Carissimi,

come ricorderete insieme con Enrico Calamai avevamo da tempo intrapreso iniziative per cercare di garantire anche in Italia la presenza di un organismo indipendente di  promozione e tutela dei diritti umani.

Consapevoli dell’importanza e della difficoltà di tale compito, avevamo ritenuto pienamente condiviso l’idea di far scaturire in modo forte e chiaro questa esigenza da parte di chi quotidianamente entra in contatto con le violazioni dei diritti umani per cercare di porre un argine e/o di aiutare le vittime. Da qui la scommessa di creare una rete tra le associazioni non governative attive nel campo dei diritti umani per diffondere l’esigenza dell’Istituzione nazionale. A tale attività si sono successivamente uniti Maurizio Gressi ed Antonio Marchesi, attuale portavoce.

La ferma determinazione di Enrico e l’entusiasmo e la disponibilità della Fondazione Internazionale Basso (desideriamo pubblicamente ringraziare Linda Bimbi, Monica e Ruth)  hanno consentito di far divenire realtà la scommessa e di costituire il Comitato per la promozione e promozione dei diritti umani, cui oggi aderiscono più di 45 Ong e di cui facciamo parte come fondatori.

Contestualmente ci eravamo poste l’obiettivo di giungere alla predisposizione di una proposta legislativa contenente le disposizioni necessarie per definire il ruolo ed i compiti dell’ Istituzione, garantirne l’indipendenza anche attraverso specifiche regole riguardo ai meccanismi di nomina dei componenti, di selezione del personale, di gestione dei fondi e di ottenerne la presentazione in Parlamento. Abbiamo pertanto seguito come responsabili il gruppo giuridico, che ha redatto la proposta di legge, ed il gruppo di contatto, che ha curato la parte dei rapporti con il Parlamento. Oggi che la proposta è formalmente depositata in Parlamento, possiamo ritenere che i tre obiettivi prefissati siano stati nella sostanza raggiunti.

Siamo consapevoli che un forte impegno è ancora da mantenere per ottenere l’istituzione della “Commissione italiana per la promozione e tutela dei diritti umani” con l’approvazione del testo di legge presentato e, più ancora, perché questa possa cominciare ad operare  secondo i principi sanciti dalle Nazioni unite, costituendo un punto di stimolo per la diffusione effettiva della cultura dei diritti umani nel nostro Paese.

Riteniamo pertanto di poter effettuare un bilancio positivo che ci induce a considerare concluso il nostro impegno per la realizzazione dei tre obiettivi richiamati.

Vi scriviamo pertanto per comunicare la nostra volontà di lasciare il coordinamento del Comitato ed informare le associazioni che ne fanno parte, ai fini delle successive determinazioni che riterrà di adottare la prossima assemblea, che dovrebbe tenersi, come indicato nell’ultima riunione di coordinamento, non oltre il prossimo mese di dicembre.

Nel garantire peraltro il mantenimento del nostro impegno fino a quella data, siamo comunque disponibili a collaborare successivamente nelle forme e nei mondi che l’assemblea individuerà (ad esempio nel comitato dei garanti, nel comitato scientifico, nelle singole iniziative) al fine di sostenere e sviluppare le azioni intraprese.

Riteniamo semplicemente che il coordinamento operativo stia ora nelle mani delle Ong che compongono il Comitato di cui auspichiamo apporti articolati e molteplici.

Abbiamo ritenuto di concretizzare ora questa necessaria decisione perché la nuova fase politica, che comunque caratterizzerà il prossimo anno, deve vedere il Comitato attrezzato, anche con idonee soluzioni sul piano organizzativo.

Un saluto affettuoso       Daniela Carlà e Vanna Palumbo