davvero culturalmente insopportabile e sciocca l’affermazione secondo la
quale tra i clandestini si nasconderebbero potenziali terroristi. Ma davvero
c’è qualcuno che crede che chi volesse organizzare un attentato
nel nostro paese si imbarcherebbe su uno di quei barconi della morte per essere
poi raccolti dalle motovedette militari?
Infine sul
metodo. E’ stato detto dai dirigenti dell’Unione che il programma
verrà costruito in progress, attraverso il confronto non solo tra tutti
i partiti della coalizione ma anche con associazioni, sindacati e movimenti.
Non ci risulta che sul capitolo immigrazione questo tipo di lavoro sia concluso
e che tutta l’Unione sia pervenuta a una comune determinazione. Sappiamo
al contrario che esistono posizioni diverse e che il confronto deve proseguire.
Ci chiediamo allora a che titolo Rutelli
rilasci dichiarazioni così ultimative, facendo intendere con fare
decisionista che la sua posizione sia quella di tutta la colazione.
Sappia comunque
Rutelli che se questa sarà effettivamente la linea dell’Unione
troverà in noi e in tutte quelle associazioni che in questi anni hanno
lavorato a fianco dei migranti dei tenaci oppositori.
Restiamo infatti
convinti che le politiche migratorie adottate da un paese siano un termometro
essenziale per misurarne il grado di civiltà e di democrazia. I Cpt
vanno chiusi perché sono un luogo incivile di sospensione della
democrazia.
Roma, 2 novembre
2005