UFFICIO STAMPA

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Andreina Albano

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COMUNICATO STAMPA

 

 

Altri sbarchi a Lampedusa

Si conceda ai migranti di accedere alle procedure per il diritto di asilo

 

Dichiarazione di Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci

 

Continuano gli sbarchi di migranti sulle coste siciliane e le detenzioni illegittime disposte dal governo. Ieri un altro barcone con 256 profughi a bordo stato intercettato al largo di Lampedusa dalle motovedette della guardia costiera. Il gruppo di provenienza prevalentemente eritrea, somala ed etiope - stato immediatamente trasferito nel centro di detenzione dellisola. Fra di loro stata segnalata dagli operatori dellArci - in presidio sullisola da due mesi - la presenza di 34 donne, di cui 3 in stato interessante, 15 minori e 5 neonati. Preoccupazione destano inoltre le condizioni di salute di molti dei migranti sbarcati, visibilmente provati dalla disidratazione e dalle drammatiche condizioni di viaggio.

 

Lintero gruppo rischia lespulsione nonostante si tratti di persone che provengono da aree in cui sono in corso dei conflitti e abbiano accesso di diritto, secondo le convenzioni internazionali, allaccoglienza per motivi umanitari.

 

Come Arci abbiamo chiesto invano nelle scorse ore di poter accedere al centro per verificare le condizioni di salute dei migranti e per fornire, tramite gli avvocati del presidio, tutte le informazioni per laccesso allasilo politico e la protezione cui hanno diritto. Una richiesta diventata nelle ultime ore ancora pi urgente, come si evince dalle dichiarazioni raccolte da Laura Boldrini, portavoce italiana dellAlto Commissariato Onu per i rifugiati, secondo la quale molti migranti rinchiusi nel centro avrebbero espresso la volont di chiedere asilo nel nostro paese.

 

Ribadiamo quindi la richiesta di consentire laccesso al centro di detenzione alle organizzazioni umanitarie e agli enti di tutela affinch, come prevede la stessa Bossi-Fini, i migranti che vogliono fare richiesta dasilo abbiano assistenza e sostegno legale. Ci auguriamo che il governo, almeno in questa occasione, non assuma un atteggiamento che confligga con le convenzioni internazionali e con le stesse leggi che ha promulgato nel corso del suo mandato.

 

 

Roma, 20 settembre 2005