TAVOLO POLITICO PROVINCIALE

SULLA RAPPRESENTANZA DEI CITTADINI STRANIERI

 

SINTESI DEI CONTENUTI EMERSI NELL’INCONTRO DEL 10.10.2005

 

 

Si è tenuto in data 10.10 2005, presso la sede provinciale di Via Finelli, 9/a, il primo incontro del Tavolo Politico provinciale sul tema della rappresentanza politica dei cittadini stranieri avente all’OdG l’approvazione della composizione, del mandato e della metodologia di lavoro del Tavolo tecnico-operativo, con particolare riferimento alle tematiche di cui al documento in allegato.

 

All’incontro erano presenti oltre all’Assessore alla Sanità e Politiche Sociali della Provincia di Bologna, Giuliano Barigazzi:

 

il Comitato Scientifico:

Carlo Galli, Guido Franchi Scarselli, Nazarena Zorzella, Pina Lalli, Giacomo Coccolini

 

I Referenti politici delle zone di:

Bologna: Vicesindaco Adriana Scaramuzzino

Imola: Assessore Patrizia Cantoni

Pianura Est: Assessore Tarcisio Lavorato

Pianura Ovest: Assessore Elve Ghini

 

Forum del terzo settore: Fabio Mosca

 

Caritas: Don Giovanni Nicolini

 

Rappresentanti Sindacali:

CGIL: Ivana Sandoni

CISL: Fabrizio Ungarelli

 

Rappresentanti dei cittadini stranieri:

Roland Jace

Hamidi Arezki 

Khaline Bouchaib

Soheila Hannaneh

Blagovesta Guetova

Madeleine Kouhon

 

Ufficio Immigrazione Provincia di Bologna: Rita Paradisi

Settore Affari generali Comune di Bologna: Donato Di Memmo

 

L’Assessore Barigazzi apre l’incontro richiamando la recente seduta della Conferenza Metropolitana che ha approvato il progetto ed introduce i vari punti all’Ordine del Giorno (Cfr. allegato) sottolineando in particolare l’importanza del rapporto con i comuni e del loro coinvolgimento nel progetto, con particolare riferimento ai temi di cui ai punti 5, 6 e 7. Sul punto 7 ribadisce la necessità di una collaborazione dei comuni anche in riferimento all’azione che la Provincia, attraverso i propri centri per l’impiego, sta concordando con Prefettura e Questura per semplificare le pratiche di ottenimento dei permessi di soggiorno.

Propone inoltre di dare ampio mandato al Tavolo Tecnico per l’elaborazione di proposte diversificate da discutere nel Tavolo Politico possibilmente entro la fine dell’anno.

 

Il Prof. Galli evidenzia come si stia dando indicazione al Tavolo Tecnico di discutere tematiche di ordine politico e, riferendosi al punto 2, sottolinea la necessità di prevedere in ogni caso risorse utili al funzionamento dell’organismo che si ipotizza di attivare, qualunque ne sia la natura.

 

Il Tavolo concorda sull’opportunità di modificare il punto due all’Odg considerando senz’altro l’opportunità di preveder risorse per il funzionamento dell’organismo, mentre restano da approfondire gli aspetti logistici.

 

L’Assessore Cantoni illustra il percorso già attuato nel territorio di Imola, fra cui un atto di indirizzo del Consiglio Comunale che impegna la Giunta ad istituire un tavolo con caratteristiche simili a quelle della Consulta regionale e che abbia valenza su tutto il territorio del Circondario; propone che tale organismo possa nominare i propri rappresentanti per l’organismo di livello provinciale. Sul tema delle risorse ritiene si possa considerare la possibilità di una partecipazione volontaria dei cittadini stranieri.

 

Il Prof. Scarselli pone l’attenzione al tema dei costi amministrativi che l’esistenza di un organismo consultivo può comportare per le attività dei consigli comunali e del Consiglio provinciale, occorre perciò stabilire con attenzione  - e sono scelte di natura politica – se l’organismo che si ipotizza di attivare deve esprimere pareri amministrativi nonché se il modello cui si pensa ha o meno una coerenza con i modelli istituzionali; a questo proposito evidenzia che se si ipotizza un modello per cui i rappresentanti a livello comunale sono legittimati a far parte dell’organismo provinciale ci si allontana dal modello istituzionale attuale.

 

Fabrizio Ungarelli sottolinea l’importanza di organismi di livello comunale, anche perché le difficoltà degli immigrati riguardano in larga parte le competenze dei comuni.

 

L’Assessore Ghini illustra le azioni avviate sul proprio territorio ed evidenzia l’importanza del percorso avviato dalla Provincia sia per arrivare alla definizione di linee comuni di intervento sia per acquisire dal Tavolo Tecnico elementi utili alle decisioni politiche. Sottolinea l’importanza del percorso e dell’attivazione di tali organismi, anche ai fini di una crescita comune nella direzione di una maggiore partecipazione.

 

L’Assessore Levorato ribadisce la necessità di linee di indirizzo di livello provinciale per orientare le azioni dei comuni e l’utilità di analisi tecniche più approfondite sui diversi modelli di rappresentanza che è possibile attivare. Sottolinea inoltre l’interesse dei comuni sull’argomento ed illustra le azioni già avviate sul territorio della propria zona. Ritiene che sia utile un’analisi tecnica delle diverse possibilità per poter decidere a livello politico.

