Oggi abbiamo fatto una ricognizione alla discarica predisposta per
contenere e distruggere le imbarcazioni usate per il traffico dei migranti.
Gli
scafi libici si differenziano da quelli tunisini, per pregevolezza del legname
usato e per robustezza dei natanti. Un vero peccato distruggerli.
In serata,abbiamo
incontrato alcuni cittadini lampedusani non perfettamente allineati allĠassioma
immigrati=clandestini=criminali=da espatriare in fretta, esiste quindi
sullĠisola un pensiero altro, dove lĠidea di accoglienza incontra la solidariet e non la
detenzione/segregazione. Le cartoline spedite dallĠisola talvolta hanno i volti
umani di pescatori sensibili e di dispiaciuti giovani isolani; cos accade che
le loro parole e i loro racconti riescano a mitigare gli effetti della
rappresentazione mediatica delle
invasioni dei ÒclandestiniÓ.
Confermato lĠarrivo dellĠ
MD 82, lĠaereo partito da Lampedusa, il 31 agosto con 100 migranti a bordo, a
Bari. I migranti, sono attualmente, detenuti/trattenuti al campo di Bari
Palese, cos come verificato da una compagna dellĠArci Puglia.
Registriamo oggi, un nuovo
trasferimento di migranti con la linea marittima della Siremar delle 10:30.
Questa volta i migranti sono stati trasportati sino al molo, con due pulmini
della Misericordia, sono 24 o 25 persone, forse dellĠarea del Maghreb.
Sembrano tutti minori. I
tempi di trasferimento dei minorenni sono notevolmente diminuiti in questi
giorni.
Da
diversi giorni non si segnalano sbarchi di migranti sullĠisola, nonostante
continuino ad arrivare sulle altre coste siciliane. Dalla Libia, in queste
ultime ore, giungono notizie di fermo per mare forza 5, gli scafi libici
rimangono ancorati in attesa di migliori condizioni meteorologiche.
Mentre
abitanti e turisti sembrano impegnati nei festeggiamenti della Madonna di Porto
Salvo, un gommone con 10 tunisini a bordo approdato alle 18:30 su una delle
spiagge dellĠisola. I migranti sono stati subito trasportati al cpt.
Domani visita ispettiva al cpt della deputata Elettra Deiana,
supportata dal presidio dellĠArci.
Attualmente dovrebbero esserci allĠinterno del centro di permanenza
temporanea 223 persone, tra cui alcuni minori. La maggioranza proviene
dallĠarea del Maghreb.
Nel report di domani gli esiti dellĠingresso al cpt.
Lampedusa, 5 settembre 2005
Lampedusa conferma la sua vocazione di zona franca, dove i diritti, la legalit, il rispetto delle istituzioni democratiche di questo paese, sono soltanto degli echi che non riescono ad arrivare qui, ultima provincia dellĠimpero.Alla deputata Elettra Deiana stato inizialmente negato lĠingresso al cpt, da un vice questore, che asseriva la necessit di una autorizzazione da parte del prefetto di Agrigento. Alla richiesta della deputata, di poter avere accesso agli uffici per mettersi in contatto con il prefetto, il funzionario ha risposto di non conoscere il numero di telefono e di non potere di certo farle usare il suo telefonino, chiudendole il cancello in faccia. Il funzionario non riconoscendo il ruolo ispettivo dei parlamentari, ha anche chiesto alla deputata il partito di appartenenza. Abbiamo allora, rintracciato il numero della segreteria del prefetto, e dopo unĠora e mezza di tira e molla, i cancelli si sono aperti permettendo lĠaccesso alla deputata ed ad Hassan Maamri del presidio dellĠArci. La Deiana ha dichiarato che le condizioni gi gravi, riscontrate un anno fa, hanno subito un ulteriore peggioramento rendendo questo luogo sempre pi simile ad uno zoo, con gli uomini in gabbia, controllati da un numero sempre maggiore di poliziotti. Oltre 40 poliziotti sono da poco arrivati da Palermo dimostrando lĠulteriore militarizzazione del campo. Non erano presenti allĠinterno del centro i rappresentanti dellĠente gestore, la Misericordia. La sporcizia regna sovrana, rimane tutto o quasi immutato, se non peggiorato dalle ultime ispezioni, come le docce senza porte che continuano ad erogano acqua salata ed i servizi igienici inutilizzabili. Tra le circa duecento persone recluse, sono stati visti 8 minori, tra di loro anche dei quattordicenni. Si fatta unĠassemblea con i migranti ed emersa anche la costante pressione della polizia, impedendo cos di fatto di poter fare esprimere liberamente i ÒdetenutiÓ. Alcuni di loro sono richiusi da 45 giorni, altri anche da 20 o 30 giorni. Vistosamente in contrasto con i fogli informativi affissi nei muri del campo, che descrivono questo luogo, come centro di accoglienza. Sulla denominazione corretta scaturita la solita confusione dei funzionari, tra centro di prima assistenza e soccorso e centro di permanenza temporanea. Questa confusione tende a rendere possibile lĠazzardo giuridico, alla roulette affidato cos il compito di notificare degli atti alle persone trattenute, come i decreti di respingimento alla frontiera seguiti da quelli di trattenimento. Ovviamente nessuna documentazione stata fornita su questo. 3 sudanesi ed 1 palestinese, hanno espresso la volont di accedere allo status di rifugiato, il gruppo dei palestinesi ha chiesto informazioni sulla protezione umanitaria. Erano presenti anche egiziani, tunisini, siriani. Appena conclusa lĠispezione alle 16:40 arrivata al porto nuovo una motovedetta della Guardia Costiera, con 10 maghrebini a bordo.
