Il Governo si è avvalso della possibilità prevista dalla legge sull´immigrazione, di riaprire le quote di flussi di ingresso per lavoratori extracomunitari
Un secondo decreto flussi per ulteriori 350.000 immigrati per l´anno 2006

Il Governo ha deciso di avvalersi della possibilità – prevista dal Testo unico in materia di immigrazione e previa acquisizione dei pareri della Conferenza Stato-Regioni e delle competenti Commissioni parlamentari - di riaprire le quote dei flussi d´ingresso per lavoratori extra-comunitari per l´anno 2006, allo scopo di soddisfare le domande presentate dai datori di lavoro per l´impiego di cittadini extra-comunitari. La quota precedente di 170.000 persone si è infatti rivelata insoddisfacente. Si apre quindi la possibilità di impiegare ulteriori 350.000 lavoratori extra-comunitari. Secondo quanto previsto dalla legge, nell´ambito di questo contingente verrà data una preferenza ai Paesi con i quali l´Italia ha concluso accordi in materia di immigrazione. Non saranno accettate domande successive alla data odierna.
"Il decreto-flussi - ha detto il Ministro dell'Interno Amato, nel corso della conferenza stampa - interviene in applicazione rigorosa dell´art. 3, comma 4, della legge Bossi-Fini, la quale prevede un iniziale decreto-flussi e l´adozione di ulteriori decreti qualora il Governo ne ravvisi l´opportunità.
In questo caso l´opportunità c´era tutta perché ci siamo trovati con circa 517mila domande presentate, potenzialmente tutte eguali, dalla prima all´ultima, e che riflettono tutte esigenze di lavoro manifestate da imprenditori o da famiglie italiane. Esse non manifestano esigenze di ingresso che provengono dalla Libia, ma contratti di soggiorno, indicazioni di alloggio e lavori in Italia; pertanto la circostanza di doversi  limitare alle prime 170mila domande, ignorando le successive, ha provocato reazioni. Mi ha particolarmente colpito quando a giugno enunciammo la nostra intenzione, la asincronia tra la reazione degli imprenditori del nord-est che dissero “finalmente” e i loro rappresentanti politici, ovvero alcuni di essi, che reagirono in modo singolarmente diverso.
Io continuo a ricevere lettere di imprese italiane che sollecitano l´adozione di  questo provvedimento.
Come ha detto Ferrero questo provvedimento avviene in puntuale applicazione della legge esistente, ma i problemi che sta suscitando dimostrano che la legge vigente va cambiata".

21/07/2006