IMMIGRAZIONE17.28 12/06/2006
Cosa fare con la legge che c': le proposte di Sergio Briguglio
al sottosegretario all'Interno Lucidi
Basterebbe
una circolare per evitare agli immigrati code alle poste. In attesa di una
riforma, si pu intervenire sulla Bossi-Fini per rendere pi facile la vita
degli stranieri in Italia e rispettare il lavoro delle istituzioni
ROMA - Basterebbe una circolare per evitare agli immigrati il
problema delle lunghe code alle poste. E non questo l'unico ambito, in
materia d"immigrazione, che si potrebbe affrontate in via amministrativa -
in attesa di un intervento di riforma legislativa - per rendere pi facile la
vita degli immigrati in Italia e, al tempo stesso, rispettare il lavoro delle
istituzioni. Ne convinto Sergio Briguglio, esperto di politiche
dellimmigrazione, che ha stilato e consegnato al Sottosegretario all'interno,
Marcella Lucidi, una nota dettagliata di interventi realizzabili, senza
troppe difficolt e stando dentro la legge attuale. Una tra tutti e di particolare
rilievo , appunto, la possibilit di presentare domande di autorizzazione al
lavoro per lavoratori "residenti all'estero in qualunque momento
dell'anno, una possibilit gi prevista dalla Bossi-Fini, ma che nessuno sembra
conoscere. "La cosa perfettamente conforme alla legge, e
consentirebbe di emanare il decreto flussi tenendo conto delle domande
giacenti. - scrive Briguglio - Questo non risolverebbe il problema
dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro sul posto e lascerebbe immutato
il fatto che le domande di ingresso vengano presentate per stranieri gi
presenti in Italia. Tuttavia, si eviterebbe il problema delle code alle poste e
della corrispondente esclusione di chi non arriva in tempo.
In sostanza, in qualsiasi momento dellanno, un datore di
lavoro che desidera far entrare nel Paese un lavoratore straniero pu recarsi
alle Poste, esigere i moduli necessari e spedire la richiesta. In questo
modo, spiega Briguglio, si creerebbe un flusso continuo di domande che
consentirebbe al Governo, con una semplice verifica delle domande pervenute, di
fare una stima coerente al momento di emanare il decreto flussi.
Si tratterebbe poi di dare la precedenza, nell'assegnazione
dei posti in quota a tali domande, lasciando quelle pervenute successivamente
ad un successivo decreto". Adottando questa strada inoltre secondo
Briguglio si limiterebbe ad un anno, o poco pi, la durata del
periodo di irregolarit forzatai, visto che i lavoratori per cui i datori
di lavoro fanno richiesta sono gi presenti in Italia in modo irregolare.
Altro aspetto su cui riflette il documento il rinnovo del
permesso di soggiorno, che passa attraverso le questure provinciali e dovrebbe
essere garantito entro 20 giorni. Il tempo di attesa minimo per gli immigrati
, per, di 7-8 mesi; d'altra parte non si pu pretendere che un ufficio,
a cui arrivano un milione di domande, sia in grado di verificarne
l'attendibilit in poche settimane. La proposta di Briguglio di rendere
automatico il rinnovo del permesso di soggiorno, trascorsi i 20 giorni,
con la richiesta di integrazione, in caso di mancanza di documenti o di
irregolarit sanabili della documentazione presentata, o revoca e
perfino eslulsione in caso di mancanza di requisiti o di atteggiamento doloso del
richiedente. "E' inportante - spiega - perch un immigrato che ha
fatto richiesta del rinnovo pu restare in Italiae non pu essere
espulso, ma non pu compiere una serie di attivit per cui
richiesto il permesso di soggiorno: ad esempio fare l'esame della patente, ma
anche scegliere il pediatra per i propri figli e rinnovare la tessera
sanitari". (cch)
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