Lampedusa, 6 settembre 2005
A 40 miglia da Linosa stata avvistata unĠimbarcazione. Trasbordati i migranti su una motovedetta,
attorno alle 14:00, sono scesi in 21 al molo del porto nuovo. Del gruppetto fanno parte sette donne ed anche un bambino di due anni, che dopo la traversata del Mediterraneo, avr sicuramente bisogno di assistenza specifica. Il gruppo composta da sudanesi, somali,nigeriani.
Domani lĠingresso al cpt del senatore Gianfranco Pagliaruolo permetter di conoscere le procedure messe in atto per tutelare gli interessi minore e provvedere nel caso sia accompagnato, al mantenimento dellĠunit familiare.
Lampedusa, 7 settembre 2005
Ulteriori notizie sugli avvenimenti di ieri: il minore giunto sullĠisola nel primo pomeriggio, Ġ una bambina di 18 mesi accompagnata dai genitori, il gommone con cui viaggiava insieme alle altre 21 persone affondato durante le operazioni di soccorso, al largo di Linosa.
In serata alle 20 nuovo arrivo spontaneo sullĠisola, 14 uomini maghrebini, hanno ormeggiato a Cala Pisana con una piccola imbarcazione a vela.
Oggi alle 10:45, 147 migranti e non 170 come diffuso dallĠAnsa, sono stati portati sullĠisola da una motovedetta della Guardia di Finanza, che portava a traino lo scafo di circa 12 metri. Sul barcone che ancora ancorata al Porto Nuovo, era stato eretto un tetto di canne nel tentativo di proteggersi dagli effetti del sole, durante la traversata. Non servito a molto, tre di loro stavano malissimo e non si reggevano in piedi, sorretti dai finanzieri hanno attraversato la passerella della motovedetta per poi vomitare. Ad una decina visibilmente provati dal lungo viaggio in mare sono state somministrate delle flebo dalla dottoressa di MSF. Tutti erano infreddoliti e alcuni portavano addosso giacconi invernali. Tra di loro altri minori, certamente uno che stato fotografato. La maggioranza di loro di provenienza nordafricana.
Alle 16:15 al cpt entrato il senatore Gianfranco Pagliaruolo insieme al mediatore di lingua araba dellĠ Arci. EĠ ancora in corso lĠispezione.
Ispezione centro di permanenza temporanea
Lampedusa, 7 settembre 2005
415
persone sono trattenute al cpt secondo le osservazioni degli arrivi e dei
trasferimenti effettuati a Lampedusa dal presidio democratico dellĠArci. Tutti
in tuta ginnica con t-shirt bianche stranamente pulite, i migranti trattenuti
al cpt lampedusano, cos gli ha incontrati il senatore Gianfranco Pagliarulo
accompagnato dal mediatore
dellĠArci, quando ha avuto accesso allĠarea detentiva del campo. La
comunicazione del senatore al prefetto,
ha forse motivato una sommaria operazione di ripulitura e restyling del
campo, operazione ovviamente del tutto insufficiente.
