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Diritto d'asilo: il decreto ministeriale sulla capacità ricettiva massima

Presentazione

Il  25 maggio 2006 il Decreto del Capo del Dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione del Ministero dell'Interno fissa la capacità ricettiva massima del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati per l´anno 2007, nella misura di posti n. 2.350 di cui n. 350 per le categorie più vulnerabili, di cui all'articolo 6, comma 1 del decreto del Ministero dell'Interno del 28 novembre 2005.

In presenza di risorse disponibili sul Fondo - e rispettato, nella ripartizione, il limite massimo dell’ ottanta per cento di contributo del costo complessivo dei servizi di cui all´articolo 1 sexies, comma 2, del decreto legge 416 del 1989 convertito con modificazioni nella legge 39 del 1990 - la capacità ricettiva massima fissata può essere superata fino ad esaurimento delle risorse medesime.

A decorrere dal 1 luglio 2006 e non oltre il 31  luglio 2006 gli Enti locali possono presentare domanda di accesso alla ripartizione delle risorse  del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo per l'anno 2007.

Le domande degli Enti locali, (allegato A) presentate utilizzando il modello di domanda (allegato B) sono consegnate a mano o inviate, tramite raccomandata con avviso di ricevimento, al Ministero dell´Interno, Dipartimento per le Libertà Civili e l´Immigrazione, Direzione Centrale dei Servizi Civili per l´Immigrazione e l´Asilo.
Le domande spedite dopo la decorrenza del termine sono inammissibili.

Sistema di protezione
Il Sistema di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati è istituito dalla Legge 189/2002 di modifica alla normativa in materia di immigrazione e asilo. In particolare, attraverso il dettato dell’art. 32, 1-sexies, della suddetta Legge, viene istituito il Fondo Nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo, al quale possono accedere, nei limiti delle risorse disponibili, gli Enti locali che prestano servizi finalizzati all’accoglienza dei richiedenti asilo e alla tutela dei rifugiati e degli stranieri destinatari di altre forme di protezione umanitaria.

Al fine di razionalizzare e ottimizzare il sistema di protezione dei richiedenti asilo, dei rifugiati e degli stranieri con permesso umanitario e di facilitare il coordinamento, a livello nazionale, dei servizi di accoglienza territoriali, è stato attivato il Servizio Centrale di informazione, promozione, consulenza, monitoraggio e supporto tecnico agli enti locali che prestano servizi d’accoglienza.
Il Servizio, attivato dal Ministero dell’Interno, è affidato all’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI).

Servizio Centrale
Il Servizio Centrale svolge un ruolo di coordinamento sul funzionamento complessivo del sistema nazionale, cui assicura il necessario supporto tecnico, e sull'andamento dei singoli progetti, curandone anche la messa in rete. Gestisce la Banca Dati degli interventi realizzati a livello locale e provvede alla formazione e all’aggiornamento degli operatori dei progetti attraverso convenzioni con organismi nazionali ed internazionali che operano nel settore dell’asilo. In una logica di relazione continua fra il centro e la periferia il Servizio Centrale opera affinché le pratiche migliori realizzate localmente diventino patrimonio comune e i servizi offerti garantiscano standard di qualità.

Al Servizio Centrale spettano i compiti di:
monitorare la presenza sul territorio dei richiedenti asilo, dei rifugiati e degli stranieri con permesso umanitario;
creare e mantenere in costante aggiornamento una banca dati degli interventi realizzati a livello locale in favore dei richiedenti asilo e dei rifugiati;
favorire la diffusione delle informazioni sugli interventi realizzati;
fornire assistenza tecnica agli Enti locali, anche nella predisposizione dei servizi di accoglienza;
promuovere e attuare, d’intesa con il Ministero degli Affari Esteri, programmi di rimpatrio attraverso l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni o altri organismi, nazionali o internazionali, a carattere umanitario.

Il Servizio Centrale sostiene e coordina altresì le attività di quei Comuni che, per la realizzazione di progetti di accoglienza e integrazione per richiedenti asilo e rifugiati, abbiano ricevuto un finanziamento da parte dell’ANCI, grazie ai fondi straordinari dell’otto per mille Irpef, a diretta gestione statale).

 

Fonte: Ministero dell’ Interno