Durante
i nostri giri di perlustrazione dellĠisola incontriamo un ragazzo somalo, S. di
22 anni. Adesso lavora al campo di detenzione. Nel suo viaggio fortunoso verso
Lampedusa ha visto con gli occhi la morte, arrivato vivo sullĠisola, grazie
ai cadaveri dei suoi compagni che lo hanno in qualche modo protetto dal freddo.
Portato in ospedale a Palermo, stato accolto dalla Chiesa Valdese ed infine
ha ottenuto lo status di rifugiato. Nel pomeriggio abbiamo filmato
unĠintervista resa dal comandante del motopeschereccio ÒClorindaÓ di Mazara del
Vallo sul salvataggio in mare. NellĠintervista emersa lĠumanit di questi
uomini del mare contrapposta alla rigidit delle leggi italiane. I vincoli
imposti dal contrasto
allĠimmigrazione clandestina tendono nei fatti ad impedire ai pescatori ogni
attivit di salvataggio, pena il sequestro del natante, ripercussioni legali e
danni enormi allĠeconomia del settore ittico. Incuranti degli ostacoli
legislativi questi uomini soccorrono comunque le imbarcazioni dei migranti,
dimostrando come la solidariet tra gli esseri umani sia dura a scalfire.
Questa
mattina alle 9:30 incontro con Diana Ferrero che con una sua collega americana
sta realizzando un film documentario su Lampedusa e lĠimmigrazione. Entrambe
sono dellĠuniversit californiana di Berkeley e il loro video sar trasmesso da
unĠimportante rete televisiva statunitense.
Il nostro lavoro di controinformazione importantissimo nel fornire letture diverse della complessit di questo non-luogo.
Contemporaneamente sullĠisola sono presenti tre troupe televisive, che a vario titolo vogliono raccontare storie, migrazioni, salvataggi, conflitti, discriminazione e speranze.
Il presidio fornisce un contributo logistico e mette in contatto i giornalisti con la societ civile lampedusana, svelandone le non marginali componenti antirazziste.
Segnalazione pomeridiana di avvistamento in mare di un barcone con centinaia di migranti, giungono voci anche di un probabile naufragio che avrebbe provocato delle vittime. Sei ore trascorrono tra un susseguirsi di telefonate e controlli al molo militare dove attraccheranno le motovedette uscite in mare aperto per il salvataggio. Le operazioni hanno coinvolto anche un elicottero della Guardia di Finanza che ha avvistato la grossa imbarcazione a 60 miglia e poi ha continuato a perlustrare il Canale di Sicilia sino a 85 miglia. Le condizioni del mare sono proibitive, forza 4, le immagini, prese da un telecineoperatore che stava sullĠelicottero, mostrano un barcone in legno, strapieno di persone sino allĠinverosimile in balia delle onde. Attorno alle 18:00 lo scafo viene messo a traino da una motovedetta, poi per evitare un probabile ribaltamento, si procede al trasbordo delle duecentocinquanta persone sulle due motovedette della Guardia Costiera e della Finanza. Questo rende pi veloce il trasferimento sullĠisola ed attorno alle 23:00 giunge sul molo del Porto Nuovo la motovedetta della Guardia Costiera ÒCP288Ó, con oltre cento persone a bordo. Scendono dalla scaletta della nave, 40 donne, tra cui 5 o 6 bambine. I marinai della nave portano in braccio anche dei neonati, che vengono immediatamente riconsegnati alle madri, ne contiamo 5. Le donne vengono fatte salire sui pulmini per essere trasferite immediatamente al campo. Apprendiamo che 3 di loro sono in stato interessante. Parlando con loro, scopriamo che sono eritree e che giungono dalla Libia. Gli uomini vengono fatti sedere nel lato sinistro sulla banchina, tra di loro qualcuno sta male, chiede assistenza medica. Vengono distribuite delle coperte termiche. Dopo meno di unĠora ormeggia in porto lĠaltra motovedetta ÒPuleoÓ della Guardia di Finanza. Arrivano cos sul mare i restanti uomini, in tutto i migranti sono 254. Altre persone stanno male, vengono applicate delle flebo, molti ragazzi tremano e vomitano. Sembrano provenire dal Corno dĠAfrica e qualche gruppetto anche dal Centro Africa, ci sembra di capire che ci siano anche degli etiopi. Abbiamo visto anche dei ragazzini, tra gli uomini adulti. Non si proceduto ad identificare e separare i nuclei familiari.
Tra le forze dellĠordine anche dei poliziotti in borghese che stanno conducendo delle indagini investigative. Assiste alle operazioni Laura Boldrini portavoce in Italia del UNHCR, lĠAlto Commissariato Onu per i rifugiati. Alle ore 01:15 lĠultimo pulmino va via pieno di migranti verso il campo di detenzione.
Aspettiamo di conoscere i tempi di trasferimento, che speriamo siano celeri per le donne, i neonati, i minori. Ancora nessuna notizia dellĠimbarcazione lasciata in mare.