EĠ
stato possibile parlare con il gruppo dei 21 migranti sbarcati il giorno prima,
sudanesi, somali, nigeriani, e con un nucleo familiare ghanese, comprendente
una bambina di 18 mesi. A nessuno di loro era stato fornita alcuna informazione
sulla loro posizione giuridica, n tanto meno sulla possibilit di avvalersi
del diritto di asilo. La mediatrice culturale arabo-francofona della prefettura
di Agrigento ha dichiarato che tale carenza informativa da imputarsi alla
momentanea assenza dellĠinterprete dĠinglese, inviato dal Ministero
dellĠInterno. Non era presente allĠinterno della struttura il dirigente della
questura di Agrigento, ma soltanto un ispettore. Dal colloquio con lĠispettore
e il responsabile dellĠente gestore, la Misericordia, Claudio Scalia emerso
quanto segue:
-
Il
diritto alla salute continua a non venire garantito sullĠisola, ovvero migranti
in condizioni di salute tali da richiedere prestazioni sanitarie esterne
allĠambulatorio del campo, non vengono accompagnati al Poliambulatorio
pubblico, per un veto posto dal dirigente sanitario, come gi del resto
denunciato dal presidio democratico dellĠArci;
-
Continua
lĠinsabbiamento delle modalit detentive e di trattenimento nel campo,
addirittura si omette di far riferimento alla presenza del giudice di pace e di
un avvocato almeno dĠufficio, nella convalida dei decreti di respingimento e
trattenimento, asserendo che di tutto lĠiter se ne occupa genericamente Òla
magistraturaÓ;
-
Non
possibile conoscere la motivazione della detenzione n comprendere la
tipologia del trattenimento, e questa sappiamo che prassi usuale;
-
Continuano
ad essere detenuti indiscriminatamente dei minori, senza procedere ad una
effettiva identificazione ed alla relativa attivazione delle forme di tutela
previste per legge, attualmente i
minori dovrebbero essere 5 o 6.
LĠispettore
ha inoltre dichiarato che non stato possibile procedere con la richiesta delle generalit e la relativa
ÒschedaturaÓ dei 147 migranti, arrivati stamattina, perch ancora stremati dal
viaggio.
EĠ
stato impossibile, procedere ad informali sui loro diritti e sulla possibilit
dellĠasilo, lĠispettore si impegnato a fornire lui stesso informazioni
dettagliate. Si anche impegnato a trasferire dĠurgenza la famiglia ghanese e
a mettere in atto tutte le procedure possibili per permettere la loro
permanenza in Italia. Prendiamo per vera le sue dichiarazioni di volontÉ..
Apprendiamo
verbalmente che un richiedente asilo palestinese, ha ritirato la richiesta,
forse per paura o per pressioni psicologiche. Attendiamo la conferma ufficiale.
Contestualmente
al colloquio, per avviene qualcosa dĠimprevisto. Uno ad uno arrivano dei
minori, che chiamandosi lĠun lĠaltro, raggiungono il numero di 15,
contraddicendo quanto appena dichiarato dai responsabili del campo. Si procede
a fare una lista nominativa e si richiede di verificare al computer la loro
identificazione. Questa richiesta viene rifiutata ed addirittura i funzionari
di pubblica sicurezza tentano di riprendersi la lista, motivando il loro comportamento
con il diritto alla privacy. Infine, lĠintervento del senatore fa in modo di
poter depositare la lista dietro richiesta di accertamento della maggiore et e
di consegnare allĠArci una copia della lista.
Verifichiamo
cos che tutte le persone trattenute ricevono al momento della ÒschedaturaÓ
soltanto un numero, che li accompagna per tutto il periodo di detenzione al
campo.
La
visita ispettiva terminata alla 19:40. Il senatore ha espresso lĠintenzione
di promuovere una interrogazione parlamentare sugli abusi e le inadempienze
verificate allĠinterno del campo, lĠArci proceder inoltre, a segnalare la
presenza dei minori al Tribunale dei minorenni di Palermo.
Lampedusa, 8 settembre 2005
Ponte aereo con Air Adriatic
Ore 10:10 trasferimento di 100 persone, comprese 7 donne, e il nucleo familiare ghanese
Ore 17:05 ennesimo decollo di aereo ÒAir AdriaticÓ con altri 100 migranti
Destinazione Crotone
Lampedusa 9
Nulla da rilevare
Lampedusa,
10.09.2005
Dopo un giorno di calma
piatta oggi registriamo due avvenimenti contemporanei. La mattina, verso le
10.00 notiamo dalla nostra postazione un
gruppo di stranieri che esce dal CPT e che viene scortato, a piedi,
verso il Porto.Filmiamo la scena, attenti a non farci notare, li contiamo: sono
34 quasi tutti di colore.
Tra loro riconosciamo due donne che si erano dichiarate minorenni ed altri
ragazzi minori anch'essi. Parte di loro appartengono al gruppo dei 21 sbarcati
sull'isola il 6 settembre: tutti sub-sahariani.
