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Lunedì 11 Dicembre 2006 Chiudi chiudi finestra
ROMA - Dopo un paio di partenze false, la rivoluzione dei permessi di soggiorno prende ufficialmente il via oggi, in 5 mila 332 uffici postali di tutt’Italia. Alcuni aspetti sono chiari, altri molto meno. Non dovranno più andare in Questura tutti quegli immigrati regolari che debbono rinnovare il loro permesso di soggiorno. La stima è che ogni anno ne scadano ben 1 milione: colpa del fatto che in Italia il permesso di soggiorno più lungo, quello per lavoratore a tempo indeterminato, dura appena due anni. Naturalmente i documenti non scadono tutti lo stesso giorno. Fino al 4 dicembre, la domanda si poteva presentare in Questura. Il ritardo è solo di una settimana e quindi non c’è ragione che si determini un assalto agli uffici postali. I quali, assicura Poste italiane, saranno oggi provvisti di tutti i moduli occorrenti. In ogni caso il governo l’estate scorsa ha prolungato la validità del permesso scaduto fino a quando non sarà pronto il nuovo.
Altro fatto assodato è che la nuova tesserina sarà elettronica e quindi non si logorerà come l’attuale documento cartaceo, e consentirà controlli più tempestivi ed efficaci. Terza certezza, la più amara per i lavoratori stranieri, è che il costo di tutta l’operazione graverà sulle loro spalle. Dovranno pagare infatti, per ottenere il rinnovo, ben 71 euro e 12 centesimi. Così ripartiti: 27,50 euro come corrispettivo per la tesserina, 14,62 euro per la marca da bollo e 30 come costo del servizio postale. Solo per la parte rinnovo permessi di soggiorno, Poste italiane dovrebbe assicurarsi ogni anno 30 milioni di euro. In un futuro più o meno lontano, però, quest’operazione dovrebbe passare ai comuni. Ad Ancona, Brindisi, Frosinone, Prato, Verbano-Cusio-Ossola, è stata condotta una fase pilota, in sinregia fra sportelli postali, comuni e patronati.
Certo pare anche il rilascio-rinnovo attraverso le Poste delle carte di soggiorno, i permessi permanenti concessi a immigrati con almeno cinque anni di residenza regolare: in tutta Italia sono 496 mila. Poi vengono i dubbi: per il primo rilascio del permesso di soggiorno bisognerà passare dalle Poste oppure no? A trarre in inganno è uno scarno comunicato emesso dal ministero dell’Interno alcuni giorni fa che così iniziava, annunciando la data di lunedì 11 dicembre: ”Al via la nuova procedura per il rilascio e il rinnovo del permesso e della carta di soggiorno ai cittadini stranieri”. Secondo ambienti di Poste Italiane, la cosa interesserebbe anche i 170 mila del primo decreto flussi dell’anno, che il 14 marzo scorso hanno presentato domanda alle poste e i 320 mila del decreto dell’attuale governo, che ha ammesso le domande fino al 21 luglio 2006.
E quando, questi 520 mila dovrebbero recarsi agli sportelli? Una volta ricevuto il nullaosta e il visto di ingresso a entrare in Italia (in realtà sono già quasi tutti qui) andranno allo Sportello unico a firmare il contratto di soggiorno con il datore di lavoro, poi otterranno l’appuntamento per le impronte digitali in Questura e quindi andranno alle Poste con tutti i documenti che hanno raccolto fino a quel momento. I dirigenti di alcuni fra i più importanti Sportelli unici cadono dalle nuvole: per loro la procedura si fermerà fra Sportello e Questura. Sarebbe il caso che il ministero desse spiegazioni. C’è una sola fortuna: che il momento fatidico avverà per quasi tutti nel 2007, visti i gravi ritardi dell’operazione decreto flussi.
C.G.