IMMIGRAZIONE
La Regione
Lazio presenta una proposta di legge organica sull’immigrazione
Mandarelli:
“Vogliamo sia una legge più condivisa possibile”. Coinvolte associazioni degli
immigrati e istituzioni del territorio
ROMA - L’immigrato non è più solo l’immigrato lavoratore
residente temporaneamente nel Lazio, oggi lo straniero è per lo più residente
stabilmente nella regione ed ha quindi bisogno di politiche di sostegno e di
integrazione diverse da quelle che attualmente lo tutelano in primis a livello
lavorativo. Per venire incontro a questo sostanziale cambiamento di prospettiva
la Regione Lazio, tra le prime in Italia, ha elaborato una proposta di legge
organica sull’immigrazione capace di cogliere i cambiamenti sostanziali del
fenomeno immigratorio sul territorio regionale.
Superato il tavolo istituzionale della concertazione
che vede riunite 25 parti sociali, la proposta di legge regionale sull’immigrazione
sarà oggetto di un confronto con le istituzioni verticalmente sott’ordinate
e le associazioni interessate, presso la Regione Lazio lunedì 17 luglio. L’assessore
alle politiche sociali della Regione, Alessandra Mandarelli, presenterà la proposta
di legge dando la possibilità alle istituzioni territoriali e alle associazioni
di fornire il loro contributo e di manifestare le loro esigenze nel merito.
Il primo appuntamento è a Roma ma il dibattito, da cui
il testo uscirà rafforzato ed integrato prima di affrontare il normale iter
burocratico, proseguirà nelle cinque province. “Vogliamo sia una legge più condivisa
possibile, soprattutto con le associazioni degli immigrati residenti: una legge
sull’immigrazione non può infatti prescindere da un loro fattivo contributo.
Altrettanto fondamentale è – ha commentato l’assessore Mandarelli – avere un
confronto tra diversi livelli istituzionali del territorio. Per questo abbiamo
deciso, in un quadro di politica partecipata, di presentare il provvedimento
legislativo anche su tutto territorio regionale prima dell’iter burocratico
che porterà la legge in Giunta e in aula consiliare. In questo momento infatti
si possono apportare contributi importanti nella definizione della proposta
di legge. Continuiamo sulla strada della programmazione decentrata che intende
valorizzare il ruolo e le titolarità delle autonomie locali in un sistema integrato
di interventi e servizi, con l'obiettivo di realizzare un sistema di responsabilità
condivise tra soggetti istituzionali e soggetti sociali”.
La nuova proposta di legge contiene importanti elementi
di novità tra i quali: l’istituzione del Centro regionale contro la discriminazione
e il razzismo; la programmazione triennale per dare la possibilità di pianificare
strategicamente in materia, piani di integrazione scolastica con offerte interculturali.
“Il fenomeno immigratorio – ha spiegato l’assessore Mandarelli
– è cambiato rapidamente negli ultimi anni non solo quantitativamente ma anche,
e soprattutto, qualitativamente. Non abbiamo infatti più un'unica generazione
di riferimento, ma seconde e terze generazioni di immigrati in Italia, persone
che spesso hanno già ottenuto la cittadinanza ma che comunque stentano a integrarsi
nel tessuto sociale della nostra Regione. L’ultima legge regionale era datata
1990 e quindi – ha concluso – non più in grado di assorbire il cambiamento radicale
né le mutate esigenze”. (Inform)