Da lontano sembra quasi una scolaresca: in fila per tre, tutti con la maglietta
bianca e la tuta blu, non fosse per la presenza sinistra dei militari che ci
riporta subito alla realt. Vengono condotti al molo e , quindi, imbarcati sul
traghetto Siremar diretto a Porto Empedocle.
Mentre ancora assistiamo impotenti a questa scena, alle 10.30, veniamo allertati: all'aeroporto, ci dicono,
sta succedendo qualcosa. Dal molo ci portiamo davanti al CPT, notiamo subito
movimenti nervosi, ci portiamo davanti l'aeroporto. C' un grande movimento di
uomini, Carabinieri,
Polizia, Guardia di Finanza: tutti sono agitati. Cerchiamo di capire,
attendiamo. Un grosso aereo Alitalia (IB XL) atterra in aeroporto: da esso
scendono pi di venti poliziotti, molte donne. Sono palestrati, arroganti,
indossano quasi tutti guanti di cellophane bianchi o guanti di colore nero: non
riusciamo a comprendere il perch dal momento che non si tratta neanche di uno
sbarco.
Prendono il caff, molti hanno un accento romano, mentre sull'aereo vengono
caricate grosse provviste di generi alimentari, come se si apprestassero a fare
un lungo viaggio. Ci chiediamo quale possa essere la destinazione. Si dirigono
verso il CPT, l'aereo fermo proprio a ridosso dell'uscita : ci appostiamo
vicino, fin dove possibile andare, oltre non ci consentono ma vediamo bene lo
stesso. Esce un primo gruppo di detenuti: sono 5. I poliziotti che li
accompagnano hanno in mano dei fogli: sono 5 anche loro, li conducono
all'interno dell'aereo.
Sulla scaletta qualcuno di loro salutano i compagni rimasti al CPT, prima di
entrare in aereo.
Entrati, avviene qualcosa di strano, inconsueto: i poliziotti perdono molto
tempo, troppo tempo. Finalmente escono di nuovo e successivamente 5 loro
colleghi imbarcano altri 5 migranti.
La procedura insolita perch troppo lenta: arrivano a gruppi di 5, poi di 4,
poi di 6, passano delle ore, interminabili. Pare che ci sia tensione fuori e
dentro il CPT: molti migranti provano
a resistere, non vogliono imbarcarsi.Cerchiamo di capire chi sono e quale la
loro destinazione: Allertiamo i compagni di Crotone, possibile sede del
trasferimento.Finalmente si concludono le operazioni di imbarco (due ore e
mezza!): li contiamo, sono 79, tutti di nazionalit egiziana.Il cielo si fa
cupo su Lampedusa: temiamo che non si tratti di un trasferimento ma di una,
ennesima, deportazione verso la Libia. L'aereo decolla e noi torniamo a casa,
impotenti: non sappiamo se disgustati o tristi.Il Cpt, adesso, secondo i nostri
calcoli, quasi svuotato.
Lampedusa 11
settembre 2005
Oggi viene avvistata, 60 miglia a Sud-Est da Lampedusa, una barca con molte persone a bordo. Viene scortata al porto dalla motovedetta della Guardia Costiera dove giunge ale ore 16.00. Noi ci portiamo sul molo e l arriva anche MSF ed alcuni giornalisti: presente anche la Guardia di Finanza.
Dalla barca scendono ben 29 persone: sono del Corno d'Africa, tra di loro 4 bambini, uno ha meno di un anno e sta in braccio alla mamma.
Cinque sono le donne, una di loro ha quattordici anni.
Tutti stanno relativamente bene e appaiono tranquilli anche se molto stanchi e provati dal viaggio.
Arriva il pulmino della Misericordia, l'autista porta i guanti di cellophane anche se lui tocca solo lo sterzo del mezzo che guida. Vengono caricati 10 per volta, prima le donne ed i bambini e vengono tutti condotti al CPT
La barca, vuota, rimane al molo. E' uno scafo di circa sei metri, sembra incredibile come potesse contenere cos tanta gente!
E' blu, in vetroresina, di fabbricazione libica ci dicono. Il motore, un 40 cavalli, invece di origine maltese.
E' la seconda volta che arriva a Lampedusa un'imbarcazione di questo genere: infatti identica ad un'altra gi sbarcata poco tempo fa. La barca sembra nuova, pare siano fabbricate in serie giusto per i trafficanti di esseri umani.
Fra i migranti africani appena sbarcati ci sono diversi nuclei familiari e stiamo cercando di comprendere se tra loro ci sia anche la madre di tre minori non accompagnati arrivati qui ad Agosto e gi trasferiti in Sicilia.