Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 20 del 6/7/2006
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(Iniziative normative e misure operative in materia di immigrazione - n. 3-00092)

PRESIDENTE. Il deputato Boato ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00092 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 5), testé sottoscritta dai deputati Francescato e Poletti.

MARCO BOATO. Signor Presidente, signor ministro dell'interno, l'immigrazione è una questione drammatica e complessa, che va affrontata senza demagogia e populismo e sulla base di una autentica cultura di governo, con grande senso non solo di umanità, ma anche di responsabilità, e nella solidarietà e nella sicurezza.
Le nostre domande, signor ministro, riguardano la drammatica situazione dei centri di permanenza temporanea che, come lei ha affermato, non devono essere carceri e devono garantire condizioni di sicurezza e di vivibilità. Esse concernono, inoltre, l'esigenza di emanare un nuovo decreto flussi, concernente gli extracomunitari che hanno già presentato regolare domanda e le necessarie modifiche alla legislazione vigente, al fine di superare ingiustizie, incongruenze e vere e proprie ipocrisie istituzionali.
La nostra interrogazione, infine, riguarda anche l'urgentissima necessità di intervenire in materia di diritto di asilo: vorrei ricordare, infatti, che siamo scandalosamente indietro, in Europa, in materia di cittadinanza.

PRESIDENTE. Si avvii a concludere...

MARCO BOATO. In sintesi, signor ministro, riteniamo che bisogna governare le emergenze, ma anche affermare una diversa cultura di governo.

PRESIDENTE. Il ministro dell'interno, Giuliano Amato, ha facoltà di rispondere.

GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Signor Presidente, con i contenuti in parte tipici più di un'interpellanza che di una interrogazione, l'onorevole Boato mi chiede di rispondere in tre minuti ad un atto di sindacato ispettivo che mette in gioco gli indirizzi del Governo. Si tratta di linee che, come egli sa bene, sto già illustrando in sede di Commissione affari costituzionali, presso la quale è in corso una mia audizione. Lo faccio tuttavia volentieri, poiché i temi trattati sono comunque importanti.
Vi sono cambiamenti della cui necessità ho già parlato, per l'appunto, in sede di Commissione. Si tratta di aggiustamenti che riguardano piccole vessazioni cui sono sottoposti i cittadini non italiani, che troveremmo inammissibili per i nostri e che inammissibili sono per chiunque.
Ad avviso mio e del Governo, inoltre, sono necessari anche cambiamenti di impianto. Stiamo già provvedendo a predisporre, infatti, decreti legislativi di recepimento di direttive comunitarie che ci permettano di migliorare la situazione relativa ai ricongiungimenti familiari (in conformità, per l'appunto, a tali direttive), alla concessione della carta di soggiorno ed alla durata della medesima (che, in Europa, è pari a 5 e non a 6 anni).
Stiamo valutando, tra legge e regolamento, come consentire che il permesso di soggiorno abbia una validità che arrivi fino al rinnovo o al mancato rinnovo, per evitare che queste persone si trovino in una condizione di illegalità, mentre sono solo in attesa delle nostre lentezze burocratiche.
Ritengo necessario modificare il pilastro su cui la legge si regge, cioè quel contratto di soggiorno che si asserisce essere stipulato tra un imprenditore, un datore di lavoro italiano, ed un potenziale lavoratore, che si dovrebbe trovare nel paese di origine, quando invece abbiamo verificato che in concreto questi contratti hanno come controparti delle persone che già sono in Italia. Questo trasforma la legge in un provvedimento di permanente regolarizzazione, diversamente dalle intenzioni pronunciate, che erano quelle di porre fine alle regolarizzazioni.
Per quanto riguarda le emergenze estive, abbiamo aumentato il numero degli


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operatori del centro di Lampedusa, abbiamo potenziato i servizi di trasferimento, perché Lampedusa ha una capacità ricettiva molto inferiore al numero delle persone che lì arrivano dall'Africa, che vengono smistate in altri centri di permanenza e di identificazione. Stiamo lavorando - proprio stamattina si è insediata la commissione, presieduta dall'ambasciatore Stefan De Mistura - per verificare la situazione dei CPT. Siamo consapevoli della necessità di provvedere a trattenere queste persone finché non ne abbiamo accertato l'identità e il paese di origine e della necessità di rimandare i clandestini al paese di origine. Non c'è alcuna ragione di tenerli, per far questo, in condizioni che non garantiscono il rispetto dei loro diritti fondamentali.

PRESIDENTE. Il deputato Boato ha facoltà di replicare.

MARCO BOATO. Signor Presidente, anche a nome dei colleghi Francescato, Poletti e Cassola, voglio ringraziare il ministro Amato, perché, nella breve sintesi dei tre minuti, ha affrontato non tutti, ma quasi tutti gli argomenti che avevo posto.
Ovviamente, so bene che abbiamo in corso una interlocuzione istituzionale nella Commissione affari costituzionali della Camera, ma il question time è rivolto non solo all'aula della Camera, ma anche ai cittadini italiani, in una cerchia più vasta, che possono e debbono essere informati di ciò che sta avvenendo su un tema come quello, importante e drammatico al tempo stesso, dell'immigrazione, che coinvolge le vicende di milioni di persone, direttamente o indirettamente.
Questa mattina vedo che lei ha partecipato, insieme alla sua collega Rosy Bindi, ad un convegno importante delle ACLI sulle famiglie di immigranti, ed in quella occasione ha ripreso alcuni dei temi che adesso lei ha citato, cioè le possibilità di modifiche sia sotto il profilo regolamentare, sia sotto il profilo dei decreti attuativi delle direttive comunitarie, sia sotto quello della necessaria modifica legislativa. La sua collega Bindi ha definito in quella sede «cinica e ingiusta» la legge Bossi Fini, che dovremmo modificare.
Proprio oggi, del tutto casuale la coincidenza, anche il Presidente della Repubblica Napolitano ha affrontato in sede di Conferenza internazionale su immigrazioni e sviluppo - «Sfide e opportunità per le relazioni euro-africane» - alcuni dei temi relativi alla necessità di rimuovere le cause che producono ingenti e drammatici fenomeni di immigrazione di popoli attraverso il Mediterraneo. Se posso permettermi, signor ministro, di attirare di nuovo la sua attenzione, oltre a quella della sua collega Bonino, che saluto, vorrei anche ricordarle - non ha avuto il tempo di affrontarli e anch'io devo concludere - i temi della cittadinanza e del diritto di asilo, perché sono due questioni di carattere legislativo importantissime, l'una precondizione per risolvere alcuni problemi di positiva integrazione, l'altra per superare lo scandalo del ritardo dell'Italia rispetto a tutti gli altri paesi europei.
Comunque, grazie per la sua positiva interlocuzione (Applausi dei deputati del gruppo dei Verdi).

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