 

Roland Jace ricorda che il Forum Metropolitano ha già espresso linee di indirizzo a valenza provinciale. In particolare: per i comuni con meno di 15.000 abitanti è utile il Consigliere aggiunto, per gli altri comuni la Consulta; per il livello provinciale il modello migliore è la forma mista – cioè con componenti sia stranieri che italiani, al cui interno i cittadini stranieri possono essere rappresentati dal Forum Metropolitano. A questo proposito ricorda come già in passato il Forum ha ricoperto questa funzione. Sottolinea inoltre come non sia proponibile pensare ad una partecipazione a titolo volontario dei componenti stranieri di questo organismo.

 

Hamidi Arezki  evidenzia la necessità di definire a livello politico le funzioni dell’organismo che si pensa di istituire: a suo avviso è importante che tale organismo possa attivarsi anche su questioni come le difficoltà dei cittadini stranieri per regolarizzare la propria permanenza sul territorio italiano.

 

Khaline Bouchaib ritiene obsoleta la figura del Consigliere aggiunto e considera utile aprire un confronto sui diversi modelli di rappresentanza, avendo a riferimento l’ipotesi di consulte sovracomunali (anche a livello di comunità montane e/o associazioni di comuni)  che siano in collegamento con il livello provinciale. Suggerisce inoltre di avviare un monitoraggio delle azioni intraprese dai comuni sulla tematica in oggetto.

 

Il Tavolo concorda sull’opportunità di procedere con la rilevazione di tali attività.

 

Don Nicolini ricorda che ci si sta muovendo su un terreno molto fragile, sia per le istituzioni che per gli stranieri: le carenze legislative fanno sì che il percorso cui si sta pensando funga essenzialmente  da  ponte verso la piena cittadinanza e acuiscono le difficoltà dei  cittadini stranieri a far emergere una propria rappresentanza. Questi organismi avranno sempre dei limiti che è bene tenere presenti, per questo è utile pensare ad un modello semplice, che funzionerà anche come strumento di sensibilizzazione verso i cittadini italiani. Avanza inoltre l’idea che ogni sindaco nomini un assessore straniero nella propria giunta.

 

Il Prof. Scarselli sottolinea come compito prioritario di tali organismi sia di concorrere all’autogoverno della società e dunque come ad essi vadano attribuite le competenze che sono di stretta pertinenza degli enti locali.

 

Nazzarena Zorzella, riferendosi alle carenze legislative già ricordate e alle difficoltà di riconoscere un vero potere alle consulte, propone l’idea di un Ufficio per le pari opportunità degli stranieri, che ritiene tecnicamente e giuridicamente più fattibile e che potrebbe essere costruito su base elettiva con la facoltà di rapportarsi anche con gli uffici statali, affrontando così questioni non di competenza degli enti locali.

 

Il Prof. Galli ricorda che le elezioni non servono a veicolare interessi particolari, ma a veicolare l’idea che siamo tutti uguali ad autogovernarci ed a formulare le politiche. Questo percorso tenta di superare la diversità di diritti politici che caratterizza la condizione dei cittadini stranieri nel nostro paese, per cui provocatoriamente ipotizza un organismo che debba esprimere parere obbligatorio (seppur non vincolante perché la legge non lo consente) su tutte le materie trattate dal Consiglio provinciale: questo è il costo economico ed amministrativo di una simile operazione.

 

Il Prof. Scarselli propone un modello di consulta che ha un proprio rappresentante in consiglio, quale strumento che consente di attutire i costi amministrativi.

 

Soheila Hannaneh ricorda che gli immigrati hanno molti alti problemi oltre a quello della rappresentanza.

 

La Prof.ssa Lalli  evidenzia come ci troviamo di fronte ad un duplice scenario: da un lato la necessità di rappresentare gli interessi particolari e specifici dei cittadini stranieri, dall’altro quello di riconoscere loro un diritto di rappresentanza politici.

 

La Vicesindaco Scaramuzzino illustra l’attività del comune di Bologna e ribadisce l’importanza di dar loro la possibilità di partecipare pienamente alla vita del territorio. In tal senso è necessario pensare ad un organismo che si possa esprimere su tutte le decisioni istituzionali, ma occorre studiare le forme che rendono possibile tale livello di partecipazione; per questo e per sostenere e sollecitare i comuni in tale direzione, ritiene sia utile il percorso attivato dalla Provincia.

 

In conclusione l’Assessore Barigazzi evidenzia la complessità del percorso che è stato attivato,  complessità che sono anche di natura comunicativa. La finalità principale è quella di riconoscere maggiori diritti ai cittadini stranieri, ma occorre essere coerenti con il contesto legislativo ed i suoi limiti attuali. Per questo la consulta non deve essere considerata come l’organismo che può affrontare e risolvere tutti i problemi dei cittadini stranieri: ci sono altri livelli di intervento su cui gli enti locali possono attivarsi e ricorda in proposito l’azione promossa con l’ANCI sulla concessione dei permessi di soggiorno.

Precisa il mandato al Tavolo Tecnico che, tenendo conto delle sollecitazioni emerse dall’incontro odierno, è assai ampio e finalizzato all’elaborazione di proposte diversificate ed articolate secondo i diversi livelli territoriali, con attenzione al tema delle funzioni da attribuire all’organismo che si pensa di istituire.

Prevede che si possa riconvocare il tavolo politico entro l’anno per una prima verifica delle diverse ipotesi, ma invita i presenti a considerare la necessità che questi tempi possano allungarsi.

 

Bologna, 12 ottobre 2005                                                                             Rita paradisi